sabato 28 ottobre 2017

Abracadabra

Abracadabra parte su una scena di fanatismo calcistico. Il protagonista Carlos sta guardando lo schermo attaccato come con la colla, la madre e la figlia si affacciano in sala vestite di verde con modelli differenti ma stessa stoffa: gli dicono che stanno facendo tardi. Carmen, bellissima quarantenne, ha un'acconciatura ricercata copiata da una foto di Madonna. Carmen e Carlos sono una coppia in crisi come tutte le coppie contemporanee. I tre si recano in grande ritardo alla celebrazione di un matrimonio. Nel momento fatidico in cui viene chiesto al pubblico se qualcuno ha qualcosa da ridire a questa unione parli ora o taccia per sempre, Carlos caccia un urlo potente con un No di gola perché nell'auricolare ha sentito che la sua squadra ha subito un goal. Dopo la figuraccia, al ricevimento, Carlos si offre volontario per un esperimento di ipnosi compiuto da Pepe, il cugino della moglie, amatorialmente. L'uomo, di natura completamente contrario e incredulo nei confronti del campo, si presta provocatoriamente, per sbugiardare il cugino che pensa essere segretamente innamorato di Carmen. Carlos finge di cadere addormentato, di essere sotto il potere del sedicente mago ma poi lo sbugiarda pubblicamente e pretende che non sia successo niente, che la magia non abbia fatto effetto. Ma la mattina dopo le cose stanno diversamente, l'uomo è cambiato, è servizievole come non è mai stato in vent'anni di matrimonio, mette a posto, sparecchia, fa i letti sotto lo sguardo esterrefatto della moglie e della figlia. Carmen pensa che sia successo qualcosa e l'unico si rivolge è Pepe. Insieme si recano dal maestro di magia, il signor Fumetti, e si infilano in una vicenda extrasensoriale dai risvolti imprevedibili. Il cinema spagnolo ama lo splatterpunk, ha una propensione è un gusto per il sangue sulle pareti, sui corpi, sui coltelli, in eccesso. L'umorismo del cinema ispanico si avvicina in parte a quello italiano, allontanandosene in maniera subitanea riguardo ad alcuni temi scorretti. In questo caso viene messo al bando un episodio di cronaca nera in cui 35 anni prima un ragazzo ha ucciso a coltellate la madre paralitica. I protagonisti sono allegri e in parte, la categoria sociale raccontata - la classe operaia media - è ben delineata, nella mediocrità delle abitazioni e nelle velleità caratteriali. Il gioco funziona, è divertente, a tratti spassoso. La sceneggiatura torna, l'inizio e la fine nella stessa location, le atmosfere si susseguono variando a tono. Il viaggio nella quarta dimensione, visivamente rappresentata da un grande spazio immenso tutto bianco, raggiungibile tramite una scala mobile, con i gradini che corrispondono ai gradi di profondità dell'inconscio, è già visto ma adatto. Forse il difetto maggiore risulta la mancanza di originalità di questa commedia graziosa, dai toni espressamente sopra le righe, ben recitata e fruibile da un pubblico ampio

(Abracadabra); Regia: Pablo Berger; sceneggiatura: Pablo Berger; fotografia: KiNO de la Rica; montaggio: David Gallart; musica: Alfonso de Villalonga; interpreti: Maribel Verdú, Antonio de la Torre, José Mota, José Maria Pou; produzione: Ibon Cormenzana, Ángel Durández, Ignasi Estapé, Jofre Farré, Sandra Tapia, Jérôme Vidal; distribuzione: Movies Inspired; origine: Spagna, Francia, Belgio, 2017; durata: 96'



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