mercoledì 29 luglio 2020

Mickey occhi blu, il romantico Hugh Grant alle prese con la mafia americana

Un inglese in America. Uno schema mille volte visto, con cui poter giocare con i luoghi comuni e le tante piccole e grandi prese in giro fra i due paesi, fra gli ex colonizzatori e i colonizzati. In Mickey occhi blu però questa ricetta si applica a una commedia che unisce il divertimento con il romanticismo consono a una delle star delle 'romance' britanniche come Hugh Grant.

Hugh Grant occhi blu e l’FBI al suo inseguimento

Una commedia romantica in salsa crime, Mickey occhi blu è un film del 1999, un veicolo bello e buono per sfruttare la popolarità di Hugh Grant, lanciato cinque anni prima da Quattro matrimoni e un funerale come stella della risata con romanticismo, inclusa una bella dose di (auto)ironia. Sono questi gli anni in cui attraversò l’Atlantico per azzardare una carriera più schiettamente hollywoodiana con commedie quali Nine Months, accanto a Julianne Moore. Il 1999 è per lui un anno fatidico, perché oltre a questo film, capace di incassare 55 milioni di dollari in tutto il mondo, uscì il suo altro grande successo che l’ha consacrato come stella comica e sentimentale: Notting Hill, al fianco di Julia Roberts, scritto da Richard Curtis proprio come Quattro matrimoni e un funerale.

In Mickey occhi blu, Michael è un inglese che vive a New York dove lavora come battitore d’aste. È fidanzato con la bella Gina (Jeanne Tripplehorne), che fra le lacrime è costretta a dire di no alla sua proposta di sposarsi. Il motivo non è legato a loro due, ma al fatto che la ragazza è parte di una famiglia particolare… definiamola una famiglia mafiosa, con affiliati cugini, zii e soprattutto il papà Frank, che non poteva che essere interpretato dal mitico James Caan, l'indimenticato Santino, primogenito di Don Vito Corleone ne Il padrino. Non mancano caratteristi immancabili nei film di mafia, e molti nella serie I Soprano, come Burt Young, che tutti abbiamo amato come Paulie in Rocky, Joe Viterelli, Vincent Pastore, Frank Pellegrino, Tony Sirico, John Ventimiglia.

Michael non vuole sentire ragione, però, e le assicura che non si farò coinvolgere nei loro affari loschi. Ma, proprio durante la festa di fidanzamento dei due, finisce in pieno nei giri di denaro riciclato messo in piedi da Frank e parenti, con l’FBI che li sorveglia da vicino. La regia del film è del canadese Kelly Makin. Curiosamente il titolo rievoca il soprannome, Jimmy Blue Eyes, di un vero mafioso come Vincent Alo. Fra i produttori del film anche Elizabeth Hurley, all’epoca fidanzata di Hugh Grant.



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