Daniel Craig sta per chiamare il sipario del suo James Bond 007 con No Time To Die, in uscita proprio domani 30 settembre nelle nostre sale: si prevede la frantumazione dei record d'incassi post-pandemia, e il cinema ne ha parecchio bisogno. Dopo oltre un anno di rinvii dell'uscita, Craig si è finalmente rilassato e ha guardato indietro, ai suoi 15 anni nei panni dell'agente segreto ideato da Ian Fleming, in un'intervista con Total Film e GamesRadar+. Oltre a sottolineare come abbia chiuso col personaggio e che il suo futuro non dipenda più da lui, si è lasciato andare a qualche considerazione interessante.
Quando mi diedero questa parte, mi fu data una possibilità, un'opportunità incredibile di farci qualcosa di diverso, e per questo sarò sempre loro grato. Volevo non dico aggiornarlo in modo marchiano, ma almeno renderlo il più possibile attuale. In particolare, facciamo film di Bond e i film di Bond hanno diverse regole e luoghi comuni. Volevo ribaltarli uno per uno. Credo che ci siamo riusciti negli anni. E con questo siamo andati anche oltre...
Per capire a cosa si riferisca Daniel Craig bisognerà andare a vedere No Time To Die, dove un Bond ritirato è costretto a tornare in azione per vedersela con un nuovo villain interpretato da Rami Malek, mentre è una donna (Lashana Lynch) a ereditare la "qualifica" di 007. Craig ha interpretato Bond per la prima volta in Casino Royale (2006), al quale sono seguiti Quantum of Solace (2008), Skyfall (2012) e Spectre (2015). Al momento Daniel Craig ha abbracciato un altro personaggio seriale, il detective Benoit Blanc di Knives Out, i cui due sequel sono in lavorazione presso Netflix. Leggi anche James Bond in velluto rosa: Daniel Craig alla première mondiale di No Time to Die [foto e video]
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