lunedì 3 agosto 2020

Mr. Brooks: tutto sul film con Kevin Costner serial killer

Nel 2007 Kevin Costner, in genere associato a ruoli più o meno integerrimi, sceglie di interpretare un serial killer in Mr. Brooks. Ad attirarlo al ruolo è la sceneggiatura, che dichiara una delle migliori che abbia mai letto. Il film è diretto da Bruce A. Evans, produttore e sceneggiatore di titoli importanti come Starman e Stand By Me, che torna dietro la macchina da presa 15 anni dopo l'esordio con Poliziotto in blue-jeans. A oggi, Mr. Brooks resta la sua seconda e ultima regia. Al fianco di Costner c'è un altro attore premio Oscar, William Hurt, mentre il principale ruolo femminile è affidato a Demi Moore, Marg Helgenberger è la moglie del protagonista e Danielle Panabaker la figlia. Ma vediamo più in dettaglio di cosa tratta questo interessante film che avrebbe meritato più successo ed attenzione.

Di cosa parla Mr. Brooks

Nel film, Costner è Earl Brooks, la cui immagine ufficiale e nota al mondo è quella di uomo d'affari di successo e ottimo padre di famiglia, tanto che la Camera di commercio di Portland gli ha appena conferito il titolo di “uomo dell'anno”. In realtà, però. Mr. Brooks è un serial killer (che la stampa chiama “il killer delle impronte”, ed ha un alter ego che lo spinge a uccidere, Marshall (Hurt). Per due anni l'uomo ha resistito ai suoi impulsi omicidi ma viene convinto a farlo di nuovo. Mentre le indagini vengono condotte dal detective Tracy Atwood (Moore) e il cerchio si stringe, Brooks prosegue nei suoi piani, stavolta affiancato da un sadico fotoreporter, Grave Baffert o Mr. Smith (Dane Cook) che lo ha visto in azione e lo ricatta.

Curiosità su Mr. Brooks

Mr. Brooks è rimasto opera unica, ma nelle intenzioni del regista Bruce A. Evans avrebbe dovuto essere una trilogia. Non a caso il film ha un finale “aperto”. Ma il successo non arrise all'impresa e anche la critica non fu benevola per cui, come sempre avviene a Hollywood in questi casi, l'idea di un sequel venne abbandonata. Così ha parlato Evans – che ha scritto il film insieme al suo collaboratore Raynold Gideon - delle idee che avevano per proseguire la storia:

Una delle idee che non siamo riusciti a incorporare pienamente nel primo film è la fascinazione di Mr. Brooks per il detective Atwood. Anche se Demi Moore è stata scelta per il ruolo, la sua parte era stata scritta inizialmente per qualcuno un po' più giovane, di modo che Brooks si sentisse stranamente paterno nei suoi confronti. Era colpito da lei. Non era una love story. La vedeva come la figlia che aveva sempre voluto. Lui è tormentato dal suo rapporto con la propria figlia, mentre Atwood rappresenta in qualche modo chi avrebbe davvero voluto come tale. E quel rapporto si sarebbe sviluppato nel secondo film.

Ma non è tutto. Secondo l'idea che Evans e Gideon avevano per il plot del sequel, avremmo visto Mr. Brooks collaborare con Atwood per ritrovare moglie e figlia, rapite da qualche incauto che non sapeva con chi aveva a che fare. E sarebbe tornato anche Marshall, l'alter ego di Brooks interpretato da William Hurt (il nome del personaggio è un omaggio/scherzo fatto all'attore Marshall Bell, noto caratterista, amico di Evans e Gideon). A un certo punto nel secondo film mr. Brooks avrebbe deciso di uccidere questa parte di sé e “ci sarebbe stata una visualizzazione di questa morte e Marshall alla fine sarebbe resuscitato, e anche questo si sarebbe visto”. Insomma, il personaggio sarebbe morto e tornato parecchie volte e ad ogni ritorno sarebbe stato più perverso e malvagio. Ma tutto questo, purtroppo, non lo vedremo mai.

Non sappiamo per quale motivo, ma sembra che Kevin Costner abbia offerto la possibilità di dirigere il film a Uwe Boll, da molti considerato uno dei peggiori registi in circolazione. Boll avrebbe avvicinato Costner proponendogli di interpretare In The Name of The King, ma l'attore non essendo interessato ad un action gli fece questa controproposta che Boll (fortunatamente) non accettò.

Kevin Costner e William Hurt si erano già incontrati in precedenza su un set, senza però apparire insieme sullo schermo. Ne Il grande freddo, il cult movie di Lawrence Kasdan, Costner aveva infatti il ruolo dell'amico suicida al cui funerale si ritrovano, cambiati, i vecchi amici. Ma alla fine, come probabilmente tutti sanno, dell'attore al suo debutto assoluto resta solo l'immagine dei polsi suturati mentre si prepara il corpo per le esequie nei titoli di testa.



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