mercoledì 30 novembre 2022

Easy Rider: la mania del reboot non salva neanche il classico della controcultura degli anni Sessanta

Sta facendo discutere la notizia che il classico della controcultura del 1969, Easy Rider - Libertà e paura, di Dennis Hopper, che lo scrisse e lo interpretò anche, assieme a Peter Fonda e a Jack Nicholson, sia in procinto di avere un reboot "aggiornato". A dare per prima l'annuncio è stato Variety, suscitando molte perplessità. Ma è possibile fare un Easy Rider contemporaneo, e, più che altro, ha senso?

Easy Rider: l'originale e il reboot

I diritti di Easy Rider, il biker film scritto da Dennis Hopper, Peter Fonda e Terry Southern, che vedeva due giovani motociclisti hippy attraversare l'America a bordo delle classiche "chopper", farsi di sesso e droga psichedeliche e finire nel mirino degli elementi più reazionari del Paese, fu un fenomeno anche culturale. Il film, realizzato con un budget ridotto e in maniera totalmente indipendente, fu candidato a due Oscar (miglior non protagonista Jack Nicholson e miglior sceneggiatura originale) e valse a Dennis Hopper il premio a Cannes per la miglior opera prima. Non più tardi di due anni fa è stato nuovamente distribuito al cinema e l'American Film Institute lo ha messo tra i 100 migliori film della storia del cinema. A detenerne i diritti è oggi un consorzio di investitori e produttori - la Kodiak Pictures di Maurice Fadida, i Defiant Studios di Eric B. Fleischman e il Jean Boulle Group - i cui responsabili sono alla ricerca di sceneggiatori e registi in grado di aggiornare la storia ai tempi nostri, mantenendo lo stesso approccio radicale.

"Il nostro scopo - ha dichiarato Fadida a Variety - è di costruire a partire dalla controcultura e dal tema della libertà che l'originale ci ha lasciato per dare ai giovani di oggi un film che dia una seria attenzione alle loro controculture e difficoltà". In questa dichiarazione, però, sta già il problema insito in un reboot del genere. Gli autori dell'originale non si misero a tavolino a studiare i temi che stavano a cuore alla gioventù ribelle dell'epoca, ma trasposero semplicemente sullo schermo, in una forma narrativa innovativa, le loro esperienze di giovani. Ci sembra che la differenza tra i due approcci sia sostanziale e ci schieriamo dalla parte di coloro che giudicano impossibile aggiornare e rifare un'opera del genere. Ma Hollywood, ormai da tempo in crisi di originali idee creative, non si fermerà sicuramente.



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