La giovane attrice, vista di recente nel thriller Obbligo o verità, è la protagonista della rivisitazione in chiave horror della celebre serie tv Fatasy Island, nei cinema italiani dal 13 febbraio. E' lei la nuova scream queen della Blumhouse?
Che il cinema americano abbia trovato una nuova Scream Queen? Di sicuro la prestigiosa Blumhouse sembra averla trovata nella sempre più lanciata Lucy Hale. Dopo il successo del divertente horror giovanile Obbligo o verità diretto da Jeff Wadlow un paio d’anni fa, lo stesso regista e il produttore Jason Blum hanno deciso di confermarla anche per la rivisitazione cinematografica di Fantasy Island, la celeberrima serie TV andata in onda tra il 1977 e il 1984 che vedeva protagonisti Ricardo Montalban e Hervé Villechaize.
In questo reboot ovviamente macchiato di rosso sangue la Hale interpreta la protagonista Melanie, invitata sull'isola per esaudire il suo desiderio più prezioso e recondito. E altrettanto ovviamente le cose non andranno come previsto...
"Fantasy Island è molto diverso da Obbligo o verità - ci ha raccontato la Hale alla presentazione newyorkese del film - l'altro era decisamente un thriller soprannaturale, scritto e girato per soddisfare gli amanti del genere. Questo invece è più complesso da inserire dentro una casella precisa, ci sono elementi che possono essere considerati comici mescolati ad altri che appartengono più propriamente all'horror. Ma quello a cui vanno incontro i personaggi protagonisti della storia quando tentano di appagare i loro desideri è qualcosa di ancora più complesso: ci sono scene decisamente drammatiche a livello emotivo, molti rimpianti del passato e conflitti non risolti tornano a galla per coloro che adesso hanno una seconda possibilità di sistemare le cose."
In effetti Fantasy Island pur contenendo elementi fantastici non può essere definito un classico horror, in quanto affronta alcuni aspetti del nostro presente in maniera indiretta ma decisamente evidente. Soprattutto attraverso la figura della protagonista:
"Ho voluto interpretare il ruolo di Melanie - conferma Lucy Hale - perché dietro la superficie della confezione di genere si tratta di un personaggio decisamente contemporaneo. Se il suo desiderio più intimo è quello di vendicarsi della ragazza che l'ha maltrattata quando erano compagne di classe significa che c'è qualcosa di profondamente lacerato nella sua psiche. Il bullismo giovanile è un problema molto serio e può lasciare strisce psicologiche devastanti per chi lo subisce, e Melanie lo espone in questo film. Jeff Wadlow mi ha lasciato la libertà di esplorare le zone più nascoste della psicologia di Melanie, e ci sono stati momenti soprattutto alla fine del film in cui darle vita ha rappresentato un processo psicologicamente impegnativo. Fortunatamente non posso dire di aver vissuto ciò che questa figura ha esperito sulla propria pelle, eppure mi sono connessa a lei in qualche modo perché in fondo quasi tutti noi in un determinato momento della nostra vita ci siamo sentiti messi ai margini."
Pur avendo adesso la possibilità di affermarsi definitivamente anche al cinema, Lucy Hale non dimentica però la televisione, che l'ha lanciata grazie alla serie Pretty Little Liars, in cui ha interpretato per anni il personaggio di Aria Montgomery:
"Devo molto a quello show, è stata un'esperienza magnifica. Molto diversa da quelle cinematografiche, soprattutto nel processo di composizione di un personaggio: quando sai avere diverse stagioni per svilupparlo ti concentri maggiormente sui dettagli, aspetti in qualche modo che sia la sua psicologia a spiegarti come interpretarlo. In un film è diverso, devi avere ben chiaro chi stai recitando in modo da poter renderlo il più possibile comprensibile al pubblico. In una serie televisiva invece in ogni stagione c'è la possibilità di approfondire, modificare, essere addirittura sorpresi dai cambiamenti che incontri lungo le puntate. Amo entrambi i media, e anche se nel prossimo futuro ci sono alcuni film che realizzerò non ho assolutamente chiuso la porta all'idea di tornare a recitare in uno show televisivo."
Concludiamo la chiacchierata con Lucy Hale chiedendole cosa rende la Blumhouse così speciale nel panorama cinematografico contemporaneo, secondo lei: "La capacità di abbinare fantasia ed efficienza: non ho dubbi a riguardo. Fantasy Island è un esempio ancora più lampante del loro metodo di lavoro rispetto a Obbligo o verità. Jason Blum e i suoi collaboratori hanno idee sempre fresche su come aggiornare materiale classico, l’ultimo Halloween ad esempio l’ha dimostrato in pieno, meritandosi il successo che ha ottenuto. Fantasy Island è una visione folle e divertente dello show, il pubblico ne rimarrà piacevolmente sorpreso."
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