Nel 1999, il mondo del cinema ha assistito ad un evento attesissimo e spettacolare. Nelle sale è arrivato La Minaccia Fantasma, noto come Episodio I della trilogia prequel di Star Wars, riportando finalmente sul grande schermo la galassia lontana lontana ideata da George Lucas. Non solo: Episodio I ha segnato anche il ritorno di Lucas alla regia dal 1977, quando diresse Una Nuova Speranza.
La Minaccia Fantasma ha polarizzato le opinioni dei fan e ancora oggi, sebbene rivalutato, è un film divisivo. Le ragioni della tiepida accoglienza da parte di pubblico e critica riguardano la sceneggiatura, non esente dai cosiddetti 'buchi di trama'. In particolare, agli amanti del franchise non va ancora giù, 25 anni dopo, un passaggio in particolare, che Lucas avrebbe impiegato un attimo a correggere... eppure non l'ha fatto.
Star Wars: La minaccia fantasma, la corsa degli sgusci racchiude un grosso buco nella trama
La corsa degli sgusci, che vede gareggiare il piccolo e talentuoso Anakin Skywalker (Jake Lloyd), è probabilmente la sequenza più spassosa e amata de La Minaccia Fantasma, se non dell'intera trilogia prequel di Star Wars. Il Maestro Jedi Qui-Gon Jinn (Liam Neeson) e il suo apprendista Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor) arrivano su Tatooine dopo che la loro nave è stata danneggiata durante il passaggio attraverso il blocco della Federazione. Per riparare il mezzo, hanno urgente bisogno di un pezzo di ricambio. Per questo si rivolgono a Watto, proprietario di un negozio di oggetti usati.
Tuttavia, il rigattiere si rifiuta di accettare il pagamento in valuta della Repubblica. Di conseguenza, Qui-Gon gli propone una scommessa sulla gara di sgusci. In palio c'è non solo il pezzo, ma anche la libertà dello schiavo di Watto: Anakin. Proprio questo è il punto: perché il Maestro Jedi non ha cercato un altro modo per assicurarsi il pezzo? Era davvero necessario ricorrere alla scommessa?
Sui social, l'argomento è tutt'oggi oggetto di un acceso dibattito. Sono tante le soluzioni proposte dagli utenti che avrebbero evitato di puntare tutto sulla gara e riparare comunque la nave. Sarebbe bastato rivolgersi ad un altro venditore che accettasse il pagamento in valuta della Repubblica o vendere la propria nave e acquistare un mezzo più discreto per fuggire dal pianeta. Secondo i più, la saggezza di Qui-Gon mal si concilia con una decisione tanto superficiale. "Dimostra solo il basso impegno profuso nei prequel" tuona un utente.
C'è anche chi difende la strada percorsa da George Lucas, accusando i detrattori di cercare solo un'altra ragione per sparare a zero sulla trilogia prequel. "Non è proprio un buco nella trama - scrive qualcuno - innanzitutto, hanno provato il trucco della mente Jedi su Watto e lui ha detto loro che non funziona su di lui. Secondo, si potrebbe sostenere che è stata la Forza a guidare Qui-Gon a farlo in quel modo, e che lui poteva prevederne l'esito". Dopotutto, con una soluzione diversa, non avremmo assistito alla spericolata vittoria del giovanissimo Skywalker e ci saremmo privati di una gustosa sequenza a tutto gas.
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