lunedì 10 agosto 2020

The Watcher: come Keanu Reeves fu costretto a interpretare il film

Nel 2000 Keanu Reeves interpretò un thriller in cui appariva in veste malvagia, niente meno che nei panni di un serial killer. Il film si intitola The Watcher e a dargli la caccia è un agente dell'FBI interpretato da James Spader. Nel cast ci sono anche Marisa Tomei e Ernie Hudson. La regia è di Joe Charbanic, alla sua opera prima e, al momento, ultima.

Di cosa parla The Watcher – la trama

L'agente speciale dell'FBI Joel Campbell (Spader) a Los Angeles, non riesce a salvare una giovane donna da un serial killer, che gli sfugge. Lascia l'incarico e si trasferisce a Chicago, dove lo tormentano emicranie dovute ai suoi sensi di colpa. Non ha vita sociale e vede solo la sua psicanalista, la dottoressa Bellman (Tomei). Quando scopre che una donna che viveva nel suo condominio è stata uccisa, si interessa al caso quando nella posta trova una foto della vittima mandata al suo appartamento tre giorni prima dell'omicidio. Decide così di contattare l'agente incaricato delle indagini e arriva alla conclusione che il serial killer di Chicago è lo stesso arrivato da Los Angeles. Un collega dell'FBI prova a convincerlo a riprendere in mano il caso, ma lui rifiuta. Ma una sera Campbell riceve una telefonata proprio dal killer, David Griffin, che gli dice di averlo seguito per ricostruire il loro vecchio “rapporto”. Gli annuncia poi che gli manderà la foto di una donna e che ha tempo fino alle nove di sera per ritrovarla in vita. A quel punto Campbell è costretto a tornare in azione.

The Watcher e come Keanu Reeves fu costretto a interpretarlo

Non tutti i film ovviamente riescono bene e vengono amati dai loro interpreti allo stesso modo. Ma il caso di The Watcher è particolare, se è vero quello che Keanu Reeves ha dichiarato in proposito. Ovvero che la sceneggiatura non gli interessava ma che il suo segretario, Brian, aveva falsificato la sua firma sul contratto. Piuttosto che impegnarsi in una costosa e lunga battaglia legale (memore del caso di Boxing Helena e delle cause di Kim Basinger e Madonna contro la produzione), Reeves – che era reduce, ricordiamo, dal grande successo di Matrix - accettò di partecipare al film e firmò un accordo coi produttori, per cui non avrebbe fatto parola di quanto accaduto finché non fosse passato un anno dall'uscita americana di The Watcher. In cambio di questa cortesia, sarebbe stato esentato dall'attività promozionale per il film. Inizialmente il suo ruolo era poco più di un cammeo ,ma fu sviluppato in modo da farne quasi un coprotagonista, senza che il suo cachet raggiungesse quello dei colleghi. Come se non bastasse, il povero Keanu venne candidato ai Razzie Awards come peggior attore non protagonista (per sua fortuna riuscì ad evitare un'altra umiliazione quando il premio fu vinto da Barry Pepper per il famigerato Battaglia per la terra). Un'altra versione della storia vuole che Reeves, il cui nome era il terzo nei titoli di testa, avesse dato il suo assenso verbale al regista Joe Charbanic, ad apparire nel suo primo film. Utilizzando l'appeal del suo nome, la produzione fu in grado di ottenere attori di nome, e di riscrivere il suo ruolo ampliandolo sempre più, ma pagandolo come dicevamo molto meno dei colleghi. Questo avrebbe determinato la scontentezza dell'attore. Comunque sia andata, tutta la vicenda non ha portato fortuna al film, accolto con freddezza dal pubblico e dalla critica, nonostante gli ottimi protagonisti. Non sappiamo cosa ne sia stato, dopo tutto questo, dell'amicizia tra Keanu Reeves e Joe Charbanic, che lo aveva filmato in tour con la sua band Dogstar.



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