Distribuito negli Usa due settimane dopo l'11 settembre, il primo Zoolander di e con Ben Stiller è considerato uno dei capisaldi del cinema demenziale americano: da noi arrivò in sordina come uscita estiva nel 2002, guadagnandosi poi in tutto il mondo il suo status di cult col passare degli anni, tanto da generare anche un dimenticabile sequel nel 2016. Zoolander compie quindi 20 anni, e Ben Stiller ha rivelato a Esquire qual era il finale originale che aveva in mente per il suo supermodello "bello in modo assurdo".
Doveva sparare il suo sguardo "Blue Steel" o il "Magnum" a un treno per fermarlo, ma non funzionava. Il treno lo falciava e in pratica lo uccideva. Ma poi andava in paradiso.
Un finale così, comunque mai girato, avrebbe tagliato le gambe a un possibile sequel, e a posteriori secondo la critica e diversi fan forse sarebbe stato meglio. Certamente sarebbe stato all'altezza della demenzialità di Zoolander, che seguiva le gesta appunto di Derek Zoolander, modello idiota manipolato dal losco stilista Mugatu (Will Ferrell, scatenato). Fortunatamente Derek era aiutato nello scampare a una cospirazione internazionale dall'ex-rivale Hansel (Owen Wilson) e dalla giornalista Mathilda (Christine Taylor, allora moglie di Stiller). Rimaste nella leggenda dell'idiozia scene indimenticabili come la morte dei colleghi di Derek per un "tragico" incidente sulle note di Wake Me Up Before You Go-Go, e l'indignato sfogo del protagonista di fronte a un modellino di un edificio.
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