Il mondo napoletano e il dramma degli equivoci prendono vita al Teatro Hamlet di Roma con Questi Fantasmi di Eduardo De Filippo. A portarlo in scena, per la regia di Vita Matrone, la giovane Compagnia Sognatori d'Illusioni, nata da poco e caratterizzata da un gruppo molto affiatato, che affronta questo testo e questa messinscena legandosi a una struttura classica e tradizionale.
Presentato per la prima volta nel 1946 al Teatro Eliseo di Roma, il dramma ha vissuto nel corso del Novecento innumerevoli letture, sia in ambito teatrale sia sul versante televisivo. La Matrone imposta la sua regia puntando molto sui dialoghi, innalzando a vittima del gioco il povero personaggio di Lojacono, l'anima in pena sballottata in una “danza” di miseria, superstizione e frustrazione. La messinscena tiene fede all'impostazione di De Filippo e sfrutta molto il gioco di luci che “aprono” e “chiudono” le varie vicende. Gli originali tre atti vengono condensati in due turning point fino ad arrivare al finale, in cui vediamo, prima del buio, Lojacono e i suoi tanti “dinari”.
Uno spettacolo godibile, realizzato con grande passione e che potrà sicuramente migliorarsi aumentando la ricerca sul linguaggio, sul quel dialetto napoletano fatto di ritmi, pause, ellissi che esaltano maschera e riflessione, gesto attoriale e musicalità dialettale.
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