Argentina, 1985 è un film molto bello. Un film dall'impianto classico (ma non privo di qualche tocco eccentrico), dove il regista Santiago Mitre, che è uno bravo, non gioca mai a fare il fenomeno ma è sempre attentissimo a raccontare la sua storia nel modo giusto. Perché la sua storia è una storia importante. È la storia, vera, di quello che accadde quando al procuratore Julio Strassera (interpretato qui da un fenomenale Ricardo Darín, il più noto attore argentino) venne dato il complesso e per certi versi scomodissimo compito di portare a processo la giunta militare responsabile della terribile, crudele e sanguinosa dittatura militare che guidò il paese tra il 1976 e il 1983. La dittatura dei desaparecidos, tanto per capirci.
Scritto da Mitre assieme all'abituale collaboratore Mariano Llinás (il genio dietro La Flor e altri film straordinari, il responsabile dei tocchi eccentrici), Argentina, 1985, un ottimo esempio di cinema civile appassionato e mai retorico, è in questi giorni candidato al premio Oscar come miglior film internazionale, dopo aver vinto il Golden Globe nella stessa categoria e essere stato presentato il prima mondiale, in concorso, al Festival di Venezia 2022, dove ha vinto il Premio Fipresci e il Premio Signis.
Già disponibile in streaming su Prime Video, ora il film sarà disponibile anche sul grande schermo, dove vale davvero la pena che venga visto, distribuito dal 23 febbraio da Lucky Red e Circuito Cinema.
Questo è il nuovo trailer di Argentina, 1985 realizzato in occasione di questa distribuzione in sala:
Argentina, 1985 è ispirato alla vera storia dei procuratori Julio Strassera e Luis Moreno Ocampo, che nel 1985 hanno avuto il coraggio di indagare e perseguire la più sanguinosa dittatura militare argentina di sempre. Senza lasciarsi scoraggiare dall'influenza ancora considerevole dei militari all'interno della loro fragile nuova democrazia, Strassera e Moreno Ocampo hanno riunito una giovane squadra legale di improbabili eroi per la loro battaglia alla Davide contro Golia. Nonostante le costanti minacce per sé stessi e per le loro famiglie, hanno lottato per portare giustizia alle vittime della giunta militare.
Ecco una dichiarazione del regista di Argentina, 1985, Santiago Mitre, sulla portata storica degli eventi che ha raccontato e sulle motivazioni che lo hanno spinto a girare questo film:
"Ricordo ancora il giorno in cui Strassera formulò l’atto di accusa: il boato dell’aula del tribunale, l’emozione dei miei genitori, le strade finalmente in grado di festeggiare qualcosa che non fosse una partita di calcio, l’idea di giustizia come un atto di guarigione. Il processo del 1985 permise alla giustizia argentina di riconoscere e rivendicare un diritto a lungo negato. Nel corso delle mie ricerche mi sono imbattuto in aspetti sconosciuti della vicenda: il retroterra dei procuratori, il giovane team senza esperienza, la regione ancora sotto la dittatura. Questa storia mi ha toccato profondamente, accendendo in me il desiderio di fare un film sulla giustizia e di approfondire le ricerche cinematografiche e politiche come non avevo mai fatto nei miei film precedenti, questa volta sulla base di fatti realmente accaduti".
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