martedì 28 settembre 2021

Leos Carax: "Le piattaforme streaming sono come il Covid: vogliono che stiamo a casa"

Nella serata in cui avrebbe dovuto stringere fra le mani, davanti al pubblico del Teatro Petruzzelli, il prestigioso Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence, Leos Carax ha preferito non salire sul palco a ricevere gli applausi e il meritato riconoscimento. No, per timidezza, il regista di Holy Motors ha preferito che il suo ultimo film parlasse per lui e di lui. Dopo aver inaugurato lo scorso Festival di Cannes 2021, il musical pop rock Annette continua il suo giro toccando Bari, o meglio l'edizione 2021 del Bari International Film Festival. Chi non è riuscito ad avere i biglietti per la soirée, li ha prontamente acquistati per la proiezione dell'indomani mattina, per vedere oltre due ore di immagini e visioni a mente fresca e per ascoltare Carax in una masterclass condotta dal critico francese Jean Gili. Finita la lezione di cinema, il premio è stato consegnato.

Il buon Leos Carax indossava naturalmente il cappello e, nonostante le temperature estive, aveva un cappotto lungo. Parlava in inglese, a voce bassa, e ha raccontato soprattutto del film con protagonisti Adam Driver e Marion Cotillard, accennando anche al suo modo di lavorare, alle piattaforme streaming e alla sua passione per la musica. Annette, che proprio a Cannes ha vinto il premio per la regia, arriverà nelle sale italiane distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Koch Media e Wise Pictures.

La masterclass di Leos Carax al Bif&st 2021

Annette al teatro Petruzzelli

Non ho visto il film insieme a voi oggi, ma questo è il tipo di sala che abbiamo cercato fin dall'inizio, perché ci sono diverse scene di opera e sarebbe stato il set ideale. Il progetto, come sapete, non è mio ma degli Sparks, ed è nato ben quattro anni fa. Quattro anni per me sono il tempo giusto per trovare sia il denaro che il cast per un progetto su così larga scala. Pensate che quando abbiamo deciso di realizzare un film cantato, avevamo in mente di arrivare addirittura a 80 canzoni, poi sono diventate una cinquantina, ma ci volevano ugualmente tempo ed energie.

Un film giramondo

Non ho mai girato un film in ordine cronologico, sempre per questioni economiche. Buona parte di Annette è stato girato nei teatri, per cui è stato necessario chiuderli e rispettare i tempi. Anche il fatto di dover lavorare in diverse città ha influenzato la nostra logistica. Come forse saprete, siamo stati anche in Belgio e in Germania, e quindi dovevamo seguire l'ordine delle varie città in cui abbiamo girato. E’ stato strano e interessante lavorare in diverse location, perché film si svolge su differenti livelli di realtà. E’ stata una sovrapposizione intrigante.

Gli attori di Annette

Non conoscevo gli attori, né Marion CotillardSimon Helberg. Normalmente immagino un film avendo già in mente determinati attori, in modo da coinvolgerli nel progetto fin dall'inizio. Adam Driver è stato il primo ad arrivare. Quando fai un film hai bisogno di tre quattro persone con cui cominciare l'avventura, in primis il produttore, il direttore della fotografia e almeno un attore. Per me è la squadra ideale.

Le canzoni dal vivo

Tutto il cantato è live, eseguito direttamente sul set. Gli attori avevano dei piccoli auricolari nelle orecchie e sapevano quando dovevano cominciare a cantare. Pensavo da tempo che, se avessi fatto un musical, sarebbe stato con le canzoni dal vivo. E' bellissimo fare un film così, lasciando poco spazio alle parole e dando al canto la precedenza. Tutti mi chiedono se la voce di Marion Cotillard sia effettivamente la sua. La risposta è un po' sì e un po' no. Quando Marion canta, sentiamo un mix della sua voce e di quella di un soprano.

Il Festival di Cannes

Non sono io a scegliere di partecipare al Festival di Cannes, me lo propongono e io accetto. Quando ero giovane, mi affascinava il fatto che la vita del film si consumasse in una giornata di festival: presenti il film, lo regali al mondo e poi cominci a viaggiare insieme a lui. E’ una cosa che ancora mi incanta. Mi piace viaggiare con i miei film, è bella l'avventura che inizia dopo la prima proiezione, e quanto più lontano porto il mio film, tanto più sono felice.

Adam Driver

Ho incontrato Adam all'inizio del progetto, quindi otto anni fa. Adam è stato sempre fedele al film anche quando non avevamo il denaro necessario per realizzarlo. Di solito non provo mai con gli attori prima di cominciare a girare, ma stavolta sono andato più volte a New York per lavorare insieme ad Adam sull'elemento musicale. L'ho conosciuto ai tempi di una serie tv intitolata Girls. Quando l'ho visto ho pensato: questa sarebbe una creatura interessante con cui lavorare. In Annette ci sono diversi livelli di ambiguità che Adam è perfettamente in grado di sviluppare. Ho lavorato fondamentalmente con tre attori nei miei sei film. Sono tutti attori molto interessanti nei diversi momenti del loro lavoro, e cioè sia quando sono immobili come statue, sia quando si muovono, come durante il ballo di questo film. E comunque hanno tutti un tratto animalesco. E’ come se avessero qualità scimmiesche.

Le piattaforme streaming

Quanto più costoso è un film, tante più persone ricche servono, e le persone ricche sono quasi sempre legate alle piattaforme streaming. Le piattaforme sono come il Covid: vogliono che stiamo a casa. Il cinema va nella direzione opposta, ma a quanto pare questa è la strada che dobbiamo seguire adesso.

Il casting

Sono grato a tutte le mie attrici. Quando ero più giovane, il casting mi sembrava ancora più che adesso un processo innaturale. E’ terribile conoscere una persona, testarla e dirle: "Sei troppo alto, o troppo magro, o troppo robusto", a volte anche il colore pelle diventa discriminate. Come ho già detto, ho lavorato fondamentalmente con gli stessi attori e tutti mi sono stati di grande aiuto. Io non ho studiato per fare il cinema, non so come tenere in mano una cinepresa, quindi sono stato fortunato a trovare attori e "tecnici" che mi hanno dato man forte nel mio lavoro.

La musica e il caos

Quando ero più giovane, volevo fare film con la musica, ma la musica mi ha rifiutato. Da piccolo ero addirittura convinto che la vita migliore per fosse quella del compositore, del cantante o del musicista, ma non era la strada per me. Io non so fare musica, quindi, quando si realizza un film come Annette, è bello lavorare con persone che ti danno le materie prime che non possiedi. Per me il lavoro è un mix di caos e di precisione. Si comincia con il caos nella mia testa, ho delle immagini relative a questo caos, e per fortuna ci sono delle persone che devono comprenderlo, interpretarlo e trasformarlo in qualcosa di preciso.



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