Quella al Festival di Berlino 2020 è una prima internazionale che vale come una prima mondiale. Il film sarà nei cinema italiani dal 5 marzo, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Quella di Onward - Oltre la magia alla Berlinale 2020 è una prima internazionale che vale come una prima mondiale, visto che la première losangelina è un evento a inviti. Ed è anche la prima volta che un lungometraggio dello Studio Pixar viene presentato al Festival di Berlino.
Questo è quindi il primo appuntamento europeo per il regista e la produttrice del film, Dan Scanlon e Kori Rae, che saranno anche in Italia martedì 25 per presentare il loro film - che debutterà nei cinema del nostro paese il 5 marzo, distribuito da The Walt Disney Company Italia - alla stampa nazionale assieme ai doppiatori Sabrina Ferilli, Fabio Volo, Favij, Raul Cremona e David Parenzo
"Kori ed io abbiamo fatto Monsters Univesity insieme, e per il nostro film successivo volevamo affrontare un progetto più personale," ha detto Dan Scanlon, regista di Onward, "Allora abbiamo deciso di raccontare una storia che fosse simile alla mia: anche io come i protagonisti del film ho perso mio padre quando avevo un anno, e mio fratello ne aveva tre, e quindi non lo abbiamo mai davvero conosciuto, e avevamo così tante domande in mente su chi fosse stato quell'uomo. Da qui, quindi, l'idea di raccontare la storia di due fratelli che cercano di scoprire chi fosse stato loro padre."
Protagonisti che però non sono umani, ma giovani elfi, nel contesto di un mondo che mescola il fantasy con la realtà contemporanea. "Volevamo regalare ai nostri protagonisti la possibilità di rivedere loro padre almeno una volta: e quale miglior modo per dare loro questa chance che non utilizzare la magia?," commenta Kori Rae. "La magia, di conseguenza, ci ha spinto verso l'idea di un mondo fantasy, declinato però in maniera da creare un legame stretto col mondo in cui tutti noi viviamo. Quindi abbiamo immaginato un mondo con le caratteristiche del fantasy, che poi abbiamo modellato sulle aree suburbane che tutti conosciamo, come certe zone di Los Angeles, aggiungendo alle casette a forma di fungo le auto, i garage, l'aria condizionata e via dicendo."
Né il regista né la produttrice, confessano, sapevano molto di mondi fantasy e di giochi di ruolo, che sono un altro chiaro riferimento di Onward. "Ma per fortuna lavoriamo alla Pixar, e lì ci sono così tanti appassionati di quei giochi," dice Scanlon. E il contributo di tutto il team creativo al film non si è limitato solo a quello. Nel cercare di rendere una storia così personale il più possibile universale, regista e produttrice hanno chiesto a tutti i loro collaboratoridi raccontargli vicende familiari che potessero essere simili a questa. E si sono tenuti aperti a ogni imput creativo: "Non sono né volevo essere quello che dice agli altri cosa fare," spiega Scanlon. "Quello che spiegavo era la storia che volevo raccontare, lasciando che il talento di tutti regalasse al film i colori e le sfumature di cui aveva bisogno. Mi sono sentito più un direttore d'orchestra che non un regista. Levarmi un po' dai piedi e lasciare che le idee degli altri prendessero piedi è stato molto importante per la riuscita del film."
Quanto alla scelta di Tom Holland e Chris Pratt per le voci originali dei loro protagonisti, Ian e Barley, Kori Rae ha spiegato che "prima scriviamo i personaggi, poi li disegniamo, e solo allora iniziamo ad ascoltare voci, senza vedere i veri volti degli attori cui appartengono, per trovare quelle che si sposano meglio coi personaggi. E così abbiamo scoperto che Tom era perfetto per Ian, mentre Chris era Barley in tutto e per tutto: il primo a rappresentare l'ordine, il secondo il caos."
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