È cominciata ieri con 335.000 euro la corsa al botteghino italiano di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, nuovo capitolo della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe: in attesa dell'uscita americana collocata il 3 settembre (con previsioni d'incassi ottimistiche), il protagonista Simu Liu ha condiviso su Instagram una sua prodezza sul set. Nel video di backstage lo vediamo affrontare un'evoluzione su blue screen, munito di tutti i requisiti di sicurezza per gli attori che si cimentano in sequenze di questo tipo, senza appoggiarsi a controfigure. Il cavo e le protezioni per le braccia saranno rimossi e/o coperti in postproduzione digitale. Lo si dimentica spesso, ma l'uso esteso della CGI da anni consente anche a un attore di rischiare con sequenze pericolose che in altri tempi sarebbero state esclusivo appannaggio dello stuntman più esperto.
Shang-Chi, l'importanza sociale del film negli Stati Uniti
Simu scrive: "Il treno dell'hype è partito, quindi aggrappatevi e tenetevi forte. Fate la storia insieme a noi dal 3 settembre!" Non è un'esagerazione: al di qua dell'oceano forse il messaggio arriva attutito, ma Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli ha per le comunità asiatiche negli Usa la stessa importanza che ricopriva per quella afroamericana il trionfo di Black Panther. Una legittimazione tramite un blockbuster hollywoodiano di culture ed etnìe che rivendicano la propria importanza nella società americana. Anche in questo caso, non si tratta solo di ribadire il peso del Marvel Cinematic Universe al boxoffice, ma anche di sottolinearne la capacità di lettura dell'aria del tempo, attraverso il filtro della fantasia fumettistica. Leggi anche Shang-Chi: pugni, calci e quel giacchetto con cui Jackie Chan già menava in Terremoto nel Bronx
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