domenica 26 luglio 2020

Comic-Con @Home, il meglio dell'edizione virtuale del San Diego Comic-Con

Partiamo immediatamente con lo scrivere, non immuni da una sostanziosa dose di tristezza, che partecipare all’edizione del Comic Con @Home 2020 è stata un’esperienza emotivamente complessa. Per chi come noi ogni anno fin dal 2012 si è recato a San Diego per partecipare al Comic Con, immergendosi in quella gioiosa e folle baronda di costumi ed eventi, rimanere relegato a casa e assistere online ai panel organizzati dalla manifestazione ha significato soffrire ancor di più della mancanza di contatto umano, di condivisione con gli altri. E lo stesso deve essere ovviamente avvenuto per le decine di migliaia di persone che quest’anno hanno mancato l’appuntamento californiano, annullato per la prima volta in cinquant'anni a causa della pandemia di COVID-19. Speriamo di rifarci nel 2021. Lo speriamo davvero.

 

In una situazione complessa come quella che stanno vivendo oggi gli Stati Uniti, non soltanto a causa della pandemia, alcuni panel virtuali e le celebrità che vi hanno partecipato non si sono tirati indietro nello schierarsi riguardo ciò che il Paese sta vivendo. Gli autori e il cast della nuova serie Helstrom (Hulu) hanno scelto di cominciare la chiacchierata parlando invece di razzismo  sistematico, di abusi delle autorità nei confronti delle minoranze etniche, di un sistema politico che favorisce la divisione invece dell’unità. Lo stesso hanno fatto gli attori di Star Trek: Discovery (CBS All Access), capitanati da Sonequa Martin-Green. Allo stesso modo si sono fatti sentire i protagonisti di Lovecraft Country, miniserie targata HBO che mescola il fantastico con l’esposizione del razzismo nell’America del passato. Ambientato negli anni ‘50 in piena epoca Jim Crow, lo show dimostra come il più famoso canale via cavo si stia impegnando a proporre al pubblico dei contenuti ben più impegnati e scottanti del semplice spettacolo. Dopo Watchmen e l’imminente Perry Mason, anche Lovecraft Country affronterà tematiche purtroppo attuali. Nel cast Jurnee Smollett, Jonathan Mayors, Michael K. Williams e Courtney B. Vance, i quali non hanno esitato nel denunciare quello che è avvenuto e tutt’oggi avviene alla popolazione nera negli Stati Uniti.

 

 

In un altro panel dedicato interamente a Charlize Theron e alla sua icona action, l’attrice non ha risparmiato bordate esplicite al sistema maschilista che fino a pochi anni fa vedeva il genere interamente al maschile. “Dopo l'insuccesso di Aeon Flux - ha raccontato la Theron - non solo a me ma a molte colleghe non è più stata data l’opportunità di realizzare film action. Per una che è cresciuta guardando i film di Chuck Norris e Mad Max è stato doloroso. Tutto è cambiato con Fury Road, allora ho deciso di cominciare anche a produrre film in cui potessi avere l’opportunità di interpretare personaggi complessi, capaci di soffrire oltre che battersi. Sono fiera di film come Atomica bionda, l’ho voluto fortemente.” La Theron si è poi tolta il cosiddetto “sassolino dalla scarpa” ricordando l’esperienza di The Italian Job, in cui era la sola attrice nel cast: “Soltanto a me assegnarono sei settimane di training prima delle riprese, mi sono sentita cosí insultata. Poi sul set è capitato che Mark Wahlberg finiva a vomitare dopo uno stunt con le auto mentre io me la sono cavata benone…”

Protagonista dell’ultimo action-fantasy The Old Guard per Netflix, la Theron ha sottolineato come le cose stanno cambiando a Hollywood ma bisogna ancora impegnarsi perché l’eccezione diventi la regola: “Mi impegno sempre al massimo in ogni action che faccio perché continuo ad avere il timore inconscio che potrebbe essere l’ultimo se fallisco. Sul set cerco di dare l’impressione di padroneggiare ogni situazione produttiva o artistica, ma la verità è che ancora oggi a muovermi è principalmente la paura…” Una chiacchierata schietta e lucida che ha confermato la nostra stima per Charlize Theron. Attrice “derubata” almeno (ALMENO) della nomination all’Oscar per il ruolo di Furiosa in Mad Max: Fury Road

 

 

Passando a quanto di nuovo la versione @Home 2020 del Comic Con online ha offerto, alcuni panel virtuali hanno proposto al pubblico materiali esclusivi e in anteprima. Il primo film di richiamo a offrire immagini nuove e piuttosto accattivanti è stato il tanto discusso e rimandato The New Mutants di Josh Boone, che dovrebbe uscire nelle sale americane il prossimo 28 agosto. Lo stesso teaser che ha introdotto i panel col regista e i protagonisti Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton e Blu Hunt ha scherzato con gli innumerevoli posticipi nell’uscita in sala del cinecomic. Alla fine della chiacchierata con il cast - da cui abbiamo scoperto nuovi sviluppi della trama del film, il quale avrà come centro narrativo della storia la love-story omosessuale tra Rahne/Wolfsbane e Danielle/Mirage - è stato mostrato anche il rocambolesco inizio di The New Mutants, il quale promette di portare il cinecomic della (un tempo) 20th Century Fox vicino agli stilemi dell’horror. Da quanto abbiamo visto in anteprima durante il panel, il film non sembra affatto quel “disastro annunciato” che tutti o quasi si aspettano da tempo. Stare a vedere presto, o almeno lo speriamo.

 

 

Il produttore Guillermo Del Toro e il regista Scott Cooper hanno presentato una featurette esclusiva del nuovo horror Antlers, interpretato da Jesse Plemons e Keri Russell. La chiacchierata intensamente cinefila che ne è seguita ha notevolmente aumentato le nostre aspettative riguardo il film. L’ambientazione cupissima e desolata di un Oregon di frontiera, in cui la storia inserisce la leggenda dell’entità assassina a cui crede la popolazione di nativi americani del territorio, rappresenta secondo gli autori uno specchio purtroppo inquietante dell’attuale situazione degli Stati Uniti: povertà, discriminazione, razzismo e altri problemi sociali portano il singolo individuo, soprattutto i meno difesi come i bambini, a dover affrontare un mondo dove i mostri si nascondono ovunque...Senza voler necessariamente essere un film con un messaggio esplicito, Antlers promette di riflettere sul nostro presente adoperando la lente deformante del cinema di genere. Quando questo riesce, può accadere che si assista a ottimo cinema. Qualcosa di cui sia Del Toro che Cooper hanno dimostrato di essere capaci. 

 


Tra le altre serie TV presentate al [email protected] 2020 spiccano anche Truth Seekers, nuova avventura comica nel paranormale prodotta e interpretata dalla coppia Nick Frost/Simon Pegg. Il primo dei due è protagonista nel ruolo di un uomo che passa il tempo a caccia di fenomeni paranormali, assecondato nelle sue ricerche discutibili da una coppia di assistenti altrettanto scalcinati. La serie di Amazon Prime Video promette un incrocio tra X-Files e i toni scanzonati che abbiamo apprezzato in molti film realizzati da Pegg e Frost. Un altro titolo “caldo” sempre di Amazon Prime è stato poi Utopia, serie che mescola la trama complottistica con il mondo dei geek più radicali, quelli che non si perdono appunto nessun Comic-Con in giro per il mondo. John Cusack, Jessica Rothe, Rainn Wilson, Sasha Lane e Christopher Denham compongono il cast principale del remake dell'omonima serie britannica di qualche anno fa. Showrunner di Utopia è la scrittrice e sceneggiatrice Gillian Flynn, autrice degli script de L’amore bugiardo - Gone Girl (dal suo stesso romanzo) di David Fincher e Widows di Steve McQueen.



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