sabato 13 luglio 2024

Buon compleanno al Festival di Taormina col ritorno dei Nastri d'Argento: al Teatro Antico Verdone, De Sica, Pilar Fogliati

Il Taormina Film Fest compie in questo 2024 settant'anni e in più guadagna un nuovo direttore, che da tempo guardava con incanto e interesse alla manifestazione cinematografica siciliana, che continua ad accogliere star italiane e straniere di primissimo piano e quest'anno si svolge dal 12 al 20 luglio sotto la guida di Marco Müller. E se il festival apre ufficialmente il 22 all'insegna dell'horror e di Bella Thorne con Saint Clare, la preapertura ha ospitato un evento in collaborazione con i Nastri d'Argento, i premi attribuiti alla settima arte dal Sindacato dei Giornalisti Cinematografici Italiani. La cerimonia di consegna dei Nastri d'Argento 2024, compresi i premi speciali, si è già svolta a Roma a fine giugno, ma la Presidente Laura Delli Colli, insieme al Direttivo, ci teneva a tornare al Teatro Antico per festeggiare un importante compleanno del Taormina Film Fest e assegnare dei Nastri Speciali.

Fa molto caldo a Taormina e perfino alle 22.00 non c'è un soffio di vento nella cavea, tanto che quasi l'intero pubblico è armato di ventagli. Sul palcoscenico è tempo di ricordi e sullo schermo alle spalle di Laura Delli Colli si succedono filmati di repertorio: Tom Cruise che soffia su 40 candeline, Alberto Sordi che recita una breve poesia sui Nastri, Nino Manfredi che si congeda dagli spettatori e dal festival come se avesse intuito che la sua vita sarebbe finita di lì a poco.
In una cerimonia dedicata alla commedia, ci sono anche riconoscimenti e videomessaggi non legati ai film e alle serie "da ridere". La platea applaude innanzitutto Giuseppe Tornatore, che in un video pieno di affetto e calore, parla del suo specialissimo rapporto con i Nastri d'Argento. Il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici Italiani gli ha assegnato il suo primo premio (per Il camorrista) e lui non lo dimenticherà mai. Inoltre è stato proprio durante un Taormina Film Fest che il regista ha annunciato che avrebbe realizzato Baarìa.

Il primo premio ad essere consegnato è il Premio Nino Manfredi. Lo ha vinto Claudio Bisio per il suo esordio nella regia L'ultima volta che siamo stati bambini. Sul palco arriva Luca Manfredi, che ha lasciato a casa mamma Erminia Ferrari, che va per i 93 anni, e che, dopo Bisio, premia Emanuela Fanelli, straordinaria interprete di C'è ancora domani di Paola Cortellesi. L'attrice è commossa e dice che il suo film preferito è C'eravamo tanto amati, la cui battuta secondo lei più bella viene pronunciata proprio da Nino Manfredi, che quando rincontra Stefania Sandrelli e scopre che il nome di suo figlio è Luigi, dice quasi con voce rotta: "L'hai chiamato come lo zio de mi madre".

Altro riconoscimento non specificamente dedicato alla commedia va a Luca Barbareschi, che si avvia ai suoi primi 50 anni di cinema e riceve in Nastro d'Argento per The Penitent, il film del quale è produttore, regista e protagonista e che ha "costruito" insieme a David Mamet. Di bianco vestito, l'attore e regista si rivela come sempre provocatorio e controcorrente, e se la prende, fra il serio e il faceto, un po’ con tutti, a cominciare dal corrente governo, deludente come tutti quelli che lo hanno preceduto. Dopo la sua tirata, Barbareschi lascia il teatro con il premio sottobraccio: non apparirà nel gran finale con tutti i premiati sul palco per la fotografia di rito. Il pubblico è un po’ sconcertato, ma ritrova il sorriso grazie a Giovanni Veronesi, che scherzando commenta: "Io non ho fumato quello che ha fumato Barbareschi". Il regista toscano viene premiato per Romeo è Giulietta insieme a Maurizio Lombardi, che nel film interpreta il compagno del personaggio di Sergio Castellitto, e Pilar Fogliati. Pilar sarà la protagonista del film di chiusura del Taormina Film Fest 2024, e cioè Finché notte non ci separi, e ringrazia il SNGCI del Nastro con la voce di Uvetta, il suo personaggio più amato e celebre che abbiamo conosciuto in Romantiche.

Per amor di precisione diremo che i i primi a essere chiamati sul palco sono Nicolas Maupas e Beatrice Grannò. Il primo è il "chiattillo" di Mare Fuori, e lo ricordiamo nelle serie tv Un professore e Noi siamo leggenda e nel film di Laura Luchetti La bella estate. Beatrice Grannò, invece, la rammentiamo nelle serie Doc - Nelle tue mani, Zero e The White Lotus. Entrambi ricevono il Premio Claudio Biraghi, intitolato a un grande giornalista e critico cinematografico e destinato ai giovani talenti.

La serata prosegue, tra immagini del tempo che fu e un video con Margherita Buy che ringrazia per un Nastro Speciale: è l’attrice che, insieme a Virna Lisi, ha ricevuto più Nastri d'Argento. Un riconoscimento anche per Alessio Vassallo, attore siciliano visto ne Il Giovane Montalbano e quest'anno protagonista della commedia di Gianluca Maria Tavarelli Indagine su una storia d'amore.
Il gran finale, invece, è per due mostri sacri della commedia nonché grandi amici nonché cognati. Parliamo di Christian De Sica e Carlo Verdone, che di recente hanno condiviso il set di Vita Da Carlo. De Sica avrebbe voluto rivedere una parte del balletto in mutande di Borotalco, ma forse sono passati troppi anni da quel glorioso film. L'attore scherza sull’ipocondria di Verdone e della di lui sorella Silvia, mentre Carlo svela che la persona che lo fa più ridere, soprattutto nel privato e quindi fuori scena, è proprio Christian. C’è anche un momento per un divertente amarcord: un prete dei tempi del liceo dei due attori che parlava proprio come il Don Alfio di Un sacco bello, ma sarebbe forse più corretto dire che era Don Alfio a parlare come quel vecchio sacerdote che ripeteva sempre le stesse cose. Ovviamente Verdone si produce in una fantastica imitazione, mentre l'intero teatro ride.

La settantesima edizione del Taormina Film Fest non poteva avere una migliore (pre)apertura, ed è giusto partire celebrando la commedia. Dopo gli annus horribilis 2020 e 2021, e dopo la lenta ripresa del 2022 e 2023, un po’ di leggerezza ci voleva: per guardare avanti con ottimismo e nello stesso tempo per tornare con la memoria a momenti d'oro del nostro cinema: per ricordarci chi siamo e da dove veniamo.



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