lunedì 21 novembre 2022

Woody Allen parla per la prima volta da un suo set: "è un poliziesco e ho già un nuovo film in testa"

Ha appena concluso le riprese del suo film parigino, Woody Allen, il cinquantesimo, con tanto di festa finale raccontata sul suo account Instagram, una gradita novità degli ultimi mesi, curato dalla figlia Manzie, che parla perfettamente francese e la segue come assistente di produzione. Alla splendida età di 87 anni (il 30 novembre), portati magnificamente, ha detto di essere pronto a un nuovo film e di avere già in testa una sceneggiatura parlando al settimanale francese Journal de Dimanche. La prima volta in assoluto nella sua carriera che ha accolto un giornalista su un suo set, al fianco del direttore della fotografia Vittorio Storaro, con tanti parigini gli chiedono un selfie, “ma rimpiango i vecchi autografi di una volta…”

Ancora non c’è un titolo, i protagonisti sono Lou de Laâge, Niels Schneider, Melvil Poupaud e Valérie Lemercier. È stato girato in francese e interamente nella capitale francese, anche come omaggio a una città e un cinema che sono stati per lui un costante punto di riferimento, tanto che aveva inizialmente pensato di girare WASP 22 (questo il titolo di lavorazione, con il solito Woody Allen Secret Project seguito dall’anno) in bianco e nero “à la Godard”. Ma poi i colori di Parigi gli hanno fatto cambiare idea. Che storia dobbiamo aspettarci? “Posso dire solo che è un poliziesco, una storia serie di crimine e di castighi, con una buona dose di romanticismo, naturalmente. Senz’altro perché mentre lo scrivevo ero bloccato a casa, angosciato e privato della possibilità di uscire a causa della pandemia”.

Appena finito di girare cerca sempre spontaneamente una nuova storia e la gira. È sempre stato così e continua ad esserlo, per Woody Allen. “Se non potrò fare un altro film poco male”, ha detto, “sarò contento di mettere in scena la pièce teatrale che ho appena finito o di scrivere libri. Ho sempre trovato finanziatori per il mio cinema, ma oggi è difficile. Gli spettatori consumano i film a casa, nel loro letto. Non è più così eccitante”.

Riguardo al suo rapporto con gli attori, nell’invervista al Jounal de Dimanche ricorda la sua tecnica. “Non dirigo, correggo. Non voglio avvelenare il loro spirito con delle mie idee. Arrivano, leggono la sceneggiatura e sono delle persone intelligenti, sanno quello che devono fare. In sessanta’anni di carriera ho imparato che il loro istinto è spesso migliore del mio. Mi è successo frequentemente di vedere un attore non girare una scena come l’avevo immaginata e di essere inizialmente deluso, prima di rendermi conto al montaggio che aveva ragione lui e tenere la sua versione. Gli attori sono sempre stati gentili con me, non ho mai litigato”.

Le giornate sono lunghe sul set, ma raramente ritarda anche di un minuto la conclusione, ha un brutto raffreddore (“ma non è Covid”) e a fine giornata se ne torna al solito alloggio parigino, l’Hotel Le Bristol di Midnight in Paris, a suonare il suo amato clarinetto. Raffreddore permettendo.

foto account Instagram @Woodyallenofficial


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