Il cinema e le culture della montagna. Una ricetta tanto semplice quanto articolata e appassionante, quella del Trento Film Festival, che festeggerà la 70esima edizione dal 29 aprile all’8 maggio prossimo. Ma una ricetta impossibile se non ci fosse la città a ospitarla, circondata dalle montagne e con una tradizione di proposta culturale e artistica sempre più centrale negli ultimi anni. Ritornerà il pubblico in massa nei luoghi della manifestazione, come è sempre accaduto e dopo la breve pausa della pandemia.
“Ricordare la storia e guardare al futuro”. È questa la frase di lancio di un’edizione che presenterà oltre 120 film, con 27 anteprime mondiali, 13 internazionali e 37 italiane, più della metà del programma sarà composta da film mai visti prima in Italia. Ci saranno poi 9 mostre e più di 150 appuntamenti, oltre al salotto letterario di MontagnaLibri. Tra gli ospiti attesi Brunello Cucinelli, Reinhold Messner, Hervé Barmasse, Tamara Lunger, Mauro Corona, Laura Rogora, Paolo Cognetti, Paolo Nespoli e i Marlene Kuntz. Ad aprire l’anteprima assoluta del restauro di Italia K2, realizzato dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con il Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai.
Come dichiara il Presidente del Festival, Mauro Leveghi. “Nel 1952 un gruppo di pionieri ebbe una visione, quella di far nascere a Trento una rassegna internazionale di cinema di montagna, uno dei primi festival di cinema in Italia. Lo fecero in un contesto difficile, a pochi anni dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale, in un territorio piccolo e periferico, all’epoca persino povero, ma ricco di grandi risorse sociali, civili e culturali. Settant’anni di storia sono una grande responsabilità, ma è proprio lo sguardo lungo di quei pionieri che ci fa andare avanti con entusiasmo e orgoglio”. Dieci giorni di cinema, ma anche dieci giorni di eventi per un pubblico attento a da gusti e sensibilità anche diverse. "Il Trento Film Festival spegne settanta candeline, ma – pur con una grande attenzione e rispetto del suo passato – ha deciso di guardare al futuro” dice la Direttrice Luana Bisesti.
Molti film arrivano a Trento dai maggiori festival: tra i documentari in Concorso, La panthère des neiges ha debuttato a Cannes, prima di attirare nelle sale francesi ben 600 mila spettatori; dal Sundance arriva Fire of Love, amato documentario su due vulcanologi, dal CPH:DOX viene Into the Ice e da Visions du Réel Adam Ondra: Pushing the Limits, su uno dei grandi protagonisti dell’arrampicata; ma lo stesso vale per i film narrativi, con l’apertura della sezione Anteprime A Piece of Sky dalla competizione dell’ultima Berlinale, e il film di chiusura Monte Verità dalla Piazza Grande di Locarno.
In Concorso, oltre al già citato Fire of Love, che rivisita con sensibilità contemporanea l’archivio filmato dei coniugi vulcanologi Katia e Maurice Krafft, The Taking intraprende una appassionante analisi attraverso il cinema dell’iconico paesaggio della Monument Valley. Sul fronte alpinistico The Sanctity of Space va alla scoperta dell’Alaska attraverso le pionieristiche foto aeree d’epoca di Brad Washburn. Tracce di questo dialogo tra passato e presente, immagini e memoria, si trovano in tutta la selezione: la pellicola bianco e nero di Al amparo del cielo lo fa sembrare un epico travelogue anni ‘20, i super8 dei membri di una spedizione basca diventano l’anima di Mendiak 1976, come i filmati originali di After Antarctica ci fanno rivivere l’epopea di una spedizione polare.
Dai programmi speciali alla selezione degli oltre 700 film iscritti, “questa edizione si presenta quindi come spazio ideale di scoperta, riscoperta e rielaborazione delle immagini del cinema di montagna e avventura, e ne rivendica il valore e l’attualità: in tempi difficili come questi, ci ricordano quello che ci spinge più lontano, più in alto, e l’emozione che dona superare confini e paure”. La selezione è a cura del responsabile del programma cinematografico Sergio Fant, e della commissione di selezione composta da Enrico Azzano, Eleonora Bosco, Gianluigi Bozza, Linda Cottino, Miro Forti, Andrea Frenguelli, Antonio Massena.
Tra i protagonisti delle serate evento Reinhold Messner, che dialogherà sul palco del Teatro Sociale con alcuni dei più forti alpinisti della nuova generazione, per capire come i grandi classici dell’alpinismo continuino a ispirarli. Con lui sul palco Léo Billon, François Cazzanelli, Matteo De Zaiacomo, Federica Mingolla, Babsi Zangerl, Eliza Kubarska, Mykhaił Fomin. È il futuro dell’umanità a ispirare l’incontro con Brunello Cucinelli, che dialogando con la giornalista Paola Jacobbi parlerà di come etica, ricerca del bello e cultura ispirino tanto la sua attività imprenditoriale quanto la sua visione culturale. Un concetto che si sposa con quello dell’Umana sostenibilità in cui trovano spazio le arti, il rispetto per l’ambiente e la tutela del territorio. Ambiente e territorio che ritornano anche nella speciale serata evento Karma Klima: la fuga: al MUSE i Marlene Kuntz si esibiranno con una insonorizzazione dal vivo su immagini e video a cura di Lorenzo Letizia. Karma Klima è progetto al quale collaborano artisti e cooperative di comunità verso modelli di riqualificazione sostenibile. Mauro Corona, Kurt Diemberger e altri protagonisti del mondo della narrazione – letteraria, cinematografica, giornalistica - saranno le voci di Estremi Narrativi, in collaborazione con la casa editrice Corbaccio e Meridiani Montagne: scopriremo insieme come nasce il racconto di una grande avventura. I progetti di solidarietà in Nepal sono il “Quindicesimo Ottomila” del grande alpinista Fausto De Stefani, al centro di un incontro e di uno spettacolo teatrale della Compagnia (S)legati, a cura di Montura Editing. Lungimiranza e coraggio al centro della serata che festeggia il settantesimo anniversario del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino: sul palco l’alpinista Hervé Barmasse e l’attore Andrea Castelli nei panni di Scipio Stenico, ispiratore e fondatore della prima struttura di soccorso organizzato in montagna in Italia. Torna al Festival anche Tamara Lunger per raccontare il suo tour in Italia: una “spedizione” diversa, dove l'alpinista ha esplorato l'Italia con il suo camper e ha trovato amici che non conosceva.
Tanti anche gli appuntamenti che porteranno il pubblico a viaggiare nello spazio, «che è, per eccellenza, la destinazione futura», come dice Emilio Cozzi, giornalista, autore e divulgatore di cultura videoludica, eSport, spazio e innovazione tecnologica, che sarà il conduttore di due eventi di primo piano della sezione Destinazione… Futuro, sui quali si è realizzata una sinergia con il MUSE: Donne oltre l’orizzonte, con Marcella Salussolia, ingegnere che per Thales Alenia Space sta occupandosi della progettazione del Lunar Gateway, la base in orbita cislunare che supporterà i prossimi pellegrini selenici, e con Patrizia Caraveo, dirigente di ricerca all'Istituto nazionale di Astrofisica (INAF) e premio "Enrico Fermi" 2021; e Astronave Terra: il futuro del nostro Pianeta osservato da sopra il cielo con Paolo Nespoli, che racconterà come e perché, dallo spazio, cambino la consapevolezza del nostro presente e del nostro futuro.
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