sabato 21 dicembre 2024

Bill Murray e Harold Ramis: perché le star di Ghostbusters hanno litigato?

Si dice che i cosiddetti 'geni' - o fuoriclasse, che dir si voglia - non siano le persone più semplici con le quali avere a che fare. A tal proposito, Bill Murray è un esempio calzante. Il talentuoso attore è uno dei migliori attori comici di sempre, ma anche, si dice, un tipo piuttosto eccentrico. Tra le tante storie che girano su Murray c'è quella che riguarda il turbolento rapporto con Harold Ramis.

Quando i due hanno recitato fianco a fianco nel cult Ghostbusters erano amici di vecchia data, prima che colleghi. Avevano già lavorato insieme in Palle da golf (1980) e Stripes (1981) e il loro sodalizio sembrava inossidabile. Sfortunatamente, non tutte le 'coppie' di Hollywood, artisticamente parlando, sono destinate a prosperare come Steven Spielberg e Tom Hanks. Le tensioni tra Murray e Ramis irruppero sul set di Ricomincio da capo (1993), che vide il primo protagonista e il secondo nel ruolo di regista.

La commedia, divenuta un classico, segue il meteorologo Phil Connors, che rimane incastrato in un loop temporale e rivive continuamente la stessa giornata (il cosiddetto Giorno della Marmotta). Il film con Andie MacDowell ha riscosso un buon successo al momento della sua uscita per poi affermarsi, col tempo, come un vero e proprio cult. Tuttavia, sul set, le due leggende della comicità entrarono in conflitto per divergenze legate alla sceneggiatura, scritta dallo stesso Ramis e da Danny Rubin. Non è noto quali modifiche abbia subito la storia originale di Ricomincio da Capo, ma lo stesso Ramis, nel 2004, intervistato dal The New Yorker, ha confermato gli scontri con il collega.

Bill Murray e Harold Ramis: un'amicizia rovinata ma recuperata (appena in tempo)

In quanto regista, il compianto artista si è ritrovato a prendere alcune decisioni impopolari. Né attori e né troupe, però, osavano contraddirlo. Nessuno, tranne Bill Murray, che si scagliò contro l'ex co-star di Ghostbusters senza peli sulla lingua. Gli amici si ritrovarono dunque su fronti opposti e con una posta in gioco altissima, ovvero la direzione creativa del film. Peccato che la battaglia professionale abbia avuto devastanti ripercussioni anche sulla loro amicizia.Fuori dal set, del resto, per la star di Lost in Translation non era un periodo facile. Il suo matrimonio stava andando in pezzi e tendeva a comportarsi in modo imprevedibile. Gira voce che i due siano addirittura arrivati alle mani, con Ramis che avrebbe afferrato l'amico di una vita per il colletto della camicia e l'avrebbe sbattuto contro un muro.

Ramis, si legge sull'intervista, mandò Danny Rubin a New York per lavorare con Murray alla sceneggiatura, perché stanco di rispondere alle chiamate di Bill alle 2 di notte. Ma quest'ultimo non diventò più collaborativo. Lui e Harold, ha riferito Rubin "erano come due fratelli che non andavano d'accordo. Ed erano piuttosto distanti su cosa trattasse il film: Bill voleva che fosse più filosofico e Harold continuava a ricordargli che era una commedia".

"A volte, Bill era semplicemente e irrazionalmente cattivo e non disponibile - ha svelato Ramis - Era sempre in ritardo sul set. Quello che vorrei dirgli è proprio quello che diciamo ai nostri figli: "Non devi fare i capricci per ottenere ciò che vuoi. Dì semplicemente ciò che vuoi". Quell'esperienza portò i due artisti ad allontanarsi e non rivolgersi più la parola per due decenni. Questa storia, tuttavia, ha un lieto fine. Violet Ramis, nella sua autobiografia Ghostbuster's Daughter: Life with My Dad, ha confermato che suo padre e Bill Murray riuscirono a riconciliarsi prima della morte di quest'ultimo, avvenuta nel 2014, all'età di 69 anni.



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