Cocainorso, dal 13 aprile al cinema, è la storia vera di un orso che nel 1985 mangiò quasi un intero panetto di cocaina, diventando una belva assetata di sangue fuori controllo: è quindi anche un horror assurdo, che Elizabeth Banks, qui in veste di regista, ha descritto a Variety con una certa ironia ma anche mostrando una certa capacità tecnica che ormai ha acquisito.
Cocainorso, Elizabeth Banks: "Doveva essere fotorealistico, come in un documentario"
Appare evidente come Cocainorso sia uno di quei curiosi film "multigenere": per quanto la premessa suoni grottesca, un orso sul serio nei boschi della Georgia divorò cocaina, e le conseguenze furono allucinanti, ma pur sempre... realistiche! Elizabeth Banks è alla sua terza regia dopo Pitch Perfect 2 e Charlie's Angels, e si è trovata a gestire un registro narrativo più difficile di quanto possa apparire a prima vista. Come spiega nell'intervista qui in basso, è stato deciso subito che l'orso sarebbe stato ricreato in CGI ma fotorealistico, senza cedimenti a una caratterizzazione cartoon, mantenendo l'approccio di un vero "documentario di Nat Geo."
Partendo da questa base, racconta Elizabeth, bisognava capire come caratterizzare gli effetti della cocaina sull'animale, senza perdere di vista il realismo di riferimento: avrebbe potuto correre di più, saltare più in alto? L'obiettivo è stato raggiunto grazie all'impegno della WETA Digital, che da sempre studia e scompone il movimento degli animali, anche se Banks mirava a coglierne proprio il comportamento: ha fatto affidamento sul mimo e controfigura Allen Henry (allievo di Andy Serkis alias Gollum!), che ha interpretato sul set l'orso come riferimento per gli attori. È stata poi creata dalla WETA una testa di orso identica a quella del modello in computer grafica che sarebbe stato usato in post-produzione: era fondamentale collocarla nelle inquadrature sul set dal vero, per registrare il modo in cui riceveva la luce e permettere poi agli animatori di illuminare correttamente l'orso in CGI. Cocainorso è stato infatti girato in loco, nei veri boschi, e la CGI ha dovuto adattarsi a un approccio di ripresa molto viscerale, naturalistico.
Ma qual è lo scopo ultimo di Elizabeth Banks con Cocainorso? Molto chiaro, un po' sadico: "Proprio come, dopo aver visto Lo squalo, la gente non voleva entrare in acqua, voglio che la gente vada nei boschi e che abbia paura di incontrare un orso nero. Anche se, per la cronaca, non dovreste averne: non sono particolarmente pericolosi per gli esseri umani, a patto che si siano fatti di cocaina, s'intende". Leggi anche Thor: Ragnarok, Elizabeth Banks era interessata alla regia del film
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