mercoledì 3 febbraio 2021

Frozen e il vero mistero di una spedizione russa: una storia incredibile

È una storia davvero strana quella raccontata dal National Geographic: riguarda l'impatto che il film Frozen ha avuto su due ricercatori svizzeri, Johan Gaume e Alexander Puzrin, in grado grazie all'ispirazione del cartoon Disney di fare luce su un mistero durato ben 60 anni. La scintilla dell'intuizione non è arrivata dalla storia, da Elsa, Anna, Kristoff o Olaf, bensì da un elemento fondamentale sia nel primo sia nel secondo capitolo della saga: la neve e il modo in cui si muove sullo schermo. Procediamo per passi. Leggi anche Frozen 2 in streaming su Disney+, accompagnato dal bel documentario sulla lavorazione

L'incidente del passo Dyatlov e il suo curioso legame con Frozen

Nel lontano 1959 otto escursionisti e la loro guida affrontarono una spedizione tra i Monti Urali nell'allora U.R.S.S., un percorso di oltre 300 chilometri: non fecero mai ritorno, tanto che un'altra spedizione di recupero fu mandata sulle loro tracce. La scoperta fu macabra: fu trovata la tenda dei poveretti in gran parte seppellita dalla neve, mentre i nove corpi erano sparsi in tutta l'area, con ferite di difficile interpretazione. La fantasia e il complottismo viaggiavano sin da allora, e fu ipotizzato di tutto: dall'attacco di uno yeti a esperimenti segreti militari, dall'omicidio al rapimento alieno. Solo nel 2019 in Russia si è deciso di riaprire il caso... il responso è stato che, nonostante l'apparente stranezza delle ferite, i nove furono uccisi da una valanga. Le famiglie delle vittime continuavano a non crederci, ma Gaume e Puzrin sono riusciti a confermare l'apparentemente semplicistica teoria.

Cosa c'entra Frozen? Johan Gaume, vedendo al cinema il film di Jennifer Lee e Chris Buck, è rimasto affascinato dalla credibilità con cui la neve era simulata sullo schermo. Proprio col tramite del National Geographic, ha contattato i Walt Disney Animation Studios, chiedendo di sperimentare alcune idee che aveva in mente con il software che riproduceva tramite algoritmi il movimento della neve. Non vedremo mai una cosa tanto inquietante in un backstage per famiglie, ma Gaume con i tecnici Disney ha passato del tempo a simulare l'impatto della neve su corpi umani, in diverso modo. Il responso è stato che, purtroppo per i fantasiosi complottisti, le ferite mortali riportate dai nove sfortunati escursionisti sono perfettamente compatibili con il peso incontrollabile di una grande massa di neve. Il colpevole, come spesso accade, sarebbe stata quindi solo la natura, che l'uomo ogni tanto decide di sfidare.



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