lunedì 31 gennaio 2022

David di Donatello 2022: annunciati i dieci documentari finalisti

Sono state selezionate le dieci opere che concorreranno al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2022 per il miglior documentario. Lo ha annunciato Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell'Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello in accordo con il Consiglio Direttivo. Questi i titoli scelti dall’apposita commissione per i documentari composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino e Giacomo Ravesi:

Atlantide di Yuri Ancarani

Dal pianeta degli umani di Giovanni Cioni

Ennio di Giuseppe Tornatore

Futura di Pietro Marcello, Francesco Munzi, Alice Rohrwacher

Il palazzo di Federica Di Giacomo

La macchina delle immagini di Alfredo C. di Ronald Sejko

Los zuluagas di Flavia Montini

Marx può aspettare di Marco Bellocchio

Onde radicali di Gianfranco Pannone

Rue Garibaldi di Federico Francioni

La Giuria dell’Accademia voterà una prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio e, successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior documentario che lo scorso anno è stato intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, scomparsa a Roma nel 2021, instancabile indagatrice del reale e indimenticata pioniera e outsider del cinema italiano.

“Questa selezione – dichiara in una nota la Commissione – nasce dalla visione di 160 opere, dieci in più di quelle presentate per il David 2021, già in crescita di 50 titoli rispetto al 2020. È la conferma di un sempre maggiore interesse per i Premi David di Donatello e della graduale, costante crescita della produzione documentaria, anche in periodo di pandemia. È stato dunque ancora più difficile arrivare a una selezione di soli 10 titoli, nei quali abbiamo comunque individuato le diverse anime del cinema documentario, riflesso della vivacità di autori che interpretano il cinema del reale nelle forme più differenti. Dieci film che rispecchiano a nostro avviso la molteplicità della produzione documentaristica nazionale e rappresentano un buon equilibrio generazionale e di genere, con tre registe in selezione. Uno sguardo che unisce opere al lavoro sugli archivi e sulla storia e la cronaca del Paese ad altre di taglio più autobiografico, con percorsi meno convenzionali, a volte persino urticanti, su una contemporaneità sempre più complessa. Film-documentari accomunati tutti dalla ricerca di un dialogo coinvolgente, appassionato, anche provocatorio, con lo spettatore”. 



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