mercoledì 30 novembre 2022

Cinque film in streaming tra i migliori di Woody Allen

Compie oggi 87 anni Woody Allen, autore che a partire dalla fine degli anni ‘60 ci ha regalato alcuni dei capolavori più importanti della storia del cinema contemporaneo. Capace di scrivere sceneggiature innovative, personali e perfette nel fondere commedia e dramma, Allen ha in qualche modo plasmato il concetto di cinema d’autore americano. Ecco i cinque film in streaming con cui intendiamo rendergli omaggio, ricordando però che purtroppo mancano all’appello delle piattaforme italiane titoli di valore assoluto come Zelig (1983) o Crimini e misfatti (1989), i quali sarebbero certamente entrati nella selezione. Buona lettura.

Cinque grandi film in streaming di Woody Allen

  • Io e Annie
  • Manhattan
  • Ombre e nebbia
  • Pallottole su Broadway 
  • Blue Jasmine

Io e Annie (1977)

La commedia dolceamara che cambia la storia del genere. Allen mescola con audacia mai vista in precedenza piani temporali, toni, stili di messa in scena e addirittura un inserto animato. Il tutto per raccontare una storia d’amore unica, frizzante e malinconica. E la sua musa che non poteva che essere Diane Keaton, alla sua prova più leggera e poetica. Io e Annie vince l’Oscar per film, regia, attrice protagonista e sceneggiatura originale. Con un finale a suo modo straziante e momenti di verità assoluta sulle relazioni interpersonali. Film indimenticabile. Disponibile su Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Manhattan (1979)

Il bianco e nero del grande Gordon Willis consegna alla storia del cinema una dissertazione sul rapporot di coppia profonda e stratificata, che vede ancora protagonisti Allen e la Keaton ma anche Meryl Streep a supporto. Mariel Hemingway e la sceneggiatura si guadagnano la nomination all’Oscar, l'inquadratura del Queensboro Bridge e della panchina invece si guadagnano un posto d’onore nell’immaginario collettivo. Manhattan è uno dei titoli più famosi e celebrati di Allen, e giustamente: forma filmica e contenuto si sposano a formare un’opera corposa e affascinante. Disponibile su Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Ombre e nebbia (1991)

Uno dei lungometraggi “dimenticati” di Woody Allen è al contrario uno dei nostri preferiti, se non il preferito in assoluto. Il bianco e nero di Carlo Di Palma che rimanda all’espressionismo tedesco, così come storia e personaggi, fanno di Ombre e nebbia un omaggio sentito e commovente a un’epoca complessa e dolorosa. Nel cast oltre a Mia Farrow anche Kathy Bates, Jodie Foster, John Malkovich, Madonna, John Cusack, Donald Pleasence. Ombre e nebbia contiene momenti di alta filosofia e grande visione di cinema. Con un finale poetico ed emozionante. Il meglio della visione cinefila di Allen. Disponibile su  Apple Itunes.

Pallottole su Broadway (1994)

La finestra sul teatro non poteva che essere una riflessione sull’arte e l’ispirazione. Chazz Palminteri è un gangster autore e filosofo, John Cusack un commediografo in crisi, Dianne Wiest una star senza tempo, Jennifer Tilly la giovane svampita rampante. Pallottole su Broadway a tratti è scatenato, in altri momenti tenero e profondo. Un divertissement d’autore con enorme brio e una valanga di idee comiche. Sette nomination all’Oscar tra cui quella per la regia, statuetta alla Wiest. Un cult-movie. Disponibile su Amazon Prime Video.

Blue Jasmine (2013)

Woody Allen, Cate Blanchett, Sally hawkins, Michael Stuhlbarg e tutti quelli che partecipano a Blue Jasmine regalano al pubblico un omaggio più o meno consapevole al grande John Cassavetes. Una donna che perde progressivamente il contatto con la realtà, in seguito a una tragedia personale che la relega fuori dal proprio universo sociale. Un film allo stesso tempo fortemente alleniano sotto più di un punto di vista. Il miglior film dell’autore newyorkese da vent’anni a questa parte. Oscar come  miglior attrice protagonista alla Blanchett, uno dei più meritati di sempre. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Infinity +, Apple Itunes.



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Cocainorso: L'allucinante storia dell'orso che ingerì 30 kg di droga... il resto lo potete vedere nel trailer del film

Arriverà prossimamente al cinema con Universal Pictures Cocainorso, il nuovo film diretto da Elizabeth Banks, ispirato a un incredibile fatto vero accaduto nel 1985 e che vedeva coinvolto un orso bruno e un carico perso di droga. Ecco il trailer ufficiale in italiano del film.

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Ang Lee ingaggia suo figlio Mason Lee per interpretare Bruce Lee

Non c'è bisogno di specificare che il legame di parentela di fermi a padre e figlio, giusto? Bene.
Uno dei più celebrati filmmaker contemporanei, il taiwanese Ang Lee, si sta dedicando a un progetto al quale da anni cerca di dare forma e sostanza e, a quanto pare, il momento si direbbe finalmente arrivato. Il regista vuole realizzare un film sulla vita di Bruce Lee avendo il benestare della sorella del leggendario attore scomparso nel 1993, Shannon Lee. La notizia interessante che arriva dagli Stati Uniti è che ad interpretare l'artista marziale sarà il figlio di Ang Lee.

Questa decisione andrà chiaramente ad aggiungere un carico di responsabilità sulle spalle del regista, anche se non ci sono dubbi sulla bontà del casting. Evidentemente Mason Lee è risultato essere il miglior candidato per questa operazione, delicata a prescindere. Tra i tanti realizzati, il film biografico più celebre è quello del 1993 intitolato Dragon: La storia di Bruce Lee di Rob Cohen, in cui il Bruce era interpretato da Jason Scott Lee.

Ang Lee: le parole del regista su Bruce Lee

Il regista di Vita di Pi, La tigre e il dragone, Hulk, I segreti di Brockback Mountain e Gemini Man, ha detto queste parole parlando di Bruce Lee:

Considerato né completamente americano né completamente cinese, Bruce Lee è stato il ponte tra l'Est e l'Ovest che ha introdotto il mondo al Kung Fu. È stato uno scienziato del combattimento e un iconico artista che ha rivoluzionato sia le arti marziali sia il cinema d'azione.

Mi sento in dovere di raccontare la storia di questo geniale e unico essere umano, che possedeva una forza tremenda in 60 kg di peso e che, attraverso un'instancabile dedizione al lavoro, ha trasformato in realtà sogni impossibili. 

Mason Lee recita da una decina d'anni, prevalentemente in produzioni cinematografiche cinesi. Era già stato diretto da Ang Lee in un ruolo secondario nel film Billy Lynn. Il padre lo ha fatto esordire all'età di 3 anni nel film del 1993 che gli ha dato notorietà internazionale, Il banchetto di nozze.



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Easy Rider: la mania del reboot non salva neanche il classico della controcultura degli anni Sessanta

Sta facendo discutere la notizia che il classico della controcultura del 1969, Easy Rider - Libertà e paura, di Dennis Hopper, che lo scrisse e lo interpretò anche, assieme a Peter Fonda e a Jack Nicholson, sia in procinto di avere un reboot "aggiornato". A dare per prima l'annuncio è stato Variety, suscitando molte perplessità. Ma è possibile fare un Easy Rider contemporaneo, e, più che altro, ha senso?

Easy Rider: l'originale e il reboot

I diritti di Easy Rider, il biker film scritto da Dennis Hopper, Peter Fonda e Terry Southern, che vedeva due giovani motociclisti hippy attraversare l'America a bordo delle classiche "chopper", farsi di sesso e droga psichedeliche e finire nel mirino degli elementi più reazionari del Paese, fu un fenomeno anche culturale. Il film, realizzato con un budget ridotto e in maniera totalmente indipendente, fu candidato a due Oscar (miglior non protagonista Jack Nicholson e miglior sceneggiatura originale) e valse a Dennis Hopper il premio a Cannes per la miglior opera prima. Non più tardi di due anni fa è stato nuovamente distribuito al cinema e l'American Film Institute lo ha messo tra i 100 migliori film della storia del cinema. A detenerne i diritti è oggi un consorzio di investitori e produttori - la Kodiak Pictures di Maurice Fadida, i Defiant Studios di Eric B. Fleischman e il Jean Boulle Group - i cui responsabili sono alla ricerca di sceneggiatori e registi in grado di aggiornare la storia ai tempi nostri, mantenendo lo stesso approccio radicale.

"Il nostro scopo - ha dichiarato Fadida a Variety - è di costruire a partire dalla controcultura e dal tema della libertà che l'originale ci ha lasciato per dare ai giovani di oggi un film che dia una seria attenzione alle loro controculture e difficoltà". In questa dichiarazione, però, sta già il problema insito in un reboot del genere. Gli autori dell'originale non si misero a tavolino a studiare i temi che stavano a cuore alla gioventù ribelle dell'epoca, ma trasposero semplicemente sullo schermo, in una forma narrativa innovativa, le loro esperienze di giovani. Ci sembra che la differenza tra i due approcci sia sostanziale e ci schieriamo dalla parte di coloro che giudicano impossibile aggiornare e rifare un'opera del genere. Ma Hollywood, ormai da tempo in crisi di originali idee creative, non si fermerà sicuramente.



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Le otto montagne, Limonov e le commedie italiane per ripartire con Vision Distribution

Nuove commedie per Riccardo Milani e Massimiliano Bruno e subito a Natale la sfida delle Otto montagne. Dalle Giornate di Cinema di Sorrento, l'amministratore delegato Massimiliano Orfei ci presenta le novità cinematografiche di Vision Distribution per i prossimi sei mesi.

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Chiara: ad Assisi una proiezione speciale il 1° dicembre per il film di Susanna Nicchiarelli

In attesa di uscire nelle sale di tutta Italia il prossimo 7 dicembre, Chiara di Susanna Nicchiarelli arriva ad Assisi per una proiezione speciale, giovedì 1° dicembre alle ore 21.00, promossa dal Comune di Assisi e dalla Provincia Serafica di San Francesco d'Assisi, in collaborazione con la Fondazione Ente dello Spettacolo, alla presenza delle istituzioni civili e religiose della città. Una sorta di "ritorno a casa", che riporta nei luoghi originali una figura, quella di Chiara, che dall'Umbria del 1200 continua a parlare ancora oggi al mondo intero: un simbolo universale, un personaggio chiave della cultura e della fede non solo medievali.

Per una sera, dunque, il Palazzo del Monte Frumentario di Assisi - nel XIII secolo uno dei primi ospedali del mondo occidentale - diventa una sala cinematografica per ospitare la proiezione e, a seguire, un incontro con la regista e sceneggiatrice Susanna Nicchiarelli, la protagonista del film Margherita Mazzucco e il francescano Marco Guida, tra i massimi studiosi della storia di Santa Chiara.

"Sono felice che dopo la Mostra di Venezia il percorso di Chiara riprenda proprio dalla città di Assisi - racconta Susanna Nicchiarelli -. Credo sia la cosa più giusta per lo spirito del film: oltre a essere la città di Chiara e Francesco, Assisi è un luogo fondamentale anche per la cultura laica, un simbolo di pace e di fratellanza. Mi emoziona mostrarlo ai francescani, alcuni di loro lo hanno già visto ed amato, e alle clarisse, che lo vedranno in contemporanea con noi nel loro monastero… sarà una serata sicuramente molto emozionante!".
"L’anteprima di Chiara ad Assisi - continua Stefania Proietti, Sindaca di Assisi - è un’occasione unica e imperdibile per conoscere da vicino e a fondo la vita della nostra Santa. Un’opportunità che ci riempie di orgoglio anche perché alla realizzazione del film ha contribuito l’Anonima Frottolisti, un gruppo musicale nato ad Assisi e specializzato nelle note dell’umanesimo"
"Produrre questo film - spiegano i produttori Marta Donzelli e Gregorio Paonessa (Vivo film) - è stata un'avventura molto intensa: l'incontro con Chiara, attraverso la visione di Susanna Nicchiarelli, ci ha permesso di accostare un messaggio che davvero, a distanza di otto secoli, continua a interrogarci. Presentare il film ad Assisi è un'emozione ulteriore, resa possibile dal Comune, dalla Provincia Serafica di San Francesco d'Assisi e dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, oltre che naturalmente da Rai Cinema e 01 Distribution che hanno raccolto l'invito delle istituzioni della città"

Chiara: le parole di Padre Massimo Travascio, Custode della Porziuncola di Assisi

«Se con Lui soffrirai, con Lui regnerai; se con Lui piangerai, con Lui godrai; se in compagnia di Lui morirai sulla croce della tribolazione, possederai con Lui le celesti dimore nello splendore dei santi, e il tuo nome sarà scritto nel Libro della vita e diverrà famoso tra gli uomini». Si affida alle parole delle Fonti Francescane Padre Massimo Travascio, Custode della Porziuncola: «Con le parole di Chiara nel cuore, con gioia accogliamo questa nuova opportunità di guardare a lei, "Chiara di nome, più chiara per vita, chiarissima per virtù"».

Chiara: la trama ufficiale del film di Susanna Nicchiarelli

Assisi, 1211.
Chiara ha diciotto anni, e una notte scappa dalla casa paterna per raggiungere il suo amico Francesco.
Da quel momento la sua vita cambia per sempre. Non si piegherà alla violenza dei famigliari, e si opporrà persino al Papa: lotterà con tutto il suo carisma per sé e per le donne che si uniranno a lei, per vedere realizzato il suo sogno di libertà.
La storia di una santa. La storia di una ragazza e della sua rivoluzione.


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Indiana Jones 5, Antonio Banderas spiega il suo personaggio

Antonio Banderas, imminente sui nostri schermi con la sua voce in Il gatto con gli stivali 2, ha spiegato in poche parole quale sia il suo personaggio in Indiana Jones 5.

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martedì 29 novembre 2022

Omaggio a Terrence Malick: ecco per voi alcuni dei suoi migliori film in streaming

Compie oggi 79 anni Terrence Malick, uno dei cineasti più affascinanti e personali della storia del cinema contemporaneo. Mai sottomesossi alle regole estetiche e narrative di Hollywood, l’autore fin dal suo esordio all’inizio degli anni ‘70 ha sviluppato un tipo di cinema inteso principalmente come flusso di coscienza, come ricerca di contatto tra essere umano e universo circostante, con le sue regole che spesso non possono essere catturare da un tipo di narrazione tradizionale. Malick è un autore che non può lasciare indifferenti, nella maggior parte dei casi si abbraccia con passione la sua opera oppure se ne resta distaccati. Anche noi abbiamo avuto spesso pareri contrastanti riguardo il suo operato, ma i cinque film in streaming scelti per rendergli omaggio rappresentano senz’ombra di dubbio qualcosa di ipnotico, affascinante, capace di arrivare al cuore del pubblico forse anche prima che alla sua mente. Buona lettura.

Cinque grandi film in streaming diretti da Terrence Malick

  • La rabbia giovane
  • La sottile linea rossa 
  • The Tree of Life
  • Knight of Cups
  • Vita nascosta - Hidden Life

La rabbia giovane (1972)

L’esordio dietro la macchina da presa di Malick si colora immediatamente di culto: due straordinari Martin Sheen e Sissy Spacek sono protagonisti di un film sulla ribellione giovanile magnifico da assorbire, come una preghiera violenta e animista che si bagna nel sangue delle vittime. La rabbia giovane colpisce al cuore con momenti di cinema splendido, intenso e poetico alla maniera pagana. Opera carica di disperazione e insieme speranza. Difficile da dimenticare. Impossibile da ignorare. Disponibile su CHILI, Google Play, Amazon Prime Video.

La sottile linea rossa (1998)

Uno dei grandi capolavori di Malick mette in scena la Seconda Guerra Mondiale come rovina dell’animo umano prima ancora del corpo. Una rappresentazione dell’orrore che contamina la bellezza della natura e la sua fusione con l’uomo. A La sottile linea rossa vogliono partecipare tutti: George Clooney, Nick Nolte, Sean Penn, Jim Caviezel, Adrien Brody e molti altri. Opera di una bellezza dolorosa, poesia e brutalità del conflitto fuse in una visione senza precedenti. Orso d’Oro a Berlino e svariate nomination all’Oscar tra cui film, regia, sceneggiatura e fotografia. Disponibile su CHILI, Google Play, Apple itunes, Amazon Prime Video, Disney +.

The Tree of Life (2011)

Altra opera di bellezza sontuosa e sperimentale, un discorso sui rapporti familiari che si protendono nel tempo così come nello spazio e nel ricordo. Sean Penn e Brad Pitt sono i protagonisti del film che lancia la carriera di una magnifica Jessica Chastain. The Tree of Life si spinge ai confini della narrazione lineare, anzi al supera per farsi flusso di coscienza carico di immagini da ricordare. Palma d’Oro a Cannes e altre nomination all’Oscar per film e regia. Non il nostro preferito dell’autore texano, ma sicuramente di impatto notevole. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video, Rai Play.

Knight of Cups (2015)

In un momento creativo non dei migliori Malick sforna questo film che vede protagonista assoluto un Christian Bale intenso e affascinante come mai, perfetto per una riflessione sulla celebrità e sulla vita vacua che una metropoli estraniante come Los Angeles può regalare come un frutto avvelenato. Knight of Cups è un film “aperto” e insieme abbagliante, un flusso di coscienza che mette in scena la Città degli Angeli con bellezza frustrante e poderosa. Cate Blanchett spicca in un altro cast pieno di stelle, per un’opera davvero coinvolgente. Uno dei film più sottovalutati dell'autore, uno dei nostri preferiti. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes.

Vita nascosta - Hidden Life (2019)

A conti fatti, forse questo è il capolavoro di Terrence Malick, almeno secondo noi. Vita nascosta - Hidden Life mette in scena amore, fusione con la natura, coscienza che si oppone all’ingiustizia e opta per una ribellione silenziosa quanto potente. Film sontuoso nella visione e con una storia precisa, sommessa e fondamentale. E poi ci sono le musiche di James Newton Howard, mai come in questo caso straordinariamente capaci di accompagnare e restituirci tutto l'animo dei personaggi e la potenza delle situazioni e ambientazioni. Film straziante, poesia di immagini e suoni che rappresenta il meglio dell’idea di cinema di Malick. Da applausi commossi. Disponibile su CHILI, Google Play, Apple itunes, Amazon Prime Video, Disney +.



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Super Mario Bros. Il Film: ecco il nuovo trailer in italiano!

Arriverà nei cinema italiani il 6 aprile 2023 distribuito da Universal Pictures Super Mario Bros. Il Film, il lungometraggio d'animazione prodotto da Nintendo e Illumination, ambientato nel mondo del famosissimo videogioco. Ecco il nuovo trailer ufficiale in italiano del film.

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Dopo il successo de La stranezza il cinema italiano sempre più al centro del listino Medusa

Presentato alle Giornate professionali di cinema di Sorrento il listino dei prossimi mesi di Medusa, sempre con al centro il cinema italiano e una proposta definita di qualità più che di quantità. Ne abbiamo parlato con l'amministratore delegato Giampaolo Letta.

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Orlando: il nuovo film di Daniele Vicari che fa incontrare passato e futuro dell'Europa

Oltre a essere il titolo del film, Orlando è anche il nome del suo protagonista, interpretato da Michele Placido. E, incidentalmente, o forse no, è anche il nome del padre di Daniele Vicari, che il film l’ha scritto (con la collaborazione di Andrea Cedrola) e l’ha diretto.
Orlando è un uomo anziano che vive da solo in un paese di montagna del centro Italia. Non ha mai voluto emigrare, ma suo figlio sì, venti anni prima, e questa scelta aveva causato una profonda rottura tra i due. Quando però da Bruxelles arriva una telefonata, e una richiesta d’aiuto, Orlando non esita un secondo, e parte alla volta di un mondo sconosciuto e alieno, nel quale scoprirà anche di avere una nipote, Lyse.

“Il loro incontro è significativo”, ha spiegato Daniele Vicari al Torino Film Festival, dove Orlando è stato presentato in anteprima sull’uscita in sala, che avverrà il 1° dicembre con Europictures. “Bruxelles è una città bellissima e il cuore dell’Europa, un'Europa che per Orlando è un’entità astratta. Bruxelles è una città del futuro, non a caso esiste il termine ‘bruxellizzazione’ per indicare l’espansione delle città, e Orlando si ritrova quindi in un futuro che non sa interpretare, nel quale non si sa orientare. Lysa, la sua nipotina, è a tutti gli effetti quel futuro”.
Per Vicari, quindi, l’incontro tra nonno e nipote è un ponte tra il passato e il futuro, ma non solo: “Ho sempre pensato che Orlando e Lysa, pur distanti nel tempo e dello spazio, si siano dovuti trovare di fronte allo stesso problema. Orlando viene dalla guerra e ha dovuto inventare un futuro, e un paese; anche Lysa deve inventarsi un futuro, ma con la guerra di fronte, e non alle spalle. Col loro incontro devono entrambi costruire la propria personalità e capire il che mondo sono, è un incontro che rappresenta il percorso di comprensione che come europeo devo fare a tutti i costi”, ha detto Vicari. “Guardo l’Europa e un futuro difficile ma spero, e se guardo indietro vedo gli Orlando che ce l’hanno fatta”.

Quello di Orlando è per Placidoil personaggio singolare di una tra le sceneggiature più belle che mi sono state proposte in questi anni come attore. Io e Daniele veniamo entrambi da storie di emigrazione, e ieri arrivando a Torino pensavo alle mie zie venute a lavorare qui, al mio amico Gino De Serio, poi diventato un importante sindacalista, che mi mandava lettere in cui mi raccontava la sua vita da operaio. Questo film”, ha proseguito Placido, “assolve a un compito importante, perché il cinema non è solo farsi belli davanti alla macchina da presa, ma raccontare storie piene di significato, quelle storie di cui la storia del nostro cinema è piena”.
Non a caso, forse, Vicari ha dedicato questo suo film a Ettore Scola. “È un segno di affetto profondo nei confronti di una persona che negli ultimi dieci anni della sua vita mi ha regalato un’amicizia rara”, ha spiegato il regista. “Ci siamo conosciuti quando abbiamo fondato assieme, e con altri, la scuola Volonté, e da quel momento in avanti spesso ci siamo trovati a riflettere su cosa stava accadendo al nostro cinema e alle difficoltà che si trovava di fronte. Quindi è stato naturale dedicarlo a lui per queste riflessioni”.

Girato tra Bruxelles e l’Italia, ORLANDO ha come protagonista Michele Placido nel ruolo di Orlando e Angelica Kazankova in quello della piccola Lyse. Li affiancano, tra gli altri, Fabrizio Rongione, Federico Pacifici, Mpunga Denis e Christelle Cornil. Quella di Orlando è una favola moderna dove un vecchio e una bambina, divisi tra modernità e mondo rurale, tra il dover scegliere se partire o restare, si incontrano e mutano la traiettoria delle loro vite.
Il film è una co-produzione Italia-Belgio Rosamont con Rai Cinema e Tarantula Belgique, prodotto da Marica Stocchi e Joseph Rouschop. Scritto dallo stesso Daniele Vicari con Andrea Cedrola, ha la fotografia di Gherardo Gossi, la scenografia di Igor Gabriel e Beatrice Scarpato, i costumi di Francesca e Roberta Vecchi, il montaggio di Benni Atria, le musiche di Teho Teardo.



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Spider-Man 4: la trama del film di Sam Raimi avrebbe coinvolto l'Avvoltoio e sua figlia, interpretata da una celebre attrice

Come molti ricorderanno, Sam Raimi avrebbe dovuto realizzare un altro film di Spider-Man, dopo i primi tre con Tobey Maguire. Ma il progetto sfumò in seguito a divergenze del regista con la Sony. Oggi torna a parlarne lo storyboard artist Jeff Henderson, rivelando particolari inediti sulla trama e il nome di un'attrice che era stata contattata per un ruolo importante e che, sia pure lateralmente, sarebbe entrata nel Marvelverse molti anni fa, se le cose fossero andate diversamente...

Spider-Man, l'Avvoltoio e la figlia dell'Avvoltoio

L'Avvoltoio (Vulture), al secolo Adrian Toomes, è uno dei primi nemici di Spider-Man, comparso per la prima volta nel 1963. Di recente lo abbiamo visto interpretato da Michael Keaton in Spider-Man: Homecoming. Ma avrebbe avuto un ruolo importante, a sentire Jeff Henderson, già nel quarto film di Sam Raimi, anche se le cose erano ancora in evoluzione quando il progetto è sfumato. Una delle probabili versioni, ad esempio, vedeva al centro della trama la figlia di Avvoltoio, che avrebbe addirittura rilevato la proprietà del Daily Bugle, sbattendo fuori J. J. Jameson. Queste le parole di Henderson:

Il Daily Bugle sarebbe stato comprato da una enorme multinazionale, un po' come il Daily News o TMZ, che voleva trasformare il Daily Mail in un tabloid. E nonostante tutto i difetti di JJJ, lui era ancora un giornalista, della vecchia scuola alla Walter Cronkite, sul genere "le notizie sono notizie, queste sono stronzate". Trovavo che tematicamente fosse un ottimo approccio perché c'era il conflitto tra la sensibilità moderna e sociale dei media e la versione vecchia scuola. Perciò JJJ veniva messo da parte. La rivelazione era che la dirigente incaricata dell'acquisto, a capo della società che aveva rilevato il Bugle, era la figlia dell'Avvoltoio.

E a quanto pare a ricoprire il ruolo della figlia dell'Avvoltoio, un personaggio originale chiamato Vulturess (in pratica Avvoltoia...)  sarebbe stata Angelina Jolie. All'epoca si parlò anche di un'altra cattiva in predicato di apparire nel film, Felicia Hardy/Black Cat, per cui si faceva il nome di Anne Hathaway. Henderson continua spiegando alcune svolte della trama conseguenti all'acquisizione del Daily Bugle:

Loro coprivano questi legami con l'Avvoltoio e poi lei iniziava a credere che Spider-Man lo avesse ucciso. Poi scopriva la tecnologia dell'Avvoltoio e si riconnetteva. Per me era un modo molto interessante di toccare parecchi temi attuali all'epoca, che, specialmente per il modo in cui si sono sviluppati da allora, erano molto più azzeccati di quanto allora immaginavamo.

Ovviamente da allora le cose per Spidey si sono evolute in modo diverso, ma a volte è bello pensare a quello che gli americani chiamano "what if" ovvero cosa sarebbe successo se...



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James McAvoy ancora Xavier nel Marvel Cinematic Universe? Una risposta secca

James McAvoy è stato il giovane Xavier in diversi film dedicati agli X-Men, nella gestione della fu-Fox, ora acquisita dalla Disney. Apparirà in quelle vesti anche nel Marvel Cinematic Universe? Ha le idee chiare a riguardo.

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Emancipation, Will Smith ipotizza la reazione del pubblico dopo lo schiaffo agli Oscar

Dopo quanto accaduto agli Oscar 2022, Will Smith riflette sull'impatto che quel gesto potrebbe avere sul suo prossimo film in uscita, Emancipation, distribuito da AppleTV+.

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lunedì 28 novembre 2022

I migliori film in streaming di Viola Davis, protagonista di The Woman King

Approfittando dell’arrivo nelle sale italiane di The Woman King, vogliamo ripercorrere attraverso i soliti cinque film in streaming la carriera della sua casimatica protagonista Viola Davis. Nel corso degli anni ha saputo come poche altre colleghe alternare produzioni mainstream - pensate al ruolo di Amanda Waller nei film del DC Cinematic Universe - con interpretazioni di valore assoluto in opere maggiormente autoriali. Candidata a quattro premi Oscar e vincitrice di una statuetta, Viola Davis è senza dubbio una delle attrici più talentuose dell’odierno panorama hollywoodiano. Buona lettura.

I migliori film in streaming di Viola Davis, protagonista di The Woman King

  • Il dubbio
  • The Help
  • La scomparsa di Eleanor Rigby 
  • Barriere
  • Widows - Eredità criminale

Il dubbio (2008)

La prima nomination all’Oscar arriva per la Davis in uno dei lungometraggi più sottili e inquietanti di inizio millennio. Diretto dal vinctore dell'Academy Award John Patrick Shanley, Il dubbio vede l’attrice recitare insieme a colleghi illustri come Philip Seymour Hoffman, Amy Adams e soprattutto la grande Meryl Streep. Film da camera che mette in scena psicologie contrastate, personaggi in chiaroscuro e una serie di spunti di dibattito di spessore sociale enorme. Opera non facile ma preziosa, soprattutto per la grandezza dei suoi interpreti. Disponibile su CHILI, Google Play, Amazon Prime Video, Paramount +.

The Help (2011)

Il grande successo a sorpresa diretto da Tate Taylor mette in scena le tensioni razziali nell’America dei decenni passati con potenza narrativa e una riflessione non scontata che arriva fino al nostro presente. The Help vede nel cast anche Octavia Spencer (Oscar come non protagonista), Jessica Chastain, Emma Stone e Allison Janney. Un lungometraggio che affronta temi scottanti in  maniera certamente mainstream ma mai retorica, ed è un gran pregio. La Davis ottiene la prima candidatura all'Oscar come protagonista, strameritata. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

La scomparsa di Eleanor Rigby (2014)

Abbiamo selezionato questo piccolo film indipendente perché quando lo vedemmo al Festival di Toronto nella versione in due episodi incentrati sui due protagonisti Jessica Chastain e James McAvoy, l’impatto emotivo fu davvero enorme. La scomparsa di Eleanor Rigby racconta amore, perdita, separazione, elaborazione del lutto con una profondità emotiva portentosa, merito soprattutto degli interpreti. Oltre alla Davis a supporto ci sono anche William Hurt e Isabelle Huppert, e questo dice tutto sulla bontà del prodotto. Anche il film unico è molto bello, ma se riuscite a trovare le due parti ne rimarrete incantati e dilaniati. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Barriere (2016)

Accanto al protagonista e regista Denzel Washington la Davis fornisce una prova di altissimo contenuto drammatico, che la porta all’Oscar come miglior attrice non protagonista. È lei il cuore pulsante di Barriere, tratto da August Wilson, un dramma familiare incentrato sul dolore delle proprie radici, sull’impossibilità di distaccarsene per quanto bene si provi a fare nella vita. Momenti di grande cinema introspettivo per un film “teatrale” eppure clamorosamente cinematografico. Da applausi i duetti tra i due grandi interpreti, riesco ad arrivare all’anima sia dei personaggi che del pubblico. Intenso. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Widows - Eredità criminale (2018)

Chiudiamo con l’action criminale di Steve McQueen per esplicitare la capacità della Davis di rendere i suoi personaggi tragici anche dentro il cinema maggiormente di cassetta. Widows - Eredità criminale funziona sotto molti punti di vista, primo tra tutti quello che racconta la vita delle donne principali, costrette a impugnare una pistola per colpa degli errori dei propri mariti. Michelle Rodriguez, Elizabeth Debicki e Cynthia Erivo sono impeccabili, così come Colin Farrell, Robert Duvall, Liam Neeson e Daniel Kaluuya. Un film potente e sottovalutato, avrebbe meritato molta più fortuna. Da recuperare assolutamente. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Amazon Prime Video.



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Mario Maldesi e le Voci del cinema: a Roma tre giorni di incontri per ricordare il grande direttore del doppiaggio

Siamo felicissimi, anche perché abbiamo avuto l'onore e la gioia di conoscerlo, collaborarci e chiamarlo amico, di annunciare tre giorni di celebrazione, dal 17 al 19 dicembre, nella Sala Cinecittà della Casa del cinema di Roma, intitolati Mario Maldesi e le voci del cinema - Sessant'anni di storia del doppiaggio, dedicato al grande direttore del doppiaggio nel centenario della sua nascita e nel decennale della sua scomparsa. A organizzarlo le figlie Caterina e Valentina Cidda Maldesi con Enrico Ottaviani. Non sarà un convegno serioso, ma di una vera e propria festa, per celebrare in maniera gioiosa un periodo d'oro del doppiaggio italiano e uno dei suoi massimi esponenti se non il maggiore, con un ricco parterre di ospiti, doppiatori, collaboratori e amici, e la proiezione di alcuni dei film che il doppiaggio italiano ha reso in molti casi - come riconosciuto dagli stessi registi - migliori degli originali. Se seguivate Coming Soon Television ricorderete forse le volte che Mario Maldesi, che ci voleva molto bene, è stato ospite dei nostri programmi, oltre a regalarci la sua presenza per una lunga intervista, Le voci di Kubrick, realizzata in occasione della scomparsa del grande maestro, di cui Mario Maldesi ha curato il doppiaggio di tutti i film a partire da Arancia meccanica e a cui lo legava un rapporto di fiducia, ammirazione e affetto reciproci.  Vi invitiamo a intervenire numerosi alla Casa del Cinema (l'ingreso è libero) per scoprire tanti aneddoti che non conoscete, rivedere i film che amate e incontrare alcuni dei protagonisti di quella straordinaria stagione del doppiaggio italiano, che sotto la guida severa e meticolosa di Mario Maldesi ci hanno fatto innamorare di un cinema forse irripetibile.

Mario Maldesi e le voci del cinema: il programma

Nel centenario della nascita e a dieci anni dalla sua scomparsa, festeggiamo Mario Maldesi, tra i più grandi direttori di doppiaggio mai esistiti, un autentico innovatore, che ha curato il doppiaggio e la post sincronizzazione di tanti film - nazionali e internazionali - che hanno fatto la storia del cinema, in Italia e nel mondo. Attraverso la proiezione di alcuni capolavori, una mostra fotografica e di materiali inediti e, soprattutto, grazie alla presenza degli ospiti (collaboratori, colleghi, amici), racconteremo il percorso umano e professionale di Maldesi, durante il quale ha creato un lungo sodalizio artistico con alcuni tra i maggiori registi: Luchino Visconti, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Michelangelo Antonioni, Mario Monicelli, Alberto Lattuada, Elio Petri, Francesco Rosi, Antonio Pietrangeli, Luigi Comencini, Stanley Kubrick, John Schlesinger, Sidney Lumet, Miloš Forman, Mel Brooks, William Friedkin, George Lucas, Ken Loach.

Sabato 17 dicembre: 15.30 Rocco e i suoi fratelli, Luchino Visconti (Italia, Francia, 1960, 170') A seguire: conversazione con Piera Detassis, Gianluca Farinelli, Lorenzo Salveti, Adriano De Santis, Giancarlo Giannini, Anselma Dell'Olio, Maria Pia Di Meo, Livia Giampalmo, Stefano De Sando, Gino La Monica, Paila Pavese coordinata da Valentina e Caterina Maldesi ed Enrico Ottaviano. 20.00 Il dittatore dello stato libero di Bananas, Woody Allen (Usa, 1971, 82'), 21.30 Un uomo da marciapiede, John Schlesinger (USA, 1969, 108').

Domenica 18 dicembre 15.00 Amarcord, Federico Fellini (Italia, Francia, 1973, 123'). A seguire: conversazione con Cristiana Lionello, Luca Biagini, Massimo Foschi, Renato Cortesi, Rodolfo Traversa, Luca Dal Fabbro, Ilaria Stagni, Fabrizio Pucci, Domitilla D'Amico, Claudia Balboni, Massimo Giuliani, Angelo Maggi, Daniela Catelli, coordinata da Valentina e Caterina Maldesi ed Enrico Ottaviano. 19.30 Quinto Potere, Sidney Lumet (USA, 1976, 121').

Lunedì 19 dicembre 15.30 Accattone, Pier Paolo Pasolini (Italia, 1961, 116'). A seguire: conversazione con Melina Martello, Roberta Greganti, Angiola Baggi, Cinzia De Carolis, Enrico Di Troia, Alessia Amendola, Emanuela, Massimo e Riccardo Rossi coordinata da Valentina e Caterina Maldesi ed Enrico Ottaviano. 19.30 Qualcuno volò sul nido del cuculo, Miloš Forman (Usa,1975, 125').



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The Plane: Gerard Butler nel trailer italiano dell'adrenalinico action, dal 26 gennaio al cinema

Ritorna Gerard Butler eroe d'azione in The Plane, che arriverà al cinema con Lucky Red il 26 gennaio. Intanto è uscito il trailer italiano.

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Dwayne Johnson ritorna dove rubava snack da ragazzo: li compra tutti e offre la spesa ai presenti

Come ha raccontato molte volte nei suoi video sui social, Dwayne Johnson ha avuto un'infanzia e un'adolescenza difficili. Il rapporto con il padre è sempre stato complicato, si è trasferito numerose volte cambiando scuola e amici, ha vissuto generalmente sulla soglia della povertà. C'è stato un momento in cui ha trascorso alcuni anni alle Hawaii con sua madre, originaria di quella zona, la quale sudava sette camicie per lavorare e portare dei soldi a casa mentre lui era in piena fase adolescienziale con un basso rendimento scolastico e grande confusione in testa. Qualche anno dopo, quando i Johnson si trasferirono a Nashville, fu arrestato più volte per il suo comportamento da teenager problematico, ma è alle Hawaii che iniziò a prendere un'abitudine "criminale" dalla quale oggi prova a redimersi. 

Dwayne Johnson: il video in cui compra tutti gli Snickers di un negozio e offre la spesa

L'attore, che abbiamo recentemente visto nel film Black Adam, ha postato un video su Instagram in cui rimette a posto le cose, "di rimediare al torto", come dice lui stesso. All'età di 14 anni quando viveva alle Hawaii, Dwayne Johnson entrava regolarmente in un negozio di alimentari per rubare uno snack perché non poteva permettersi di pagarlo. Oggi è tornato in quello stesso posto per "ripulire" legalmente lo scaffale degli snack, mettendo a tacere il suo senso di colpa. Già che c'era, l'attore ha offerto la spesa a tutti coloro che si trovavano nel negozio in quel momento, per un totale di 298 dollari (esclusa la mancia per i commessi).

Questo è ciò che ha scritto Johnson accanto al video:

Finalmente ho esorcizzato questo demone del cioccolato che mi stava dando il tormento da decenni.

Siamo stati sfrattati da casa alle Hawaii nell'87 e dopo tutti questi anni, finalmente sono ritornato a casa per riparare al torto.

Ero povero in canna e avevo l'abitudine di rubare una barretta di Snickers OGNI GIORNO al 7-11 [una popolare catena di negozi di alimentari americana, ndr] quando avevo 14 anni, mentre andavo in palestra. Uno Snickers era il mio quotidiano antipasto per l'allenamento.

Ogni giorno c'era lo stesso commesso nel negozio che girava la testa da una parte e non mi beccava mai.

Mi sono creato un po' di demoni nel corso degli anni (e ancora ne ho qualcuno), quindi mi rendo conto che questa cosa sembri sciocca, ma ogni volta che torno alle Hawaii e passo vicino a un 7-11... Sapevo che sarei dovuto entrare e ripulire lo scaffale degli Snickers, nel modo giusto.

Era il minimo che potessi fare considerata tutta la roba che ho rubato qui.

Non possiamo cambiare il passato né le cose stupide che potremmo aver fatto, ma di tanto in tanto possiamo aggiungere una graziosa nota di riscatto e forse lasciare che uno sconosciuto si faccia un grande sorriso.

Qui sotto il video condiviso da Dwayne Johnson che insieme al suo team dietro le videocamere ha organizzato la sorpresa redentiva.



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James Gunn sul DCEU: film, serie TV e animazione saranno connessi tra loro

Così come accade nell’MCU, anche il DCEU avrà i suoi collegamenti. Questo è l’obiettivo futuro prefissato da James Gunn, co-presidente dei DC Studios insieme a Peter Safran. Il suo debutto alla guida è stato accolto con grande sollievo e soddisfazione da parte degli spettatori che hanno ben gradito The Suicide Squad arrivato in sala nel 2021 e la serie TV spin-off Peacemaker. Ma, riflettendo sui prossimi dieci anni di DCEU sotto la propria leadership, James Gunn ha anticipato che la sua intenzione è quella di creare un universo interconnesso. Il regista ha un debole per Twitter, che utilizza spesso per condividere alcune ghiotte novità ed è quello che è accaduto anche questa volta. Tramite social, Gunn ha spiegato quali sono i suoi obiettivi per il futuro.

James Gunn, film e serie TV DC collegate tra loro?

Finora James Gunn ha regalato grandi soddisfazioni anche all’universo Marvel, realizzando tre film ed uno speciale natalizio per i Guardiani della Galassia. Con il Vol. 3 in uscita nel 2023, il regista si prepara a salutare l’universo Marvel per concentrarsi su quello DC, ma nulla vieta di poter tornare un giorno a lavorare con l’MCU. Attraverso Twitter, il co-presidente dei DC Studios ha risposto alla domanda di un fan che ha chiesto se la nuova leadership sta pianificando di dare più spazio ai personaggi DC anche in TV e se si collegheranno tra loro. A quel punto, James Gunn ha precisato:

Sicuramente. Il DCU sarà collegato tra film e TV (e anche animazione).

James Gunn e Peter Safran sono stati nominati a capo dei DC Studios soltanto verso la fine di ottobre e hanno avviato la propria leadership di recente, per cui gli obiettivi per il futuro sono tanti. Loro il compito di elaborare un piano decennale per tutti i prodotti DC in uscita, ma James Gunn ha chiarito che non saranno responsabili dei fumetti.

Come tutti sanno, sono un grande fan dei fumetti e spero che tutto ciò che facciamo porterà più persone a leggerli. Ma non siamo responsabili dei fumetti, solo di tutto l’intrattenimento filmato della DC.

Tra i progetti attualmente in corso figura ad esempio la seconda stagione di Peacemaker, a cui James Gunn sta lavorando in prima persona. Inoltre, come riporta ScreenRant, pare che sia in corso un altro spin-off dedicato ad Amanda Waller, personaggio interpretato da Viola Davis. Recente conferma è invece il ritorno di Henry Cavill nelle vesti di Superman per un nuovo film.



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domenica 27 novembre 2022

I migliori film in streaming interpretati da Ed Harris

Compie oggi 72 anni Ed Harris, uno dei grandi caratteristi del cinema americano contemporaneo. Capace di guadagnarsi in carriera ben quattro nomination all’Oscar - tre come attore non protagonista e una nella categoria principale grazie a Pollock, da lui stesso diretto - questo artista ha dimostrato negli anni una versatilità e una capacità di mostrare il lato più profondo dei suoi personaggi davvero ammirevoli. Harris è stato capace di imprimere il proprio segno sia in prodotti di genere che in lungometraggi d’autore, collaborando con colleghi e cineasti di indubbio spessore. Anche in questo caso è stato molto  difficile selezionare soltanto cinque film in streaming per ripercorrere una filmografia talmente variegata e ricca di titoli importanti. Eccovi comunque la nostra solita lista, e con essa il giornaliero augurio di buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Ed Harris

  • The Abyss
  • Americani
  • Apollo 13 
  • The Truman Show
  • A History of Violence

The Abyss (1989)

Chiamato niente meno che da James Cameron come protagonista insieme a Mary Elizabeth Mastrantonio del suo kolossal sottomarino, Ed Harris si cimenta in una prova che riesce a far trasparire sia l’aspetto carismatico che quello romantico del personaggio. I duetti con la collega sono emozionanti, come nella scena bellissima in cui uno dei due deve sacrificarsi e sperare che l’altro riesca a salvarlo. Incorniciato da effetti speciali sbalorditivi - e da Oscar - The Abyss è un film di fantascienza palpitante e splendidamente confezionato, con un finale rocambolesco e capace di restituirci la meraviglia del cinema. Uomo contro uomo, follia contro razionalità, amore contro abisso. Che film…Disponibile su CHILI.

Americani (1992)

James Foley porta al cinema una delle opere più complesse e crudeli di David Mamet, un gioco al massacro che soltanto un gruppo di attori al massimo delle proprie capacità poteva rendere con tale potenza. Harris recita insieme a Jack Lemmon, Al Pacino, Alec Baldwin, Kevin Spacey, Alan Arkin. Dramma da camera asfissiante, logorroico, come se ne potevano dare soltanto una volta. Grazie ad Americani Lemmon vince la Coppa Volpi a Venezia, Pacino conquista la nomination all’Oscar come non protagonista. Un colpo al cuore dell’ideologia tutta a stelle e strisce del self-made man, e con esso del capitalismo americano. Disponibile su Apple Itunes.

Apollo 13 (1995)

Ron Howard mette in scena il racconto della spedizione sulla luna che diventò una missione di salvataggio con una perizia e un senso del cinema semplicemente perfetti. Tom Hanks, Kevin Bacon, Bill Paxton sono gli astronauti intrappolati nella navicella che non funziona, Ed Harris è il capo della squadra a terra che deve riportarli a casa. Apollo 13 è uno spettacolo avvincente, visivamente curato nei minimi particolari, con un finale al cardiopalma. Cinema mainstream ai massimi livelli di quel decennio. Prima nomination all’Oscar per Harris, anche il film l’ottiene. Un classico del decennio, ancora oggi bellissimo da vivere. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes.

The Truman Show (1998)

Il capolavoro della filmografia di Ed Harris, e uno dei film  più importanti della storia dle cinema contemporaneo. Interpretato da un Jim Carrey strepitoso e da una melliflua Laura Linney, The Truman Show è una dissertazione portentosa sul libero arbitrio, sul confine sottile tra realtà e finzione, sui rapporti personali che sono frutto di quello che percepiamo siano, ma nascondono sempre un altro lato della medaglia. Cinema semplicemente poetico, capace di ispirare come il finale senza tempo. Nomination all’Oscar per la regia del geniale Peter Weir, per la sceneggiatura di Andrew Niccol e per Harris come non protagonista. Ne avrebbe meritate molte altre, è il miglior film di quell’anno e forse di quel decennio. CAPOLAVORO. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Netflix, Amazon Prime Video.

A History of Violence (2005)

Partecipazione straordinaria nel ruolo di un gangster sfigurato che riconosce Viggo Mortensen suo vecchio compagno di crimine che adesso ha cambiato identità e si nasconde in provincia come onesto padre di famiglia. E vuole vendicarsi…David Cronenberg dirige un dramma livido che racconta di metamorfosi psicologiche e discorsi sull’identità con una ferocia e uno stile cinematografico impareggiabili. A History of Violence è un film magnifico, potente, e soffocante, con un cast che comprende anche una bravissima Maria Bello e un William Hurt capace di guadagnare la nomination all’Oscar con una sola sequenza. Opera epocale. Disponibile su CHILI, Infinity +, Amazon Prime Video.



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Anche io: la regista Maria Schrader presenta il film sul caso Weinstein che ha dato il via al MeToo

“Non avevamo visto ancora un film sul giornalismo investigativo con due protagoniste femminili. Hanno detto che questo è come Tutti gli uomini del presidente ma con le donne: in effetti parla di un’investigazione che ha avuto risonanza mondiale e che ha avuto l’effetto di cambiare le cose”.
A parlare così è Maria Schrader, la regista di Anche io (nella versione originale She Said, in uscita a gennaio con Universal Pictures Italia), il film che racconta la vera storia dell’indagine giornalistica condotta da Jodi Kantor e Megan Twohey, le giornaliste del New York Times che per prime hanno svelato le storie di abusi compiuti da Harvey Weinstein, per decenni uno degli uomini più potenti di Hollywood, oggi, in seguito a quello scandalo, alla nascita del movimento MeToo, alle denunce e alle indagini, in carcere per violenza sessuale.

Nel film Kantor e Twohey sono interpretate da Zoe Kazan e Carey Mulligan, guidate da Schrader anche in virtù della sua lunga esperienza come attrice, prima di diventare regista.
“Credo che la mia esperienza nella recitazione influenzi la mia scrittura e la mia regia”, ci ha raccontato al Torino Film Festival, dove Anche io è stato presentato fuori concorso. “Guardo ancora tutto dal punto di vista di un’attrice, non ho paura degli attori e ho l’esperienza necessaria a capire di cosa hanno bisogno. E ho provato sulla mia pelle quanto sia importante  per un attore il rapporto con un regista, un rapporto che è compito del regista creare affinché si crei un clima di fiducia sul set che possa permettere agli attori di prendere dei rischi”.
Schrader racconta che Kazan e Mulligan “hanno scelto di avere uno stretto rapporto con le giornaliste che interpretavano, hanno passato molto tempo con loro, e con le loro famiglie, e lo stesso ho fatto io. Tutte eravamo coscienti che la nostra era una storia vera, i personaggi sono persone reali, e questo può intimidire un attore. Ma questo non era un documentario, e per loro era necessario fare le loro ricerche per poi essere libere di creare una rappresentazione artistica di un personaggio reale. E anche Kantor e Twohey ne erano consapevoli”.

Oltre alla due protagoniste, e a attori e attrici come Patricia Clarkson, Andre Braugher, Jennifer Ehle e Samantha Morton, in Anche io sono coinvolte, con diverse modalità, molte delle reali protagoniste dei fatti raccontati. Ashley Judd ha scelto di apparire nei panni di sé stessa; Gwyneth Paltrow e Judith Godrèche hanno prestato la loro voce. “Il nostro progetto era aperto a tutte le persone coinvolte”, ha spiegato la regista, “e abbiamo accettato ogni decisione individuale sul se e come e partecipare al film”.
Da notare poi, che tra i produttori del film, tramite la sua Plan B, c’è anche Brad Pitt, che la cronaca ci ha svelato aver affrontato, anche fisicamente, Weinstein ai tempi della sua relazione con Paltrow, per difenderla da certi sui attacchi. “Ma non voglio speculare sulle motivazioni individuali che hanno spinto le persone a partecipare o meno”, ha specificato Schrader, “e con Brad Pitt non ho mai parlato direttamente”.

Chiaramente - e ovviamente - al femminile e femminista - il film di Maria Schrader però rifugge da ogni eccesso, limitandosi a far parlare fatti incontestabili e eloquentissimi. Non c’è voglia di mettere il carico, perché non ce n’è bisogno. E non c’è mai nemmeno la tentazione di spettacolarizzare la violenza o l’abuso: “Se si fa un film su tema delicato come la violenza sessuale, o sulla sessualità disfunzionale come mi è capitato dirigendo la serie Unhorodox, ti devi interrogare molto su quello che scegli di rappresentare e non rappresentare, e sul come rappresentarlo”, ha commentato la regista, “Ci sono già troppe immagini di stupro, nel mondo, e io non volevo aggiungerne per non alimentare quell’immaginario”. Non ha dovuto convincere nessuno, Maria Schrader, di questa sua scelta, spiega, aggiungendo che “ci siamo troppo a lungo interessati al fascino dei perpetratori. Per me era importante che le donne che parlano della loro esperienza in questo film lasciassero allo spettatore lo spazio di immaginare attraverso le parole che pronunciano”.

Oltre che su Weinstein e sul MeToo, Anche io è anche un (bel) film sul giornalismo. E, sul paragone con Tutti gli uomini del presidente, Schrader ha commentato dicendo che “in quel film non c’era il versante della vita privata di Woodward e Bernstein, che in quel modo diventavano eroi cinematografici bigger than life. Noi qui, invece, abbiamo deciso di implementare gli aspetti legati alla vita privata delle protagoniste, per raccontare le difficoltà che vengono incontrate da tutte le donne nel lavoro e nella vita”.
L’obiettivo, spiega Schrader, era quello di mostrare dinamiche “mirate a creare un gruppo coeso di le donne che, consapevoli di problematiche comuni, riuscissero a creare tra loro il legame di fiducia necessario per supportarsi a vicemda. E spero che questo film questo film possa ispirare altre persone a trovare quella fiducia per stare vicine”.



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Ipersonnia: presentato al Torino Film Festival il fanta-thriller di Alberto Mascia

In un futuro prossimo, un ministro della Repubblica grida a gran voce di aver “abolito la criminalità”. Ogni riferimento a fatti o persone non è del tutto casuale.
Comunque. Il fatto è che il sistema carcerario è stato riformato: ora i detenuti scontano la pena in uno stato di sonno profondo, l’ipersonno, che li rende inoffensivi e che ha drasticamente ridotto il tasso di recidiva criminale.
Questo è il quadro generale di partenza di Ipersonnia, film diretto dall’esordiente Alberto Mascia e interpretato da Stefano Accorsi e Caterina Shulha che è stato presentato al Torino Film Festival 2022 e che sarà in cinema selezionati dal 29 novembre.
Nel film, che tenta con coraggio la carta di un genere, il thriller di fantascienza, che non è esattamente comune nel nostro paese, Accorsi è David Damiani, psicologo che lavora in uno dei carceri dell’ipersonno che, per una serie di eventi che non sarebbe nemmeno giusto riassumere si ritrova lui stesso ipersonnato, e poi scarcerato e riammesso in società, convinto però che dietro quanto gli è accaduto ci sia qualcosa di trano. Si confronterà così con i fantasmi del proprio passato, e con una cospirazione che coinvolgerà anche Viola (la bella Caterina Shulha), l’amore della sua vita, e che lo porterà a scoprire che niente è ciò che sembra.

C’è il thriller, in Ipersonnia, c’è del mélo nel rapporto tra David e Viola, e c’è un chiaro sottotesto politico, che non riguarda solo citazioni più o meno riconoscibili di dichiarazioni reali e recenti del mondo politico (nel film si sentono anche frasi come “inutile ideologia”, o “mi occupo di sicurezza e non di giustizia”) ma un tema importante.
“Certe parole del personaggio del ministro Costa riecheggiano frasi che abbiamo già sentito, l’abbiamo anche un po’ costruito su quello”, ammette Mascia, che abbiamo intervistato a Torino. “Il nostro sottotesto politico è però incentrato soprattutto sul sistema penitenziario, e su come si dovrebbe riformare, anche nella direzione di fornire ai detenuti più strumenti per poi reinventarsi la propria vita una volta fuori”. In Ipersonnia, dice Mascia, “abbiamo portato alle estreme conseguenze, esasperando questo aspetto, una tara del sistema penitenziario di oggi che è quella di pensare troppo spesso alle carceri come dei serbatoi di corpi che vengono messi lì e basta”.
La prima sceneggiatura di Ipersonnia risale a diversi anni fa, scritta da Mascia con Enrico Saccà, che col loro copione vinsero la prima edizione del premio Solinas Experimenta, che richiedeva agli sceneggiatori proprio di cimentarsi con storie di genere. “Ci siamo voluti cimentare con un genere che sentivamo nelle nostre corde e che ci piaceva vedere da spettatori”, racconta il regista. “Eravamo consapevoli del fatto che in Italia non ci fossero molti precedenti di questo tipo di film, e i nostri riferimenti sono stati principalmente non italiani”. Cosa che si nota, e non sempre negativamente. “Li abbiamo rielaborati e fatti nostri”, spiega Mascia, “e abbiamo cercato di lavorare con una buona dose di pragmatismo. senza puntare sul dispiego di effetti speciali e scenografie, per raccontare il futuro, ma considerando la storia come il nostro effetto speciale principale, investendo su quello”.

Ipersonnia, dice il suo regista è “un film stratificato su vari livelli temporali e vari livelli di realtà, e ci siamo presi il rischio di fare qualcosa che poteva non essere compreso del tutto dallo spettatore: ma alla fine penso e spero che siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio per mettere in campo una storia che alla prima visione viene compresa nei suoi aspetti generali e che magari a un’ulteriore visione riempie ulteriori tasselli nella percezione di chi guarda”.
Mascia che, come ammette, “alle difficoltà legate a un’opera prima si sommavano quelle di un genere non molto frequentato in Italia”, dice che per lui era importante “non fare il passo più lungo della gamba, lavorare su scenari che non sarebbero stati rappresentati in modo credibile. Anche per questo abbiamo immaginato un futuro molto prossimo senza inseguire la tecnologia o immaginando di prevederne gli sviluppi, ma anzi andando a pescare nel passato, guardando al retro-future, e usando riferimenti che ci hanno aiutato a trovare una giusta misura”.
Girato quasi interamente a Roma (tranne gli esterni del carcere, che sono stati girati in Emilia, nei pressi della centrale nucleare dismessa del lago del Brasimone), Ipersonnia racconta una Capitale surreale e metafisica, che ricorda un po’ quella del cinema di Dario Argento: “Non abbiamo voluto nascondere Roma, ci sono anche luoghi molto riconoscibili come piazza Mastai, ma non abbiamo nemmeno mai dichiarato che quello fosse il setting”, commenta Mascia. “Abbiamo preso uno spazio reale e abbiamo cercato di trasfigurarlo e di renderlo cupo e distopico. L’uso della città e degli spazi del primo Argento è stato sicuramente un riferimento, lui è un maestro”.



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La Samp di Vialli e Mancini vince a Torino: presentato al Torino Film Festival La bella stagione

Raccontava Vincenzo Mollica, alla cerimonia di apertura del Torino Film Festival, di essere stato una volta scelto dalla Rai come inviato ai Mondiali di calcio proprio perché lui, di calcio, non sapeva nulla.
Questo significa, anche, che per apprezzare la narrazione e l’epica che il calcio, e lo sport in generale, garantiscono non si deve per forza esserne degli esperti.
Ce lo ha spiegato di recente Una squadra, e ora ce lo conferma La bella stagione, il bel documentario presentato proprio al TFF che, diretto da Marco Ponti, racconta di quel paio di annate straordinarie della Sampdoria che nella stagione 1990/1991 ha vinto lo scudetto, e che in quella successiva ha sfiorato la Coppa dei Campione.
La Samp voluta dal presidente Pellegrini, allenata da Boskov, la Samp della coppia Vialli-Mancini, ma anche di Cerezo, Vierchowod, Lombardo, Mannini, Dossena e tutti gli altri.

Così come Una squadra non si limitava a raccontare l’impresa sportiva, in quel caso della nazionale italiana di tennis che vinse la Davis nel 1976, ma si incentrava sulle dinamiche personali tra Panatta, Bertolucci, Barazzutti, Zugarelli e Pietrangeli, aggiungendo al tutto un quadro storico e politico di grande rilevanza, ugualmente La bella stagione non è solo il racconto di un paio di stagioni sportivamente memorabili, e di una squadra calcisticamente straordinaria: è prima di tutto, volutamente, il racconto di una grande epica sportiva, e di come quei risultati arrivarono come conseguenza di un legame umano profondo, sincero, divertito. Di un rispetto e di un’amicizia che sono, ovviamente, prima di tutto, quelle che passano tra Luca Vialli e Roberto Mancini ma che riguardano tutti gli altri componenti di quel team, e che sono stati confermati, con i medesimi grandi risultati sul campo, anche nella vittoria dell’Italia agli Europei. L’Italia di Mancini, sì, ma del Mancini che aveva voluto vicino a sé molti dei suoi ex compagni doriani.
Vialli in primis.
Ecco che allora La bella stagione e anche un coacervo di aneddotica a tratti irresistibile (come quando Vialli racconta del suo arrivare in ritardo agli allenamenti riuscendo a evitare le multe del severissimo Boskov grazie alla copertura coperto dal magazziniere, che gli preparava anche il tè coi Bucaneve, i suoi biscotti preferiti) e un ritratto di persone, prima che di personaggi, che porta con sé un grande carico di umanità. Un esempio, in questo senso, sono le poche ma sincere e umili dichiarazioni di Giulio Nuciari, secondo portiere di quella Samp dopo al saracinesca Pagliuca, quasi inutilizzato in campo ma parte integrante di un gruppo e di uno spirito.

Sono stati gli stessi protagonisti di quell’avventura che, col regista del film Marco Ponti, hanno sottolineato questi aspetti, ben più importanti dei loro successi, perché senza quel legame umano lo scudetto non sarebbe mai arrivato.
“Spero che questo film sia utile ai ragazzi di oggi”, ha detto Roberto Mancini, “perché parla di qualcosa che va al di là della vittoria, è una storia di amicizia”. Un film, ha proseguito il CT degli Azzurri, che è stato possibile “perché noi siamo amici oggi come lo eravamo trenta anni fa, e ci siamo imbarcati in questa impresa per l’amore che avevamo e abbiamo l’uno con l’altro”.
Mancini, come poi tutti i suoi compagni di squadra presenti a Torino per presentare il film, ha sottolineato come quel gruppo e quella storia siano state possibile grazie a “un uomo che era più di un padre, e che eravamo tutti uniti nel tentativo di far felice”, il presidente Paolo Mantovani. Uno che, come ha ricordato Pietro Vierchowod, “non ci criticava mai anche quando non eravamo al nostro meglio, e che aveva creato quel gruppo col sogno di vincere”.
“I giocatori di oggi sono molto professionali, molto più professionali di quanto non fossimo noi allora”, ha aggiunto Vialli, “ma forse manca un po’ di quel rapporto umano, che noi avevamo con Pellegrini e tra noi, per il quale si dà più del 100%, ma si versano anche sangue e lacrime”.
E anche per Marco Ponti, che al film ha dedicato un anno e mezzo della sua vita, La bella stagione è “una storia di grandi uomini, di valori, legami, relazioni. Una storia sana di amicizia in un gruppo completo e eterogeneo che non riguarda solo il passato, ma ci tocca da vicino, oggi, reduci da un periodo in cui le relazioni umane sono state messe a dura prova”.

La bella stagione sarà nei cinema italiani il 28, 29 e 30 novembre, e il 1° dicembre, distribuito da 01 Distribution.



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Antonio Banderas svela chi dovrebbe interpretare il nuovo Zorro

Antonio Banderas ha individuato il prossimo Zorro. L’attore, impegnato con il press tour del nuovo Il gatto con gli stivali 2: L’ultimo desiderio, nel corso di un’intervista ha svelato di avere ancora a cuore le avventure del vigilante mascherato, ma è pronto a passare la maschera. A dirla tutta, Banderas avrebbe già individuato chi potrebbe prendere il suo posto ed è un giovane attore con cui ha avuto il piacere di lavorare di recente. Il nome in questione fa riferimento ad un talento cinematografico sbocciato nell’universo Marvel. Il suo ruolo nell’MCU ha avuto un forte impatto sulla sua carriera. E se vi dicessimo che l’attore in questione ha indossato un costume in calzamaglia?

Antonio Banderas vuole Tom Holland come prossimo Zorro

Il personaggio di Zorro è stato ampiamente approfondito dalla cultura popolare, sia su grande che su piccolo schermo. Nell’arco della sua carriera, Antonio Banderas ha avuto la possibilità di indossare la sua iconica maschera in diversi film come La maschera di Zorro e uscito nel 1998 e The Legend of Zorro arrivato nel 2005. Sono trascorsi diversi anni da allora, eppure l’attore è convinto che il suo successore sia Tom Holland. Stella Marvel, ha interpretato Spider-Man nei film corali degli Avengers e in quelli stand alone. E di recente ha diviso la scena con Antonio Banderas in Uncharted, film diretto da Ruben Fleischer nonché adattamento dell’omonima serie di videogame.

In un’intervista con ComicBook.com, Banderas ha spiegato di avere ancora un posto nel suo cuore per Zorro e che tornerebbe volentieri ad interpretarlo. Tuttavia ha già pronto il nome per il suo successore: Tom Holland è la scelta ideale, a detta di Banderas, per la prossima generazione di Zorro:

Considererei la possibilità di tornare. Perché no? Penso che durante le interviste di oggi ho detto qualcosa a riguardo, ad esempio se dovessero proporre Zorro farò come Anthony Hopkins nel primo film e quindi passerò la torcia a qualcun altro. Tom Holland, ecco. Ho recitato con lui in Uncharted ed è così energico, divertente, ha questa scintilla. Quindi, perché non lui?

Al momento si tratta di una semplice ipotesi: nessuno ha ancora manifestato il proprio interesse nei confronti di un possibile sequel con Antonio Banderas e Tom Holland in qualità di Zorro. Staremo a vedere cosa accadrà.



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sabato 26 novembre 2022

C’mon c’mon, il film con Joaquin Phoenix è tratto da una storia vera?

Joaquin Phoenix è il protagonista di una nuova avventura carica di emozioni in C’mon C’mon, film del 2021 in arrivo in prima TV su Sky Cinema Due e disponibile anche in streaming su NOW sabato 26 novembre 2022. Diretto da Mike Mills e presentato in anteprima al Telluride Film Festival, è arrivato nelle sale cinematografiche italiane ad aprile 2022 raccontando di un uomo alle prese con un nuovo viaggio insieme a suo nipote. Il protagonista, Johnny, è un giornalista di professione abituato alle bellezze d’America. Lavora in radio ed è impegnato con un nuovo progetto che lo spinge spesso a viaggiare. Il suo nuovo incarico è intervistare i bambini e chiedere loro cosa si aspettano dal futuro in un mondo tanto incerto. Ma il viaggio più bello è quello più inaspettato. Johnny si ritroverà a trascorrere del tempo in compagnia di suo nipote. Sua madre è troppo occupata a gestire i problemi mentali del marito per potersi prendere cura anche del figlio, così chiede una mano al fratello. E Johnny accetta, seppur non abbia mai avuto esperienze genitoriali. Ma quella raccontata in C’mon C’mon è una storia vera?

C’mon C’mon, il film è tratto da una storia vera?

Jesse è un bambino di otto anni, interpretato da Woody Norman. Sua madre è indaffarata con il marito che soffre di disturbi mentali, così chiede al fratello, Johnny, di prendersi cura del figlio durante questo periodo turbolento. Nonostante gli impegni lavorativi che lo spingono spesso fuori città, Johnny accetta e coinvolge il piccolo Jesse nei suoi spostamenti; insieme si concedono un lungo viaggio da Los Angeles a New York e ancora verso New Orleans. Ma oltre alle bellezze americane, Johnny dovrà mettersi alla prova con un’altra sfida: quella genitoriale. Non avendo figli per conto suo, prendersi cura di Jesse gli permette di comprendere quell’aspetto mai provato prima. E le sue giornate si riempiono di momenti belli e tristi in egual misura, di notti silenziose e altre profondamente caotiche, di giornate pazzesche fatte di piccole scoperte.

Ma la storia raccontata a cosa si ispira? È vera? In parte è così, perché il regista ha tratto forte ispirazione dal rapporto con suo figlio. Si è raccontato ai microfoni di Collider, precisando come approfondire il mondo dei bambini sia stato di grande stimolo, anche in qualità di genitore. Anche le interviste effettuate dal protagonista ai bambini si rifanno all’esperienza realmente vissuta dal regista per il San Francisco Museum of Modern Art.



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Bambi, in arrivo un film horror dai creativi di Winnie the Pooh: Blood and Honey

Anche Bambi ottiene un nuovo adattamento cinematografico in salsa horror. A lavorare al progetto è il regista che si è occupato di rendere il dolce orsetto Disney più oscuro in Winnie The Pooh: Blood and Honey. Molte generazioni appassionate di film Disney hanno seguito con commozione la storia del piccolo cerbiatto orfano di madre. Il film d’animazione risale al 1942. Diretto da David Hand e basato sul romanzo Bambi, la vita di un capriolo, il film è stato candidato tre volte agli Oscar per miglior sonoro, migliore canzone e anche migliore colonna sonora. All’epoca, ha raggiunto un importante record poiché è stato il film con maggiore incasso del 1942. A distanza di 80 anni, Bambi tornerà al cinema, ma questa volta la sua storia sarà più horror.

Bambi, in arrivo una rivisitazione horror

Bambi rappresenta uno dei personaggi classici Disney, eppure la sua storia drammatica e commovente otterrà presto una rivisitazione da parte di Rhys Frake-Waterfield, regista di Winnie The Pooh: Blood and Honey che ha trasformato Winnie the Pooh in uno spietato assassino. Farà lo stesso con Bambi oppure diventerà vittima degli eventi? Come riporta Collider, il progetto si rifà al romanzo scritto da Felix Salten uscito nel 1923 e avrebbe persino un titolo provvisorio, Bambi: The Reckoning. A lavorare alla rivisitazione horror del cerbiatto più popolare in casa Disney è il regista Scott Jeffrey, mentre Rhys Frake-Waterfield figura come produttore. Svelando qualche primissima anticipazione a Dread Central, Jeffrey ha spiegato cosa aspettarsi dall’adattamento:

Il film sarà una rivisitazione incredibilmente oscura della storia che tutti conosciamo e amiamo. Trovando ispirazione dal design utilizzato in The Ritual di Netflix, Bambi sarà una viziosa macchina per uccidere che si nasconde nel deserto. Preparati alla rabbia di Bambi!

Pare quindi che il regista abbia preso come punto di riferimento Il rituale, un film horror diretto da David Bruckner e uscito nel 2017. In questo caso, se Bambi dovesse ispirarsi graficamente a quella pellicola, di dolce avrebbe ben poco. La rivisitazione del film in chiave horror segue anche quella già proposta per Peter Pan, il cui adattamento esplora il lato più oscuro del bambino che non voleva crescere. In più, come riporta ScreenRant, non è la prima volta che il cinema prova a coinvolgere Bambi. In passato anche Ryan Reynolds avrebbe voluto realizzare un cortometraggio crossover tra Bambi e il suo Deadpool, poi scartato da Disney.



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venerdì 25 novembre 2022

Paolo Del Brocco e il listino "luminoso" di 01 Distribution - Rai Cinema

Oggi a Torino, poco prima dell'inizio della cerimonia ufficiale di apertura del Torino Film Festival 2022, l'ammistratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco (anche consigliere di ammistrazione del Museo del Cinema di Torino, quindi un po' di casa) ha presentato in anteprima il listino 2022-2023 di 01 Distribution - Rai Cinema, un listino che ha definito "luminoso".
Perché, ha spiegato, "il cinema in sala illumina le città, gli spazi urbani, ma illumina soprattutto la nostra vita, arricchendola da un punto di vista culturale, sociale e intimo, personale".
Oltre alla presentazione dei titoli, l'incontro è stato per Del Brocco occasione per una riflessione su alcuni temi d’attualità dell’industria cinematografica, partendo come è ovvio dalla spinosa situazione degli incassi. Per l'ad di Rai Cinema "gli indicatori sono incoraggianti, notiamo un progressivo e sensibile ritorno del pubblico in sala, specie per i film italiani" Non si tratta, spiega "di un'impressione, ma sono dati reali", facendo i casi di titoli come La stranezza, Il colibrì, L’ombra di Caravaggio, Dante, Il signore delle formiche. A contribuire a questo, ha proseguito, "c'è stato sicuramente il combinato disposto del Festival di Venezia e della Festa del Cinema di Roma, che hanno contribuito a dare un nuovo senso di fiducia nei confronti del nostro cinema e del cinema in sala".
Non siamo ancora, ovviamente, ai livelli di prepandemia ma Del Brocco ha "fiducia del futuro: il cinema di qualità Italiano è riconosciuto e apprezzato dal pubblico, con nuovi risultati al botteghino".
Altra questione affrontata, e spesso dibattuta, è stata quella dell'elevato numero di film che vengono prodotti, non sempre a fronte di risultati economici confortanti. Su questo Del Brocco ha ribadito la mission di Rai Cinema, la sua natura di servizio pubblico, che è quella di "sostenere la realtà industriale e culturale del cinema italiano", aggiungendo poi che a Rai Cinema "siamo convinti che dalla quantità nasca la qualità: se non avessimo investito tanto in opere prime, se non avessimo gettato nel mare le reti della possibilità, non avremmo scovato talenti come Alice Rohwacher, Pietro Marcello, Susanna Nicchiarelli, i fratelli D'Innocenzo e altri ancora", ha detto. Ammettendo anche poi che oggi si seleziona di più, concentrando risorse "su film con budget importanti, al di sopra della media del cinema italiano, ai quali il pubblico risponde perché li vive come eventi".
Sul fronte legislativo, ricordando come la legge cinema in vigore e l'azione del governo precedente siano stati fondamentali sostegno e impulso all'industria nei difficili anni del Covid, Paolo Del Brocco ha voluto però puntare l'attenzione su alcune migliorie che sono necessarie e indispensabili: dalla semplificazione delle procedure d'accesso ai finanziamenti alla proroga del tax credit sulla distribuzione, passando per il nodo fondamentale delle cosiddette finestre che separano il momento dell'uscita di un film in sala da quello di una sua diffusione tramite piattaforma o home video. "Credo serva riprendere una discussione e stabilire una regola che sia chiara e che valga per tutti, indipendentemente dal numero di giorni che si riterrà opportuno utilizzare come finestra", ha detto l'ad di Rai Cinema, ricordando che non si tratta di "una guerra di religione contro le piattaforme, che svolgono un ruolo importante nello sviluppo e nell'economia della nostra industria".
Ma anche dagli USA arrivano segnali di ripensamento sulle politiche più recenti, e quindi una riflessione d'obbligo, secondo Del Brocco.
Arrivando poi a parlare dello specifico del listino, supportato da alcune immagini in anteprima, Paolo Del Brocco ha parlato di film che trattano del sogno del cinema come The Fabelmans o come Il Sol dell'avvenire di Moretti ("di cui non posso dire niente"), o Il ritorno di Casanova di Salvatores (le cui immagini sembrano assai promettenti); di titoli che si occupano della riscopera di momenti importanti del passato o della storia recente, e di altri che sono a cavallo tra presente e futuro come il nuovo film di Alice Rohwacher. Notevoli anche le immagini mostrate del nuovo film di Roman Polanski, The Palace, che Del Brocco ha definito come "un caleidoscopio di tutto".
Tra i film ancora in produzione, poi, si sono citati Il Comandante di Edoardo De Angelis, Lubo di Giorgio Diritti e il nuovo film di Saverio Costanzo con Lily James e Willem Dafoe, "un film con un budget molto grosso ambientato negli anni Cinquanta e legato alla storia del grande cinema, girato a Cinecittà".

Ecco tutti i titoli del listino 2022/2023 01 Distribution - Rai Cinema

THE FABELMANS
REGIA: Steven Spielberg
CAST: Michelle Williams, Seth Rogen, Paul Dano
NAZIONALITÀ: USA  
PRODUZIONE: Amblin Entertainment

TRAMITE AMICIZIA
REGIA: Alessandro Siani
CAST: Alessandro Siani, Max Tortora, Matilde Gioli
NAZIONALITÀ: Italia
PRODUZIONE: Italian International Film con Rai Cinema

MIXED BY ERRY
REGIA: Sydney Sibilia
CAST: Luigi D'Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo, Francesco Di Leva, Cristiana Dell'Anna, Adriano Pantaleo, Chiara Celotto, Greta Esposito, Fabrizio Gifuni
NAZIONALITÀ: Italia    
PRODUZIONE: Groenlandia con Rai Cinema

THE PALACE
REGIA: Roman Polanski
CAST: Oliver Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Joaquim De Almeida, Luca Barbareschi, Milan Peschel, Bronwyn James, Fortunato Cerlino, Mickey Rourke
NAZIONALITÀ: Italia, Svizzera, Polonia, Francia
PRODUZIONE: Èliseo Entertainment con Rai Cinema, Cab Production, Lucky Bob, RP Productions, in collaborazione Con Agent Double

JOHN WICK 4
REGIA: Chad Stahelski
CAST: Keanu Reeves, Laurence Fishburne
NAZIONALITÀ: USA
PRODUZIONE: 87 Eleven Entertainment

IL RITORNO DI CASANOVA
REGIA: Gabriele Salvatores
CAST: Toni Servillo, Fabrizio Bentivoglio, Sara Serraiocco, Natalino Balasso, Alessandro Besentini, Bianca Panconi
NAZIONALITÀ: Italia
PRODUZIONE: Indiana Production con Rai Cinema, BA.BE Productions ed EDI Effetti Digitali Italiani

LE VELE SCARLATTE
REGIA: Pietro Marcello
CAST: Juliette Jouan, Raphaël Thiéry, Noémie Lvovsky, Louis Garrel, Yolande Moreau
NAZIONALITÀ: Francia, Germania, Italia
PRODUZIONE: CG Cinéma, Avventurosa con Rai Cinema in coproduzione con Match Factory Production, Arte France Cinéma, ZDF con la partecipazione d’ARTE, Les Films du Losange

GOLDA
REGIA: Guy Nattiv
CAST: Helen Mirren, Camille Cottin, Ed Stoppard
NAZIONALITÀ: UK
PRODUZIONE: Embankment Films

THE SON
REGIA: Florian Zeller
CAST: Anthony Hopkins, Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby
NAZIONALITÀ: USA, Francia, Regno Unito
PRODUZIONE: Big Indie Pictures

MIA
REGIA: Ivano De Matteo
CAST: Edoardo Leo, Milena Mancini, Greta Gasbarri
NAZIONALITÀ: Italia
PRODUZIONE: Lotus Production, una società Leone Film Group, con Rai Cinema

KILLERS OF THE FLOWER MOON
REGIA: Martin Scorsese
CAST: Robert De Niro, Leonardo DiCaprio
NAZIONALITÀ: USA
PRODUZIONE: Appian Way

FERRARI
REGIA: Michael Mann
CAST: Adam Driver, Shailene Woodley, Penélope Cruz, Sarah Gadon, Patrick Dempsey
NAZIONALITÀ: USA
PRODUZIONE: Forward Pass

IO CAPITANO
REGIA: Matteo Garrone
CAST: Seydou Sarr, Moustapha Fall
NAZIONALITÀ: Italia, Belgio
PRODUZIONE: Archimede con Rai Cinema e Pathé, in coproduzione con Tarantula

IL SOL DELL’AVVENIRE
REGIA: Nanni Moretti
CAST: Margherita Buy, Silvio Orlando, Barbora Bobulova, Mathieu Amalrich, Nanni Moretti
NAZIONALITÀ: Italia, Francia
PRODUZIONE: Sacher Film, Fandango con Rai Cinema, Le Pacte

LA CONVERSIONE
REGIA: Marco Bellocchio
CAST: Barbara Ronchi, Fausto Russo Alesi, Paolo Pierobon, Fabrizio Gifuni, Filippo Timi, Leonardo Maltese, Enea Sala
NAZIONALITÀ: ITALIA, Francia
PRODUZIONE: IBC Movie, Kavac Film con Rai Cinema e Ad Vitam

LA CHIMERA
REGIA: Alice Rohrwacher
CAST: Josh O’Connor, Carol Duarte, Isabella Rossellini, Alba Rohrwacher
NAZIONALITÀ: Italia, Svizzera, Francia
PRODUZIONE: tempesta con Rai Cinema in co-produzione con Amka Films Productions, Ad Vitam Production e Neon

EDUCAZIONE FISICA
REGIA: Stefano Cipani
CAST: Angela Finocchiaro, Giovanna Mezzogiorno, Raffaella Rea, Sergio Rubini, Claudio Santamaria
NAZIONALITÀ: Italia
PRODUZIONE: Paco Cinematografica con Rai Cinema e Luce Cinecittà in coproduzione con Agresywna Banda



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