Nel marzo del 1997 Leonardo DiCaprio terminò le riprese di Titanic, andò alcuni giorni sul set di Celebrity di Woody Allen per girare i dieci minuti in cui appare nel film e poi ad aprile volò a Parigi per recitare in La maschera di ferro. Il compenso del 22enne DiCaprio per quei film era, rispettivamente, di 2,5 milioni, 1 milione e 2 milioni di dollari. Tutto questo accadeva prima della grande esplosione di Titanic al box office mondiale che sarebbe avvenuta alla fine di quell'anno e avrebbe cambiato le carte al tavolo delle trattative per chiunque volesse lavorare con quel giovane americano, entrato nell'olimpo delle star del cinema. La maschera di ferro e Celebrity, usciti in sala nel marzo e nel novembre del 1998, beneficiarono dell'appeal che DiCaprio ormai esercitava sul pubblico. Ora, mettiamo da parte per un momento questo paragrafo.
Dopo essersi fatto le ossa con alcuni prodotti televisivi, il regista inglese Danny Boyle esordì alla regia cinematografica nel 1994 con il brillante Piccoli omicidi tra amici a cui fece seguito il film culto Trainspotting del 1996 e Una vita esagerata del 1997. Oltre alla regia, questi tre titoli avevano due cose in comune: lo sceneggiatore John Hodge che aveva scritto tutti i copioni e il protagonista che era sempre lo scozzese Ewan McGregor. Nel futuro del regista in quel momento si era affacciato l'adattamento cinematografico del libro L'ultima spiaggia di Alex Garland e con naturalezza lo sceneggiatore aveva iniziato a scrivere la versione per lo schermo della storia il cui ruolo principale, un turista britannico, sarebbe stato interpretato sempre dallo stesso attore. I produttori della 20th Century Fox però chiesero a Boyle e a Hodge, a quanto pare offrendogli più soldi, di cambiare la nazionalità del personaggio da britanico ad americano per consegnare il ruolo alla mega star di Titanic.
Il malinsteso di The Beach che fratturò l'amicizia tra Ewan McGregor e Danny Boyle
Il film The Beach entrò dunque in produzione nel gennaio del 1999 con protagonista Leonardo DiCaprio, ingaggiato con quello che sarebbe diventato il suo cachet abituale: 20 milioni di dollari. Il malinteso, però, viziato evidentemente da una comunicazione non limpida, portò alla rottura del rapporto tra Boyle e McGregor che finirono per non parlarsi più per oltre dieci anni. Nel 2009, in occasione di uno dei tanti premi che il regista ottenne per il film The Millionaire, a fu chiesto di fare un discorso introduttivo su colui che tutti pensavano fosse un suo amico. McGregor accettò, disse su di lui parole bellissime e Boyle scoppio in lacrime in platea. Quello fu il momento che entrambi colsero per chiarire i dissapori del passato.
Nel 2013, in un'intervista televisiva Danny Boyle ammise che "non avevamo trattato bene Ewan, sarò onesto dicendo che non ci eravamo comportati al nostro meglio. L'ho capito e gli ho chiesto scusa. Per The Beach gli avevamo dato l'impressione di averlo scritturato, invece non lo abbiamo fatto e abbiamo dato il ruolo a Leonardo DiCaprio che è stato fantastico sul set, ma sono entrambi straordinari". Il regista e Ewan McGregor ricucirono definitivamente l'amicizia tornando insieme sul set con il sequel di Trainspotting nel 2016. In quell'occasione, parlando ormai apertamente della rottura e della pace ritrovata, l'attore raccontò di quanto fosse dispiaciuto che la cosa fosse andata avanti per così tanto tempo. "È un peccato perché tutte le volte che in questi anni non abbiamo lavorato insieme" disse McGregor, "non era per The Beach, era per la nostra amicizia. Io mi sentivo l'attore di Danny Boyle dopo tre film con lui e non essere nel quarto mi aveva disorientato. Ero giovane e arrogante e non parlarci tanti anni è stato un grande spreco".
Nel 2018, ospite al Graham Norton Show della BBC, Boyle conversava con il conduttore spiegando quanto fosse stato delicato maneggiare le canzoni dei Beatles nel suo film Yesterday. Il patrimonio del repertorio della band, in mano alla Sony, ai due membri viventi McCartney e Starr e alle due vedove di Lennon e Harrison, "è stata la cosa più costosa che io abbia avuto gestire in un film... no, la seconda cosa più costosa che io abbia mai dovuto gestire in un film". È la prima? Incalzò ovviamente Graham Norton. "il compenso di Leonardo DiCaprio" rispose Boyle.
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