Ancor prima di Channing Tatum, il franchise degli X-Men aveva assegnato a Taylor Kitsch il suo Gambit, personaggio poi riaffiorato in Deadpool & Wolverine ma con le fattezze di Channing Tatum. Taylor Kitsch, invece, ha introdotto questo personaggio in X-Men le origini – Wolverine nel 2009. Prigioniero di William Stryker a Three Mile Island, Gambit ha aiutato poi Wolverine. Ora che gli X-Men sono stati assorbiti dai Marvel Studios, avranno modo di tornare sullo schermo e per Gambit è stata già spianata la strada. Cosa ne penserà Taylor Kitsch?
X-Men, Taylor Kitsch reagisce al nuovo casting di Gambit
Dopo Deadpool & Wolverine, Gambit di Channing Tatum apparirà anche in Avengers: Doomsday, film corale dedicato ai Vendicatori che offrirà a numerosi personaggi un piccolo margine d’azione per sconfiggere il Dottor Destino. Ai microfoni di Screen Rant, Taylor Kitsch che ha preceduto Tatum ha ammesso di non aver dato un’occhiata ancora a quella nuova versione di Gambit e chiarito al tempo stesso che quel personaggio non rientrava in ogni caso nei suoi piani futuri. Ha specificato che non si tratta di un argomento delicato, pertanto lo affronta serenamente: “È così che funziona. E va bene così. È come se amassi il percorso che sto seguendo, l’attore che sono diventato e le storie in cui mi sto cimentando. Senza offesa, ecco una citazione per te, ma Gambit non era semplicemente nei miei piani futuri”.
Ha precisato di non avere rimpianti, ma al tempo stesso non è certo neppure di voler chiudere la porta verso l’universo Marvel: “Mai dire mai, ma non lo so, amico. Ho questo libro proprio qui, 11 giorni all'inferno. È il mio prossimo progetto. È qualcosa che non vedo l'ora di mettere in scena. È una storia vera su una negoziazione durata 11 giorni nel 1974 nel carcere di Huntsville. E mi spaventa a morte. Interpreto il direttore del carcere. Peter Landesman è il regista ed è una storia vera, e sono orgoglioso di interpretare persone, personaggi e storie molto diverse. E credo che questo sia l'ottavo personaggio che interpreto e che ha vissuto letteralmente. È sempre incredibilmente lusinghiero quando ricevi queste chiamate. Quindi non lo so. Adoro dove sono, quindi non ho rimpianti. Semplicemente non lo era, a volte non è in mio potere dire chi è chi o chi deve suonare cosa. Posso concentrarmi solo sulle persone che vogliono lavorare e collaborare con me”.
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