Cambio alla regia di Captain Marvel 2, che la Disney e i Marvel Studios mantengono collocato per un'uscita nel luglio 2022: escono i precedenti autori Anna Boden e Ryan Fleck, entra Nia DaCosta, sulla cresta dell'onda nell'ambiente. Oltre infatti a firmare l'imminente remake di Candyman coprodotto e cosceneggiato da Jordan Peele, di forte impronta sociopolitica e all-black, Nia aveva debuttato nel 2018 con l'indipendente Little Woods, interpretato da Tessa Thompson e Lily James, definito un "western moderno" sulla sopravvivenza economica di due sorelle nel Nord Dakota. La Disney alza la posta dell'inclusività mettendo per la prima volta in mano un kolossal cinecomic a una donna nera, cerando di recuperare il terreno: quando infatti Anna Boden divenne la prima regista di un cinecomic in casa Marvel, Patty Jenkins aveva già sfornato Wonder Woman alla Warner Bros, e la Casa del Topo era stata accusata di non saper essere al passo di una nuova Hollywood.
Quel che conta per lo spettatore, comunque, è che Nia DaCosta sembra perfettamente all'altezza del compito, anzi con una minima dose di libertà potrebbe dare a Captain Marvel 2 il carattere forte che forse al primo atto mancava, se lo si paragona al carisma dato a Black Panther da un altro suo collega apripista per l'inclusività afroamericana nei kolossal, Ryan Coogler.
Per quanto riguarda le regie femminili di film ad alto budget nell'ambito del genere, Hollywood sembra essersi ormai adattata coi fatti: siamo ancora in attesa del Black Widow di Cate Shortland, e abbiamo già visto Birds of Prey di Cathy Yan.
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