Il suo Spider-Man è stato quello più adulto e coscienzioso ma, purtroppo, al cinema non ha funzionato in termini di incassi. La trilogia di The Amazing Spider-Man è stata cancellata senza un finale e senza regalare alla storia un senso di compiutezza ma, in compenso, è stato il film che ha fatto implodere Andrew Garfield nel firmamento di Hollywood. Era stato già notato in The Social Network ma è con il film sul personaggio Marvel che ha trovato successo. A 26 anni, però, per uno come Garfield non è stato facile riuscire a bilanciare la fama e l’attenzione mediatica. Oggi, è un attore di grande valenza e che ha trovato posto in diversi film di successo e, soprattutto, vive molto bene il contatto con i fan. Prima non era così e racconta il suo disagio in un’ intervista che ha rilasciato di recente.
Il suo Spider-Man è stato quello più adulto e coscienzioso ma, purtroppo, al cinema non ha funzionato in termini di incassi. La trilogia di The Amazing Spider-Man è stata cancellata senza un finale e senza regalare alla storia un senso di compiutezza ma, in compenso, è stato il film che ha fatto implodere Andrew Garfield nel firmamento di Hollywood. Era stato già notato in The Social Network ma è con il film sul personaggio Marvel che ha trovato successo. A 26 anni, però, per uno come Garfield non è stato facile riuscire a bilanciare la fama e l’attenzione mediatica. Oggi, è un attore di grande valenza e che ha trovato posto in diversi film di successo e, soprattutto, vive molto bene il contatto con i fan. Prima non era così e racconta il suo disagio in un’ intervista che ha rilasciato di recente.
Andrew Garfield sentiva la mancanza del teatro
È tra le pagine di GQ che affida le sue confessioni. Durante l’intervista rivela che non è si è sentito fuori posto in un ruolo così diverso dal solito e che ha cercato di vivere l’esperienza come meglio poteva. Ammette che era piacevole indossare i panni di un super-eroe. Il disagio è cominciato a palesarsi nel tempo. Conferma che si sentiva a disagio e che non riusciva sa gestire la pressione medicata. Cosa ancora più strana, ma comprensibile, racconta che, durante le riprese, con il suo agente ha cercato di mantenere in piedi alcuni progetti a teatro che per lui è come se fosse una seconda casa. Nell’intervista ha aggiunto che, a causa di Spider-Man, credeva di perdere i suoi ingaggi a Broadway. Infatti, si era assicurato di mantenere la parte ottenuta in Angels in America. Garfield ammette inoltre che lui, a quei tempi, non si è mai sentito un attore di blockbuster ma un divo da teatro.
Un amore per il palcoscenico che non è stato mai dimenticato
Ancora oggi, nonostante Andrew Garfield ha trovato una certa dimensione, non riesce a smettere di dimenticare i brutti momenti che ha passato. Nonostante la sua apparizione nel film, nel 2012, ha ricevuto una candidatura ai Tony Award in Morte di un commesso viaggiatore. L’intervista la chiude con un’affermazione che conferma l’animo fuori dagli schemi dell’attore. Rivela che se potesse recitare a teatro tutte le serie di fronte a un pubblico di 50 persone sarebbe la persona più felice di questo mondo.
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