sabato 19 novembre 2022

Festival del Cinema Europeo di Lecce: tutti i premi della ventitreesima edizione

La XIII esima edizione del Festival del Cinema Europeo, che si è svolta, come di consueto, a Lecce, si chiude con un bilancio indubbiamente positivo. Tanti gli ospiti di questo 2022: da Raoul Bova, che ha presentato The Christmas Show, a Sergio Rubini che ha ricevuto l'Ulivo d'Oro alla carriera, dai fratelli Verdone che ogni anno premiano la migliore opera prima italiana al regista e al cast de La prima regola, film in uscita il 1° dicembre. La manifestazione cinematografica diretta da Alberto La Monica si è conclusa con la cerimonia di premiazione. 

Per il Concorso di lungometraggi europei Ulivo d'Oro, la giuria, presieduta da Pascal Diot e composta da Klaus Eder, Andriy Khalpakhchi, Marie-Pierre Vallé ed Enrico Vannucci ha conferito i seguenti riconoscimenti:

  • Ulivo d'Oro-Premio Cristina Soldano al Miglior Film a A Room of my Own del regista Ioseb Bliadze "per la capacità di interpretare con profondità l'approccio conservatore verso i giovani della società e per mostrare come malgrado tutto sia possibile diventare l'artefice del proprio destino"
  • Premio Speciale della Giuria a How is Katia? della regista Christina Tynkevych "per aver rappresentato il tragico destino di una giovane madre 'single' sullo sfondo dell'ingiustizia di certi temi sociali"
  • Premio per la Migliore fotografia a 9th Step della regista Irina Pužauskaitė "per aver rappresentato con sensibilità le vite e le emozioni dei protagonisti"
  • Premio per la Migliore sceneggiatura a Zuhal della regista Nazli Elif Durlu "per l'originalità della sceneggiatura che ricostruisce il panorama sociale di un condominio turco attraverso il destino di un gatto imprigionato dietro un muro"

Il Premio SNGCI Miglior Attrice/Attore Europeo, assegnato dalla Giuria dei Giornalisti Cinematografici Italiani, è andato alla bosniaca MariJa Pikic, protagonista del film A Ballad di Aida Begić, perché "dà corpo e anima con leggerezza e intensità alla ballata solitaria di Meri che combatte la sua battaglia per l'affidamento della piccola figlia e affronta, insieme, anche la sfida di convivere con la sregolatezza di una famiglia a dir poco disfunzionale e l'aggressività di una madre padrona. Non c'è intimità né diritto alla quiete nella sua vita segnata da umori e prospettive contrastanti. Per questo l'alternarsi dei sentimenti e degli stati d'animo che Marija mette in scena accende nella sua difficile quotidianità la luce una piccola rivoluzione femminista. La sua Meri, più che convincente nel mettere in scena realtà e malinconie, solitudini e ribellione, diventa la protagonista di una ballata di liberazione"

Il Premio Giuria Fipresci, assegnato da Paola Casella, Živa Emeršič e Joanna Orzechowska-Bonis, è andato a Zuhal di Nazli Elif Durlu "per l'idea originale e lo sviluppo intelligente di una storia ingannevolmente semplice, che parte dalla ricerca assurda di un gatto teoricamente nascosto dentro i muri di un condominio abitato dalla borghesia medio-alta. Questa ricerca surreale condotta da un personaggio femminile centrale, forte e indipendente, svela un ritratto stratificato della società turca contemporanea, rappresentata dai condomini che si comportano in base al loro conformismo e alla loro codardia. Il tono del film, inizialmente leggero, si trasforma a poco a poco in una riflessione seria e introspettiva del ruolo della donna in Turchia. E tuttavia i suoi spunti critici rimangono astutamente nascosti sotto la copertura di una caccia al gatto, senza per questo perdere mai di vista un messaggio importante".

Il Premio Cineuropa, assegnato dal direttore Valerio Caruso, è andato a 9th Step di Irma Pužauskaitė per "aver mostrato con sensibilità che si può imparare dai propri errori. Per aver descritto delle figure fragili e ferite dalla vita, ma che possono salvarsi grazie alle loro passioni. Per premiare un primo film di una giovane molto promettente. Il film ci fa apprezzare la figura di un padre che cerca, malgrado le difficoltà e la dipendenza dall'alcol, di fare la cosa giusta e mantenere dritta la barra morale. Non si può fare a meno di tifare per quest'uomo fino all'ultimo e di sperare che, rimediando ai suoi errori, questo giovane padre fallibile e imperfetto riesca finalmente a strappare un sorriso alla sua implacabile figlia"

Per la sezione Puglia Show, la giuria, presieduta da Gregorio Paonessa e composta da Antonella Gaeta e Lidia Vitale, ha assegnato il Premio CNC - Centro Nazionale del Cortometraggioil Premio Augustus Color a San Vitu Rock di Fausto Romano "Per la danza narrativa, lieve e giocosa, con la tradizione, quella della pietra forata di San Vito a Calimera, nel cuore della Grecìa Salentina, che assicura fertilità e benessere. Il cortometraggio di Fausto Romano appassiona, diverte e si muove sicuro sul terreno del paradosso e della commedia ben interpretata e diretta"

Sono state due le menzioni speciali. La prima è andata a: L'ultimo giorno d'inverno di Renata La Serra: "Unico corto di cinema del reale della selezione, il lavoro di Renata La Serra rivela padronanza degli strumenti del racconto dal vero grazie a una storia di accoglienza, inclusione e memoria, temi con i quali la nostra contemporaneità è chiamata quotidianamente a confrontarsi". La seconda è stata invece attribuita a Endless Waiting di Francesco Lorusso, "Film breve, supportato da mezzi importanti e internazionali, rivela la mano sicura e ispirata di un giovane regista in formazione che affonda cuore e sguardo nel perturbante, nel mito e nella solitudine di una venuta al mondo che mai si compie".

Sono stati inoltre assegnati ai cortometraggi della Sezione Puglia Show:

  • Il Premio Rai Cinema Channel, decretato dalla giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima, equivalente a 3.000 euro e andato a Faccia di cuscino di Saverio Cappiello "per la grande capacità del regista e dei giovanissimi interpreti di raccontare profondamente la realtà, in quella fase tra infanzia e adolescenza in cui ogni cosa è una sfida e la necessità di essere accettati fondamentale".
  • Il Premio Unisalento, assegnato dalla giuria del Cineclub universitario dei corsi di laurea Dams e Progettazione e Gestione dei sistemi produttivi audiovisivi e performativi dell'Università del Salento, e andato a L'ultimo giorno d'inverno di Renata La Serra con la seguente motivazione: "Per la narrazione che si avvale di una notevole scorrevolezza e fluidità. Le inquadrature immersive invitano lo spettatore nella realtà rappresentata con naturalezza. Per un messaggio volto a sensibilizzare sul tema dei rifugiati politici del nostro Paese, tema delicato trattato con originalità".

Da non dimenticare, il Premio Mario Verdone, assegnato dalla giuria composta dai fratelli Carlo, Luca e Silvia Verdone su una selezione di 10 titoli proposta dal Festival del Cinema Europeo e dal SNGCI. A vincerlo è stata Giulia Louise Steigerwalt per la sua opera prima Settembre con la seguente motivazione: "Un esordio particolarmente interessante che segna, in un intreccio di amori perduti e incontri inattesi, una piccola rivoluzione nella tradizionale liturgia della commedia sentimentale. Ironia e sincerità si alternano a momenti di autentica poesia e, nel film, alla timidezza degli adolescenti nella difficoltà della prima volta fa da contrappunto il desiderio di adulti smarriti di uscire anche sorprendentemente dalle solitudini malinconiche per risvegliare i sentimenti in letargo. Scandita dal ritmo di una sceneggiatura perfetta anche nei dialoghi, Settembre è una commedia nuova, attraversata da una sensibilità narrativa che promette ormai a una brava sceneggiatrice anche la certezza di un luminoso futuro da regista"

Il Premio Emidio Greco, per il quale concorrono i cortometraggi selezionati da Lia Furxhi, Direttrice CNC, e da Alberto La Monica Direttore FCE, è stato assegnato, dalla giuria composta dalla famiglia Greco, a La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo, di Davide Morando, Irene Cotroneo e Paolo Bonfadini, con la seguente motivazione: "Riuscire a valorizzare la memoria, lavorare perché rimanga viva nei pensieri delle nuove generazioni, è una operazione difficile, eppure necessaria, in alcuni casi fondamentale. Riuscire a farlo in un cortometraggio, utilizzando con equilibrio il linguaggio proprio del documentario e piegandolo con libertà e rispetto, ironia e consapevolezza, verso le proprie necessità espressive è uno degli obiettivi principali del cinema. Questo è quello che riesce a fare il film vincitore. La decima edizione del Premio Emidio Greco va a La vera storia della partita di nascondino più grande del mondo di Davide Morando, Irene Cotroneo e Paolo Bonfadini, con l'augurio di continuare ad indagare con successo quel territorio nel quale il cinema incontra il reale".

Il Premio Rotary Club Lecce, scelto tra tutti i film presentati al Festival, viene solitamente assegnato a un film che per tematiche e forma narrativa sia particolarmente vicino alla mission, "We serve" dell'associazione umanitaria. Quest'anno il riconoscimento è andato a Iazz Bann di Lorenzo Zitoli e Salvatore Magrone, con la seguente motivazione: "Attraverso  il recupero dei valori del passato e la consapevolezza del presente, il film propone la narrazione di una storia musicale che diventa una sensibile metafora dell'oggi, basata sulla cura delle nostre radici e proiettata sulle prospettive future"

Quest’anno la Sezione Cinema&Realtà si è arricchita della Menzione speciale "Cinecittà News", che è stata attribuita a MILVA di Angelo Domenico Capogna: "La redazione di CinecittàNews ha scelto un film capace di affermare che il cinema sia anche saper creare sogno, pur quando narra partendo dalla più stringente attualità. La scelta del mockumentary concorre ad alimentare non un universo fantasy, bensì un cosmo realistico e fantapolitico collocato nel futuro prossimo. Un mostro per l’ambiente, la società, la salute, un monumento di immobilità e morte: l'ILVA di Taranto, da luogo degli orrori della Puglia e delle cronache, con il cinema si trasforma in un museo, che nella sua essenza porta il concetto della memoria storica e uno spiraglio su un futuro differente. Per l’audace vitalità con cui l'autore prende in mano un soggetto scottante e che ancora infiamma le esistenze di Taranto e dell'Italia e si fa capace di giocare con lo strumento cinematografico, facendone esplodere l'essenza fantasiosa, con un risultato altamente realistico; per la capacità di tessere con vitalità il linguaggio del mockumentary con quello della Storia contemporanea".

Il Premio del Pubblico, infine, è stato assegnato a 9th Step di Irma Pužauskaitė.



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