giovedì 30 ottobre 2025

The Ugly Stepsister: Cenerentola diventa una fiaba horror dalla parte della sorellastra

Dimenticatevi la Cenerentola di Walt Disney, ispirata a quella che è forse la più antica fiaba in circolazione, nella versione più soft di Charles Perrault. In The Ugly Stepsister, sorprendente debutto della regista norvegese Emilie Blichfeldt, al cinema dal 30 ottobre con I Wonder Pictures, non ci si prende gioco delle ridicole e cattive sorellastre, ma si rovescia il punto di vista, riportando la fiaba alla sua radice dark, nella versione dei fratelli Grimm. Un'operazione complessa, con cui la regista cerca di raccontare il vissuto di molte donne, oltre che il suo, come dichiara:

Anch’io ho desiderato essere scelta-da un principe o semplicemente da un ragazzo-e ho sentito il bruciore del non riuscire ad aderire a standard impossibili. Per quanto mi sforzassi, non sono mai riuscita a entrare nella scarpetta di Cenerentola, perché anch’io sono una sorellastra. Questa consapevolezza ha acceso il bisogno di raccontare la storia con uno sguardo nuovo. Volevo dare vita a tutti i personaggi, liberandoli dai loro archetipi rigidi. Cenerentola non è solo un ideale, è una ragazza con segreti che i Grimm, Perrault o Disney non raccontano. Non volevo però capovolgere la narrazione facendo della sorellastra l’eroina o di Cenerentola l’antagonista. Cercavo piuttosto equità.

The Ugly Stepsister: la trama del film

In un regno in cui l'aspetto fisico è sovrano fino a diventare un business brutale, e dove un grande ballo decreterà la scelta del principe, Elvira sogna il principe azzurro e una vita da favola, ma deve vedersela con la creatura più splendida del reame, entrata improvvisamente in casa sua. Spronata dalla turpe madre, ricorre a misure sempre più estreme pur di catturare l'attenzione del Principe, fino a sopportare sofferenze, mutilazioni e sacrifici indicibili, perché se la scarpetta non calza... basta tagliarsi il piede. Non è però la sola a contendersi il cuore - e il patrimonio - del giovane erede, perché si ritroverà nel bel mezzo di una spietata competizione di bellezza che ribalta la fiaba tradizionale.

The Ugly Stepsister: le principali versioni di Cenerentola

Emilie Lichtfiled cita esplicitamente la versione dei fratelli Grimm, in cui la sorellastra pur di poter calzare la scarpetta di cristallo decide di amputarsi le dita dei piedi. Molto prima che nel nostro immaginario si cementasse l'immagine del capolavoro di Walt Disney, Cenerentola, le fiabe avevano spesso toni più cupi e violenti, dovendo svolgere anche una funzione di ammonimento e racconto morale dove i cattivi alla fine venivano puniti in modo atroce (non dimentichiamo la matrigna di Biancaneve costretta a danzare fino alla morte su scarpe arroventate). L'origine della storia si fa risalire all'antico Egitto e al personaggio di Rodopi, mentre la prima versione occidentale è italiana ed è quella napoletana di Giambattista Basile, la famosa “Gatta cenerentola”, inclusa nel Pentamerone, nel 1634. Arriva poi nel 1697 quella di Perrault seguita dalla lettura dei fratelli Grimm nel 1812. Nella prima stesura di questi ultimi una sorellastra per calzare la scarpetta si taglia il tallone e la seconda l'alluce. In quelle successive entrambe alla fine vengono accecate da due colombe come punizione per la loro malvagità.

The Ugly Stepsister: alcune curiosità sul film

Nella realizzazione della sua opera prima, Emilie Lichtfield aveva le idee molto chiare e ha potuto contare su alcune eccellenze tecniche per realizzarle: i bellissimi costumi di taglio Ottocentesco sono opera di Manon Rasmussen, collaboratrice abituale di Lars Von Trier. La regista ha dichiarato a proposito dell'attenzione data a questo aspetto:

Anche prima di collaborare con Manon Rasmussen per i costumi, ero profondamente coinvolta nella creazione del guardaroba. La moda è una mia grande passione e ho condotto ricerche approfondite sin dall'inizio, definendo silhouette, periodi e dettagli in linea con la visione del film, consultando anche l'icona della moda Lady Amanda Harlech. Mentre alcuni stilisti hanno trovato il mio contributo non convenzionale, Manon lo ha accolto con favore sin dall'inizio. La sua leggendaria esperienza, maturata lavorando a tutti i film di Lars von Trier e vincendo 17 Danish Academy Awards, ha conferito un'autenticità concreta a ogni capo. Ha un talento senza pari nel creare costumi che sembrano un'estensione del personaggio, incorporando texture consumate e cucite per far sentire gli attori a proprio agio nei loro ruoli. Insieme abbiamo giocato con le silhouette iconiche di Disney per Cenerentola e le sorellastre, collegando questi design alla metà/fine Ottocento, quando la chirurgia estetica cominciava ad affacciarsi nella pratica medica.

A causa delle location e del cast, non è stato possibile aggiungere al budget la pellicola, ma con la fotografia di Marcel Zyskind, che ha trasferito la sua passione per la pellicola nel digitale, è stata ottenuta “una qualità tattile, “da pellicola”, grazie a tecniche in-camera, all’uso di filtri pesanti e a sperimentazioni con vaselina e zoom”. I castelli in cui si svolge la storia sono reali: l’incantevole castello di Gołuchow, in Polonia e la sala da ballo di un monastero cistercense in rovina, nei pressi del villaggio polacco di Lubiaz, entrambi riportati agli antichi fasti dai restauri degli anni Cinquanta e Sessanta, dopo le depredazioni dei nazisti.

Se per l'idea del body horror, Lichtfield, come le sue colleghe francesi Coralie Fargeat e Julia Ducournau si è ispirata a David Cronenberg, nei cui film “le trasformazioni del corpo diventano metafore dei difetti, i dilemmi e le paure interiori dei suoi personaggi, o persino un commento politico su come la società influenzi l’individuo”, tra le influenze musicali la regista cita alcune delle colonne sonore degli anni Settanta, tra cui quelle a noi molto care dei Goblin. Tutto questo innestato su una storia che parla di noi oggi, dell'ossessione per standard di bellezza impossibili, sempre dettati dallo sguardo maschile, ai quali purtroppo molte donne arrivano anche a sacrificare la propria vita. The Ugly Stepsister, con l'eccezionale performance di Lea Myren nel ruolo di Elvira, vi aspetta al cinema per un Halloween cinematografico diverso dal solito il 30 ottobre. Siamo sicuri che non mancherete.



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