È stato al di là delle aspettative degli analisti il responso al boxoffice internazionale del Dune di Denis Villeneuve: nei paesi in cui il film è stato distribuito nel weekend, ha incassato infatti cumulativamente 37 milioni di dollari (dei quali 3.6 per le sale IMAX). La cifra in sé non è corposa, ma supera di molto i preventivati 20. La prima parte del nuovo adattamento cinematografico del romanzo sci-fi di Frank Herbert è uscita nel fine settimana in Russia, Francia, Italia, Belgio, Spagna, Danimarca, Germania, Norvegia, Svezia, Ucraina, Singapore e Hong Kong: se il buongiorno si vede dal mattino, Dune potrebbe essersi già essersi incamminato verso l'agognato e necessario sequel, visto che il film termina aprendosi chiaramente al secondo atto della vicenda. A Villeneuve non è stato concesso di girare i due lungometraggi contemporaneamente, ma se il film con Timothée Chalamet prosegue a questo ritmo, potrebbe ricevere il placet per il seguito rapidamente.
Dune, occhi puntati sugli incassi americani e cinesi
Occhi puntati quindi non solo sugli incassi di Dune nelle prossime settimane nei paesi in cui è già uscito (specie sulla Francia con i suoi 7.500.000 dollari da record pandemico), ma anche dal 20 ottobre sui mercati potenzialmente lucrosi che ancora non lo programmano: Stati Uniti, Inghilterra, Sud Corea e soprattutto Cina. Il lavoro è costato 165 milioni di dollari e andrà in pari in sala toccando più o meno i 350, non sapendo quanto la Warner abbia speso in promozione. C'è solo da sperare che un passaparola negativo di chi non è abituato a un blockbuster così serio e oscuro non danneggi il film sul lungo termine, ma per ora la scommessa è vinta: già la partenza ha superato del 3% l'esordio l'anno scorso sugli stessi mercati di Tenet, altro kolossal d'autore. Leggi anche Dune, la spiegazione della trama e dei personaggi in un video ufficiale
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