giovedì 26 ottobre 2017

Roma, 7 novembre: "Ombre della Sera", opera prima di Valentina Esposito interpretata da detenuti ed ex detenuti al Cinema Farnese Persol

Sarà presentato Martedì 7 Novembre, alle ore 21:30 presso il Cinema Farnese Persol di Roma (Piazza Campo dè Fiori, 56), il docu-film Ombre della Sera, opera prima di Valentina Esposito, prodotto da Simonfilm e Lupin Film, con il patrocinio del Ministero della Giustizia, del Consiglio Regionale del Lazio, riconosciuto di interesse culturale dal Mibact Direzione Cinema e sostenuto dal Fondo Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. Ombre della Sera, presentato recentemente alla Commissione Diritti Umani del Senato della Repubblica, ha iniziato un tour nelle sale con una distribuzione indipendente che sta toccando carceri, università e mondo associazionistico, in città quali Catania (13 novembre, Cinema King), Livorno (19 novembre, Cinema Grattacielo) e La Spezia (4 dicembre, Cinema Il Nuovo).

Il film, che vede l'amichevole partecipazione di Pippo Delbono, è stato candidato ai Nastri D'Argento 2017 nella sezione Docu-Film, ha ottenuto la Menzione Speciale al Bafici Film Festival di Buenos Aires e partecipato al Sofia International Film Festival (Fuori Concorso), al RIFF - Rome Independent Film Festival e al Cairo International Women Film Festival. Interpretato da detenuti in misura alternativa e da ex detenuti attori del Carcere di Rebibbia (oggi attori della compagnia Fort Apache), trae ispirazione dalla biografia dei protagonisti e delle loro famiglie per svelare allo spettatore l'aspetto più intimo e delicato del percorso di reinserimento che intraprendono i “liberanti” tornando nel mondo esterno dopo anni di lontananza. Storie intrecciate, attraverso i complessi e sconosciuti labirinti della libertà. Uomini condannati e afflitti, nel tentativo di espiare i propri peccati e di ricostruire le proprie vite.

Ombre della Serasottolinea la regista - è un film sul ritorno: il ritorno a casa e agli affetti dopo anni di lontananza e separazione. Mi sono mossa con discrezione tra la verità e la ricostruzione cinematografica per raccontare la condizione emotiva di chi è condannato per sempre a vivere tra la vita dentro e quella fuori dal carcere, tra le ombre del passato e il bisogno disperato di ritrovarsi nel presente”.

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