mercoledì 11 dicembre 2024

Io e Te dobbiamo parlare: Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni raccontano la loro prima volta insieme in un film

Abbiamo già visto,per la precisione nel 1984, che quando un attore comico toscano e un attorecomico napoletano uniscono i loro talenti, il divertimento è assicurato. Con questo non vogliamo assolutamente accostare Io e te dobbiamo parlare a Non ci resta che piangere, che è un film figlio del suo tempo e perdipiù ambientato nel "1300 quasi 1400". La nuova commedia di Alessandro Siani co nLeonardo Pieraccioni, invece, non è un film a 4 mani e poi racconta un'epoca diversa. Inoltre strizza l’occhio al thriller e anche un po’ all'action, e questo perché i protagonisti, che si chiamano Antonio e Pieraldo, fanno i poliziotti, e quindi le pistole sparano, i cattivi contrattaccano e qualcuno fa il doppio gioco. C'è anche una discreta suspense, oltre a un buon numero di spassosi personaggi secondari, alcuni dei quali affidati alla crème degli attori napoletani. Molti di questi erano presenti oggi alla conferenza stampa del film, prodotto da Federica Lucisano e Paolo Del Brocco e distribuito da 01 Distribution. Il primo a parlare è stato Alessandro Siani, che dopo i film sentimentali, le favole e la storia di tre fratelli, ha firmato uno spassoso buddy movie: "Per me era importante trovare un'idea che fosse abbastanza spiazzante" - ha spiegato - "e quindi lontana dal solito film, e quindi da una commedia in parte sentimentale in cui inserire delle gag. Perciò, nel momento in cui mi è venuto in mente il soggetto di Io e Te dobbiamo parlare, ho capito che potevo finalmente dire a Leonardo che eravamo in grado di proporre qualcosa di diverso da tutto quello che avevamo fatto. Ci eravamo incontrati già nel 2018 e ci eravamo detti che prima o poi sarebbe stato meraviglioso fare un film insieme. Ci siamo tenuti in contatto e ogni tanto ci scrivevamo. Poi, lo scorso anno, è successo qualcosa di molto bello per entrambi. Leonardo ha sempre pensato che dovessimo unire le forze in un momento in cui eravamo tutti e due 'accesi', come dice lui. E siccome Succede anche nelle migliori famiglie era stato un film fortunato e anche il film di Leonardo aveva ottenuto un ottimo risultato, abbiamo capito che dovevamo buttarci. La nostra non è stata un'operazione a tavolino, ma una commedia che ci dava veramente la possibilità di divertirci".

Forse tutti nonsanno che Siani è sempre stato un fan sfegatato di Pieraccioni, e quindi dirigerlo è stato per lui un onore: "Il mio rapporto con Leonardo è quello di un attore, che sarei io, che collabora con un suo mito, che sarebbe lui. Ho voluto dirglielo prima di cominciare il film. Sono stato molto chiaro su quello che pensavo di lui. Poi, come spesso capita con la comicità, non puoi scrivere ma soltanto fare, e quindi devi avere veramente i personaggi giusti. Io ho avuto la nazionale dei comici, che erano anche attori intelligenti e bravissimi, e ci tengo ad aggiungere che c’è stata da parte mia una grande attenzione anche ai ruoli più piccoli".

Leonardo Pieraccioni restituisce i complimenti al collega, che gli ha anche offerto la rara opportunità di fare un film solamente come attore, viziandolo come si deve: "Sono molto contento, prima di tutto perché era tanto che ci si incrociava negli uffici di Rai Cinema e 01, ed era tanto che Paolo Del Brocco diceva: 'Vi vedo bene insieme'. Noi rispondevamo ogni volta: 'Lo pensiamo anche noi', e questo perché abbiamo lo stesso background, e cioè veniamo dalle cantine, dai pub, dalle feste di piazza, dal cabaret. Noi ci siamo annusati come fanno i cani e abbiamo capito perfettamente che non sarebbe stato assolutamente un problema comprendere le idee e le proposte dell'altro. Quando giri un film insieme a un collega, ti accorgi subito se ha questo tipo di impostazione oppure no.Parlando la stessa lingua, Alessandro ed io abbiamo improvvisato molto, perché questa è la nostra scuola e il nostro doposcuola. Aggiungo che sono molto contento di aver fatto un film solo come attore. L'ultimo l’ho girato con Giovanni Veronesi nel 1998, quando ho dato una mano a questi due ragazzi, Harvey Keitel e David Bowie, che avevano bisogno di lavorare. Sono stato benissimo durante la lavorazione, perché, vedete, io sono pigro, pigrissimo, e mi sono ricordato di quel giardino di infanzia che è la roulotte, dove te ne stai in relax con l'aria condizionata accesa, ti chiedono in continuazione se vuoi il caffè e puoi fare anche richieste particolari. Ad esempio io ho voluto e avuto le salsicce alla maremmana. Quando Alessandro mi ha chiamato, ho pensato: adesso chissà come saranno i nostri due mondi raccontati insieme, e invece lui è sceso a uovo senza casco proponendomi questo soggetto che, proprio perché sono anziano e temevo che il film potesse essere troppo faticoso, ho fatto leggere alla mi figliola, alla mia fidanzata e a tutti i giovani che avevo intorno, che hanno cominciato a ridere e mi hanno detto: 'Fallo!".

Prima di Io e Te dobbiamo parlare, Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni dunque siconoscevano, ma certamente non erano amici intimi. Dividere il set di un film li ha avvicinati, e quindi sono in grado di dirci cosa hanno scoperto l'uno dell’altro: "Io ho scoperto il fiorentino che è in lui e riscoperto il napoletano che è in lui" - dice Pieraccioni. "La comicità napoletana è un colore e ha una tradizione meravigliosa, se si pensa per esempio a Totò e a Massimo Troisi. Nei miei film ho spesso utilizzato Tosca d’Aquino, mi sono sempre trovato bene con Biagio Izzo e ho lavorato anche con Vincenzo Salemme. Firenze e Napoli non sono poi così diverse, anche perchée ntrambe smussano gli angoli, perfino nelle situazioni più faticose e più importanti. Da sempre i napoletani hanno una musicalità tutta speciale, e infatti mi capitava di chiedere ad Alessandro: 'Chissà se questa cosa si capisce'. Lui mi rispondeva: 'Ma non te ne deve fregare nulla perché diventa un idioma, diventa un qualcosa di musicale, di armonioso'. In Siani ho trovato un principino in realtà, e la cosa che mi fa più ridere di lui è che è una persona più compita, compiuta e seriosa di quanto mi aspettassi. Noi toscani non ci vergogniamo a raccontare niente, invece i napoletani hanno 5 o 6 parole per cui proprio non c'è margine di sorriso".

"Leonardo è strepitoso" - continua Siani. "A me diverte prendere sempre la vita in maniera molto leggera ed è una cosa che ho ritrovato in Pieraccioni. In sua compagnia mi sono divertito proprio come con Christian De Sica in Natale a New York. Io eTe dobbiamo parlare è stato il film in cui ho riso di più in vita mia, ma anche uno di quelli per cui sono stato più attento nello scrivere le gag. L'ho fatto perché non volevo deludere Leonardo, che comunque mi aveva investito di una piccola responsabilità".

Nonostante i molti film di qualità attualmente al cinema, le sale non sono più piene come una volta, e quindi perfino due star della commedia come Pieraccioni e Siani aspettano con trepidazione ma anche con un po’ di ansia i primi risultati al botteghino. Nel ricordare le commedie con Adriano Celentano, Enrico Montesano e Renato Pozzetto, a cui ha pensato recitando in Io e Te dobbiamo parlare, Leonardo Pieraccioni dice la sua sui tempi che corrono e su cosa la gente preferisce andare a vedere: "In questi ultimi tempi, i film che sono andati benissimo sono quelli legati a dei fatti importanti di attualità. È come se fosse stata alzata l'asticella della comicità, e tuttavia non sai mai cosa farà ridere, magari una cosa che a te sembra banale è invece divertente per gli spettatori. Il pubblico è tre chilometri avanti a noi: vede il film per quello che è, mentre noi lo vediamo come l'abbiamo pensato e come l'abbiamo fatto. Se dovessi debuttare adesso, debutterei con I laureati? Boh! Forse no, ma forse fra qualche anno, quando finirà questa ossessione per l'idea fortissima, si tornerà a raccontare le cose con più rilassatezza. Lo sapete che cosa manca? Mancano i giovani sceneggiatori, manca Francesco Nuti con i suoi guizzi, mancano le sceneggiature scritte in un mese e mezzo senza dire a un produttore che avevi già finito perché sennò sembravano tirate via. Perché le scrivevi? Perché erano piene di cose, dientusiasmo. Mancano gli sceneggiatori, ed è un vero peccato, perché sapete di cosa ha bisogno un film peressere un bel film? Di 3 cose: la sceneggiatura, la sceneggiatura e las ceneggiatura.

Io e Te dobbiamo parlare arriva in sala il 19 dicembre. Del nutrito cast fanno parte anche Francesca Chillemi, Brenda Lodigiani, Gea Dall'Orto, Enrico Lo Verso, Euridice Axen, Sergio Friscia, Biagio Izzo, Peppe Lanzetta, Giovanni Esposito.



from ComingSoon.it - Le notizie sui film e le star https://ift.tt/D4kqe5h

via DiCinema - Qui si parla Di Cinema sul web

Nessun commento:

Posta un commento