A vent'anni di distanza dalla Città incantata di Miyazaki, il regista Makoto Shinkai ha l'onore di portare in concorso al Festival di Berlino 2023 il suo nuovo Suzume, e ha concesso a Variety un'intervista sul suo lavoro e sul suo approccio all'arte dell'animazione. Ha spiegato come Suzume concluda involontariamente una trilogia inaugurata dal celebre Your Name.
Suzume, l'arte dell'animazione e le storie originali per raccontare la poesia dell'abbandono
Makoto Shinkai si è guadagnato una certa popolarità qui in Italia, dopo il successo di Your Name (2017), bissato dal successivo Weathering With You - La ragazza del tempo, che come il precedente ha ricevuto nel 2019 un'uscita evento poi bissata a stretto giro. Dovrebbe interessare quindi anche al nostro pubblico la presenza di Shinkai col suo nuovo Suzume al Festival di Berlino 2023, per giunta in Concorso. Un onore di cui Makoto vuol'essere all'altezza sia nei contenuti sia nella forma.
A Variety ha spiegato che la storia di Suzume, diciassettenne che scopre porte magiche nel sud del Giappone, riecheggia dell'idea dell'haikyo: la parola indica luoghi abbandonati a causa della decrescita demografica. "Onestamente provo un senso di rassegnazione, gli hayko sono inevitabili, [...] volevo rendere quella sensazione nel film, anche se non penso che il lavoro dell'animazione sia fermare la denatalità e restaurare rovine."
Shinkai non si rassegna invece per ora a rinunciare all'animazione a mano libera in favore della CGI: "Per me l'animazione a mano è più affascinante, ricorda i libri illustrati, quelli per bambini. Siccome sono realizzati da mani umane, hanno una loro universalità." L'altra particolare sfida dell'autore è il perseguimento di storie originali, non basate su manga di successo, procedura assai più comune nel mondo degli anime: "Mi piacerebbe espandere il mercato per gli anime a soggetto originale, ma non lo posso fare da solo. Spero che più registi come me appaiano in Giappone e che siano accettati nel mondo, ma so che è difficile."
Visto che anche Suzume viaggia sul concetto di disastri naturali come Your Name e Weathering With You, è la conclusione di una trilogia pianificata? No: ha pensato a un film per volta, e solo ora guardandosi indietro nota il tema ricorrente. Non sa cosa l'ispirazione gli detterà in futuro. Leggi anche Demon Slayer Mugen Train è il film più visto di sempre in Giappone, battuto Hayao Miyazaki
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