sabato 26 novembre 2022

C’mon c’mon, il film con Joaquin Phoenix è tratto da una storia vera?

Joaquin Phoenix è il protagonista di una nuova avventura carica di emozioni in C’mon C’mon, film del 2021 in arrivo in prima TV su Sky Cinema Due e disponibile anche in streaming su NOW sabato 26 novembre 2022. Diretto da Mike Mills e presentato in anteprima al Telluride Film Festival, è arrivato nelle sale cinematografiche italiane ad aprile 2022 raccontando di un uomo alle prese con un nuovo viaggio insieme a suo nipote. Il protagonista, Johnny, è un giornalista di professione abituato alle bellezze d’America. Lavora in radio ed è impegnato con un nuovo progetto che lo spinge spesso a viaggiare. Il suo nuovo incarico è intervistare i bambini e chiedere loro cosa si aspettano dal futuro in un mondo tanto incerto. Ma il viaggio più bello è quello più inaspettato. Johnny si ritroverà a trascorrere del tempo in compagnia di suo nipote. Sua madre è troppo occupata a gestire i problemi mentali del marito per potersi prendere cura anche del figlio, così chiede una mano al fratello. E Johnny accetta, seppur non abbia mai avuto esperienze genitoriali. Ma quella raccontata in C’mon C’mon è una storia vera?

C’mon C’mon, il film è tratto da una storia vera?

Jesse è un bambino di otto anni, interpretato da Woody Norman. Sua madre è indaffarata con il marito che soffre di disturbi mentali, così chiede al fratello, Johnny, di prendersi cura del figlio durante questo periodo turbolento. Nonostante gli impegni lavorativi che lo spingono spesso fuori città, Johnny accetta e coinvolge il piccolo Jesse nei suoi spostamenti; insieme si concedono un lungo viaggio da Los Angeles a New York e ancora verso New Orleans. Ma oltre alle bellezze americane, Johnny dovrà mettersi alla prova con un’altra sfida: quella genitoriale. Non avendo figli per conto suo, prendersi cura di Jesse gli permette di comprendere quell’aspetto mai provato prima. E le sue giornate si riempiono di momenti belli e tristi in egual misura, di notti silenziose e altre profondamente caotiche, di giornate pazzesche fatte di piccole scoperte.

Ma la storia raccontata a cosa si ispira? È vera? In parte è così, perché il regista ha tratto forte ispirazione dal rapporto con suo figlio. Si è raccontato ai microfoni di Collider, precisando come approfondire il mondo dei bambini sia stato di grande stimolo, anche in qualità di genitore. Anche le interviste effettuate dal protagonista ai bambini si rifanno all’esperienza realmente vissuta dal regista per il San Francisco Museum of Modern Art.



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