Un assistente di lusso, Marco Giallini, per Gigi Proietti. Un passaggio del testimone comico al centro di Io sono Babbo Natale, nuova commedia per famiglie, fra il malinconico e il divertente, diretta da Edoardo Falcone. In uscita il 3 novembre, 24 ore dopo l’anniversario nella nascita (e della morte) del grande Proietti. Il film sarà distribuito da Lucky Red, dopo una presentazione come pre-apertura alla Festa del Cinema di Roma.
Ettore (Marco Giallini) è un ex galeotto dalla vita turbolenta e sgangherata. Non ha grandi prospettive se non quella di continuare la sua carriera da rapinatore. È così che si ritrova a casa di Nicola (Gigi Proietti), un signore anziano che custodisce in casa oggetti di valore, per lo più giocattoli, con una incredibile rivelazione da fare: “sono Babbo Natale!” L’ultimo ruolo per Gigi Proietti, che è stato rievocato con affetto e commozione nel corso della conferenza stampa di presentazione del film.
“Gigi faceva parte di quei giganti con cui sono e siamo cresciuti”, ha detto Marco Giallini, “è stato un privilegio passare tanto tempo con una persona del genere. Se fai questo lavoro, con l’avanzare degli anni hai meno tempo per te stesso. Per me sul set era diventato come un padre, non stava bene si vedeva, ma non credevo fino a quel punto. Faceva un sospirone e quando si batteva il ciak si alzava e sembrava uno di vent’anni. Col il suo 'annnamo Gialli!. Vederlo ridere di quinta per me è stato un onore. Gli avevo scritto pochi giorni prima della morte, chiedendogli come stava e mi aveva risposto, abito ancora in via di guarigione, mi mancano le nostre risate. Ringrazio tutti per avermi fatto diventare amico di Gigi.”
Così lo ha ricordato il regista, Edoardo Falcone. ”Aveva uno spirito fanciullesco, rispettosissimo, sempre puntuale. Tutti e soli i pregi del grande attore. Ci metteva tanto entusiasmo. Fra una ripresa e l’altra aveva bisogno di creare un clima confindenziale, e raccontava barzellette e storielle. Mi porto dietro la sua umanità, penso a lui ancora con grandissimo affetto. Lo avevo sentito pochi giorni prima. Sono felice e orgoglioso di aver lavorato con lui.” Un sentimento condiviso anche dalla protagonista femminile, Barbara Ronchi, ex compagna di Ettore/Giallini nel film. “Mi ha fatto tanto ridere. Era veramente divertente, chiacchierava tantissimo, aveva tanta voglia di sapere degli altri. Non è frequente lavorare con persone tante interessate a sapere di te. Mi raccontava dei tanti suoi progetti, del Globe Theatre e di un Amleto che voleva mettere in scena. Mi ha molto colpito il divertimento con cui affrontava questo lavoro, oltre alla sua attenzione verso gli altri”.
Spesso è la famiglia al centro dei film di Edoardo Falcone, come in Se Dio vuole, sempre con Marco Giallini, e con Alessandro Gassmann. “Avevo in mente già in scrittura l’idea di proporlo a Proietti e a Giallini. Mi sarebbe dispiaciuto se non avessero accettato. Gigi sono andato a trovarlo a casa, dopo avergli mandato molto classicamente a leggere la sceneggiatura. Aveva subito in mente come fare alcune scene, con grande umiltà, sempre nel rispetto dei ruoli. Poi set non abbiamo cambiato molto, perché la sceneggiatura era stata molto curata nei dettagli. Mi sembra che Io sono Babbo Natale sia un film caldo, dall’emotività leggera. Sono molto contento di com’è venuto, volevo evitare il family un po’ dolciastro e abituale.”
Un film, sostiene Barbara Ronchi, “molto bello, che racconta come una persona sia il portato di quello che ha vissuto. Di come si possa ritrovarsi male nella vita, perché figlio di genitori deprecabili, senza ricevere neanche il minimo per un bambino, senza neanche una favola. Il protagonista si forza per provare a diventare una persona migliore, e il finale mi ha molto commosso.” Parlando di commozione, Marco Giallini interrompe per un attimo il suo torrenziale fiume di ironia guascona per abbassare gli occhi e dire “è stata una bella botta, il fatto che Gigi non ci sia più. Lo vedo nel film lì con me, ma non lo posso chiamare più”.
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