sabato 20 luglio 2024

Sharon Stone fa risplendere Taormina e riceve il Premio alla Carriera: "Sono felice di essere viva"

Il Taormina Film Festival 2024 si chiude con la consegna del Cariddi d'Oro alla Carriera alla più grande diva hollywoodiana degli ultimi trent'anni: una donna che ha conosciuto fama e fortuna ma anche il dolore e la resilienza, una star che ha fatto dell'impegno umanitario la propria missione. Questa mattina, nel prestigioso Hotel San Domenico, Sharon Stone ha incontrato la stampa. Bellissima, solare, ieratica nella nel portamento, e con indosso un abito bianco a fiori e con il cappuccio, ha risposto con generosità ed intelligenza ad ogni domanda declinando però l'invito a parlare, forse per la centesima volta, della famosa scena di Basic Instinct in cui accavalla le gambe.
Al film in cui duettava con Michael Douglas l’attrice ha accennato soltanto per parlare di come sia cambiato il mondo dal 1992 ad oggi. Ha scandito per bene ogni singola parola la Stone, e in poco più di un’ora ha detto la sua sulle prossime elezioni statunitensi, sulla malattia, sulla guerra e sulla pena di morte, annunciando anche che fra qualche mese esporrà i suoi quadri a Roma.

Cosa è cambiato a 30 anni da Basic Instinct

Voglio dirvi prima di tutto grazie. Sono molto felice di trovarmi qui, di essere viva, di poter ancora lavorare e di avere l'opportunità di rispondere alle vostre domande. La mia carriera non è soltanto una carriera cinematografica, vale a dire tutti i film che ho avuto la fortuna di fare. Il mondo è molto cambiato dal 1992: alcune cose sono cambiate in meglio, altre purtroppo no, e in questo momento ne esistono altre ancora che sono oggetto della nostra preoccupazione. Quando ho recitato in Basic Instinct, il film ha fatto scandalo. Oggi non scandalizza più nessuno. Le cose che adesso sembrano uno scandalo in realtà lo sono, e i risultati che mi sento più orgogliosa di aver raggiunto sono i rapporti al livello globale che sono riuscita a instaurare, e sempre a proposito di cambiamenti, ho imparato che l'integrità artistica non cambia mai e non dovrebbe mai cambiare, come non dovrebbero mai cambiare i valori, gli ideali che per noi sono importanti e ai quali ci dobbiamo attenere. Il sistema che in passato ha gestito il nostro lavoro e che per noi è stato importante, e parlo degli Studios, è sicuramente cambiato. 30 anni fa si giravano film di vario genere, c'era maggiore  possibilità di scelta, poi si è passati a fare questi film enormi, da 100, 200 milioni di dollari. Quando ho cominciato a fare questo mestiere, i film avevano un budget di massimo 50, 60 milioni di dollari, e ce n'erano molti altri che costavano decisamente meno. Oggi le piattaforme stanno in un certo senso prendendo il sopravvento e non credo che sia una cosa completamente negativa, perché si sta tornando a realizzare tutta una serie di film più piccoli e diversi dai soliti blockbuster.

L'emorragia cerebrale e le cause umanitarie

Sono molto grata per il fatto di essere sopravvissuta all'emorragia cerebrale che mi ha colpito e che è stata causata dalla violenza. Non ho cominciato a sostenere cause umanitarie dopo questa malattia: facevano già parte della mia vita. Certo, mi sono dovuta fermare quando sono stata male per potermi riprendere, dopodichè ho continuato a fare il lavoro che già facevo. Non credo che sia un obbligo per le persone famose dedicarsi ad attività umanitarie o benefiche. Onestamente penso che sia una cosa che deve venire spontanea, rispondere a un bisogno interiore, per cui esistono persone che sono naturalmente portate ad aiutare gli altri e altre che non sentono questa necessità. Ma quello che sicuramente è un dovere per le persone che hanno la fortuna di essere illuminate dalla luce della fama è comportarsi in maniera responsabile, cosa che diventa tanto più importante quanto più le persone prendono decisioni che riguardano gli altri. Un conto è sostenere un politico piuttosto che un altro, ma quando si cominciano a prendere decisioni globali e si esce quindi dal proprio perimetro, occorre stare molto attenti, perché bisogna essere persone educate, informate, colte e rimanere all'interno del gruppo per il quale si prendono determinate decisioni.

L'arte, la pittura e la mostra a Roma

L'arte è sempre stata estremamente importante per me. Io mi considero un'artista a 360 gradi perché sono scrittrice, pittrice, attrice e vorrei anche saper cantare. In realtà ho preso lezioni di canto, ma non è che siano andate proprio benissimo. Però sono una ballerina abbastanza brava e se qualcuno qui in Europa volesse ingaggiarmi per danzare, accetterei volentieri perché mi piace molto l'idea di venire e lavorare in Europa. Avevo una zia che aveva preso due lauree: una in pittura e una in letteratura, e siccome passavo molto tempo con lei, sono cresciuta in mezzo alla pittura e alla letteratura, e mi reputo estremamente fortunata perché ho avuto l'opportunità di dipingere sempre. Ho cominciato da bambina e crescendo ho continuato. Quando poi mi sono trasferita a New York, mentre lavoravo come modella dipingevo, poi ho iniziato a fare l'attrice e a un certo punto il mio lavoro è diventato sempre più impegnativo e ha sottratto tempo alla mia pittura. E tuttavia grazie al Covid ho ricominciato ed è stato bellissimo, perché, avendo lavorato come attrice e avendo guadagnato un po’ di soldi, mi potevo permettere di comprare le tele già pronte, che mi hanno fatto risparmiare tempo. Adesso so che è importantissimo per me continuare a dipingere, e vi confesso che sono felicissima perché il comune di Roma mi ha offerto la possibilità di fare una mostra presso il Richard Meier Museum dell'Ara Pacis. A novembre potrò quindi esporre i miei dipinti. Sono contentissima e impegnatissima, perché sto correndo come una matta nella speranza di essere pronta per quando la mostra verrà inaugurata, e spero davvero che tutti voi veniate a vederla.

Un messaggio per le persone malate

Ho scritto un libro, "La bellezza di vivere due volte", che è uscito in 22 paesi e che magari può essere utile leggere perché parla della guarigione dalla malattia. La prima cosa fondamentale per guarire è volerlo, e volerlo significa prendere quotidianamente una decisione, che consiste nel voler cambiare la realtà in cui ci si trova e capire perché "si è scelto" di subire questo trauma, perché la malattia, per la sua stessa etimologia (in inglese disease ndr) vuol dire una mancanza di confort, di benessere, il che significa crisi, e quindi superarla è estremamente importante. Ci dobbiamo chiedere: perché ho permesso che questa crisi arrivasse? E quindi bisogna avere il coraggio di uscire da questa condizione e di voler cambiare. Per poter stare veramente bene dobbiamo capire innanzitutto che abbiamo il diritto di essere diversi, di evolverci e soprattutto di lasciar andare quelle parti di noi che non vanno bene, che non funzionano, che ci hanno spinto verso questo luogo di oscurità, perché le cose non succedono quando tutto è perfetto, anche se facciamo finta che sia così.

La volta in cui Sharon Stone ha passato un giorno nel braccio della morte

Nel film, di Bruce Beresford Difesa a oltranza dovevo interpretare il ruolo di un'assassina condannata a morte, così ho deciso che volevo andare a vedere cosa potesse significre essere rinchiusa in un cercare di massima sicurezza, e quindi ho deciso fare questa esperienza per un giorno e mi sono recata in una prigione, dove mi hanno innanzitutto perquisito. Non è stato molto bello perché ti tolgono i vestiti, ti guardano in tutti gli orifizi, ti toccano ovunque. Dopodiché vieni ammanettato con le braccia dietro la schiena, ti mettono i ceppi alle caviglie e vieni poi portato nel braccio della morte, dove avevo chiesto di essere rinchiusa. Mi hanno quindi messo in una cella che affacciava su un piccolo corridoio dove c'erano molte altre celle occupate da donne condannate a morte. Dovete sapere che quando vieni portato all’interno di una di queste celle, infili le braccia tra le sbarre e ti tolgono le manette. Poi, se devi andare a fare la doccia ci vai con i ceppi alle caviglie e le manette ai polsi, e soltanto quando sei lì ti tolgono tutto. Ovviamente prima di entrare in prigione mi era stato garantito che nessuno avrebbe mai conosciuto la mia identità, e invece, nel momento in cui ho messo piede nel carcere e ho cominciato a camminare, tutte le detenute hanno iniziato a urlare: "Vaffanculo, Sharon Stone, bastarda! Vaffanculo!". L'intero braccio della morte ce l'aveva con me, mi minacciavano di uccidermi e aggredirmi, e perciò dire che è stata un'esperienza terrorizzante non rende certamente l'idea. Mio fratello è stato condannato e messo ad Attica, e quindi quest'esperienza mi ha aiutato anche a capire quello che ha vissuto: io volevo fare questo film perché desideravo comprendere cosa significasse la pena di morte. Come se non bastasse, c'erano il vero direttore del penitenziario e le vere guardie, che mi hanno legata sul lettino dove si eseguono le sentenze di morte, e non mancava nemmeno l'apparecchio attraverso il quale si fa passare l'ago dell'iniezione letale, e ammetto che questa è stata una cosa estrema. Ho avuto modo di parlare con una donna che era stata condannata a morte perché aveva ucciso il marito: era un'infermiera, lavorava in un ospedale, e aveva sposato un medico. Non ha mai raccontato a nessuno perché avesse ammazzato il consorte, l'ha rivelato soltanto a me, e se avesse detto la verità nel corso del processo, se avesse spiegato le motivazioni che l’avevano indotta a uccidere il marito, non sarebbe stata condannata a morte. Il problema è che non voleva che i figli scoprissero le atrocità che aveva inflitto alla loro madre, e quindi ha scelto la pena di morte pur di non far sapere ai propri figli chi fosse veramente il loro padre.

Il futuro politico degli Stati Uniti

Grazie a Dio non sono un politico. Ogni paese storicamente attraversa periodi in cui qualcuno vuole diventarne il padrone. In molti casi questo succede, e infatti abbiamo assistito a una serie di prese di potere. Per fortuna siamo stati anche testimoni delle ribellioni a questo potere da parte di vari popoli. Alcune ribellioni sono state pacifiche, altre si sono trasformate in guerre. Io sono sempre stata un'americana orgogliosa, ho sempre amato e amo tantissimo il mio paese. Sinceramente mi preoccupa ciò che sta accadendo negli Stati Uniti in questo momento, è la prima volta in cui assistiamo ad una situazione in cui c'è qualcuno che si candida ad una carica politica basando tutto sull'odio e sull'oppressione. Tuttavia non siamo i primi né saremo gli ultimi ad affrontare tutto questo. Mi piace pensare che il mio paese abbia tutte le qualità per rinascere. Abbiamo sempre difeso la nostra indipendenza, il nostro coraggio e la nostra dignità, e la mia speranza è che tutti gli altri paesi per i quali noi ci siamo esposti possano essere al nostro fianco e supportarci a difendere il nostro. Voglio ringraziare tutti voi per avere espresso le vostre preoccupazioni per l'attuale situazione degli Stati Uniti, perché sono sicura che queste elezioni avranno una ripercussione anche su tutti voi.



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