Per chi ama il cinema horror, ogni nuovo film di Jordan Peele è un evento. Dopo Scappa - Get Out e Noi, il regista ha realizzato Nope, che arriverà al cinema il 21 luglio. Per quei pochi che ancora non lo sapessero, nope è un modo informale per dire "no", come "yep" lo è per dire sì. Ma perché Peele ha deciso di dare questo bizzarro titolo al film lo ha in un certo senso spiegato al CinemaCon di Las Vegas, dove ha dato anche qualche informazione aggiuntiva su quello che possiamo aspettarci.
Nope: Jordan Peele parla del film
Jordan Peele ha portato al CinemaCon, oltre al trailer che avevamo visto a febbraio, e che vi riproponiamo qua sotto, una clip con Steven Yeun. Ed essendo presente alla convention ha avuto modo di parlare più in dettaglio di Nope. La storia è incentrata su due fratelli, James e Jill Haywood (Daniel Kaluuya e Keke Palmer), possessori dell'unico ranch di proprietà di neri nei pressi di Hollywood. Un loro diretto antenato è il fantino nell'iconica immagine che nel diciannovesimo secolo permise di studiare il modo di far muovere le immagini, in quello che sarebbe diventato il cinema. In merito all'aspetto tecnico del film, Jordan Peele ha dichiarato:
Ne sono molto orgoglioso. Abbiamo girato Nope in 65mm e IMAX. Incredibile. Le macchine da presa IMAX ci hanno permesso di catturare immagini incredibili, mai viste prima al cinema. Abbiamo usato delle tecniche nuove che non abbiamo mai visto.
Quando gli è stato chiesto perché, invece di storie originali, non si dedicasse a sviluppare un franchise, ha risposto: "Sono sempre stato attratto dalla prospettiva del mio film preferito che non ho ancora visto e di quale potrebbe essere. Per me è questo è lo spirito del fare cinema".
Quanto alle teorie che il trailer ha scatenato, l'autore ha aggiunto che alcune ci sono andate molto vicine mentre altre sono totalmente fuori strada. Ci sono insomma, o così sembra, gli UFO e c'entra in qualche modo il mondo del cinema e dei rodei. Ha poi continuato parlando dell'esperienza collettiva necessaria per vedere un film, in quello che ci sembra un bel discorso d'incoraggiamento per tornare a goderne nel modo migliore:
Amo un pubblico assorto nella visione, qualunque sia, amo il pubblico che si fa piccolo, si rannicchia nella poltrona o ride. Le montagne russe non sono divertenti da soli, ridere da soli non è divertente e non lo è essere spaventati da soli. C'è bisogno di quell'energia che amplifica l'esperienza. Mi piacciono i titoli che sono in sintonia con le sensazioni del pubblico e che riflettono quello che gli spettatori pensano e provano al cinema.
In questo senso Peele vuole appunto un pubblico che pieno di meraviglia esclami "Noooo" o Nope, appunto, mentre sta vedendo il film. Le premesse sono ottime enon vediamo l'ora di essere in mezzo a quegli spettatori che hanno voglia di vedere qualcosa di nuovo e scoprire ancora una volta la magia del cinema.
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