sabato 30 ottobre 2021

Daisy Ridley diretta da Mathieu Kassovitz in un thriller futuristico su memorie impiantate in menti altrui

Dopo Star Wars - L'ascesa di Skywalker, uscito in sala nel dicembre del 2019, Daisy Ridley ha prestato la voce a un cortometraggio, a un documentario e a un videogame e l'unico film in cui l'abbiamo vista è il deludente Chaos Walking, per lei e per tutti coloro che ci hanno lavorato, incluso Tom Holland. L'attrice nel frattempo ha recitato in un altro film, The Marsh King's Daughter per la regia di Neil Burger, che uscirà nei prossimi mesi. C'è un altro titolo al quale lavorerà presto, Women in the Castle, e da oggi sappiamo cosa la aspetta successivamente.

Daisy Ridley reciterà in un thriller futuristico intitolato Mind Fall diretta nientemeno che dall'attore e regista francese Mathieu Kassovitz (che negli ultimi anni è stato nel cast, nonché alla regia di alcuni episodi, dell'ottima serie Le Bureau - Sotto copertura). La storia di Mind Fall si ambienta a Londra in un futuro non troppo lontano dove la nuova "droga" che imperversa sul mercato nero sono i ricordi. Quali ricordi? Ricordi espiantati dalla mente di altre persone che qualcuno vuole impiantati nella propria. Questa pratica è illegale, ma con una tecnologia particolare una certa Ardis Varnado, il personaggio di Ridley, garantisce l'espianto a chi vuole liberarsi di qualche fardello del passato e lo rivende chi è in cerca di emozioni altrui. Varnado è la maggiore trafficante di ricordi e lei stessa ne è dipendente, tanto da avere difficoltà a distinguere nella sua memoria cosa sia suo e cosa no. Quando viene accusata di omicidio, dubitando lei per prima della sua stessa mente, tenta di risolvere il caso da sola per capire se si sia effettivamente macchiata di un crimine oppure quell'evento appartiene a qualcun altro. La storia è scritta da Graham Moore, lo sceneggiatore di The Imitation Game. Le riprese non inizieranno prima della prossima primavera ed è presumibile che Mind Fall sarà pronto tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023.



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venerdì 29 ottobre 2021

Il Creeper sta tornando: il teaser trailer di Jeepers Creepers: Reborn

Alcuni di voi, appassionati di horror e/o nati non proprio da pochissimo, ricorderanno Jeepers Creepers, il film del 2001 scritto e diretto da Victor Salva (noto per un controverso passato fatto di accuse e condanne per pedofilia) che tanto successo aveva avuto presso gli appassionati del genere, e che raccontava del Creeper (da alcuni tradotto in italiano come "lo Spauracchio"), demone alato che abita la provincia profonda degli USA e che ogni 23 anni riemerge dal suo sonno per dedicarsi a 23 giorni di caccia a giovani esseri umani, di cui è ghiotto.
Jeepers Creepers fu un grande successo, seppur di nicchia, tanto che Salva potè scrivere e dirigere due sequel: Jeepers Creepers 2 e 3, usciti rispettivamente nel 2003 e nel 2017.
Se non sapete di cosa stiamo parlando, affrettatevi a recuperare quei film, perché nel 2022 debutterà nei cinema un quarto capitolo di questa saga horror intitolato Jeepers Creepers: Reborn.
Questa volta, però, Salva è fuori dai giochi. La sceneggiatura è stata scritta da Sean-Michael Argo, mentre alla regia c'è il finlandese Timo Vuorensola, quello dei due Iron Sky, i film a cavallo tra fantascienza, azione, commedia e orrore con i nazisti nello spazio.
Protagonisti sono  Sydney Craven e Imran Adams, rispettivamente Laine e Chase, una coppia che si sta recando insieme a un festival horror noto come Horror Hound dove però Laine inizia ad avere inspiegabili premonizioni e orribili visioni che sono legate al Creeper e al passato di quella cittadina. E, ovviamente, nel bel mezzo di quel festival orrorifico ma giocoso le cose inizieranno a farsi pericolose sul serio, con il Creeper che si è risvegliato dopo i suoi abituali 23 anni di sonno.
Qui di seguito, il teaser trailer e il poster di Jeepers Creepers: Reborn, che dovrebbe essere il primo capitolo di una nuova trilogia e nel cui cast appaiono anche Ocean Navarro, Matt Barkley, Alexander Halsall, Jodie McMullen, Georgia Goodman e Jarreau Benjamin.




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Gemelli ART: il cinema contribuisce all'iniziativa del Prof. Valentini, per un reparto circondato di bellezza

Il cinema e la bellezza possono allietare le sofferenze dei malati, se non proprio salvare il mondo. Il Policlinico Gemelli di Roma ha inaugurato, alla presenza del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, un Reparto di degenza oncologica dedicato all'arte e all'ART (Advanced Radiation Therapy). Un'idea e un progetto diretto dal prof. Vincenzo Valentini, in cui la parte dedicata alla settima arte è curata da MediCinema Italia OnlusIl tutto grazie alla preziosa collaborazione di Rai CinemaComingsoon.it e I Nastri d'Argento.

Il Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy) Radioterapia del Dipartimento Scienze Radiologiche, Radioterapiche ed Ematologiche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, è un reparto altamente specializzato, dotato di tecnologie all’avanguardia che lo rendono uno dei presidi europei più accreditati nella cura dei tumori. All'interno del Reparto sono presenti schermi e una sala video immersiva, dove i pazienti, durante le loro sedute di radioterapia e chemioterapia, possono scegliere la visione di contenuti di arte, musica e cinema e trovare sollievo riducendo stress e ansia. Il tutto sarà monitorato con una ricerca medico-scientifica, che potrà definire quanto l’arte visiva possa incidere sul benessere psico-fisico del paziente.

MediCinema Italia Onlus da anni collabora con il Gemelli ritenendo “il cinema come supporto terapeutico e riabilitativo”. Ha realizzato all'interno del Policlinico anche una vera sala cinema senza barriere dedicata all'accoglienza di pazienti e famigliari e all'interno del progetto Art4ART (acronimo che vuole significare “l’Arte per la Radioterapia Avanzata”), si occuperà della selezione e posizionamento di tutti i contenuti filmici da fruire in reparto. La sezione cinema del progetto sarà un grande contenitore, all’interno del quale molti prodotti di qualità da scegliere, consultare e visionare: contenuti large per poter selezionare lungometraggi, contenuti medium con i cortometraggi e contenuti small con brevi interviste ad attori e registi sui grandi temi dell'amore, dell’amicizia e del loro personale rapporto con la natura.

Così ha commentato l'iniziativa il Prof Valentini, Direttore Radioterapia Oncologica - Gemelli ART: “Numerosi studi internazionali dimostrano gli effetti benefici dell’arte in medicina, la fruizione dell’arte e il conseguente elevarsi dell’animo umano, consentono infatti ai pazienti di gestire meglio le loro emozioni, paure e ansie legate alla malattia e, al contempo, diminuiscono i livelli di stress, favorendo un recupero più rapido e una migliore risposta ai trattamenti. Un modello unico, ma replicabile in altri ambienti ospedalieri, che porta con sé risultati in termini di impatto sociale, sanitario, educazionale e umano. Un modello virtuoso che coinvolge diversi partner e che necessita del supporto di importanti stakeholders istituzionali e aziendali, un’opportunità per migliorare la vita e la qualità di cura del paziente e uno strumento di responsabilità sociale condivisa.

Per i film di lungometraggio MediCinema ha invitato come a partner: Rai Cinema, attenta alle iniziative per il sociale, che per il Art4ART ha offerto una specifica library di commedie di qualità, scegliendo tutte pellicole premiate con i David di Donatello e i Nastri d’Argento, tra cui: Scialla di Francesco Bruni, La Mafia uccide solo d’estate di Pif, Viva la libertà di Roberto Andò, Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, Ammore e Malavita dei Manetti Bros. Per i cortometraggi MediCinema ha collaborato con i Nastri d’Argento dei Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) che hanno messo a disposizione una selezione di opere premiate nelle ultime due edizioni dei Corti d’Argento.

Per la sezione dedicata alle interviste di cinema, sono stati realizzati brevi contenuti da MediCinema in collaborazione con il media partner Comingsoon.it, primo sito di cinema in Italia con 9 milioni di utenti unici mensili e 30 milioni di pagine viste al mese, che per il progetto Art4ART ha intervistato autorevoli personaggi del mondo del cinema.

Marco D’Ottavio, direttore marketing di Comingsoon.it ha dichiarato: "La collaborazione per il progetto Art4ART si inserisce all'interno di un percorso che stiamo facendo accanto a MediCinema in quanto crediamo nella forza del cinema, nella sua capacità di intrattenere e distrarre ma anche di alleviare le sofferenze. Rendere accessibile l'esperienza cinematografica all'interno delle strutture ospedaliere è una missione che merita visibilità e supporto."

Vi proponiamo un servizio video sull'inaugurazione, con il commento di Fulvia Salvi, prezidente di MediCinema Italia Onlus, Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato di Rai Cinema, e Laura Delli Colli, Presidente dei Giornalisti Cinematografici (SNGCI) e della Fondazione Cinema per Roma.



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Moonfall: le prime foto ufficiali del nuovo film di Roland Emmerich

News Cinema

Moonfall: le prime foto ufficiali del nuovo film di Roland Emmerich

Il regista di Independence Day e The Day After Tomorrow, Roland Emmerich, tornerà al cinema all'inizio dell'anno prossimo con Moonfall, che vede protagonisti Halle Berry e Patrick Wilson, affiancati nel cast da John Bradley, Michael Peña, Charlie Plummer, Kelly Yu e Donald Sutherland. Il film sarà in sala dal 3 febbraio 2022, distribuito da 01.

Moonfall: le prime foto ufficiali del nuovo film di Roland Emmerich

Arriverà nei cinema italiani il 3 febbraio 2022, distribuito da 01 Distribution, Moonfall, il nuovo disaster-movie di Roland Emmerich. Il film, che si preannuncia ricco di tutto ciò a cui ci ha abituati in passato il regista di film come Independence Day e The Day After Tomorrow, vedrà la Luna mettere in pericolo l'esistenza del nostro pianeta, come possiamo ben intuire dal titolo. Dopo il primo trailer ufficiale uscito un paio di mesi fa, sono arrivate ora le prima immagini ufficiali del film:



















 

Protagonisti del film, un'esclusiva per l’Italia Italian International Film - Gruppo Lucisano in collaborazione con Rai Cinema, sono Halle Berry e Patrick Wilson, affiancati nel cast da John Bradley, Michael Peña, Charlie Plummer, Kelly Yu e Donald Sutherland.



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Il Principe di Roma: primo ciak per la commedia con Marco Giallini come Scrooge

A giudicare dal numero di progetti in lavorazione, il cinema è ripartito alla grande nella fase non più cruciale della pandemia, e già da un po’ si lavora parecchio sui set. Fra i film che sono entrati in lavorazione c'è anche Il Principe di Roma, che porta la firma di quell'Edoardo Falcone che ci ha regalato il poetico Io sono Babbo Natale, che esce il 3 novembre e che è l'ultima prova d'attore di Gigi Proietti.

Il Principe di Roma ha due cose in comune con Io sono Babbo Natale: la prima è la presenza di Marco Giallini come protagonista, mentre la seconda è un legame con il Natale, perché la fonte di ispirazione del film è "Canto di Natale" di Charles Dickens. Il personaggio principale, infatti, somiglia molto a Scrooge.

Gli altri interpreti de Il Principe di Roma sono Giulia Bevilacqua, Filippo Timi, Sergio Rubini, Denise Tantucci, Andrea Sartoretti e Giuseppe Battiston. Il soggetto è di Edoardo Falcone e Marco Martani, mentre la sceneggiatura è sempre di Falcone e di Paolo Costella, regista della commedia di imminente uscita Per tutta la vita.

Il Principe di Roma è prodotto da Lucky Red con Rai Cinema in collaborazione con Sky. Ecco la sinossi ufficiale:

Roma, 1829. Bartolomeo (Marco Giallini) è un uomo ricco e avido che brama il titolo nobiliare più di ogni cosa. Nel tentativo di recuperare il denaro necessario a stringere un accordo segreto con il principe Accoramboni per ottenere in moglie sua figlia, si troverà nel bel mezzo di un sorprendente viaggio a cavallo tra passato, presente e futuro. Accompagnato da compagni d'eccezione dovrà fare i conti con sé stesso e conquistare nuove consapevolezze.



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Assassinio sul Nilo: Kenneth Branagh parla dell'uscita nell'anno del mai

Se Kenneth Branagh può felicemente festeggiare il successo che ha avuto presso la critica il suo Belfast, che alcuni di noi hanno visto in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, il regista non può dire di aver avuto grande fortuna nell'ultimo periodo. Due dei suoi film sono infatti andati incontro a un infausto destino, a cominciare da Artemis Fowl, che ha debuttato direttamente in streaming senza passare per la sala cinematografica. La colpa, lo sappiamo è della pandemia. Diverso è il discorso per Assassinio sul Nilo.

Assassinio sul Nilo, che è l'adattamento dell'omonimo e celeberrimo giallo di Agatha Christie, sarebbe dovuto uscire a dicembre. Ma la Disney ha posticipato l'arrivo in sala a febbraio, e in Italia lo aspettiamo per il 10. Ma… siamo davvero certi che invaderà presto i nostri cinema? Se ben ricordate, lo scandalo che ha coinvolto Armie Hammer, accusato di stupro, ha messo in forse il film, che sperava di uguagliare il risultato al botteghino di Assassinio sull'Orient Express, sempre diretto da Branagh. Il quale Branagh, in un’intervista a Variety, ha parlato del futuro del thriller e dell'affaire Hammer. L'attore e regista ha dichiarato:

Ciò che è accaduto è una faccenda personale e privata di cui sono all'oscuro e che sta attraversando una fase che deve essere rispettata. Si tratta di questioni molto serie che vengono affrontate con serietà.

Kenneth Branagh, insomma, è perfettamente consapevole della gravità della situazione, e c'è da chiedersi come andrà il tour promozionale del film, nel quale le scene di Armie Hammer non sono state rigirate da nessun sostituto. Sempre a Variety, Branagh ha voluto dire che Assassinio sul Nilo è un ottimo prodotto e che è il frutto di un lavoro collettivo:

E’ un film di grande intrattenimento a cui hanno lavorato molte persone. Tanti fan di Agatha Christie vogliono vederlo. Tant fan di Hercule Poirot vogliono vederlo. Spero che un giorno possa vedere la luce del sole.

Gli altri interpreti di Assassinio sul Nilo sono Gal Gadot, Rose Leslie, Annette Bening e, nei panni dell’investigatore belga e baffuto Hercule Poirot, lo stesso Branagh.Tornando a Belfast, uscirà nel 2022.



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Ti mangio il cuore: al via il film di Pippo Mazzapesa con Elodie al suo debutto da attrice

Sono cominciate, in Puglia, le riprese del nuovo film di Pippo Mezzapesa, che si intitola Ti mangio il cuore e racconta una storia d'amore, in un meridione oscuro e criminale, fra un uomo e una donna che appartengono a due famiglie che si detestano. La fonte di ispirazione è l'omonimo libro-inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore.

Protagonisti di Ti mangio il cuore sono la cantante Elodie, al suo esordio cinematografico, e Francesco Patanè, che abbiamo visto di recente ne Il cattivo poeta. Accanto a loro recitano Lidia Vitale, Francesco Di LevaTommaso Ragno, Giovanni Trombetta, Letizia Cartolaro, Michele Placido e Brenno Placido. Il film è girato in bianco e nero e prodotto da Indigo Film con Rai Cinema, con il supporto logistico di Apulia Film Commission.

La sceneggiatura di Ti mangio il cuore è di Antonella Gaeta, Davide Serino e dello stesso Pippo Mezzapesa. La fotografia è di Michele D'Attanasio, la scenografia di Daniele Frabetti, i costumi di Ursula Patzak e il montaggio di Giogiò Franchini. Del film, le cui riprese andranno avanti per 8 settimane, sempre in Puglia, il regista ha detto:

Ti mangio il cuore contiene materia ad alta temperatura. Amore, morte, criminalità, riti e impossibile redenzione in un meridione oscuro e misterioso. Tutti elementi magnetici che ho deciso di raccontare in bianco e nero, perché da subito ho sentito che erano questi i colori di una storia contemporanea, eppure così profondamente ancestrale nei sentimenti, negli atti, nelle sentenze.

L'ultimo film di Pippo Mezzapesa che abbiamo visto è Il bene mio, uscito nel 2018 e con Sergio Rubini come interprete principale. Tornando a Ti mangio il cuore, ecco la sinossi ufficiale:

Puglia, dimenticati da Dio gli altopiani del Gargano sono contesi da criminali che sembrano venire da un tempo remoto. Una terra da far west, in cui il sangue si lava con il sangue. A riaccendere l’odio tra due famiglie rivali, un amore proibito: quello tra Andrea, erede dei Malatesta, e Marilena, la bellissima moglie del boss dei Camporeale. Una passione impossibile da estirpare che travolge la ragione e riaccende la guerra tra i clan.          


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After 3 è arrivato: Amazon Prime Video annuncia una sorpresa... un saluto di Tessa e Hardin ai fan italiani?

Che i fan italiani della saga di After fossero tantissimi, lo avevamo capito quando per la presentazione del primo film arrivarono a Milano il protagonista Hero Fiennes Tiffin e l'autrice dei romanzi Anna Todd. Una folla di teenager si era radunata nella piazza di fronte all'edificio dal quale offrendo un incredibile colpo d'occhio all'attore che dal balcone li salutava estasiato e imbarazzato. I notevoli incassi al box office per After e l'anno dopo per After 2 (nonostante le sale in stato di sofferenza per la pandemia) hanno confermato l'amore dei fan per la storia romantico passionale di Tessa e Hardin. After 3 è da oggi 29 ottobre disponibile su Amazon Prime Video.

Il servizio streaming ha annunciato alcune ore fa una sorpresa per i follower che da tempo attendevano il film. L'appuntamento è per le 20 su Instagram. Di cosa di tratta? Più di un mese fa, tra le stories di Prime Video ce n'era una su After 3 che metteva a disposizione un box con lo spazio per scrivere qualcosa. L'invito ai fan era quello di porre una domanda ai protagonisti Hero Fiennes Tiffin e Josephine Langford perché, chissà, forse avrebbero risposto. Oggi nel giorno di arrivo di After 3 su Prime Video è estremamente probabile che i due attori, forse insieme a Anna Todd, saluteranno i fan italiani magari rispondendo a quelle domande lanciate a metà settembre. Che si tratti di una diretta o di un contenuto già pronto, questo non lo possiamo prevedere, ma che sia esclusivo per l'Italia, sì.
Cliccate il pulsante qui sotto per vedere After 3.

Guarda subito After 3 su Prime Video

After 3: la trama del film tratto dal terzo libro After We Fell

Tessa è impegnata con i preparativi per il trasloco a Seattle, dove la aspetta il lavoro che ha sempre sognato. La gelosia di Hardin e il suo temperamento poco prevedibile sono messi a dura prova e rischiano di mettere fine alla storia d'amore tra loro due. La situazione si complica quando il padre di Tessa ritorna dopo nove anni di assenza. Emergono rivelazioni inaspettate sulla famiglia di Hardin. Tessa e Hardin devono decidere se continuare a combattere per il loro amore o se prendere ognuno la propria strada e rinunciare, una volta per tutte, alla loro struggente passione.

Qui sotto il post di Amazon Prime Video con l'annuncio della sorpresa per After 3. Più in basso il trailer del film.



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Ghostbusters Legacy, Jason Reitman sul precedente reboot al femminile: "Ha fatto una cosa buona"

Ghostbusters Legacy non avrebbe nulla a che vedere col precedente criticatissimo tentativo di reboot del 2016, il Ghostbusters al femminile firmato da Paul Feig: eppure il nuovo film, che si propone invece come effettivo terzo capitolo della saga, condivideva col film precedente una spinosa necessità, che risolve in modo diverso ma non può ignorare. Di cosa si tratta? Ha provato a spiegarlo in un'intervista con Insider Jason Reitman, regista e cosceneggiatore di Ghostbusters Legacy, in arrivo nelle nostre sale il 18 novembre.

Quando Paul ha fatto il suo film, ha in un certo senso rotto il ghiaccio. All'improvviso un Ghostbusters non doveva necessariamente parlare di quei quattro tipi lì a Manhattan. È stato un passaggio importante. Io voglio vedere tutti i tipi di film di Ghostbusters. Ne voglio uno da tutti i miei registi preferiti, da ogni tipo di cultura e paese. Paul ha fatto il grosso del lavoro e mi ha permesso di fare questo film.

Chissà quanti fan saranno d'accordo con questa lettura di Jason Reitman, figlio dell'Ivan Reitman che diresse gli originali Ghostbusters - Acchiappafantasmi (1984) e Ghostbusters II (1989). È indubbio comunque che il terzo lungometraggio della serie si è trascinato per decenni di indecisioni, ripensamenti (e pesanti sarcasmi di Bill Murray), e per lo meno un'opera giudicata a maggioranza "sbagliata" come il Ghostbusters del 2016 serve a indirizzare meglio i tentativi successivi. Saranno comunque gli appassionati e il pubblico a giudicare se il nuovo Ghostbusters Legacy sia all'altezza dei precedenti e renda loro onore come ci si aspetta. Noi l'abbiamo già visto ad Alice nella Città poco tempo fa e vi abbiamo proposto le nostre riflessioni su un'opera parecchio fuori dai canoni. Leggi anche Ghostbusters Legacy: la recensione di un revival molto personale



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Deadlock: Bruce Willis cerca vendetta e minaccia distruzione nel trailer del film

Negli action made in USA ormai va molto di moda il tema della vendetta e la presenza di antieroi che si fanno giustizia da soli e che non sono esattamente dei giovincelli. E’ successo e succede con il film che vedono protagonista Liam Neeson, e accade anche in Deadlock, un thriller naturalmente d'azione che ha il suo interprete principale in Bruce Willis. Stavolta l'attore fa le cose in grande perché, nei panni di un criminale ricercato a cui la polizia ha ucciso il figlio, decide di prendere in ostaggio addirittura una centrale elettrica.

In Deadlock, l'antagonista del personaggio di Bruce Willis ha il volto di Patrick Muldoon, che ricordiamo in Starship Troopers e Spider 3D. A dirigere il film, di cui è appena uscito lo scatenato trailer, è Jared Cohn, a cui dobbiamo, fra gli altri, Morire e poi ancora e Incontro pericoloso. Il regista è anche uno degli autori della sceneggiatura.

Deadlock uscirà al cinema degli Stati Uniti e on demand il 3 dicembre. Insieme alle immagini promozionali, ecco la sinossi ufficiale:

Bruce Willis interpreta Ron Whitlock, un criminale ricercato che, a capo di una squadra di mercenari, si lancia in una missione di vendetta. Convinto di avere contro il governo, il gruppo attacca senza pietà una centrale elettrica, prendendo in ostaggio tutti i presenti. Mentre una città limitrofa rischia un'enorme inondazione, e quindi la totale distruzione, spetta a Mack Karr, un ex ranger delle forze speciali, salvare migliaia di vite innocenti prima che sia troppo tardi.



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Dune una trilogia? Denis Villeneuve si allarga e risponde alle voci di Director's Cut

Per Dune la fatidica parola è stata pronunciata, "trilogia". Il regista Denis Villeneuve, parlando con Entertainment Weekly, ha confermato che nei suoi piani l'adattamento della monumentale opera sci-fi di Frank Herbert potrebbe andare oltre il Dune 2 appena approvato dalla Warner Bros. L'entusiasmo dell'accoglienza al film da parte dei fan gli fa tuttavia desiderare di spingersi in altri territori, proseguendo nei sei volumi della saga letteraria di Herbert, almeno con un terzo Dune Messiah. Meglio comunque riportare le precise parole di Denis.

Non è che voglia fare un franchise, ma parliamo di Dune, e Dune è una storia enorme. Per renderle onore, credo che ci sarebbe bisogno di almeno tre film. Sarebbe un sogno. Seguire Paul Atreides fino alla fine sarebbe bello. [...] Herbert scrisse sei libri, più scriveva più diventava psichedelico, quindi non so nemmeno come alcuni di loro potrebbero essere adattati. Ma pensiamo a una cosa per volta. Magari avrò la possibilità di fare Dune 2 e Dune Messiah. Mi ritengo già fortunato. ["Messia di Dune" è il romanzo successivo del 1969; al momento dell'intervista, Villeneuve non aveva ancora l'ok definitivo sul secondo atto, ndr]

Villeneuve spiega poi che aspetta di divertirsi e "sciogliersi" molto di più con la seconda parte, promettendo più azione e meno parole, perché ha già spiegato nel primo Dune le coordinate della storia e del mondo in cui si svolge. Il miraggio evocato da Jason Momoa, una Director's Cut di quattro ore del film appena uscito, viene accolto da Denis con una risata: "Voglio bene a Jason, ma non esiste! La Director's Cut è quella che la gente sta guardando nei cinema adesso. Non ci saranno altri montaggi. Certo, potrei renderlo un film molto più lungo, più contemplativo, ma non è mai stata quella l'idea." Leggi anche Dune, sequel ufficialmente confermato: Dune Parte 2 arriverà al cinema nell'autunno del 2023



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Un eroe - A Hero: il trailer del film di Asghar Farhadi premiato col Grand Prix a Cannes 2021

Presentato lo scorso luglio in concorso al Festival di Cannes 2021,dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria, Un eroe - A hero è il nuovo film del regista iraniano Asghar Farhadi, quello che ha vinto due volte l'Oscar per il miglior film straniero (non ancora diventato "internazionale") con Una separazione prima e con Il cliente poi, e comunque autore capace di un cinema di rara limpidezza.
Un eroe - A hero - che è il film che rappresenterà ufficialmente l'Iran agli Oscar 2022, affiancando quindi per la corsa alla nomination titoli come È stata la mano di Dio (Italia), La persona peggiore del mondo (Norvegia) e Titane (Francia) - debutterà nei cinema italiani in gennaio con Lucky Red, per poi diventare disponibile in streaming su Prime Video dopo due settimane, in virtù della produzione di Amazon Studios.
Il consiglio è quello di non perderlo, possibilmente in sala: e magari, per farvi venire un po' d'acquolina in bocca, oltre a vedere il suo trailer ufficiale qui di seguito, potete anche leggere la recensione di A Hero scritta da Cannes.



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giovedì 28 ottobre 2021

House of Gucci: nuovo trailer ufficiale del film di Ridley Scott con Lady Gaga e Adam Driver

House of Gucci, il nuovo film dell'instancabile e inossidabile Sir Ridley Scott, quello che ricostruisce la storia dell'omicidio di Maurizio Gucci che ha avuto come mandante la sua ex moglie Patrizia Reggiani, e che racconta la saga di una delle famiglie più note, ricche e potenti del mondo della moda italiano e internazionale, debutterà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021 con Eagle Pictures. Quello che vi presentiamo di seguito è il suo nuovissimo trailer ufficiale in versione originale.
Nel trailer vediamo i protagonisti Lady Gaga, Adam Driver, Al Pacino, Jared Leto, Jeremy Irons (e poi ci sono anche Jack Huston, Reeve Carney, Madalina Ghenea e Salma Hayek) muoversi in un mondo dove tutto - dall'estetica alle reazioni, passando per imperscutabili accenti messi in bocca agli attori, che più che italiani sembrano transilvani - appare caricatissimo, sopra le righe, vicinissimo al camp.
E la curiosità di vedere nella sua interezza come questo mondo fatto di eccessi, il mondo di Gucci degli anni Ottanta e Novanta, sia stato reso da Scott, si fa sempre più grande.
Intanto, ecco a voi il nuovo trailer di House of Gucci:



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Buon compleanno Richard Dreyfuss! Ecco i migliori film in streaming del grande attore premio Oscar

p>Per raccontare

Richard Dreyfuss

dobbiamo necessariamente partire da

Steven Spielberg

, autore che lo ha definitivamente consacrato dopo che

George Lucas

ne aveva lanciato la carriera grazie ad

American Graffiti

(1973). La poetica portante del cinema di Spielberg soprattutto negli anni ‘70, quella che vede l’uomo comune dover affrontare prove fisiche e psicologiche che vanno oltre la portata della razionalità umana, ha trovato in Dreyfuss l’interprete perfetto. La fisicità dell’attore, abbinata alla capacità di mettere in risalto le piccole grandi dicotomie che spesso definiscono l’animo umano, ha permesso a Dreyfuss di dipingere personaggi conflittuali e magnificamente umani. Vincitore dell’Oscar nel 1977 grazie a

Goodbye, amore mio!

di

Herbert Ross

(non disponibile in streaming), Richard Dreyfuss ha ottenuto una seconda nomination quasi vent’anni dopo con

Goodbye Mr. Holland

. Questi sono a nostro avviso cinque dei

film in streaming

migliori che ha realizzato, alcuni dei quali lo hanno consegnato di diritto alla storia del cinema. Buona lettura.

Cinque grandi film in streaming interpretati da Richard Dreyfuss

  • Lo Squalo
  • Incontri ravvicinati del terzo tipo 
  • Stand By Me - Ricordo di un’estate
  • Sorveglianza...speciale
  • Always - Per sempre

Lo Squalo (1975)

Lo straordinario successo del capolavoro diretto da Steven Spielberg contiene già la filosofia cinematografica dell’autore elaborata alla perfezione. Lo scontro tra l’essere umano e forze apparentemente incontrastabili e meno ancora conoscibili è straordinariamente rappresentato dalla creatura del mare. Roy Scheider e Richard Dreyfuss, accompagnati dal grande Robert Shaw, compongono il trio che si imbarca nella rotta verso l'ignoto che conclude un film scritto e diretto senza eguali. Lo Squalo vince tre premi Oscar e fa il più grande incasso della storia del cinema americano. Serve altro per decretare l’exploit della coppia Spielberg/Dreyfuss? Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple itunes, Netflix, Amazon Prime Video.

Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977)

Il ruolo che vale una carriera, quello di un padre di famiglia che più comune non si potrebbe il quale si trova a "toccare" l’impossibile e ne rimane ossessionato. In un film senza precedenti per visione e racconto emozionale, la sequenza delle mashed potatoes diventa il centro emotivo e uno dei momenti più drammatici della storia del cinema fantastico. Incontri ravvicinati del terzo tipo si chiude con un individuo che abbandona tutto e si imbarca verso l’ignoto perché deve sapere, deve esperire cose c’è oltre. Finale straordinario, che solo Spielberg poteva rendere così. Da inchino. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Amazon Prime Video.

Stand By Me - ricordo di un’estate (1986)

Un semplice cameo alla fine per suggellare una storia di crescita e adolescenza perduta che nessuno aveva reso con tanto ardore cinematografico. Stand By Me - ricordo di un’estate è uno dei pochi grandi adattamenti da Stephen King, un film pieno di calore umano e con personaggi irresistibili. Rob Reiner dirige quattro giovani protagonisti - tra cui River Phoenix - in un’avventura capace di segnare un decennio di cinema americano e non soltanto. Che grande film, per ogni età. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Apple itunes, Amazon Prime Video, NOW.

Sorveglianza...speciale (1987)

Che grande artigiano di cinema di genere era John Badham. Richard Dreyfuss ed Emilio Estevez sono protagonisti di questa commedia poliziesca in cui si deve fare da sorveglianza alla bella Madeleine Stowe. Azione, divertimento e un sacco di trovate per un buddy-movie scoppiettante in cui Dreyfuss dimostra tutta la sua naturale verve comica. Sorveglianza...speciale è una delle commedie più divertenti e riuscite degli anni ‘80, con un sequel di qualche anno dopo purtroppo non all'altezza. ma questo non intacca di certo il valore dell’originale! Disponibile su Disney +.

Always - Per sempre (1989)

Il ritorno alla collaborazione con Steven Spielberg arriva grazie al remake aggiornato di Joe il pilota che vedeva protagonista la leggenda Spencer Tracy. Always - Per sempre è uno dei grandi sogni americani dell’autore, una favola che racconta una storia d’amore eterna tra un Dreyfuss magnifico e una tenerissima Holly Hunter. Nel cast anche il grande John Goodman e Audrey Hepburn alla sua ultima interpretazione. Uno dei film meno celebrati di Spielberg eppure uno dei suoi migliori. Quando il cinema fantastico sa far piangere e ha un cuore grande come la storia che racconta. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, TIMVision.



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Aquaman 2, Jason Momoa ha il Covid, riprese rallentate

Contrattempo sulla tabella di marcia in Inghilterra per Aquaman and the Lost Kingdom: sembra infatti che Jason Momoa abbia contratto il Covid-19 durante le riprese in corso e stia per ora in quarantena. Secondo quanto avrebbe rivelato la fonte al The Sun (che, lo ammettiamo, non è noto per essere il colmo dell'affidabilità, ma questa volta la storia non è incredibile), le condizioni dell'attore sarebbero buone, ma il problema per la Warner Bros. e per la troupe gestita dal regista James Wan è contenere il contagio a catena, prima che rallenti troppo la produzione di un kolossal così impegnativo.
Si legge: "È un vero mal di testa per chi gestisce il film, ci si preoccupa dei ritardi sulla programmazione delle riprese. Naturalmente la sicurezza di tutti quelli che lavorano sul film è la cosa più importante, tutti sono regolarmente sottoposti a tampone. Sperano che questo sia un caso a sé e che possano continuare a girare qualcosa in attesa di Jason".
L'uscita di Aquaman and the Lost Kingdom è prevista per il dicembre 2022, quindi diremmo che il film non corre rischi sostanziali di grandi ritardi. Il quarantaduenne Jason Momoa non si piegherà, anche se ultimamente aveva così scherzato sulle sue condizioni fisiche: "Mi sono fatto male agli occhi, qualcosa me li ha raschiati e mi sono dovuto operare, ho un'ernia, ho le costole all'infuori. Sono un po' diciamo... pesto. Amo il mio lavoro, mi faccio trasportare a volte un po' troppo, e poi c'è l'età, ormai sono un supereroe anziano!" Leggi anche Aquaman and the Lost Kingdom, Jason Momoa nel primo backstage!



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A House On the Bayou: il trailer dell'horror della Blumhouse in cui la morte arriva dai vicini

"Il diavolo ci osserva sempre" - dice un inquietante e barbuto signore anziano nel trailer nuovo di zecca di A House on the Bayou, un horror targato Blumhouse che negli Stati Uniti uscirà on demand il 19 novembre, pronto a spaventare anche gli spettatori più indomiti.

A House on the Bayou ci insegna una regola che i protagonisti dei film dell'orrore sistematicamente ignorano: mai far entrare nella propria casa, appena acquistata in un luogo che non si conosce, persone mai viste prima. Facendo questo errore madornale, la famiglia del film si complica non poco la vita, visto che il padre e il figlio che varcano la soglia della loro dimora sono strani, bigotti e decisamente violenti.

A recitare in A House on the Bayou sono Angela Sarafyan, Paul SchneiderLia McHugh. Quest'ultima è fra gli interpreti di Eternals, il cinecomic con Angelina Jolie e diretto da Chloé Zhao che alcuni hanno avuto la fortuna di vedere in anteprima all'ultima Festa del Cinema di Roma e che arriverà nelle nostre sale il 3 novembre.

Ecco dunque il trailer di A House on the Bayou e la sinossi ufficiale dell’horror, che è diretto da Alex McAulay (Non dirlo a nessuno):

Nel tentativo di riavvicinarsi e rimettere in piedi la loro relazione, Jessica e John Chambers  (Angela Sarafyan e Paul Schneider) cercano una fuga idilliaca in una remota casa di campagna in Lusiana. Quando dei vicini sospettosamente amichevoli si presentano, non invitati, a cena, il weekend prende una svolta sinistra, mentre i legami familiari vengono messi alla prova e oscuri segreti riaffiorano.



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CiakPolska Film Festival dal 29 al 31 ottobre alla Casa del cinema di Roma con omaggio a Kieslowski

Torna alla Casa del Cinema il CiakPolska Film Festival, che dal 29 al 31 ottobre porta nella capitale il meglio del cinema polacco di oggi e di ieri, tra anteprime, ospiti e classici da riscoprire, come sempre a ingresso gratuito. La manifestazione, giunta alla nona edizione e promossa dall'Istituto Polacco di Roma, sarà inaugurata giovedì 29 alle 19.00 dall'anteprima di Non cadrà più la neve, ultimo lavoro della talentuosa Małgorzata Szumowska, firmato insieme a Michał Englert e applaudito in concorso alla Mostra del cinema di Venezia: protagonista di questa commedia nerissima è un misterioso massaggiatore sopravvissuto al disastro di Chernobyl e dotato di incredibili poteri taumaturgici. I due registi saranno a Roma per presentare il film insieme al direttore del Locarno Film Festival, Giona A. Nazzaro. Non cadrà più la neve uscirà poi il 9 novembre nelle sale italiane e sulla piattaforma IWONDERFULL.IT, distribuito da I Wonder e Unipol Biografilm Collection.

Sempre dalla Mostra del Cinema di Venezia arriva anche lo sconvolgente Leave No Traces: già osannato dalla critica internazionale e candidato dalla Polonia per la corsa all'Oscar, il film è ispirato alla storia di un liceale picchiato a morte dalla polizia nella Polonia del 1983, negli anni della legge marziale. Altro incontro imperdibile in programma quello con Mariusz Wilczyński, che, in collaborazione con la Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, presenterà Kill It and Leave This Town, film d'animazione per adulti, costruito come un thriller psicologico e costato ben 14 anni di lavoro al suo autore, confermando la fama di eccellenza dell'animazione polacca. Un altro grande maestro, Lech Majewski, sarà a Roma per introdurre agli spettatori insieme a Mario Sesti Valley of the Gods, il suo ultimo capolavoro, interpretato tra gli altri da John Malkovich e Josh Hartnett.

Tra gli altri eventi del programma, oltre alla proiezione dello splendido Charlatan - Il potere dell'erborista, diretto da Agnieszka Holland, ci sarà infine un omaggio a Krzysztof Kieślowski per i 25 anni della morte, con l'anteprima italiana del restauro in 4k di uno dei suoi film più amati, La doppia vita di Veronica. Un film di "pure emozioni", come lo definì lo stesso genio polacco, protagonista anche dell'evento on line del festival con il decimo episodio del Decalogo, il celebre capolavoro che lo ha rivelato al mondo, interpretato da Jerzy Stuhr.

CiakPolska Film Festival è un evento organizzato da Istituto Polacco di Roma e Corto Italia Cinema con il supporto del Polish Film Institute e Polish Filmmakers Association in collaborazione con Casa del Cinema, Zètema partner: Trieste Film Festival, Alpe Adria Cinema, Raggio Verde Sottotitoli, Mostra del Cinema di Pesaro, Animaphix media partner: Quinlan.it, Sentieri Selvaggi. Per il programma completo e le modalità di accesso e di visione ci rimandiamo al sito https://ift.tt/3GuG9CB.



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West Side Story: Spielberg brinda felice in un video del backstage del film

Per vedere il nuovo West Side Story, diretto da Steven Spielberg, dovremo aspettare il 16 dicembre, mentre i nostri cugini americani potranno gustarselo il 10, ma poco importa, perché del film ispirato al musical del 1957 abbiamo oggi delle immagini che ci mostrano il dietro e quinte. Ma non solo, perché nel video possiamo ammirare il regista, renderci conto dello straordinario e monumentale lavoro che ha fatto e sentire la sua voce.

Nel video con un po’ di backstage del film, che è seguito da immagini del trailer, Steven Spielberg solleva un calice con del prosecco (o vino bianco o champagne, chissà…) e dice che sono mesi che si sta dedicando al progetto e che è molto orgoglioso di aver potuto raccontare la storia di West Side Story.

West Side Story ha avuto una lavorazione indubbiamente complicata. L’uscita era prevista per il 2020, ma poi è arrivato il Covid e tutto si è bloccato. I protagonisti del film sono Ansel Elgort (Baby Driver) nella parte di Tony e Rachel Zegler nel ruolo di Maria. A dare fulgore al cast è anche Rita Moreno, che nella versione cinematografica diretta da Robert Wise era Anita, adesso impersonata da Ariana DeBose. L’attrice interpreta Valentina, proprietaria del negozio in cui lavora Tony. Questo personaggio non c'era né nel musical né nel film del 1961, ma è stato inventato per rendere omaggio a entrambi. Ciò ci lascia presagire che il film di Steven Spielberg avrà un coté classico, pur portando il marchio indelebile del regista.



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Keanu Reeves fa il miglior regalo di fine riprese di sempre agli stuntmen di John Wick 4

Con tanti narcisisti egomaniaci che esistono tra gli attori, Keanu Reeves è ancora una volta esempio di umiltà e generosità, e anche per questo è amato dai fan che lo prendono a modello. Già protagonista di numerosi episodi in cui ha messo in luce le sue qualità - in rete circola un video in cui, come un comune membro della troupe, trasporta pesanti attrezzature su per la scalinata della basilica del Sacro Cuore, a Montmartre - Reeves si è distinto per il regalo particolare che ha voluto fare agli stuntmen dopo la fine delle riprese di John Wick 4.

L'attore ha regalato alle sue quattro coraggiose controfigure (come si diceva un tempo), Bruce Conception, Jeremy Marinas, Dave Camarillo e Li Qiang, degli orologi di grandissimo valore, dei Rolex Submariner con incise dediche personalizzate. Marinas ha condiviso nelle sue IS le immagini del dono, definendolo "Il miglior regalo di fine riprese di sempre".  All'interno del suo orologio è stato incisa la scritta "I cinque di John Wick" e il messaggio "Jeremy grazie Keanu JW4 2021".

L'immagine la potete vedere qua sotto, ripresa dall'account Instagram Watchmania. L'attore ha consegnato il regalo ai suoi preziosi collaboratori durante una cena in un bistrot parigino.

Del resto Keanu Reeves si è sempre comportato da antidivo e persona perfettamente normale, come sa chi se lo è ritrovato qua a Roma in una palestra ad allenarsi come tutti gli altri. Aspettiamo di rivederlo sul grande schermo l'anno prossimo proprio in John Wick 4.



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Lightyear, la genesi del progetto su Buzz secondo il regista Angus MacLane

Ha generato un più che comprensibile entusiasmo la pubblicazione del primo teaser trailer per Lightyear di casa Pixar, lo spin-off di Toy Story in arrivo in sala nel giugno 2022: si tratta di una fantasia costruita su Buzz, un'origin story "alternativa", perché s'immaginano qui le avventure del vero ranger spaziale che avrebbe ispirato il mitico giocattolo. Non è decisamente il solito sequel, e in un'intervista con Fandango il regista e sceneggiatore Angus MacLane, che aveva già trattato la serie con lo special Toy Story of Terror! del 2013, ha raccontato qualcosa di questo curioso progetto... Leggi anche Chris Evans è al settimo cielo: "Dare la voce a Buzz Lightyear è un sogno che si avvera"

Avevamo appena chiuso Alla ricerca di Dory. Sono sempre stato attaccato a Buzz, sin da quando ho iniziato a lavorare nello studio. Mi è sempre piaciuto animare quel personaggio. Mi sono sempre domandato se una versione di Buzz Lightyear fantascientifica, piena d'azione e d'avventura, potesse essere divertente e appropriata al personaggio. Magari anche approfondendolo, con più "tridimensionalità"? Un film sci-fi d'azione e avventura che ci piaceva quand'eravamo ragazzini... e ci piace ancora oggi. Ho trovato sostegno per la mia proposta. Questo accadeva tipo cinque anni e mezzo fa. Non è stato poi così difficile tenerlo segreto, perché ci addestrano a non dire nulla. Durante il COVID è stato più difficile, perché i miei figli non sapevano su cosa stessi lavorando e facevano: "Mi pare d'aver visto Buzz Lightyear! Che cos'era?"

MacLane è alla Pixar da vent'anni, entrato come animatore per il corto Il gioco di Geri (1997) e A Bug's Life - Megaminimondo (1998), quindi si può considerare tra i pionieri dell'animazione digitale contemporanea. La sua prima regia fu il corto spin-off di Wall-E, cioè Burn-E del 2008, al quale sono seguiti l'altro cortometraggio Buzz a sorpresa (2011) e appunto Toy Story of Terror! MacLane ha poi debuttato nel lungometraggio come coregista di Alla ricerca di Dory (2016) di Andrew Stanton, ma Lightyear - La vera storia di Buzz rappresenta il suo primo vero assolo.



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Dune, Timothée Chalamet ammette di avere moddato controller, mentre Paul e Chani finiscono in Fortnite

Con Dune che ha appena ottenuto l'agognato ok della Warner Bros. per la sua necessaria seconda parte, Paul Atreides e Chani, il protagonista e un personaggio chiave della storia, hanno avuto l'onore molto contemporaneo di diventare skin per il fenomeno multiplayer Fortnite della Epic Games. Le skin hanno l'aspetto di Timothée Chalamet e Zendaya, gli attori che li interpretano sullo schermo e che nel video che vi mostriamo hanno visto per la prima volta se stessi nel gioco, che ormai raccoglie i fenomeni pop al suo interno, un po' come una ventina d'anni fa faceva Doom 2 quando furono resi disponibili i programmi per modificarlo (ma in questo caso si tratta di aggiunte ufficiali). Durante la conversazione, Timothée ha ammesso che una presunta leggenda metropolitana è realtà... Leggi anche Dune, sequel ufficialmente confermato: Dune Parte 2 arriverà al cinema nell'autunno del 2023

Come diversi segugi del web avevano intuito, era proprio un giovanissimo Timothée Chalamet che undici anni fa si celava dietro al fantomatico canale ModdedController360 di YouTube, dove proponeva mod artistiche per i joypad dell'Xbox 360, alla modica cifra di 10$ l'una. Chalamet ha ammesso di aver ricavato solo una trentina di dollari: non era proprio lo YouTuber più popolare del mondo, dato che, forse perché già recitava, aveva deciso di non mostrarsi in viso (ma i veri fan lo hanno riconosciuto dalla voce imberbe e da una cicatrice!). Giochi preferiti di Chalamet, classe 1995? Luigi's Mansion, Super Smash Bros. Melee, Call of Duty 4: Modern Warfare e Modern Warfare 2. Immaginiamo che col seguito di Dune in cantiere avrà sempre meno tempo di giocare. Nel frattempo, godetevi questa epocale testimonianza dei suoi quindici anni! Prevedibilmente, i commenti sotto gli unici tre video sono stati disattivati...



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Non mi uccidere: guida alla favola nera di Andrea De Sica ora disponibile in streaming su NOW

Figlio del compositore Manuel De Sica e della produttrice Tilde Corsi, nonché nipote dell'illustre Vittorio De Sica, Andrea de Sica non poteva non sentire il richiamo del cinema, che aveva in mente per lui un percorso nuovo, originale e personalissimo. La sua folgorante opera prima I figli della notte lo ha liberato dalla costrittiva e scomoda etichetta di figlio d'arte, e la serie tv Baby ha consacrato la sua popolarità, facendone un cantore dei turbamenti adolescenziali. Il suo secondo film da regista, Non mi uccidere, arriverà su NOW il 27 ottobre, pronto a trascinare lo spettatore in una contemporaneità dove i vivi coesistono con i morti, dove la notte prevale sul giorno e la felicità è un baluardo irraggiungibile. I protagonisti del film sono Alice Pagani e Rocco Fasano, affiancati, in ruoli minori ma non meno ben scritti, da Anita Caprioli, Fabrizio Ferracane, Giacomo Ferrara, Sergio Albelli e Silvia Calderoni.

Non mi uccidere - la trama del film

Non mi uccidere è tratto dall’omonimo romanzo di Chiara Palazzolo, trasformato in una sceneggiatura da Gianni Romoli e dal collettivo GRAMS. Il film racconta la storia di Mirta, una ragazza di buona famiglia e che non ha ancora conosciuto l'amore e che un giorno si imbatte in un ragazzo bello, tenebroso, malinconico e persuasivo di nome Robin. Fra i due scoppia una passione totalizzante, ma Robin fa uso di droga e, con una dose eccessiva, uccide se stesso e anche Mirta. Invece di riposare in pace, la ragazza si risveglia nel cimitero e scopre di essere diventata una vampira, e di avere alle calcagna un gruppo di uomini misteriosi e minacciosi. Inizia così per lei una lotta per la sopravvivenza, durante la quale non smetterà mai di cercare Robin.

Guarda Non mi uccidere su NOW

Andrea De Sica e i generi

Chi fa cinema di genere, e chi lo ama, tende sempre a non classificare una storia come solamente un thriller, un poliziesco, un noir, un action e così via. Guai, dunque a catalogare rapidamente Non mi uccidere fra i racconti soprannaturali o gli horror. Andrea De Sica preferisce di gran lunga che il suo film venga considerato come un miscuglio di generi, di linguaggi, di suggestioni. Certo, siamo molto nel territorio dell'horror, ma un horror, per dirla con lo stesso De Sica, "imbastardito". Ad Andrea stava a cuore evitare trappole e cliché della tipologia, a cominciare dalla location singola, dall'ambientazione claustrofobica (la casa o la stanza in cui i personaggi si confinano sperando di evitare la minaccia che arriva dall'esterno). In barba all'autorialità italiana, che predilige il realismo e spesso si serve del dialetto, il regista ha trasformato la protagonista nel "mostro" e ha curato nel dettaglio le sequenze action, scegliendo di mostrare la violenza senza però doverla spettacolarizzare, anche se il film ha una componente pop. In un certo senso, allora, potremmo considerare Non mi uccidere una favola nera, ambigua al punto giusto e in cui emerge una fascinazione per il male. Il fil rouge, in ogni modo, è la paura: quella provata dalla protagonista Mirta e quella del pubblico, che di fronte a un paio di scene particolarmente crude, chiuderà senz'altro gli occhi. Infine, Non mi uccidere è da ritenersi una storia d'amore "con dei contorni più sfumati del solito" e un romanzo di formazione. Mirta è una teen-ager che impara una durissima lezione e di conseguenza cresce, matura e realizza di avere di fronte un avvenire tutt'altro che semplice.

Non mi uccidere: fra adolescenza e #MeToo

Non mi uccidere potrebbe essere considerato il capitolo conclusivo (ma non è detto che la saga non continui) di un'ideale trilogia sull'adolescenza, cominciata con I figli della notte e proseguita con le tre stagioni di Baby. E del resto, Andrea De Sica ha più volte spiegato che desidera sentirsi un adolescente il più a lungo possibile: "Sono pressoché all'inizio della mia carriera e spero in un lungo percorso, composto da un film già più maturo - che è questo - prima di fare un 'film per gli adulti’', destinato soprattutto a loro". Dell'adolescenza qui ci sono le incertezze e le insicurezze, e Mirta è un mostro perché a tanti ragazzi e ragazze è capitato di sentirsi dei mostri, degli alieni, degli stranieri in patria. In questo senso la protagonista cresce nel momento in cui, per essere accettata, deve iniziare a sbranare carne umana. Quanto al regista, è stato un adolescente punk, non allineato e ribelle.

Per De Sica, il personaggio principale doveva assolutamente essere di sesso femminile, e siccome la vicenda si svolge nella contemporaneità, è naturale pensare al ruolo della donna rivendicato dal movimento #MeToo. Non mi uccidere è dunque un film femminista? In parte sì. Nelle sue regie Andrea ha sempre prestato attenzione particolare alle donne, e lo dimostra la complessità delle due protagoniste di Baby (Alice Pagani e Benedetta Porcaroli). Mirta capisce di dover accettare le proprie fragilità e che per sopravvivere nel nostro mondo c'è bisogno di uno sforzo in più, visto che non è un uomo. Il suo è un cammino verso la conquista di un'identità e di una buona autoconsapevolezza, come ha spiegato Alice Pagani, che ha detto: "La donna che emerge nel film non ha vergogna di provare paura e di diventare carnefice per difendersi; inizia delineandosi come una vittima ma poi rifiuta quel ruolo, vuole diventare carnefice e proteggersi. È una donna che accetta e comprende le sue fragilità e le difende, senza farsi schiacciare e sopraffare dall’ambiente esterno". A regista e attrice piaceva insomma l'idea di mettere in evidenza la rivincita femminile e il concetto di sorellanza, perché c'è quasi sempre grande solidarietà fra le donne, che tentano di ribellarsi a un mondo che cerca di sopraffarle e sottometterle.

Riferimenti e influenze

Guardando Non mi uccidere, soprattutto la parte iniziale, in cui Mirta e Robin sono ancora vivi, non si può non pensare a Twilight. A rinforzare il paragone con il primo capitolo della saga dai libri di Stephenie Meyer sono la somiglianza fra Rocco Fasano e Robert Pattinson, la malinconia che avvolge il film e l'elemento vampiresco. Andrea De Sica ci tiene però a precisare che i suoi riferimenti erano altri. E comunque, almeno per lui, in comune con Twilight forse c'è solo la premessa del film, perché si parte dalla love-story e dal melò. Poi però e arrivano la violenza e la brutalità, e il "discorso" sulle donne e sull'adolescenza. Last but not least il romanzo della Palazzolo è antecedente al primo libro della Meyer e molto più complesso, filosofico in un certo senso, anzi wittgensteiniano. Tornando alle fonti di ispirazione, Andrea ha pensato a David Lynch e alla sua Laura Palmer e a Nikita di Luc Besson. Infine, il film è un omaggio ai Nirvana, perché nel libro si legge che Mirta è affascinata da Robin per la sua somiglianza con Kurt Cobain. De Sica ha parlato anche de Il tempo delle mele e Dracula quando ha spiegato come evolve il rapporto di Mirta con il sesso. Al principio la ragazza è acqua e sapone e un po’ passiva, dopodiché diventa dominante e rapace.

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Alice Pagani è Mirta

Classe 1988, Alice Pagani è nata ad Ascoli Piceno, a 13 anni ha compiuto i primi passi nel mondo della moda, ha frequentato il liceo artistico e a 17 anni si è trasferita a Roma, dove ha seguito diversi corsi di recitazione. Oltre ad aver impersonato, per Andrea De Sica, la Ludovica Storti di Baby, è apparsa in Loro e Loro 2 di Paolo Sorrentino, ha avuto un piccolo ruolo in Ricordi?, è stata fra gli interpreti de La rosa velenosa e ha prestato la voce a un personaggio di Croods 2. Andrea De Sica ha cominciato a parlare all'attrice di Mirta e di Non mi uccidere durante la prima stagione di Baby, convinto che si sarebbe rivelata la scelta migliore. Così le ha fatto fare un provino per capire se fosse adatta a un personaggio diverso dalla squillo minorenne dei Parioli. Il risultato è stato straordinario e in quel momento Alice è diventata Mirta.
All'epoca la Pagani non avrebbe mai immaginato che essere Mirta le avrebbe richiesto fatica, sforzo e tanta tanta passione per il proprio mestiere. Innanzitutto la brunetta dagli occhi azzurri ha dovuto usare lenti a contatto nerissime che seccano gli occhi soprattutto nelle scene più complicate del film. Poi è stata costretta ad azzannare pezzi di roast beef (che simulavano la carne umana), e l'esperienza è stata talmente traumatica che Alice adesso è vegetariana. Altra tortura era avere il sangue addosso per dieci ore di seguito. Inoltre l’attrice "è rimasta tumulata dentro una bara in mezzo ai morti veri per mezz’ora, al buio, sola con una radiolina". Di lei il regista ha detto: "La storia di Mirta coincide con la storia di Alice Pagani, che si è messa sulle spalle un monolite spaventoso che avrebbe potuto schiacciarla e che non era sicura di poter sostenere. Ci ha messo quattro mesi per riprendersi dal film, è stata massacrata in qualsiasi modo, ma è stata anche un samurai perché non ha mai mollato". Alice parla in questi termini del personaggio di Mirta: "Il mio personaggio parte con fragilità e dolcezza, avvolta da quel senso di protezione che le offre la sfera familiare. Ma è attraverso l'amore di Robin che scopre l'esistenza sia dell'amore che della morte, e questa consapevolezza la rende più forte".

Appuntamento dunque su NOW, a partire dal 27 ottobre, con Non mi uccidere, terzo film da regista di Andrea De Sica che Alice Pagani regge benissimo sulle spalle.
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Brian Wilson: Long Promised Road, il trailer del documentario sul fondatore dei Beach Boys

A tutti coloro che hanno amato Brian Wilson e i Beach Boys, solo vedere il trailer del documentario Brian Wilson: Long Promised Road farà venire le lacrime agli occhi. Il fondatore del mitico gruppo dalle inedite e suggestive armonie oggi ha 79 anni, e nel film ripercorre fisicamente, in una specie di carpool karaoke, assieme al redattore di Rolling Stone Jason Fine, le strade e i luoghi dei primi successi, della fama e delle crisi col gruppo composto coi tre fratelli, un cugino e un amico. Nel documentario Wilson parla anche della sua crisi e sofferenza, una volta terminate le "Good Vibrations" degli anni Sessanta, e della sua carriera da solista, che continua ancora oggi.

Nel trailer vediamo che a contribuire al commento al documentario, oltre alle immagini d'archivio, sono stati chiamati personaggi come Elton John, Bruce Springsteen e Nick Jonas, che rendono omaggio al grande musicista.

In America Brian Wilson: Long Promised Road è stato presentato in anteprima al Tribeca Film Festival a giugno e uscirà al cinema e on demand a novembre. La società che l'ha prodotto intende partecipare alla campagna per gli Oscar, sperando di ottenere una nomination per la canzone "Right Where I Belong", che Wilson e Jim James hanno scritto e inciso appositamente per il film.



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Dune: Christopher Nolan dà il suo giudizio (positivo) sul film

A seguire la splendida notizia che il sequel di Dune si farà, arriva, puntuale, il giudizio di Christopher Nolan sull'incredibile e visionario film di Denis Villeneuve che ha aperto il Festival Venezia e che al botteghino italiano sta ottenendo un notevole risultato. Nolan, come sappiamo, è un grandissimo cinefilo, proprio come Quentin Tarantino, e non poteva certo esimersi dalla visione del nuovo adattamento del romanzo di Frank Herbert.

Dicendo la sua su Dune, Christopher Nolan ha ricambiato il favore al buon Denis Villeneuve, il quale aveva molto appezzato Tenet, tanto da vederlo due volte: è possibile che, come molti altri, non avesse capito la trama? Scherzi a parte, i due registi "monstrum" hanno partecipato a un podcast intitolato Director’s Cut e Nolan ha detto innanzitutto:

E’ uno dei più coerenti connubi fra riprese dal vero e computer grafica che io abbia mai visto. E’ molto molto coinvolgente, in ogni momento.

Leggi anche Dune, sequel ufficialmente confermato: Dune Parte 2 arriverà al cinema nell'autunno del 2023

Christopher Nolan è convinto che, grazie a Dune, le nuove generazioni potranno conoscere e apprezzare il romanzo di Frank Herbert, pubblicato nel 1965 e portato al cinema da David Lynch nel 1984:

Credo che questo film introdurrà a Dune un'intera nuova generazione di fan che non hanno mai letto il libro e che adesso forse lo leggeranno. Credo che il film sia un'opera straordinaria. Ho avuto il lusso di vederlo un paio di volte, e ogni volta mi è capitato di scoprire cose nuove, nuovi dettagli di quell'universo. La maniera in cui è stato realizzato ne fa un film che va visto assolutamente sul grande schermo. E’ un vero piacere e un grande regalo per i fan di tutto il mondo. Grazie mille, Denis.

Leggi anche Dune, la spiegazione della trama e dei personaggi in un video ufficiale

Adesso che anche Christopher Nolan ha manifestato il suo entusiasmo per il film, che ha un cast strepitoso (da Timothée Chalamet a Zendaya, da Oscar Isaac a Jason Momoa), chi di voi ancora non ha visto Dune deve assolutamente correre al cinema per un'esperienza avvolgente e indimenticabile.

Tornando a Nolan, ricordiamo che il regista non trascorre le giornate solamente nel buio di una sala, ma che è al lavoro sul suo nuovo film, dedicato allo scienziato J. Robert Oppenheimer e con protagonista Cillian Murphy, che per noi ormai è Thomas Shelby di Peaky Blinders.

Leggi anche Christopher Nolan: tutte le ragioni per cui il film su Oppenheimer batterà bandiera Universal



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L'uomo dei Ghiacci - The Ice Road: arriva il 2 dicembre al cinema il nuovo thriller con Liam Neeson

È un mestiere solitario e faticoso quello del camionista. Battere chilometri e chilometri di asfalto con quei bestioni può essere un'esperienza alienante e per questo motivo lo scambio di informazioni su traffico, meteo e incidenti con i CB, usando le frequenze radio, era anche un mondo per farsi compagnia alla guida. A quanto pare, nonostante gli smartphone, ci sono camionisti della vecchia scuola che ancora usano quel sistema per comunicare. Ma se dall'asfalto andiamo sul ghiaccio, è necessario un camionista specializzato che sappia come muovere il mezzo su una strada sdrucciolevole.

Si chiamano Ice Road Truckers quegli autisti che conducono stagionalmente i tir sul ghiaccio per portare rifornimenti a chi lavora in zone remote. Parliamo naturalmente di quelle zone in prossimità o oltre i circoli polari. Il buon Liam Neeson interpreta uno di questi nel film L'uomo dei Ghiacci - The Ice Road, un thriller in cui l'attore è un esperto camionista incaricato di svolgere una missione di salvataggio attraversando laghi e mari ghiacciati, in seguito al crollo di una miniera di diamanti nelle regioni settentrionali del Canada. Per salvare la vita ai minatori, rimasti intrappolati, il personaggio di Neeson deve affrontare insieme ai suoi colleghi lo scongelamento della superficie ghiacciata e un'incombente tempesta. Purtroppo per lui e i suoi soci, non è tutto, perché in vista c'è un'altra minaccia pronta ad ostacolare l'operazione.
Qui sotto il nuovo trailer italiano de L'uomo dei Ghiacci, in uscita con BIM Distribuzione il 2 dicembre 2021.



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mercoledì 27 ottobre 2021

Non solo Joker: le grandi interpretazioni in streaming di Joaquin Phoenix

Con le sue scelte artistiche mai scontate, con un temperamento umorale e spesso ondivago ma soprattutto con le sue grandi interpretazioni Joaquin Phoenix è diventato - oseremmo scrivere quasi suo malgrado - una delle star più importanti dell'odierno panorama cinematografico mondiale. Non è stato facile scegliere i cinque film in streaming che ne ripercorressero la carriera nel giorno del suo quarantasettesimo compleanno. Abbiamo deciso di non citare soltanto le interpretazioni più famose, acclamate o quelle che lo hanno portato ad ottenere candidature o riconoscimenti. Al contrario abbiamo prediletto la fattura dei film che ha girato, selezionando una cinquina di titoli che dimostrano la versatilità di Phoenix non solo quando si è confrontato con grandi registi ma anche con generi cinematografici ben specifici. Buona lettura.

Cinque film in streaming interpretati da Joaquin Phoenix

  • Il Gladiatore
  • The Village
  • I padroni della notte
  • Lei
  • Joker

Il Gladiatore (2000)

Il peplum diretto da Ridley Scott ha riacceso la passione per il genere e scritto la storia del cinema contemporaneo con una messa in scena poderosa e ispirata. Russell Crowe è l’iconico protagonista di un film che dietro una confezione clamorosa nasconde anche delle riflessioni non scontate sulla cultura dello spettacolo contemporaneo. Phoenix interpreta il villain con una sottigliezza mescolata e enorme potenza espressiva. Per lui arriva la prima nomination all’Oscar, come non protagonista, mentre Il Gladiatore conquista cinque statuette tra cui quelle per il miglior film e l’attore. Film spettacolare ed emozionante. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, Amazon Prime Video.

The Village (2004)

Phoenix era già stato diretto dal grande M. Night Shyamalan due anni prima in Signs, un film forse più compatto di questo a livello narrativo. Ma The Village possiede una potenza emotiva sconosciuta agli altri cult-movie dell’autore: le musiche di James Newton Howard e la fotografia di Roger Deakins si sposano a formare un concerto sonoro e visivo di bellezza suadente e malinconica. Le prove autunnali di grandi attori come William Hurt e Sigourney Weaver a supporto condiscono un horror romantico e struggente. Grande cinema di genere che diventa visione personale e poderosa. Disponibile su CHILI, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video, Disney +.

I padroni della notte (2007)

James Gray è uno dei cineasti di cui Phoenix si fida maggiormente, lasciandosi dirigere svariate volte in film anche diversi tra loro. Abbiamo scelto I padroni della notte poiché si avvicina maggiormente all’estetica e alla scrittura dei grandi polizieschi degli anni ‘70. Il co-protagonista Mark Wahlberg e una sinuosa Eva Mendes a supporto chiudono un cast di enorme spessore drammatico. Bella rivisitazione degli stilemi con un’atmosfera piovosa e ottimamente orchestrata nella sua coerenza visiva. Notevole. Disponibile su Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video.

Lei (2013)

A nostro avviso la miglior interpretazione della carriera di Joaquin Phoenix, una prova d’attore sottile e delicata che non ha incredibilmente ottenuto neppure la nomination all’Oscar, quando avrebbe strameritato la statuetta. Scritto e diretto da uno Spike Jonze mai così sensibile, Lei racconta con precisione una storia d’amore impossibile che invece diventa vera, appassionante, umana e dolorosa. La voce di Scarlett Johansson come coprotagonista è semplicemente capace di scaldare il cuore dello spettatore. oscar per la sceneggiatura originale. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, Netflix, Amazon Prime Video.

Joker (2019)

IL cinecomic che porta Joaquin Phoenix all’Oscar come miglior attore protagonista alla sua quarta segnalazione è un incubo metropolitano dalla fattura cinematografica indubitabile. Il regista Todd Phillips costruisce un microcosmo cinematografico coerente e denso, dove il protagonista e i personaggi si muovono afflitti dalla stessa malattia del vivere. Joker è un film potente, che si discosta dall’immaginario dei fumetti di Batman per costruirne uno proprio, asfissiante e strepitoso da esperire. Leone d’Oro a Venezia e tante nomination all’Oscar tra cui quelle per film e regia. Grande cinema. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision.



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