Nel 1995 arrivava al cinema (in Italia il 30 novembre) e conquistava il pubblico mondiale un elaborato neo noir, I soliti sospetti, diretto da Bryan Singer e scritto dal suo amico d'infanzia Christopher McQuarrie, ex detective e futuro regista di Jack Reacher e di due Mission: Impossibile (con altri due in preparazione) che l'anno successivo vincerà l'Oscar per quella che è quasi un'opera prima e che raccoglierà numerosi altri premi, entrando nel numero delle migliori sceneggiature mai realizzate. Se il film lo avete già visto potete tranquillamente rivederlo per gustarvi al meglio quello che già sapete, altrimenti un po' vi invidiamo. Non vi riveliamo niente sulla trama (state solo attenti!), se non che McQuarrie si è ispirato, per la creazione del mitico villain Keyser Söze, al vero e famigerato criminale americano John List, che nel 1981 uccise sua madre, la moglie e i tre figli prima di far perdere le proprie tracce. Nel cast Singer scelse il meglio che aveva allora da offrire Hollywood, mettendo insieme un gruppo variegato di attori di varia provenienza.
I soliti sospetti: I criminali
Kevin Spacey è Verbal Kint
Kevin Spacey interpreta lo zoppo e debole Roger “Verbal” Kint, così soprannominato, dice lui, per la sua logorrea. Questo ruolo darà all'attore oggi caduto in disgrazia il suo primo Oscar come miglior non protagonista. Solo 4 anni dopo vincerà il secondo, come protagonista per American Beauty. Quando gira I soliti sospetti l'attore del New Jersey ha già sulle spalle una lunga gavetta, dopo aver esordito al cinema nei panni di un ladruncolo in metropolitana in Affari di cuore, nel 1996. Nel 1992 ha interpretato il film corale Americani, scritto da David Mamet, e due anni dopo le commedie amare C'eravamo tanto odiati e Il prezzo di Hollywood, ma è il film di Singer e McQuarrie a lanciarlo nell'Olimpo da cui, come vi raccontiamo altrove, cadrà purtroppo rovinosamente.
Gabriel Byrne è Keaton
L'unico del gruppo di criminali assoldati per una misteriosa operazione a conoscere Verbal è Keaton, interpretato dall'attore irlandese Gabriel Byrne, ex seminarista e prete mancato, che forse non a caso in I soliti sospetti interpreta quello che si è pentito e vorrebbe cambiar vita per amore. In America prima di questo film aveva già interpretato un gangster nel bellissimo noir dei fratelli Coen Crocevia della morte, il remake di Nikita, Nome in codice: Nina e nel 1994 era stato il professor Bhaer in Piccole donne di Gillian Armstrong. Oggi ha 70 anni ed è ancora molto attivo, specialmente in tv. Per la serie In Treatment nel 2009 ha vinto il Golden Globe ed è uno dei protagonisti di ZeroZeroZero, tratto dal libro di Roberto Saviano. Sul set de I soliti sospetti, ha raccontato, Singer gli aveva lasciato credere di essere lui Keiser Soze, tanto che quando ha scoperto che non lo era si è perfino arrabbiato.
Benicio del Toro è Fenster
Ne I soliti sospetti a interpretare il ruolo di Fenster è un quasi irriconoscibile Benicio del Toro, ancora senza le famose borse sotto gli occhi e il fascino dell'attore che conosciamo ora, premio Oscar per Traffic, che all'epoca ha 27 anni. L'anno precedente ha già diviso la scena con Kevin Spacey in Il prezzo di Hollywood e nel 1993 era uno degli interpreti di Fearless di Peter Weir, ma la sua carriera quando gira il film di Singer è ancora agli inizi. Nel 2004 verrà di nuovo candidato agli Oscar per 21 grammi. Delle sue imprese attuali sappiamo praticamente tutto, dalle sue apparizioni nei film Marvel al ruolo da protagonista in Sicario e Soldado. Crescendo, è diventato più espressivo e imponente e alcuni suoi personaggi fanno davvero paura, al contrario del giovane Fenster. A proposito: in originale il suo accento e il suo modo di parlare sono assai bizzarri, tanto che nella scena del confronto all'americana gli viene chiesto di ripetere quello che ha appena detto in inglese e alcuni attori gli chiedono, fuori copione, cosa abbia detto. La scelta di fare di Fred Fenster un personaggio strano, mezzo cinese e mezzo tedesco, fu sua: visto che non aveva un grande impatto sulla trama, chiese a Singer il permesso di giocarci un po', per renderlo almeno più memorabile.
Stephen Baldwin è McManus
A interpretare il socio storico di Fenster, McManus, è Stephen Baldwin, fratello minore di Alec, William e Daniel Baldwin. Come attore esordisce nell'originale war movie di Kevin Reynolds Belva di guerra, nel 1988. È apparso in molti film indipendenti ma non ha mai avuto una carriera di primo piano e la maggior parte dei ruoli che ha interpretato di recente si dividono tra b-movies inediti da noi e apparizioni televisive. Nonostante questo è il tipico working actor ed ha all'attivo oltre 100 crediti.
Kevin Pollack e Todd Hockney
Kevin Pollak, che interpreta Hockney, è un volto molto noto del cinema americano. Ha iniziato la sua carriera come attore comico, cabarettista e imitatore e al cinema è arrivato nel 1988 nel fantasy Willow di Ron Howard. Sono circa 150 le apparizioni di questo bravissimo caratterista al cinema e in tv. Di recente lo abbiamo visto nello spassoso ruolo dell'ex suocero della protagonista, Moishe Maisel, nella serie Amazon La fantastica signora Maisel, ma anche in Billions e Better Things. Tra i suoi film citiamo almeno Avalon, Pazzi a Beverly Hills e Codice d'onore di Rob Reiner.
I soliti sospetti: I poliziotti
Chazz Palminteri è Dave Kujan
Il terzetto degli attori che in I soliti sospetti interpretano i tutori della legge è degno di rilievo. Cominciamo con Dave Kujan, l'uomo che torchia Verbal, in apparenza unico sopravvissuto di un misterioso massacro su una nave, che è già libero, per fargli dire quello che può incriminare il suo sospettato numero uno. A interpretarlo è Chazz Palminteri (vero nome Calogero Lorenzo Palminteri), il bravissimo attore italo-americano che ha esordito al cinema con due commedie di John Landis: Oscar – Un fidanzato per due figlie e Amore all'ultimo morso, prima di essere protagonista del film tratto da una propria piece teatrale e diretto da Robert De Niro, Bronx. L'anno precedente a I soliti sospetti ha interpretato Pallottole su Broadway di Woody Allen e nel 1995 è stato protagonista di Jade di William Friedkin. Pur continuando a lavorare non ha avuto purtroppo negli ultimi anni al cinema i ruoli che il suo talento meriterebbe. Ha compensato però con le serie tv: Rizzoli & Isles, Modern Family e Godfather of Harlem sono solo tre degli show di cui è stato protagonista. Oggi ha 68 anni.
Giancarlo Esposito è Jack Baer
L'uomo dell'FBI, Jack Baer, è Giancarlo Esposito, attore newyorkese, figlio di un carpentiere napoletano e di una cantante d'opera afro-americana, nato in Danimarca. Ne I soliti sospetti è diversissimo da come lo conosciamo ora. Dopo una miriade di particine al cinema e in tv, riceve visibilità grazie a Spike Lee, che lo chiama in School Daze, Fa' la cosa giusta, Mo' Better Blues e Malcolm X. Lo troviamo anche in King of New York di Abel Ferrara e Bob Roberts di Tim Robbins. Nel 1998 entra nel cast del televisivo Homicide nel ruolo di Mike Giardello e per tutti gli anni Duemila interpreta moltissime serie: è il Genio in C'era una volta, Rodney Fallon in Law & Order, ma è soprattutto l'iconico boss del crimine Gus Fring nell'epocale Breaking Bad e in Better Call Saul. Si riunisce poi con Palminteri in Godfather of Harlem e dà la voce a Lex Luthor nella serie Harley Quinn.
Dan Hedaya è Jeff Rabin
Ha oggi 79 anni il grande caratterista Dan Hedaya, che nel film è Jeff Rabin, nel cui ufficio Palminteri conduce l'interrogatorio di Verbal. Lo ricordiamo tutti in film come Miriam si sveglia a mezzanotte, Benny & Joon, Maverick, Da morire, Il club delle prime mogli, Mulholland Drive e in serie come E.R. Di recente è apparso in Animali fantastici e dove trovarli. Gli sono spesso toccati ruoli di italo americano, anche se è figlio di ebrei emigrati dalla Siria.
I soliti sospetti: Gli altri personaggi del film
Pete Postlethwaite è Kobayashi
Non è più tra noi già da 9 anni, purtroppo, l'attore britannico Pete Postlethwaite, morto per un tumore nel 2011 a soli 55 anni, che nel film interpreta il misterioso avvocato di Keiser Soze, Kobayashi. La sua prima apparizione al cinema era stata in un piccolo ruolo nei I duellanti di Ridley Scott, ma aveva lasciato il segno in Voci lontane... sempre presenti di Terence Davies, nel ruolo di un padre violento. I soliti sospetti apre per lui una bella carriera americana: Dragonheart, Romeo + Giulietta, Il mondo perduto – Jurassic Park, Amistad, The Constant Gardener, Omen – Il presagio, Scontro tra Titani sono alcuni dei film in cui lo ricordiamo. Ma è per un film britannico, Nel nome del padre di Jim Sheridan, che nel 1995 viene candidato all'Oscar come non protagonista. La sua carriera termina prematuramente con Killing Bono, uscito postumo, ma nella sua breve vita riesce ad apparire in oltre 100 titoli.
Suzy Amis è Edie Fineran
L'unico personaggio del film, la dolce avvocatessa che ha una relazione col personaggio di Gabriel Byrne, è interpretata da Suzy Amis, che dopo I soliti sospetti ha interpretato un'altra manciata di film prima di ritirarsi dalla recitazione – per il motivo che vi diremo - a soli 37 anni. Aveva fatto la sua prima apparizione al cinema in Fandango di Kevin Reynolds dove era “la ragazza”, ed era apparsa anche in Braccio vincente e Blown Away – Follia esplosiva prima del film di Singer. Nel 1997 è Lizzy in Titanic, dove conosce James Cameron, che sposa nel 2000 e con cui è tuttora unita.
Peter Greene è Redfoot
Se avete visto Pulp Fiction ricorderete sicuramente la faccia di Peter Greene, l'attore che interpreta l'infido Redfoot, l'esca che i nostri criminali vanno a incontrare a Los Angeles. Era lo Zed (“Zed's dead, baby”) dell'episodio “sadomaso” con Bruce Willis. È apparso anche in The Mask e da allora ha sempre interpretato villains in film e serie tv, anche se non di non altissimo livello.
Paul Bartel è il contrabbandiere di gioielli
Anche se il suo ruolo è piccolissimo, poco più di un cammeo (è l'uomo rapinato dei gioielli in taxi), non possiamo non citare l'attore e regista Paul Bartel, uno dei talenti coltivati alla Factory di Roger Corman. Anche lui non è più tra noi, ci ha lasciato nel 2000 a soli 61 anni. Tra i film più famosi da lui diretti Anno Duemila – La corsa della morte, Cannonball, Eating Raoul e Scene di lotta di classe a Beverly Hills, presentato alla Mostra del cinema di Venezia 1989. Oltre 90 le sue apparizioni in film e serie tv, tra cui Fuga da Los Angeles e Tales of the City.
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