domenica 13 novembre 2022

The Terminal: morto in aeroporto l'uomo che ispirò il film di Spielberg con Tom Hanks

Dovreste essere al corrente che la commedia The Terminal fosse tratta da una storia vera. Quando il film uscì al cinema nel 2004, l'uomo che lo ispirò era ancora un "residente" dell'aeroporto Charles De Gaulle di Parigi. Mehran Karimi Nasseri, questo il suo nome, era un iraniano che dal 1988 al 2006 visse presso il Terminal 1 del CGD. Nasseri si trovò in un limbo burocratico quando, viaggiando da Bruxelles a Londra con scalo a Parigi, smarrì il passaporto di rifugiato che gli era stato concesso in Belgio anni prima. A Londra non gli fu permesso di entrare nel Regno Unito e venne imbarcato verso la città dalla quale proveniva, ovvero la capitale francese. All'aeroporto CGD fu inizialmente arrestato, ma non avendo ufficialmente un paese di origine (sembra che fosse stato espluso dall'Iran per aver protestato contro lo scià Pahlavi), la polizia francese non poteva né trattenerlo né fargli oltrepassare la dogana per entrare in Francia.

Nell'arco dei successivi quattro anni, fino al 1992, in qualche modo la situazione si sarebbe risolta, perché sia il Belgio sia la Francia si erano offerte di garantirgli la cittadinanza, ma lui rifiutò spiegando che la sua destinazione ultima doveva essere il Regno Unito perché sua madre era una cittadina britannica. Alla fine rimase per 18 anni in aeroporto per sua scelta. La storia di Nasseri fu raccontata nel film francese con Jean Rochefort intitolato Tombés du Ciel (in italiano In transito - Caduti dal cielo) del 1993 e nel documentario del 2000 Waiting for Godot at De Gaulle di Alexis Kouros.

The Terminal: la storia di Nasseri non accreditata nei titoli del film

Il film americano di Steven Spielberg del 2004 The Terminal, nonostante sia chiaramente ispirato alla sua storia, non cita il nome di Nasseri da nessuna parte. Il personaggio di Victor Navorski, interpretato da Tom Hanks, si trova bloccato all'aeroporto JFK di New York a causa di un colpo di stato nella sua nazione di origine (la fittizia Cracovia) avvenuto mentre lui era in volo. In questo modo gli sceneggiatori Sacha Gervasi e Jeff Nathanson avevano modificato e semplificato la contorta storia vera per poterla adattare a un film di due ore, creando un contorno di personaggi vivaci per poterne fare una commedia brillante e a tratti romantica.

Il giornale The Guardian riportava all'epoca che l'uomo fosse comunque stato pagato dalla casa di produzione DreamWorks con 250 mila dollari. Dopo il 2006, per motivi di salute, Nasseri fu portato in ospedale e da quel momento in poi ospitato da diverse associazioni di accoglienza di Parigi. Pare che ultimamente fosse tornato in aeroporto, precisamente al Terminal 2F, dove è morto pochi giorni fa in seguito a un attacco cardiaco. Si presume che avesse tra i 75 e gli 80 anni.



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