Bisogna dire che non mancavano i film molto interessanti diretti da donne, nel cinema francese della stagione appena trascorsa. Eppure i César, riconoscimenti più autorevoli da quelle parti, non ne hanno candidate nella categoria miglior regista nessuna, neanche la vincitrice del Gran premio della giuria a Venezia, Alice Diop per Saint Omer, che si è dovuta accontentare di una nomination per l'opera prima, tra l'altro categoria in cui ha vinto alla Mostra. OItretutto, una solo donna figura nella categoria miglior film, Valeria Bruni Tedeschi per Forever Young.
Non sono mancate discussioni e polemiche, in seguito a questa decisione dell'accademia, dopo quelle dei mesi scorsi per l'aggiunta al regolamento di una postilla per impedire la partecipazione alla cerimonia di premiazione a chi è stato accusato per "fatti di violenza". La reazione più particolare è arrivata dalla rivista Causette, che si autodefinisce "il solo magazine femminile riconosciuto come una pubblicazione d'informazione polticia e generale", dal piglio militante e con una bella ironia sbarazzina. Lo dimostra la decisione di istituire, fra il serio e il faceto, un contro premio in risposta: il Cleopatra, destinato esclusivamente alle cineaste.
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Dopo una preselezione, la rivista ha scelto sei film e sei donne in lizza per il premio, e sono sicuramente nomi di peso e lavori di grande qualità. Si tratta di Alice Diop per Saint Omer, Rebecca Zlotowski per I figli degli altri, in concorso a Venezia, Alice Winocour per il toccante Revoir Paris, Charlotte Le Bon per Falcon Lake, visto a Cannes, Patricia Mazuy per Bowling Saturne, presentato a Locarno, così come Annie Colère di Blandine Lenoir.
Per votare potete andare sul sito causette.fr e avete tempo fino al 10 febbraio.
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