mercoledì 13 ottobre 2021

No Time to Die, Daniel Craig: perché non ho mai puntato sull'umorismo

Non solo in No Time to Die, il James Bond di Daniel Craig non è mai stato uno 007 battutaro o improntato allo humour, per scelta artistica. Ciò non significa che l'attore, più che in grado di mostrarsi spiritoso in film come Knives Out o La truffa dei Logan, non ami quel registro, ma con i suoi Bond a partire da Casino Royale si è presentato un problema di compatibilità di quel registro con le intenzioni del suo reboot. Craig ha spiegato meglio il problema a Empire:

Non è che ci fossero restrizioni a riguardo, decisamente lo humour fa parte di James Bond. Tanti parlano dell'umorismo in quei film, c'era più humour e c'erano più gag quando Roger Moore lo faceva. Ho sempre detto che mi piace fare le gag, ma nel modo in cui abbiamo costruito i film, non puoi scrivere quelle cose. Le battutine sembrerebbero fuori posto. Ho sempre pensato che, se avessi cominciato a fare a mitraglia battute a effetto, la gente avrebbe reagito con: "Nah".

Chissà se il prossimo reboot di James Bond 007 riprenderà in mano l'aspetto leggermente più umoristico del personaggio: Casino Royale, Quantum of Solace, Skyfall, Spectre e No Time to Die sono stati molto cupi, puntando sulla concretezza "fisica" del protagonista, mantenendone le grandi capacità ma riducendone il distacco ironico, coinvolgendolo di più nei fatti a livello emotivo. Craig nel frattempo tornerà spiritoso nei panni del detective Benoit Blanc in Knives Out 2, che dovremmo vedere nel 2022 su Netflix.  Leggi anche No Time to Die, perché Daniel Craig voleva abbandonare James Bond dopo Spectre



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