venerdì 29 gennaio 2021

Jared Leto riflette su Morbius e si lancia in Adrift, horror di Darren Aronofsky

Jared Leto ha terminato il suo lavoro su Morbius di Daniel Espinosa, parte del sottouniverso Marvel-Sony in uscita americana nel gennaio 2022: mentre ha discusso della sua prima esperienza da protagonista assoluto di un blockbuster, Leto ha accettato di tornare a lavorare con Darren Aronofsky dopo Requiem for a Dream, in un horror targato Blumhouse e intitolato Adrift. Nella stora di Adrift, tratto da un racconto dell'ideatore di The Ring Koji Suzuki, un peschereccio intercetta uno yacht senza anima viva a bordo, alla deriva: si decide di rimorchiarlo in un porto, lasciando sulla barca deserta solo un mozzo, che però realizza in tempi brevi di non essere esattamente solo... Il film sarà anche coprodotto da Jared Leto e cosceneggiato dallo stesso Aronofsky.
Tornando invece all'esperienza di Morbius...

Jared Leto sul primo blockbuster della sua vita, Morbius

Jared Leto ha parlato di Morbius in un'intervista con Variety, riflettendo sulla sua esperienza nel primo blockbuster a cui abbia preso parte come protagonista assoluto (in senso lato invece, da comprimario, è stato in lavori ad alto budget come Suicide Squad o Blade Runner 2049). Nei panni del dr. Michael Morbius, semivampiro per curare la propria malattia ematica, personaggio creato da Roy Thomas e Gil Kane nel 1971 iniziamente come antagonista di Spider-Man, Leto spiega di essersi trovato in una condizione rara: "Non sono abituato a interpretare ruoli che sono un po' più vicini a quello che sono normalmente, Michael è un po' più vicino al modo in cui io davvero parlo e mi comporto". Questo dovrebbe aver reso più facile l'impegno in un tipo di progetto assai diverso dagli impegni più indipendenti come un Dallas Buyers Club. Leto spiega ancora:

È una pentola a pressione, senti proprio il ticchettare dell'orologio. Sono film costosi. Tutte le decisioni e il tempo che impieghi per prenderle sono più concitati, può essere un po' più stressante. Credo sia tipico in questi grossi film, non parti da un copione meraviglioso. Parti con una speranza, un sogno, l'idea di qualcosa. Poi lavori il più duramente possibile, nel tempo a disposizione, per renderlo il migliore possibile. Credo che sia la mia prima volta da protagonista in un film così grande, era un territorio nuovo per me, di solito mi nascondo nell'ombra.
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