giovedì 20 febbraio 2020

Jeremy Irons si scusa per alcune dichiarazioni del passato nella conferenza stampa della giuria al Festival di Berlino 2020


Luca Marinelli in compagnia del presidente Jeremy Irons e gli altri colleghi ha raccontato le sue aspettative come giurato della Berlinale 2020.

La prima volta di Luca Marinelli, non solo di Carlo Chatrian, da quest’anno direttore artistico della Berlinale. L’attore romano, infatti, si affaccia per la prima volta in una giuria di un grande festival internazionale, e lo fa in quello che potremmo definire per lui il festival di casa, visto che da anni vive proprio qui a Berlino. Insieme a lui il presidente Jeremy Irons, oltre all’attrice Bérénice Bejo, la produttrice Bettina Brokemper, la regista palestinese Annemarie Jacir, Kenneth Lonergan e il brasiliano Kleber Mendonça Filho.

Erano naturalmente tutti schierati nel corso della conferenza stampa di presentazione della giuria, primo evento ufficiale di questa 70° edizione del Festival di Berlino. Non solo, nonostante la creazione di una nuova sezione competitiva, “Encounters”, il concorso Berlino 70 rimane il cuore della manifestazione, catalizzando l’attenzione generale e anche quella nostra per i prossimi giorni. Per i giurati è stata l’occasione per commentare brevemente quelle che saranno le loro linee guida, per difendersi dai tentativi di saperne qualcosa in più. In fondo i film devono ancora vederli, i 18 film della competizione, e certamente non potevano farsi scappare eventuali preferenze.

Prima di tutto, il presidente Irons ha voluto rispondere a polemiche legate a sue considerazioni passate. “Sono orgoglioso della giuria, benvenuti a tutti, saranno dieci giorni fantastici, sono deliziato della nomina a presidente della giuria, è un privilegio poter vedere film da tutto il mondo e scoprire nuovi ed emergenti talenti. È un privilegio e so di parlare a nome dei miei colleghi. A livello personale, sono costretto a dire qualche parola su del commenti, dei giudizi dati in passato, riguardo ai quali ho già chiesto scusa, relativi a tre soggetti molto attuali e giustamente: abuso sessuale, aborto e matrimonio fra persone dello stesso sesso. Fatemi essere interamente chiaro una volta e per tutte: sopporto il movimento globale che lotta per contrastare le diseguaglianze di cui sono vittime le donne, nel posto di lavoro e in generale. Approvo in maniera decisa e convinta i matrimoni fra persone dello stesso sesso e lo continuerò a fare. Ancora di più supporto la decisione di ogni donna di interrompere una gravidanza. Tutti dovremmo contribuire a combattere per la tutela di questi tre diritti fondamentali, perché ci sono posti in cui non sono garantiti. Spero che alcuni dei film affrontino queste tematiche e ci pongano domande, aprendo un dibattito propositivo. Avendo messo da parte i miei vecchi commenti del passato, celebriamo il cinema, per cortesia”.

Luca Marinelli ha parlato del suo film della vita. "Amo ogni film senza genere specifico, l’importante è che sia bello. Mi ricordo uno dei primi film visti, E.T., ricordo quando ero seduto sul divano con mia madre e vedendolo avevo paura, ero piccolo, dovevo avere non più di 6 anni, ma alla fine l’ho amato. Poi ce ne sono naturalmente tanti altri. Poi ce ne sono naturalmente tanti altri. È un onore per me, sono contentissimo, con il superlativo. È inimmaginabile. Vivo qui, è la mia città a cui sono molto attaccato. Il mio primo ricordo prima Berlinale a cui sono stato come spettatore, la sensazione di esserci era fantastica, poi come Shooting Stars, e ora in giuria, è fantastico.”

Appuntamento su comingsoon.it fino al 1 marzo prossimo per il racconto dei film e degli ospiti di questa 70° edizione della Berlinale.



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