I visitatori della storica Disneyland californiana si sono trovati di fronte a una Jessica Rabbit un po' diversa da come la ricordavano: nell'attrazione Roger Rabbit’s Car Toon Spin, una giostra di quattro minuti, si andava al salvataggio di Jessica in compagnia di Roger e Benny il taxi, attraversando Cartunia. Inaugurata nel 1994 e ovviamente ispirata all'immortale Chi ha incastrato Roger Rabbit del 1988, l'attrazione sta subendo in questo periodo dei lavori di rinnovamento e restauro: la sua nuova versione non è ancora aperta, però un cartello all'entrata spiega la direzione intrapresa nel ripensamento. Jessica, esasperata dalla crescita della malavita a Cartunia per colpa delle faine, ispirata dalla figura di Eddie Valiant, avrebbe deciso di diventare lei stessa una detective privata per risolvere la situazione, che l'autorità non è in grado di gestire.
È abbastanza chiaro che si tratti di operazioni mirate a modificare degli stereotipi femminili di passività, cogliendo la palla al balzo per castigare con un abbondante impermeabile le forme devastanti di Jessica: non è solo una conseguenza dei tempi, perché già all'epoca i toni non proprio per famiglie del film di Zemeckis portarono la major a presentare il film sotto l'etichetta-paravento "Touchstone Pictures". Comunque la si pensi, privare Jessica del suo corpo così mozzafiato da risultare allo stesso tempo comico significa un po' tradirla... e dimenticare che ogni abuso sul suo corpo sarebbe stato prontamente punito dalla "trappolona" (se ricordate di cosa stiamo parlando).
Qualcuno deve aver preso Jessica alla lettera, quando nel film pronunciava le parole "Io non sono cattiva, è che mi disegnano così!"
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