martedì 31 ottobre 2017

The Shining

Bislacca, questa riedizione di The Shining di Stanley Kubrick a cura di Nexo Digital. Uscito nel 1980, i 37 anni trascorsi non giustificherebbero la cifra tonda di un anniversario. Ma a ben guardare, il comunicato stampa annuncia infatti che la ricorrenza è quella dei 40 anni dall'uscita del libro di Stephen King da cui è liberissimamente tratto, e tutto sommato ogni scusa è buona per avere la possibilità di (ri)vedere un capolavoro tanto epocale sul grande schermo. Eppure.

Eppure, non certo per il gusto di guastare la festa, c'è tanto da ridire su questo pur fugace passaggio in sala (soli tre giorni di programmazione a ridosso di Halloween, il 31 ottobre, l'1 e il 2 novembre) di un film che alla fine degli anni '70, quelli della grande stagione dell'horror cinematografico statunitense, polso di una situazione sociale e politica che affondava le sue radici nelle rivoluzioni culturali del '68 e nei tragici eventi bellici che dissolsero l'onda benefica del boom economico, riabilitò un genere fino ad allora relegato in serie B, rivelandone una complessità e uno spessore inimmaginati fino a quel momento, e autorizzandone finalmente una rilettura a più livelli, in chiave sociologica e psicanalitica.

Per quanto da festeggiare sia l'opportunità offerta agli spettatori delle generazioni più giovani che non lo abbiano già visto in dvd o in televisione, di scoprire un film così (ri)fondativo dell'immaginario contemporaneo – come del resto tutti gli altri film di Kubrick, da Arancia Meccanica a Barry Lyndon, e quel 2001: Odissea nello Spazio che ancora oggi costituisce un insuperato limite all'ipotesi più concreta e plausibile di un futuro forse ormai archiviata, ma tutt'oggi ancora validissima come sogno impossibile di un ‘domani' cui la Storia, con il suo brusco ingresso nel nuovo secolo (la tragedia dell'11 settembre), ci ha fatto definitivamente voltare le spalle – questa riedizione sa decisamente di cialtronata. Innanzitutto, ed è la cosa più grave di tutte, il formato: girato, come tutti i film di Kubrick salvo quelli dichiaratamente in scope, in 1:33, ovvero quello che corrisponderebbe grossomodo al 4:3 dei vecchi televisori, il The Shining che uscirà in sala ad Halloween verrà proiettato nell'oggi assai più diffuso formato panoramico imposto dalle proporzioni degli schermi dei nostri monitor, ormai assestati sul rapporto 16:9, senza rispettare il formato originale. Poi, alla faccia di qualunque filologia (pratica presa molto sul serio in paesi più cinefili del nostro, nel quale invece viene considerata un'opzione eventuale e per pochi cinefili fissati e maniaci), l'audio è quello della versione doppiata in italiano, mentre la versione filmata è quella originale con i titoli di testa, di coda, e dei diversi capitoli che scandiscono il racconto (‘Closing day', ‘Tuesday', ‘4pm', eccetera) rigorosamente in inglese, e con la famosa sequenza delle pagine dattiloscritte, segnale inequivocabile della follia del protagonista, che riportano ripetuta centinaia di volte la filastrocca ‘All work and no play makes jack a dull boy': chiunque sia minimamente pratico del cinema di Kubrick sa bene che il regista girò diverse versioni della sequenza in altrettante diverse lingue, per rendere ancora più evidente e familiare al pubblico delle diverse nazioni del mondo la sensazione di inquietudine nel leggere nella propria lingua una frase di uso comune moltiplicata ossessivamente per pagine e pagine. Per l'edizione italiana, intitolata per altro Shining, senza il ‘The' dell'originale, recuperato per questa ibrida riedizione, Kubrick aveva scelto ‘Il mattino ha l'oro in bocca'. Un altro tradimento, quindi, alle intenzioni di un autore tanto maniacalmente preoccupato di far arrivare la propria opera al pubblico straniero, da occuparsi personalmente anche della scelta dei doppiatori, selezionati dopo scrupolosissimi test ascoltati per telefono. Non si capisce quindi per quale ragione, e soprattutto pensando a quale pubblico, si sia pensato di mandare in sala una versione così distante da come il film fu effettivamente concepito, soprattutto quando ormai chiunque può procurarsela in dvd o in blu-ray, e addirittura nella versione USA, più lunga di ben venti minuti di quella europea (perché quindi non sfruttare l'occasione di riproporla anche da noi?).

Unica novità, e motivo di interesse anche per gli incalliti kubrickiani, è un inedito documentarietto di 5 minuti scarsi presentato prima del film, con interviste realizzate qualche mese fa, condite di foto piuttosto poco viste, alle due gemelline oggi forse anche più inquietanti di allora, al produttore Jan Harlan, alla co-sceneggiatrice Diane Johnson, e al mitico Garrett Brown, che rimarca la straordinaria coincidenza della (sua) invenzione della steadycam con le esigenze di girare lunghe sequenze mobili senza montare la macchina da presa su un carrello, per seguire le corse a pedali di Danny lungo i corridoi dell'Overlook Hotel, o il terrificante inseguimento notturno finale tra gli alberi del labirinto sotto la fitta neve del polare inverno del Colorado.

(The Shining); Regia: Stanley Kubrick; sceneggiatura: Stanley Kubrick, Diane Johnson; fotografia: John Alcott; montaggio: Ray Lovejoy; musica: Wendy Carlos, Rachel Elkind, Bela Bartok, Krzystof Penderecki, György Ligeti; interpreti: Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers; produzione: Stanley Kubrick; distribuzione: Nexo Digital; origine: USA, 1980; durata: 125' film+documentario



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