lunedì 22 giugno 2020

L'addio di Peter Jackson a Ian Holm con un bellissimo e inedito racconto

Come sappiamo, 19 giugno è morto, a 88 anni, il grandissimo attore Ian Holm, che oltre a interpretare Bilbo Baggins nella trilogia del Signore degli Anelli, ha recitato in Alien, Momenti di Gloria, Brazil, Il quinto elemento e Il dolce domani. In molti gli hanno dato l'addio sui social, ma il saluto più commovente è arrivato da Peter Jackson, che su Facebook ha postato un lungo racconto del lavoro insieme e di un incontro a Londra poco prima della realizzazione della trilogia de Lo Hobbit. Jackson ha accompagnato il suo omaggio, che abbiamo tradotto interamente per voi con delle bellissime foto inedite.

Leggi il tributo di Peter Jackson a Ian Holm:

Ian era un uomo davvero delizioso e generoso. Tranquillo ma impertinente, con un adorabile luccichio negli occhi.
All'inizio del 2000, prima che cominciassimo a girare le scene di Bilbo ne La Compagnia dell'Anello, ero nervoso all'idea di lavorare con un attore così stimato, ma lui mi mise immediatamente a mio agio. A Bag End, il primo giorno, prima che iniziassimo a girare, mi prese da parte e mi disse che avrebbe provato una cosa diversa per ogni ciak, ma che non mi dovevo preoccupare. Se dopo cinque o sei ciak, non mi avesse dato ciò di cui avevo bisogno, allora avrei avuto il pieno diritto di dargli indicazioni precise.
Ed è esattamente ciò che fece. Ma, incredibilmente, le sue diverse maniere di leggere le battute e di recitare erano tutte piuttosto meravigliose. Raramente aveva bisogno di essere diretto. Ci fornì una straordinaria gamma di possibilità fra cui scegliere in sala di montaggio.
Trascorremmo quattro settimane molto piacevoli, girando i primi 30 minuti de La Compagnia dell'Anello.
Un giorno Bilbo doveva raccontare le sue prime avventure a una platea di bambini di 3 e 4 anni che lo guardavano stregati e che erano seduti a gambe incrociate ai suoi piedi nel posto in cui si svolgeva la sua festa. Cominciammo a filmare la performance di Ian che raccontava la sua storia, ma avevamo bisogno di riprendere i bambini e le loro reazioni ai momenti più drammatici. Però i bambini piccoli si annoiano molto velocemente, e Ian ed io ci rendemmo presto conto che non potevano continuare a sentire la stessa storia, mentre facevamo le varie inquadrature che ci servivano.
Suggerii che, per mantenere viva l'attenzione dei bambini, avremmo potuto rendere diversa la storia ad ogni ciak… aggiungendo delle parti, inventando cose… sempre senza tradire la sceneggiatura. Dissi a Ian di non preoccuparsi e che avrei sistemato io le cose in sala di montaggio.
Comunque, avevamo anche bisogno che i bambini restassero fermi mentre muovevamo rapidamente la macchina da presa intorno a loro cambiando inquadratura. In un film "rapidamente" significa 15-20 minuti. Quindi, mentre succedevano queste cose e ancora non stavamo girando, sussurrai Ian che doveva intrattenere i bambini. Per aiutarlo gli consigliai di raccontare loro delle storie tra un'inquadratura e l'altra. E lui fece proprio così. Dopo un paio d'ore, avevamo girato tutto quello che ci serviva. Mentre i bambini venivano fatti uscire velocemente dal set e la troupe si spostava per la scena successiva, Ian mi disse che non aveva mai lavorato tanto duramente in vita sua!
Dieci anni dopo, speravamo che Ian avrebbe interpretato di nuovo Bilbo nella scena d'apertura de Lo Hobbit. Fran ed io andammo a cena con Ian e sua moglie Sophie a Londra, e lui ci disse che gli dispiaceva molto, ma che non poteva farlo. E aggiunse, scioccandoci, che gli avevano diagnosticato il Morbo di Parkinson e che non riusciva più a ricordare le battute. Aveva difficoltà a camminare e certamente non poteva venire in Nuova Zelanda. Da persona riservata qual'era, ci disse di aver smesso di recitare, ma che non avrebbe fatto nessun annuncio.
Ci prese un colpo, perché avevamo pensato a un bel modo per passare dal vecchio Bilbo di Ian al giovane Bilbo di Martin Freeman. Glielo descrissi e gli piacque. Gli dissi anche che mia madre e mio zio avevano entrambi sofferto di Parkinson per anni e che avevo quindi grande familiarità con gli effetti della malattia.
In quel momento la nostra cena - che noi avevamo pensato sarebbe consistita nel descrivere a Ian le scene che avremmo voluto fargli fare, mentre per Ian doveva tradursi nelle sue spiegazioni sul perché non poteva farle - si trasformò immediatamente in un brainstorming, con Ian, Sophie, Fran ed io a cercare tutti di trovare una maniera per far interpretare Bilbo a Ian un'ultima volta.
Stiamo girando i film in Nuova Zelanda, ma che ne dici se venissimo a Londra a girare le sue scene vicino a casa sua?
Alla fine della cena, Ian fece lentamente cenno di sì con la testa e disse: "Sì, credo di poterlo fare". Ma io sapevo che lo faceva solo per farmi un favore, così gli presi le mani e lo ringraziai con le lacrime agli occhi.
Cominciammo a girare con Martin Freeman nei panni del giovane Bilbo in Nuova Zelanda. Martin ammirava enormemente Ian Holm ma non l'aveva mai incontrato. Comunque, con grande generosità Martin accettò di sottoporsi al trucco prostetico per interpretare Sir Ian Holm che faceva Bilbo da vecchio in alcuni campi lunghi di cui avevamo bisogno in nuova Zelanda, e fu molto bravo a riprodurre il suo modo di muoversi.
Un paio di mesi dopo tornammo a Londra, portandoci dietro il set di Bag End, e, come promesso, girammo le scene di Ian con una piccola troupe. Sophie, la meravigliosa moglie di Ian, stava al suo fianco ogni giorno, aiutando lui e noi.
In quattro giorni girammo tutto ciò che ci serviva. Elijah Wood e Ian erano diventati amici ai tempi de Il Signore degli Anelli, ed Elijah veniva sul set a Londra ogni giorno, per dare a Ian un sostegno supplementare.
Nel film finito, spero che il pubblico veda semplicemente Ian Holm che riprende il ruolo di Bilbo. Ma ciò che io ho vissuto sul set è stato un attore meraviglioso che ci regalava la sua ultima performance. Il suo è stato un gesto di grande coraggio e per chi ha assistito è stato molto emozionante.
Saremo sempre enormemente grati a Ian per aver fatto questo per noi. Durante il periodo che abbiamo trascorso con lui, Fran ed io siamo diventati grandi ammiratori di Ian e abbiamo apprezzato molto la sua compagnia.
Per festeggiare la fine del film, Ian e Sophie invitarono Fran e me a cena a casa loro. Fu una serata meravigliosa, piena di risate e divertimento. Ian ed io scoprimmo di avere entrambi un grande interesse per  Napoleone e chiacchierammo di lui per ore.
Un anno dopo, quando il primo film de Lo Hobbit ebbe la sua anteprima londinese, a un Martin Freeman leggermente in adorazione capitò finalmente l'opportunità di conoscere Ian Holm.
Vedere Ian Holm recitare mi ha insegnato molto - Ian continuava a essere l'uomo tranquillo che era e semplicemente è successo. E’ stato un privilegio lavorare con lui, e una benedizione conoscerlo.
Ho sempre adorato la performance di Ian nelle scene finali de Il Ritorno del Re.
"Credo di essere pronto per un'altra avventura".
Addio, caro Bilbo. Fai buon viaggio, caro Ian.



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