Quello che vi presentiamo qui di seguito in anteprima esclusiva è il poster ufficiale di Leonora Addio, il film di Paolo Taviani che sta per essere presentato in concorso, unico italiano, al Festival di Berlino. Si tratta del primo film girato "in solitaria" da Paolo Taviani dopo la morte del fratello Vittorio, avvenuta nel 2018, nonché del ritorno di Paolo Taviani a Berlino dopo l'Orso d'oro vinto con Vittorio per il film Cesare deve morire. Il cast è composto da Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dania Marino, Dora Becker, Claudio Bigagli.
Leonora Addio, che debutterà nei cinema italiani 17 febbraio, subito dopo la presentazione alla Berlinale, distribuito da 01 Distribution, racconta la rocambolesca avventura delle ceneri di Luigi Pirandello e il movimentato viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata sepoltura avvenuta dopo quindici anni dalla morte. E a chiudere il film, l’ultimo racconto di Pirandello scritto venti giorni prima di morire: “Il chiodo” dove il giovane Bastianeddu, strappato in Sicilia dalle braccia della madre e costretto a seguire il padre al di là dell’oceano, non riesce a sanare la ferita che lo spinge a un gesto insensato.
Da notare che il titolo del film di Paolo Taviani è lo stesso della novella di Pirandello, ma non si riferisce in alcun modo ad essa.
Leonora Addio: il poster del film di Paolo Taviani in anteprima esclusiva
Luigi Pirandello muore a Roma il 10 dicembre 1936 e nel suo testamento lascia precise disposizioni:
«Sia lasciata passare in silenzio la mia morte. Agli amici, ai nemici preghiera non che di parlarne sui giornali, ma di non farne pur cenno. Né annunzi né partecipazioni. Morto, non mi si vesta. Mi s'avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso. Carro d'infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti, né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi. E il mio corpo appena arso, sia lasciato disperdere; perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui.»
Ma le cose non andarono proprio così….
«Il grottesco delle ceneri sballottate dal caso e dalla stupidità umana pare uscito dalla stessa penna di Pirandello: il paradosso, il ridicolo che scivolano nell’assurdo. Come assurdo è il furore tragico di “Il chiodo”, la seconda storia del film ispirata a Pirandello da un fatto di cronaca a Brooklyn: ‘bambina uccisa da un ragazzo italiano’. Qui la verità della cronaca si fonderà con un’altra verità, quella del film», ha dichiarato Paolo Taviani.
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