La nascita della performance straordinaria dell'attrice che riporta in vita Judy Garland e mette una serie ipoteca sull'Oscar.
Se c'è una performance attoriale che quest'anno ha scritto sotto “Oscar” (anche se con l'Academy non si può mai sapere), è quella di Renée Zellweger in Judy, il film che racconta i concerti della star di Hollywood Judy Garland al Talk of the Town londinese, negli ultimi mesi della sua vita. Ed è proprio a Londra che l'ex diva bambina rovinata dallo Studio System morirà tragicamente, a soli 47 anni, il 22 giugno 1969. Del bellissimo (e sottovalutato) film di Rupert Goold vi abbiamo parlato nella nostra recensione dal festival di Roma e nel resoconto dell'incontro col regista, ma qua vogliamo parlarvi di come Renée Zellweger – premio Oscar nel 2004 per Ritorno a Cold Mountain – è riuscita a riprodurre fisicamente, vocalmente e “spiritualmente” l'attrice e cantante nel suo momento più tragico. Oggi in cui tutto è a portata di click, basta andare su youtube per vedere le interviste del periodo alla Garland e rendersi conto della verosimiglianza ottenuta dall'attrice che la riporta, letteralmente, in vita. Merito sicuramente anche del trucco e dei costumi ma soprattutto di un'aderenza totale al ruolo.
Renée Zellweger, una scelta perfetta per Judy
Da sempre Renée Zellweger è una fan di Judy Garland, e si è preparata al ruolo (che comporta anche il cantare dal vivo) con passione e timore. Nessun dubbio ha avuto in proposito il produttore David Livingstone che ha dichiarato: "Non c'era nessun altro che avesse la capacità di cantare, recitare ed entrare nella parte in quel modo. E per fortuna, Renée aveva la stessa età di Judy nel momento in cui lei ha fatto questi spettacoli a Londra". Il regista Rupert Goold mette in evidenza un altro lato essenziale per riprodure il personaggio: “Avevamo bisogno di qualcuno che avesse anche un lato comico, tra le altre cose, perché Judy sapeva essere esilarante, ed era rinomata anche per questo”.
La preparazione
Un anno prima prima dell'inizio delle riprese del film, Zellweger ha cominciato a prepararsi con un vocal coach negli Stati Uniti, prima di provare per 4 mesi con il direttore musicale del film, Matt Dunkley. Nonostante avesse già cantato nel musical Chicago, interpretare una delle voci più famose di sempre era tutt'altra faccenda. Non bastava nemmeno cantare, ma bisognava riprodurre l'accento, il tono della voce, i movimenti compiuti dalla Garland durante le esibizioni dal vivo. E soprattutto non cercare di imitare una voce leggendaria, ma riprodurla col cuore in un momento in cui non aveva più la potenza dei suoi anni d'oro, che ritrovava in pochi ispirati momenti sul palco. Il lavoro faticoso e costante di Renée Zellweger è riuscito a a ricreare quella voce, danneggiata e leggermente roca, anche in seguito a un intervento di tracheotomia subito dalla cantante.
La trasformazione fisica
Come dicevamo, basta guardare su internet qualche registrazione dei concerti di Judy Garland per notare il prezioso lavoro dell'attrice sulla postura. Nelle parole di Rupert Goold: “Una delle cose che preferisco della sua performance è il modo in cui tiene le spalle. Judy aveva questa curvatura della spina dorsale che la faceva apparire molto più vecchia e fragile di quanto non fosse realmente, nella seconda parte della sua vita”. Fin da giovanissima, inoltre, la Garland soffriva di scoliosi, tanto che il suo boss e padre padrone Louis B. Mayer l'aveva impietosamente ribattezzata “la gobbetta”. La sua fragilità emotiva, inoltre, faceva sì che tutto il peso delle sue preoccupazioni gravasse sulle spalle, incurvandole nei momenti di riposo e nella vita quotidiana, quando sapeva di potersi rilassare.
Il trucco di Judy
La trasformazione fisica di Renée Zellweger dipende anche dalla bravura del responsabile di acconciature e make-up Jeremy Woodhead e della costumista Jany Temime. Woodhead ha dichiarato a proposito del suo lavoro con l'attrice: “Mi sono innamorato subito di lei, che è molto semplice e al tempo stesso professionale. E ha un senso dell'umorismo, un amore per la vita, un'energia e una capacità di provare entusiasmo per le cose che la fanno somigliare alla Garland”. Il lavoro degli esperti è stato facilitato dall'abbondanza di documentazione sull'aspetto dell'attrice nel periodo di riferimento. Sono stati scelti in particolare i look che si adattassero meglio alla forma del viso della Zellweger, molto diverso da quello della Garland, e nello stesso modo si è proceduto per le acconciature.
I costumi
Anche per gli abiti, riproduzioni dei veri outfit indossati dalla cantante, Jany Temime ha tenuto conto della postura della Garland, tanto da costringere Renée Zellweger a muoversi come lei, perché, come ha dichiarato l'attrice, “se mi alzavo in piedi come faccio di solito, gli abiti non mi stavano più bene". Jany Temime aveva già lavorato con l'attrice nei film della serie Bridget Jones ed è stata entusiasta di poter ricreare per Judy il look della Londra del 1968 assieme ai costumi della Hollywood del 1938. "I costumi di scena – racconta - sono ispirati a quelli che indossava Judy Garland: luccicanti, color oro, costosi. Per la Judy nella vita reale, ho pensato di vestirla come se si fosse portata a casa alcuni abiti di scena, perché penso che molte attrici portassero a casa quello che indossavano nei film. Renée ha borsa Chanel e la sciarpa di Hermés che portava mia madre”. L'outfit preferito da Temime è l'abito indossato dalla Garland per il suo matrimonio con Mickey Deans: “ha qualcosa di molto tenero. Mi hanno detto che l'ha disegnato lei stessa. Sposa un uomo troppo giovane per lei ed esagera: si è disegnata un abito blu, pieno di piume, che la faceva assomigliare a un pollo. Ma è molto bello e noi ne abbiamo fatto uno ispirato all'originale, che René indossa con grande stile”.
Il risultato finale
Nel film l'attrice indossa delle lenti a contatto colorate, delle protesi per modificare zigomi e naso, e una parrucca che le cambia l'attaccatura dei capelli. Ma per trasformarsi non basta il trucco: “Renée ha ascoltato ossessivamente le registrazioni delle esibizioni di Judy per avvicinarsi ai suoi manierismi e al suo modo di parlare. È una trasformazione straordinaria", commenta ammirato Goold. Tutto il cast e la troupe sono rimasti sbalorditi dall’interpretazione dell'attrice. Sul set, in veste di consulente, c'era anche la vera Rosalyn Wilder, l'assistente di Judy Garland durante i suoi concerti londinesi, che ha dichiarato: “Quando ho visto come il trucco e i vestiti l'hanno trasformata, sono rimasta assolutamente sbalordita. Non avevo mai visto una metamorfosi simile in vita mia, era quasi impossibile crederci". Per trasformarsi letteralmente in un'altra persona, infatti, non bastano gli aiuti esterni, ma quello che Renée Zellweger ha saputo fare è riprodurre il dolore, lo spirito, l'anima di un personaggio infelice e sfortunato come Judy Garland, che tanta gioia ha dato al mondo e che è stata fin da piccola trattata come un fenomeno da baraccone. Se oggi rivive sul grande schermo con tutta la sua umanità, è merito di un'attrice che ha saputo immergere tutta se stessa, con amore e rispetto, nei panni di una donna tanto grande, che non si riconosceva più nell'immagine di star che le era stata cucita addosso, tanto da non riuscire a sopravviverle.
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