martedì 31 dicembre 2024

Dove Osano le Cicogne: al cinema la commedia con protagonista Angelo Pintus, pronto a tutto per diventare padre!

Angelo Pintus è per la prima volta al cinema da protagonista, diretto da Fausto Brizzi nella commedia Dove osano le cicogne, da oggi, 1° gennaio, al cinema, distribuito da PiperFilm. Non torna da mattatore ma da capo-comico, dividendo la scena con un cast corale: spiccano Marta Zoboli, Andrea Perroni e Beatrice Arnera, ma in ruoli più piccoli ci sono Antonio Catania, Tullio Solenghi, Imma Piro e Maria Amelia Monti. Un film sul bisogno di famiglia e affetti, anche quando il destino sembra proprio voler remare contro la serenità tua e dei tuoi cari!!!

Dove osano le cicogne, la trama del film con Angelo Pintus

Dove osano le cicogne è la storia di una coppia: il maestro elementare un po' scorretto Angelo (Angelo Pintus), mal visto dal suo preside (Antonio Catania), è sposato con la psicanalista Marta (Marta Zoboli). Sarebbe arrivato il momento di mettere al mondo un figlio. Non ci riescono proprio, peraltro sotto il controllo severo e invadente dei suoceri di Angelo, il "Colonnello" (Tullio Solenghi) maniaco delle regole e mamma Patrizia (Imma Piro). Con l'aiuto di un amico infermiere romano e fuori controllo, Andrea (Andrea Perroni), i due si recano a Barcellona, dove viene offerta loro la possibilità che la gravidanza sia portata a termine da un'altra persona. Accettano, ma nel terrore che la cosa venga a galla una volta tornati in Italia, decidono di spacciare Luce (Beatrice Arnera), la giovane incinta del nascituro, come ragazza alla pari. La gestazione sarà monitorata privatamente da una doula alquanto esosa (Maria Amelia Monti). Riusciranno a nascondere la verità alla famiglia? E non è l'unica minaccia, perché dalla Spagna sta per arrivare qualcuno...

Angelo Pintus al cinema da protagonista, con tanti amici



Friulano classe 1975, lo stand-up comedian Angelo Pintus, famoso per la sua partecipazione nel 2021 a LOL (che tra l'altro presto condurrà), è al suo primo ruolo da protagonista in un film. Al cabaret in coppia con Max Vitale vent'anni or sono, Pintus ha poi preso una strada da solista, a teatro in spettacoli sold-out come gli ultimi "Non è come sembra", "Bau" e "Una brutta persona", portato in scena quest'anno. È amico fraterno da due decenni di Andrea Perroni, comico e imitatore in tempi recenti su Radio 2 Social Club e Binario 2: non poteva che coinvolgerlo in Dove osano le cicogne, dove Pintus è stato ben contento di dividere la scena con tanti amici e amiche. Arriva dal mondo della fiera comicità cabarettistica anche Marta Zoboli, che ha mosso i primi passi da interprete negli ultimi anni, al cinema in Mollo tutto e apro un chiringuito. Qualcuno invece ricorderà Beatrice Arnera, attrice dai primi anni Duemila, qui forte dell'esperienza maturata con lo spagnolo per Tini - La nuova vita di Violetta: nel 2023 era apparsa in Tre di troppo di e con Fabio De Luigi, un altro lungometraggio che parlava di maternità.
Curiosità: Tullio Solenghi ha rivelato in conferenza stampa di aver partecipato perché suggestionato dal tema e dal titolo: il Trio avrebbe voluto realizzare un film che si sarebbe dovuto intitolare proprio La cicogna strabica.

Dove osano le cicogne, la nostra video intervista con Angelo Pintus, Andrea Perroni, Beatrice Arnera e Fausto Brizzi





Per l'uscita di Dove osano le cicogne siamo stati coinvolti in un'intervista video che abbiamo cercato di controllare, finendo prevedibilmente per fallire! Abbiamo chiesto ad Angelo come mai, a differenza di altri comici, non abbia deciso di dirigere direttamente un suo progetto. A questo proposito, come agisce Fausto Brizzi per adattarsi al gusto delle varie personalità comiche con cui ha collaborato per anni? L'accento spagnolo (catalano, per la precisione) di Beatrice Arnera ci ha stupito per quanto suona convincente: le abbiamo chiesto lumi sul suo approccio. Andrea Perroni invece si è intervistato da solo... quindi manteniamo una doverosa suspense!

Le Foto sono di Giuseppe Foglia.



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Il Grinch, John Stamos svela perché ha rifiutato il ruolo da protagonista

Prima di Jim Carrey, il ruolo del protagonista ne Il Grinch era stato offerto a John Stamos. Ma perché l'attore ha rifiutato? Ecco cosa ha rivelato!

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Supergirl: Woman of Tomorrow, confermato Jason Momoa come Lobo nel nuovo DCU

Le voci di corridoio hanno ufficialmente ottenuto conferma: in Supergirl: Woman of Tomorrow ci sarà anche Jason Momoa, ma non riprenderà il ruolo di Aquaman bensì proporrà un'interpretazione di Lobo.

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lunedì 30 dicembre 2024

Stasera in TV: Film da vedere Lunedì 30 Dicembre, in prima serata

Stasera in TV, Lunedì 30 Dicembre 2024: Scopri cosa c'è da vedere in TV oggi con la nostra Guida TV completa con i Migliori Film in prima serata su Rai, Mediaset e su tutti i principali canali tv in chiaro gratuiti.

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Wicked batte Mamma mia!, è il più alto incasso della storia per l'adattamento di musical

Wicked si è rivelato un affare colossale per la Universal, anche se magari in Italia ne abbiamo ricevuto solo un'eco: con il boxoffice internazionale dell'ultimo weekend, è diventato infatti il più alto incasso nella storia del cinema per l'adattamento di un musical, naturalmente inflazione permettendo, La Universal ha battuto se stessa, perché il precedente detentore del record era un film della stessa major... ed è probabile che abbiate più dimestichezza con quell'altro. Leggi anche Wicked, Cynthia Erivo ha co-scritto una delle canzoni del sequel: "Non so se siete pronti per ascoltarla"

Mamma Mia! battuto da Wicked, che diventa il più alto incasso mondiale per un musical non originale

Wicked, adattamento dell'omonimo musical teatrale ispirato al Mago di Oz, ha raggiunto nel mondo i 634.380.000 dollari (fonte Boxofficemojo): il suo incasso al botteghino mondiale ha quindi superato quello di Mamma Mia!, che si "fermò" a 611.500.000. Diventa così il musical cinematografico non originale dal più alto incasso della storia del cinema: il risultato si deve soprattutto all'entusiasmo in Nord America, che ha contribuito alla maggior parte del totale, con 414.230.000. Ovviamente va tenuto in conto che Mamma Mia! era un film del 2008, per cui si dovrebbe calcolare l'inflazione mondiale degli ultimi sedici anni, per un confronto davvero equo: solo i 144 milioni di dollari americani di Mamma Mia! sarebbero adesso oltre 210, basandosi sull'Inflation Calculator di ComNews. Queste classifiche sarebbero più solide se si paragonassero i totali delle presenze, ma anche così i 150 milioni di dollari di budget (fonte Variety) stanziati per Wicked, con Cynthia Erivo e Ariana Grande future Strega dell'Ovest e Buona Strega del Sud, è un gran colpo per la Universal. La major supera il suo stesso record, visto che anche il musical basato sulle canzoni degli ABBA era nella sua scuderia, e si prepara a bissare col secondo atto Wicked: For Good, in sala nel novembre 2025.



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domenica 29 dicembre 2024

Challengers, Zendaya dispiaciuta per come ha trattato Josh O'Connor durante le riprese

Zendaya ha diviso lo schermo con Josh O’Connor in Challengers, uno dei film più chiacchierati del 2024 che ha permesso all’attrice di cimentarsi in un nuovo ruolo, spaziando in un nuovo genere cinematografico con la regia di Luca Guadagnino. Eppure l’attrice avrebbe un rimpianto: ha ammesso di essersi dispiaciuta per il modo in cui è stata costretta a trattare Josh O’Connor, o meglio il suo personaggio.

Challengers, Zendaya dispiaciuta per il modo in cui ha trattato Josh O’Connor durante le riprese

In Challengers, Zenday interpreta una stella del tennis che ha dovuto ripiegare sul ruolo di allenatrice a seguito di un tragico infortunio sul campo. Tashi Duncan, ex prodigio del tennis, ha sposato il suo fidanzato adolescenziale nonché fuoriclasse del tennis reduce da una serie di sconfitte cocenti che si ritroverà a sfidare un altro campione, Patrick, un tempo il suo migliore amico e anche fidanzato di Tashi. Ad interpretare Patrick è proprio Josh O’Connor. Ai microfoni di Vanity Fair, Zendaya ha ricordato il modo in cui Tashi ha trattato Patrick durante le riprese. La loro è stata una turbolenta storia d’amore che si è tradotta spesso in parole e gesti aggressivi, motivo per cui Zendaya ha ammesso di aver vissuto con disagio alcune scene, come quella in cui Tashi adirata sputa verso Patrick.

Cavolo, mi sono sentita davvero male, mi dispiaceva per Josh. Ho pensato: ‘Ti schiaffeggio e ti sputo continuamente addosso’, era una cosa orribile. Mi dispiaceva così tanto. Lui invece è stato molto gentile. Su Tashi mi sono detta: ‘Santo cielo, ragazza, devi tenere un po’ le mani al loro posto’. Sono davvero fortunata perché sono dei ragazzi davvero adorabili. Quando si recita in un film come questo, in cui siamo solo noi tre e i personaggi sono intimamente ed emotivamente coinvolti, è davvero importante che chi recita al tuo fianco non solo abbia talento - come è ovvio che sia - ma sia anche adorabile e ti faccia sentire al sicuro, supportato come partner di scena. Entrambi l'hanno fatto.

Zendaya ha menzionato anche il terzo componente di questo trio, Mike Faist, e fatto riferimento ad una preziosa leggerezza sul set che ha permesso a tutti e tre di lavorare con armonia e divertirsi anche. Quell’amicizia è durata poi oltre Challengers. Infatti l’attrice ha rivelato a Vanity Fair di avere una chat di gruppo con i colleghi: “Dico di essere la mamma del gruppo perché scrivo sempre cose come: 'Ehi ragazzi, solo un controllo. Spero che stiate bene'. E loro rispondono”.



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Stasera in TV: Film da vedere Domenica 29 Dicembre, in prima serata

Stasera in TV, Domenica 29 Dicembre 2024: Scopri cosa c'è da vedere in TV oggi con la nostra Guida TV completa con i Migliori Film in prima serata su Rai, Mediaset e su tutti i principali canali tv in chiaro gratuiti.

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L'amore non va in vacanza, la regista si ritrova con Jude Law dopo 18 anni e ragiona sul sequel

Soltanto poche settimane prima era stato Jude Law a menzionare un possibile sequel di L’amore non va in vacanza, rilanciando la palla alla regista Nancy Meyer. A detta dell’attore, infatti, soltanto la regista avrebbe potuto riportare il film ancora una volta sullo schermo, qualora avesse avuto un’idea vincente per farlo. Nell’era dei reboot e revival tutto sembra essere possibile, ma è importante avere una buona idea che funga da pilastro e Jude Law ne è consapevole. Di recente, però, l’attore è stato avvistato proprio in compagnia di Nancy Meyer ed insieme hanno nuovamente stuzzicato la curiosità dei fan menzionando un ipotetico sequel.

L’amore non va in vacanza, la regista s’incontra con Jude Law e stuzzicano la curiosità in merito al sequel

Sono trascorsi quasi vent’anni dall’ultima volta che Jude Law e Nancy Meyers hanno condiviso lo stesso set e hanno consumato la loro reunion a pranzo insieme, dopo che Jude Law ha partecipato alla sua cerimonia per la stella sulla Walk of Fame hollywoodiana. Insieme a Kate Winslet, Cameron Diaz e Jack Black, Jude Law ha recitato in una delle commedie romantiche più apprezzate nel periodo natalizio e che ancora oggi è tra i titoli più gettonati delle vacanze. Insieme dopo il grande momento hollywoodiano, Nancy Meyers ha immortalato la reunion via Instagram e stuzzicato la curiosità dei fan in merito ad un sequel del film. “Sono stata felicissima di essere a pranzo con Jude oggi e avevo una domanda per lui…”, ha scritto la regista, che ha immortalato l’attore in un breve video in cui ha replicato un momento da L’amore non va in vacanza. Ad un certo punto la regista ha esclamato:

Non credo di averti visto da quando abbiamo terminato L’amore non va in vacanza. A proposito, ho visto che hai rilasciato un sacco di interviste e continuano a chiederti se ci sarà un sequel. Tu cosa ne pensi?

Per tutta risposta, Jude Law ha riproposto una scena della commedia romantica riportando in gioco Mr Napkin Head, coprendo il viso con un tovagliolo bianco e appoggiandosi poi gli occhiali sul naso, esattamente com’è accaduto nel film. La provocazione della regista ha prontamente animato il web, che ha sostenuto rapidamente il bisogno di un secondo film a distanza di quasi vent’anni. La domanda è: ci sarà davvero un altro film prima o poi?



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sabato 28 dicembre 2024

Mean Girls, Lacey Chabert rivela la scena più difficile da girare: "Non potevo ridere"

Lacey Chabert ricorda con affetto il tempo trascorso sul set di Mean Girls e, nonostante siano trascorsi più di vent’anni da allora, l’attrice non ha mai dimenticato qual è stata una delle scene più difficili da portare a termine. Seppur la sua carriera sia andata avanti negli anni, consolidandosi sempre più nel genere delle rom com, Lacey Chabert ha ammesso di aver avuto non pochi problemi con Jingle Bell Rock.

Mean Girls, Lacey Chabert rivela qual è stata la scena più difficile da girare

Impossibile dimenticare la scena del ballo e l’esibizione delle quattro protagoniste sulle note di Jingle Bell Rock. Neppure Lacey Chabert l’ha fatto e, anzi, a distanza di vent’anni dall’accaduto l’attrice ha ammesso che quella è stata la scena più difficile in assoluto da portare a termine. Ai microfoni di People, ha raccontato di non essere mai stata un’ottima ballerina e che, seppur negli anni abbia imparato a superare questo scoglio, all’epoca era ancora acerba da quel punto di vista per cui ha avuto seria difficoltà ad imparare i passi:

Ballare non è il mio forte. Ricordo solo Mark Waters, il regista, che è semplicemente meraviglioso, che urlava, sicuramente più di una volta: “Stop. Lacey è fuori tempo. Qualcuno la aiuti”.

In realtà il suo ballo imperfetto potrebbe aver senso nell’ottica del film, poiché Gretchen viene chiamata sul palco pochi istanti prima che inizi lo spettacolo. “Ricordo solo che ogni giorno di quel film ridevo e cercavo di non ridere, di non uscire dal personaggio. in effetti, quando Gretchen calcia accidentalmente lo stereo dal palco, mi sono ricordata che stavamo ridendo sul serio. Se guardi abbastanza da vicino, puoi vedere che sto per scoppiare a ridere. È stata una scena così divertente da girare”. Quella scena forse ha anticipato realmente la piega che avrebbe preso la carriera di Lacey Chabert, poiché ad oggi può contare su una quarantina di film natalizi realizzati per Hallmark e altri in arrivo, come il recente Hot Frosty per Netflix. Pur non avendo mai avuto intenzione di diventare un punto di riferimento delle feste, l’attrice è consapevole del suo ruolo e ha raccontato di più:

Il mio posto felice è la vigilia di Natale, quando avevo 5, 6 o 7 anni nel Mississippi. [È] quella sensazione di girare l'angolo, vedere l'albero tutto illuminato, vedere i regali che Babbo Natale aveva portato e la mia famiglia stare insieme tutto il giorno a cucinare e semplicemente godersi la reciproca compagnia. Cerco di infondere quella sensazione nei film che facciamo ora, non importa di cosa parlino. E ora, come genitore, per chiudere il cerchio e vedere la magia della stagione attraverso gli occhi di mia figlia, è qualcosa di così speciale, perché mi sento come se potessi rivivere alcuni di quei ricordi cari.


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Stasera in TV: Film da vedere Sabato 28 Dicembre, in prima serata

Stasera in TV, Sabato 28 Dicembre 2024: Scopri cosa c'è da vedere in TV oggi con la nostra Guida TV completa con i Migliori Film in prima serata su Rai, Mediaset e su tutti i principali canali tv in chiaro gratuiti.

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Harry Potter, James Phelps e Oliver Phelps rivelano gli oggetti di scena presi dal set

James Phelps e Oliver Phelps hanno interpretato i gemelli Weasley nella saga cinematografica di Harry Potter e hanno portato via dal set alcuni oggetti di scena: uno è persino incorniciato ed esposto in casa.

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venerdì 27 dicembre 2024

Stasera in TV: Film da vedere Venerdì 27 Dicembre, in prima serata

Stasera in TV, Venerdì 27 Dicembre 2024: Scopri cosa c'è da vedere in TV oggi con la nostra Guida TV completa con i Migliori Film in prima serata su Rai, Mediaset e su tutti i principali canali tv in chiaro gratuiti.

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Downton Abbey 3 renderà omaggio a Maggie Smith e alla sua Lady Violet

Downton Abbey 3, che il 12 settembre chiuderà la trilogia cinematografica incentrata sulla famiglia Crawley, conterrà un omaggio a Maggie Smith, che è mancata il 27 settembre lasciando un enorme vuoto nel cuore di noi fan della fortunata serie ideata da Julian Fellowes. Come sappiamo, alla fine di Downton Abbey II - Una nuova era, Lady Violet moriva. La finzione ha purtroppo anticipato la realtà e adesso la produzione sta pensando di ricordare con affetto non solo la Contessa Madre ma anche l’attrice che l'ha interpretata nelle 6 stagioni della serie tv e in due lungometraggi per il cinema.

Un doveroso tributo a Maggie Smith e alla sua Lady Violet

Variety ci informa che il produttore esecutivo di Downton Abbey 3, tale Gareth Neame, ha dichiarato, durante la promozione della serie tv con Eddie Redmayne The Day of the Jackal, quanto segue:

Il fatto che la stessa Dame Maggie Smith ci abbia lasciato dopo il secondo film ha dato ancora più significato a una storia che avremmo comunque sviluppato. La scomparsa della Contessa Vedova, con gli attori che interpretano i suoi familiari che piangono la morte della matriarca, ha acquistato una maggiore rilevanza, perché nello stesso tempo gli attori piangono la dipartita della matriarca dello show, e il loro dolore sembra più spontaneo e significativo.

Neame ha paragonato la scomparsa di Maggie Smith alla fine di un'era e ha aggiunto: "Non vedremo mai più Dame Maggie Smith", per poi concludere che l'enorme rispetto che il cast e la troupe avevano per lei si vedrà nel terzo film.

Sembra poco probabile che in Downton Abbey 3 venga abbattuta la quarta parete come in una pièce di Luigi Pirandello o come nella serie Fleabag o in Enola Holmes, e tuttavia… mai dire mai!

Downton Abbey 3: cosa sappiamo del film

Cosa sappiamo su Downton Abbey 3, oltre al fatto che arriverà in sala il 12 settembre del 2025 e che quindi non manca poi così tanto? Innanzitutto è stato reso noto che dietro la macchina da presa ci sarà ancora una volta Simon Curtis, che ha diretto Downton Abbey II - Una nuova era e che è anche il regista di Marilyn e Vi presento Christopher Robin. Le riprese del film sono cominciate lo scorso mese di maggio, come abbiamo appreso da un post della pagina Instagram di Downton Abbey nel quale Michelle Dockery (Lady Mary) dava la lieta novella. La sceneggiatura è sempre di Julian Fellowes e ad annunciare che non ci sarà un Downton Abbey 4 è stata Imelda Staunton alias Maud Bagshaw, Baronessa vedova Bagshaw. A proposito del cast, ci saranno diverse new entry, fra cui Alessandro Nivola, Joely Richardson, Simon Russell Beale e Arty Froushan. Purtroppo non abbiamo informazioni sui loro personaggi. Ci saranno poi alcuni attori che non hanno recitato nei primi due film ma che riprenderanno ruoli ricoperti nella serie tv: Paul Giamatti (Harold Levinson, fratello di Cora Crowley) e Dominic West (Guy Dexter).

Nel terzo film, infine, rivedremo i personaggi più amati dal pubblico, e dunque non macheranno Elizabeth McGovern, Hugh Bonneville, Michelle Dockery, Laura Carmichael, Jim Carter, Phyllis Logan, Robert James-Collier, Joanne Froggatt, Allen Leech, Penelope Wilton, Lesley Nicol, Michael Fox, Raquel Cassidy, Brendan Coyle, Kevin Doyle, Harry Hadden-Paton, Sophie McShera e Douglas Reith.

Per quel che riguarda la trama di Downton Abbey 3, ci sono buone probabilità che la vicenda cominci laddove era finita in Downton Abbey II. Lo sfondo potrebbero essere i turbolenti anni '30 e lo scoppio, o comunque la minaccia, della Seconda Guerra Mondiale.



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It Ends With Us, Justin Baldoni ricorda come ha vissuto una delle scene più intense del film

Justin Baldoni ha raccontato qual è stata la scena più difficile che ha dovuto realizzare in It Ends With Us. Siamo noi a dire basta.

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giovedì 26 dicembre 2024

Stasera in TV: Film da vedere Giovedì 26 Dicembre, in prima serata

Stasera in TV, Giovedì 26 Dicembre 2024: Scopri cosa c'è da vedere in TV oggi con la nostra Guida TV completa con i Migliori Film in prima serata su Rai, Mediaset e su tutti i principali canali tv in chiaro gratuiti.

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Elizabeth Taylor: l’ultima diva, arriva su Sky e in streaming su NOW il documentario sulla leggendaria attrice

Talentuosa, bella di una bellezza misteriosa e affascinante, nota per il suo temperamento, i tanti matrimoni, la relazione più che burrascosa con Richard Burton, protagonista di indimenticabili capolavori. Elisabeth Taylor è stata una vera e propria diva, forse l'ultima della stagione più gloriosa del cinema hollywoodiano, icona di un'arte e di un'industria.
La sua carriera inizia giovanissima, quando a poco più di dieci anni è la protagonista di Torna a casa, Lassie!; ma Liz Taylor non è stata solo un'attrice bambina, e una volta maturata, eccola pronta per il grande cinema, per i ruoli che contano: la svolta arriva nel 1951, quando è nel cast di Un posto al sole di George Stevens, con cui lavorerà qualche anno dopo anche nel Gigante.
E poi, ecco i titoli leggendari: La gatta sul tetto che scotta, Venere in visone, Improvvisamente, l’estate scorsa, e l'ambiziosissimo kolossal Cleopatra, sul cui set conobbe Burton.
È dopo aver girato questi film, quando è all'apice della sua fama, che Liz Taylor si siede assieme al giornalista Richard Meryman - lo stesso che aveva lungamente intervistato Marilyn prima della sua morte, e che voleva scrivere un libro sulla Taylor - per parlare di tutto: del lavoro, dei film, dell'amore, della sua vita. Una lunag serie di colloqui che ha prodotto 40 ore di audio, recentemente rinvenute e a cui la regista Nanette Burstein ha attinto a piene mani per il documentario Elizabeth Taylor: l’ultima diva (che infatti in originale si intitola Elizabeth Taylor: The Lost Tapes), che verrà trasmesso in esclusiva su Sky Documentaries venerdì 27 dicembre alle 21.15, e quindi disponibile anche in streaming e on demand solo su NOW.
Nel film, che è stato presentato all’ultimo Festival di Cannes, è la vera voce di Elizabeth Taylor a raccontare la sua storia, invitando così il pubblico a riscoprire non solo una star dell'età dell'oro di Hollywood ma anche donna complessa che ha vissuto nella fama per tutta la vita, fin dalla sua prima infanzia. La voce dell'attrice è ovviamente accompagnata dalle immagini dei suoi film più celebri, assieme a quelle provenienti dall'archivio personale dell'attrice.
Accanto a quella della stessa Elizabeth Taylor, il documentario presenta le voci di attori come Roddy McDowall, Debbie Reynolds, Richard Burton, George Hamilton, il produttore Sam Marx, gli agenti Marion Rosenberg e John Heyman, assistente di lunga data e co-fiduciario Tim Mendelson e le amiche Liz Smith e Doris Brynner.
Per gli amanti del grande cinema, Elizabeth Taylor: l'ultima diva, è un documentario davvero da non perdere.



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Il Signore degli Anelli, Andy Serkis ricorda come ha reagito quando ha scoperto che avrebbe interpretato Gollum

Il Signore degli Anelli ha rischiato di non coinvolgere Andy Serkis. In principio, l’attore non era esattamente motivato all’idea di prendere parte alla trilogia diretta da Peter Jackson perché aveva compreso di dover soltanto prestare la sua voce a Gollum, la creatura sottomessa dall’anello del potere che tenterà di aiutare e depistare Frodo nella sua lotta contro il tempo per distruggere l’anello di Sauron. Poi, però, ha cambiato idea: come mai?

Il Signore degli Anelli, Andy Serkis in principio non era interessato a Gollum: “Qualcosa di decente no?”

Inizialmente Andy Serkis avrebbe voluto interpretare altri personaggi nella trilogia de Il Signore degli Anelli e invece ha ottenuto come proposta Gollum, nato come l’hobbit Smeagol e poi tramutatosi in una creatura avida e consumata dalla sete di potere. In occasione del panel del Fan Expo di San Francisco svoltosi qualche settimana fa, Andy Serks ha rivelato che in un primo momento non era interessato a Gollum ed era convinto che lo volessero coinvolgere soltanto come voce. Quando, poi, Peter Jackson gli ha spiegato cos’aveva in mente con la motion capture, ha cambiato idea.

Quando mi hanno contattato per la prima volta per interpretare il ruolo, è stato il mio agente a spiegarmi quale fosse l’offerta al telefono. Gli dissero: ‘Guarda, stanno girando questo piccolo film in Nuova Zelanda chiamato Il Signore degli Anelli e vogliono incontrarti per assegnarti la voce di un personaggio realizzato in digitale’. Ho pensato: ‘Che cosa? Ci devono essere una dozzina di buoni ruoli in quel film. Non puoi farmi avere qualcosa di decente?’. La loro risposta fu: ‘Sì, è Gollum’. Per me era un ruolo accettabile, ma inizialmente mi avevano spiegato che si sarebbe trattato soltanto della mia voce. Quando poi ho incontrato Peter Jackson e ho fatto il provino, mi ha spiegato che erano sul punto di provare questa nuova tecnologia chiamata motion capture e che voleva un attore sul set per recitare con gli altri. Fino a quel momento molti personaggi in CGI erano rappresentati solo da una pallina da tennis su un bastone e gli attori dovevano fingere di averci a che fare.

Ciò avrebbe comportato un ostacolo sul set, considerato che Gollum interagisce spesso con Frodo e Sam durante la lunga scarpinata verso il Monte Fato. Di conseguenza Peter Jackson aveva bisogno di un attore fisico:

A parte la motion capture, l'ho affrontato come qualsiasi altro ruolo, entrando nella psicologia e nella fisicità e poi nella voce. E nessuna di queste poteva essere separata per me. Non posso semplicemente inventarmi una voce; non funziona così per me come attore. Quindi, ho iniziato a pensare al senso di colpa che Gollum provava per aver ucciso suo cugino e a come quel senso di colpa fosse intrappolato, e ho deciso che era intrappolato nella sua gola. Quindi quel tipo di azione involontaria aiuta a far avanzare il suono di Gollum. Da dove viene?

L’attore ha poi rivelato com’è nata la voce di Gollum ed è tutto merito del suo gatto Diz: “Mentre lavoravo sulla sua voce, il mio gatto Diz è entrato in scena mentre stavo lavorando sul personaggio e ha iniziato a tossire pelo. Ho visto la sua spina dorsale muoversi mentre cercava di espellere il pelo ed è esattamente da lì che è nata la voce di Gollum”.



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mercoledì 25 dicembre 2024

Wonka delizia il pubblico di Sky Cinema Uno e NOW per Natale

Il giorno di Natale Sky Cinema propone un ospite squisito per il suo pubblico appassionato di cinema. Wonka è in arrivo in esclusiva in prima TV quest’oggi, 25 dicembre 2024, su Sky Cinema Uno e in streaming in contemporanea su NOW a partire dalle 21:15 per offrire una storia dolce, avventurosa, ricca di emozioni e con un pizzico di magia che durante le festività natalizie di certo non guasta. Interpretato da Timothée Chalamet, Willy Wonka torna ancora una volta sullo schermo raccontando le origini di un personaggio già noto al mondo dell’intrattenimento e al panorama letterario.



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Wonka, il cioccolato più famoso al mondo delizia anche Sky Cinema per Natale: trama e cast del film

Quella della Fabbrica di cioccolato è una storia raccontata di generazione in generazione e questa volta il testimone è finito nelle mani di Paul King, regista noto per Paddington che ha deciso di cimentarsi in una origin story dedicata ad un cioccolatiere famoso. Ma com’è arrivato a quel punto della sua vita? Quale strada ha seguito per diventare un esperto cioccolatiere? In Wonka sono contenute parte delle risposte a queste domande, proprio perché la storia nasce come prequel di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, esplorando cosa accade ad un giovane Wonka ancora inesperto che sta cercando di affermarsi come cioccolatiere. Ma scoprirà molto presto che il mondo non è così idilliaco come pensava e che dovrà guardarsi bene le spalle dal prossimo, perché il suo sogno è a rischio.

È trascorso esattamente un anno da quando Wonka è approdato al cinema e questa sera invece delizierà il Natale di molti su Sky Cinema Uno e in streaming su NOW. La storia è quella di un aspirante cioccolatiere, ma anche mago ed inventore, che desidera vendere il suo cioccolato alla Galeries Gourmet, ma il suo desiderio otterrà resistenza da parte di chi quel mestiere lo pratica da anni e non gradisce la concorrenza dell’ultimo arrivato. Oltre a doversi guardare le spalle dagli altri cioccolatieri, Wonka è anche costretto a saldare il debito per la stanza in affitto della signora Scrubbit lavorando in lavanderia dove incontra altri poveri malcapitati sfruttati ed incastrati dalla perfida padrona di casa. Insieme ai suoi nuovi amici, però, Wonka troverà un modo per riuscire nel suo obiettivo: vendere il cioccolato migliore del mondo.

Il cast di Wonka è ricco di celebrità a partire dal protagonista Timothée Chalamet, seguito poi da Hugh Grant che interpreta un Umpa Lumpa, Keegan Michael Key, Olivia Colman, Matt Lucas, Paterson Joseph, Jim Carter, Rowan Atkinson, Sally Hawkins e Calah Lane. Il film è stato apprezzato moltissimo dal pubblico e Paul King ha ammesso di star lavorando ad un sequel.



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5 iconiche scene natalizie in film che col Natale non hanno nulla a che fare!

La stagione delle feste è il momento perfetto per concedersi un sano pomeriggio (o serata) di dolce far niente, a base di divano e comfort movies. Dopo aver rivisto Il Grinch e Mamma, ho perso l'aereo per l'ennesima volta, tuttavia, potrebbe essere divertente anche rispolverare film che non sono propriamente classici di Natale. Ma che hanno comunque ritagliato un momento per raccontare il periodo più magico dell'anno. Ecco 5 scene iconiche in film non natalizi, ambientate in questo periodo dell'anno, perfette per mantenere vispo lo spirito del Natale anche rompendo gli schemi.

5 - Mean Girls (2004), Jingle Bell Rock

Una delle scene più famose e imitate di Mean Girls è lo spettacolo di Natale, quando Regina George (Rachel McAdams), Cady Heron (Lindsay Lohan) e le Barbie al completo si esibiscono sulle note di Jingle Bell Rock in completino da Babbo Natale. La loro coreografia rischia di avere un finale disastroso, ma la new entry, inaspettatamente, salva la situazione. Regina meriterà pure di stare sulla lista dei cattivi, ma la graffiante commedia di Mark Waters si aggiudica un posto nella top 5 dei rewatch natalizi non canonici.

4 - Harry Potter e la pietra filosofale (2001), "Buon Natale, Harry!"

Sapevate che, se cominciate a guardare Harry Potter e la Pietra Filosofale alle ore 22.33 del 24 dicembre, Ron (Rupert Grint) augurerà 'Buon Natale' al mitico maghetto (Daniel Radcliffe) a mezzanotte in punto? La saga cinematografica basata sui romanzi di J.K. Rowling è intrisa di magia, dunque non poteva mancare quella delle feste. La scena in questione, ambientata a Hogwarts, è particolarmente significativa. Il piccolo Harry, infatti, non ha mai vissuto un Natale felice sino a quel momento. I grandi alberi addobbati che costeggiano la Sala Grande, il cortile innevato e la vicinanza del suo migliore amico, con cui scartare pacchetti inattesi, riempiono il suo cuore di gioia e calore.

3 - Tory Story (1995), il cerchio si chiude

Cosa sarebbe il Natale senza giocattoli? E quale film meglio di Toy Story racconta il mondo dei balocchi? Il primo capitolo di uno dei franchise animati più fortunati di sempre, si conclude a casa di Andy la mattina di Natale. Tutto è allegro e luminoso, Woody e Buzz sono tornati sani e salvi dal loro proprietario, ma c'è un nuovo pericolo in agguato. Come durante la festa di compleanno di Andy, celebrata all'inizio del film Disney, il loro posto nel cuore del bambino potrebbe essere usurpato da giocattoli più nuovi e più belli... Si salvi chi può!

2 - Edward mani di forbice (1990), ricordi fatti di neve

Il commovente capolavoro di Tim Burton, con protagonista un'indimenticabile coppia hollywoodiana (Johnny Depp e Winona Ryder), racchiude un momento impagabile che celebra il Natale. Ricordate la scena di Edward Mani di Forbice in cui, durante la festa di Natale annuale di Peg (Dianne Wiest), il misterioso e oscuro Edward che realizza una scultura di ghiaccio a forma di angelo? Inoltre, nell'epilogo, una Kim ormai anziana svela che, da quando Edward è scomparso, ogni Natale nel sobborgo cade la neve. Ed è proprio il protagonista che fa nevicare, scolpendo ogni inverno le sue incredibili creazioni nel ghiaccio.

1 - Il diario di Bridget Jones (2001), un maglione imbarazzante

La prima volta che abbiamo incontrato la nostra campionessa di figuracce preferita, è stato proprio durante un'imbarazzante buffet di Natale. Un dettaglio impossibile da non ricordare, però, è l'orrendo maglione che Mark (Colin Firth) sfoggia per l'occasione. Ne Il Diario di Bridget Jones, il rapporto tra Bridget (Renée Zellweger) e Darcy non comincia decisamente col piede giusto: lei è logorroica e inopportuna; lui ostile e villano. Entrambi ignorano che quello è solo l'inizio della storia d'amore che gli cambierà la vita... Cosa c'è di più 'natalizio' che scoprire che la tua anima gemella potrebbe essere la persona che meno ti aspetti?



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It, Bill Skarsgård tormentato in sogno da Pennywise: "Che cosa bizzarra"

Interpretare un personaggio terrificante può avere dure e lunghe conseguenze sulla propria psiche. Ne sa qualcosa Bill Skarsgård, che ha riportato sul grande schermo l’inquietante pagliaccio ideato dalla mente di Stephen King. In It, distribuito nel 2017, è proprio di Bill Skarsgård il volto che accompagna l’oscura presenza di Pennywise, un’interpretazione così sconvolgente da causargli incubi anche a distanza di tempo.

It, Bill Skarsgård ricorda tutti gli incubi causati da Pennywise

Sia nel 2017 che nel sequel del 2019, Bill Skarsgård ha interpretato l’oscuro pagliaccio al cinema. Intervistato da Vanity Fair, l’attore ha raccontato come quella esperienza abbia avuto un impatto significativo sulla propria vita intaccando il suo riposo. Spesso, infatti, il pagliaccio di Stephen King gli ha fatto visita in sogno, scombussolandogli la mente. È accaduto poco dopo aver terminato le riprese del film, per cui era un periodo ancora fin troppo sensibile per l’attore:

Quei sogni erano così strani. O stavo affrontando Pennywise ed ero arrabbiato con lui, urlandogli contro, oppure ero io Pennywise, ma camminavo per le strade in cui sono cresciuto. E pensavo: ‘No, no, non dovrei essere qui fuori in pubblico a camminare in questo modo. Non è così che dovrebbe andare’. È stato così strano, stavo cercando di separarmi da quell’esperienza tornando letteralmente al luogo in cui sono cresciuto, nello stesso appartamento in cui sono cresciuto.

Eppure quell’esperienza non è bastata. It, infatti, non è l’unico mostro del suo repertorio. A breve, infatti, tornerà al cinema con Nosferatu, film horror in cui interpreta il vampiro Conte Orlok. Eppure, a detta dell’attore, questa esperienza è stata diversa perché il vampiro non è come Pennywise:

Orlok era ancora più lontano da me di quanto non lo fosse Pennywise, nel senso che la mia voce, la mia postura, la mia età, il mio aspetto, erano semplicemente così lontani. Quella è diventata la sfida. Prima di indossare le protesi... abbiamo esplorato così tante cose psichedeliche. Pennywise è diventata la mia trasformazione definitiva e mi sono divertito molto. Ora con Orlok, mi piace molto trasformarmi il più possibile. Penso che sia molto eccitante.


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martedì 24 dicembre 2024

Dragon Trainer, Astrid e Hiccup in una nuova immagine dal live-action

Dragon Trainer è uno dei live-action più attesi del 2025 e torna a svelarsi con una nuova foto con protagonisti Hiccup e Astrid, interpretati da Mason Thames e Nico Parker.

Dragon Trainer, Hiccup e Astrid protagonisti di una nuova foto del live-action

Diffusa in anteprima da ScreenRant, la nuova foto di Hiccup e Astrid dal live-action di Dragon Trainer mostra i due giovani vichinghi che si nascondono da quella che sembra un'intensa battaglia: sdraiati insieme, i due ragazzi osservano qualcosa fuori dall'inquadratura con aria preoccupata, ma anche incuriosita. Dato che imbracciano uno scudo e indossano quelli che sembrano degli indumenti protettivi, potrebbe trattarsi di una scena ambientata durante l'addestramento che tutti i giovani vichinghi dell'isola di Berk ricevono per affrontare i draghi.

Diretto da Dean DeBlois, già dietro la trilogia animata originale di DreamWorks, Dragon Trainer arriverà nelle sale nel 2025 con un cast di grandi nomi, tra cui Gerard Butler nel ruolo di Stoick, padre di Hiccup, e già doppiatore in lingua originale della versione animata. Il primo film ha incassato circa 500 milioni di dollari al botteghino mondiale e ha avuto due sequel, Dragon Trainer 2 e Dragon Trainer: Il mondo nascosto.

Come per la versione animata, anche il live-action di Dragon Trainer seguirà le avventure di Hiccup, adolescente vichingo dell'isola di Berk, nota per essere spesso infestata dai draghi. L'addestramento e l'uccisione dei draghi è parte integrante della cultura del popolo, tanto che i ragazzi dell'età di Hic iniziano a essere addestrati da Skaracchio (Nick Frost) affinché possano scendere presto in battaglia contro i draghi. Hiccup è il figlio del capovillaggio, Stoick l'immenso, ma nonostante il suo retaggio famigliare non avverte l'impulso a sterminare i draghi come vorrebbe fare ogni giovane vichingo. L'incontro con Sdentato, una Furia Buia ferita alla coda, spingerà Hiccup a conoscere meglio il mondo dei draghi e farà nascere in lui l'idea che una convivenza pacifica tra gli abitanti di Berk e queste creature sia possibile.

Nel film d'animazione il legame tra Hiccup e Astrid diventa sempre più centrale per lo sviluppo della storia: inizialmente Astrid non riuscirà a convincersi della possibilità di creare un legame con i draghi e sarà necessario l'intervento di Hiccup per convincerla del contrario. Da adolescenti diffidenti e agli antipodi i due diverranno rapidamente amici per poi innamorarsi.



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lunedì 23 dicembre 2024

Timothée Chalamet scherza sui premi che non ha vinto: quanti discorsi di ringraziamento stracciati!

A soli 28 anni, Timothée Chalamet ha già ottenuto 4 candidature ai Golden Globe, l'ultima delle quali per la sua performance, nei panni di Bob Dylan, in A Complete Unknown di James Mangold, dove suona la chitarra e canta una serie di brani che hanno fatto la storia della musica. Prima di questa nomination l'attore ha sfiorato il premio della stampa estera a Hollywood grazie a Wonka, Beautiful Boy e Chiamami col tuo nome, il film di Luca Guadagnino che gli ha valso la candidatura all'Oscar come miglior attore protagonista. Come ben sappiamo, al dunque sono stati altri a vincere questi prestigiosi riconoscimenti, e quindi ogni volta Chalamet ha scritto inutilmente un breve discorso di ringraziamento. Proprio di questo ha parlato l'attore durante un'intervista radiofonica.

Timothée Chalamet e i ringraziamenti stracciati

Con tono scherzoso Timothée Chalamet ha parlato dunque delle sue sconfitte e della nomination per A Complete Unknown:

Questa è la mia quarta candidatura al Golden Globe. Lasciatemi dire solo una cosa: non c’è niente di più esilarante - ed è una cosa che non puoi condividere con nessuno - del momento in cui torni a casa, stracci quel foglietto che non utilizzerai mai e dici a te stesso: 'Coglione narcisista e arrogante che non sei altro, su quale pianeta pensi che userai questo discorso?'

Timothée Chalamet non ha tutti i torti: quanti discorsi sono stati stracciati nella storia dei riconoscimenti di Hollywood! Forse, per evitare la scena pietosa che l'attore ha descritto, si potrebbe smettere di scriverli, lasciando spazio a un po’ di improvvisazione, ma così si rischierebbe di allungare i tempi, e quindi meglio lasciare le cose come stanno e, di tanto in tanto, riderci sopra come ha fatto Chalamet, che ha ancora tanto tempo per vincere tutto ciò che desidera.

Ricordiamo che Timothée si contende il Golden Globe come miglior attore di un film drammatico con Adrien Brody (The Brutalist), Daniel Craig (Queer), Colman Domingo (Sing Sing) e Ralph Fiennes (Conclave). Ci sono buone probabilità che l’attore che si è trasformato nel menestrello del rock ottenga anche la nomination all'Oscar.



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Mufasa - Il Re Leone in vetta al boxoffice italiano del weekend, ma nel mondo cede il passo al precedente

C'erano pochi dubbi sul fatto che che Mufasa - Il Re Leone potesse dominare il boxoffice italiano del weekend sotto Natale... ed è infatti accaduto: in quattro giorni il prequel Disney ha incassato da noi 4.510.000 euro, ma forse una sorpresa arriva dal responso mondiale, nello specifico nordamericano. Da quelle parti infatti Mufasa ha ceduto il passo a Sonic 3 - Il Film (che in Italia invece sbarca il 1° gennaio): negli USA il porcospino blu ha vinto 62 milioni di dollari contro 35. Mufasa - Il Re Leone al momento viaggia sui 122.200.000 dollari in tutto il mondo (fonte Boxofficemojo), per un budget sui 200 milioni, stando a Variety. Non è un debutto imbarazzante, però è molto al di sotto dei numeri da capogiro registrati dal remake del Re Leone nel 2019, 433 milioni nel mondo di cui 191.700.000 negli States. L'affetto del pubblico è rimasto, però lo slancio sull'onda della tendenza sembra esaurito: basti pensare che il remake alla fine dell'estate 2019 raccolse in Italia 14 milioni in cinque giorni.

Entrano al secondo posto Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni improbabili poliziotti in Io e te dobbiamo parlare: l'action comedy all'italiana diretta dallo stesso Siani parte con 1.680.400 euro, pronta ad attirare le famiglie nei giorni di Natale. Nel cast anche Francesca Chillemi, Brenda Lodigiani, Biagio Izzo e Giovanni Esposito.
Di poco distanziato al terzo posto con 1.569.200 euro c'è il debutto del corale Diamanti di Ferzan Ozpetek: un cast femminile italiano all-star per raccontare le vite personali delle donne che ruotano intorno a una sartoria cinematografica. Il film vive in funzione delle sue attrici: Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Paola Minaccioni, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic.
Casca dalla prima alla quarta posizione Oceania 2, che dal punto di vista economico si sta rivelando il miglior film delle feste disneyano: raccogliendo altri 848.100 euro da noi è arrivato a 17.070.000, col fiato sul collo di Cattivissimo Me 4 come terzo miglior incasso dell'anno solare. Il totale mondiale lascia a bocca aperta, per un film nato da una miniserie dirottata sul grande schermo: 790.168.000 dollari, per un costo che stando al Los Angeles Times si è aggirato sui 150 milioni.
Quinto posto per l'esordio di Conclave di Edward Berger, con 765.500 euro: un'altra opera corale, che questa volta narra l'elezione di un Papa, con il futuro della Chiesa in gioco. Prendono parte al voto tra gli altri Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Loris Loddi, Sergio Castellitto. Secondo Deadline è costato sui 20 milioni di dollari, per cui l'esito mondiale sui 50 milioni ne decreta già il buon successo.

Il box office completo del weekend



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Le Occasioni dell'Amore, ritrovarsi quindici anni dopo per emozionarsi con Guillaume Canet e Alba Rohrwacher

Un amore fuori stagione, o meglio un amore che si riaffaccia nella vita di due persone, Mathieu e Alice, quindici anni dopo. Intenso e appassionato, ma ormai un ricordo, o meglio una serie di ricordi che tornano vivi quando i due si ritrovano in una location seducente e malinconica come un resort di lusso proprio sul mare, ma fuori stagione, in pieno inverno. Sono queste le premesse di Le occasioni dell’amore, in sala dal 23 dicembre per I Wonder Pictures.

Guillaume Canet e Alba Rohrwacher sono una scelta spiazzante per un film intrigante come il suo autore, Stéphane Brizé, che si prende una pausa dai suoi apprezzati film sociali sul mondo del lavoro per raccontare una storia romantica. Diciamo pure il film più romantico della stagione, divertente come una serata fra chi si è amato e si ritrova con un certo imbarazzo, pieno di passione e quella punta di malinconia dovuta al tempo che passa inarrestabile e alle scelte che talvolta di portano verso direzioni inattese.

Un’occasione persa può essere di nuovo regalata a una coppia dopo molti anni? Le occasioni dell’amore racconta anche questo, con la sorprendente complicità di Guillaume Canet, una delle grandi star del cinema francese, sempre appassionato e generoso nelle sue interpretazioni, compagno da ormai diciotto anni di Marion Cotillard e vincitore come regista del premio César. Al suo fianco Alba Rohrwacher, sette candidature e due vittorie ai David di Donatello, ormai sempre più apprezzata a livello internazionale, tanto che è comune ritrovarla in film di autori come Pablo Larrain, al fianco di Angelina Jolie, in Maria.

A chi si stupiva della direzione presa con questa storia, il regista ha risposto con una frase molto bella, "Ognuno di noi è fatto di materiali differenti, nel corso degli anni siamo stati plasmati da un'ampia gamma di sentimenti, emozioni e pensieri. I miei film sono l'esatto riflesso di queste molteplici correnti e io mi impongo la libertà di esplorare queste diverse aree di me stesso".

La storia raccontata ne Le occasioni dell’amore

Mathieu abita a Parigi, è sulla cinquantina ed è un attore di notevole successo, ma vive una crisi che l’ha portato a scappare appena prima di debuttare a teatro e rifugiarsi in un hotel di lusso. Alice, quarantenne, vive in una cittadina balneare nell’estremo ovest della Francia, dove è insegnante di pianoforte. Una quindicina di anni prima si sono amati molto, poi si sono separati.

Dopo quella passione ognuno dei due ha vissuto la propria vita, il tempo è passato e le ferite si sono rimarginate, anche se lentamente, poco a poco. Quando Mathieu cerca di superare la sua crisi malinconica con dei bagni di talassoterapia, incontra di nuovo Alice. Il luogo è quasi deserto, occasione per ritrovarsi e riconoscere nell’altro qualcosa, forse anche una seconda occasione.

Le musiche originali di Vincent Delerm

Le atmosfere del film sono emozionati e calde come una bella coperta in una giornata fredda e ventosa d’inverno. Grazie anche alle musiche di Vincent Delerm, uno dei grandi cantautori francesi di questi anni. Grande appassionato di cinema, si è laureato con una tesi su Truffaut e ha dedicato spesso a grandi attrici e attori delle canzoni diventate di successo. I suoi concerti sono veri e proprio spettacoli fra musica e simpatia, con gag comiche e battute a ripetizione. Ha già composto quattro colonne sonore per il cinema e da dieci anni è Cavaliere dell’ordine delle Arti e delle Lettere della repubblica francese.

La collaborazione a Le occasioni dell’amore è iniziata presto, molto prima di girare il film. Brizé ha infatti fatto comporre la musica mentre ancora stava scrivendo la sceneggiatura. Come ha detto il regista, “non penso alla musica come a un'illustrazione di ciò che viene detto o visto, ma come a uno strato della scrittura in sé, potrei quasi attribuire a Vincent Delerm il ruolo di co-sceneggiatore. L'ho chiamato e gli ho dato le linee guida: ‘Un uomo e una donna che sono stati innamorati si sono lasciati quindici anni fa. Si rincontrano per caso durante la bassa stagione in una località balneare e riescono a dirsi le parole che allora non riuscivano a pronunciare. I fantasmi delle emozioni potrebbero risorgere lentamente, come il mare che si alza senza che ce ne rendiamo veramente conto’.

Il trailer del film



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domenica 22 dicembre 2024

I migliori film in streaming interpretati da Alba Rohrwacher, protagonista de Le occasioni dell'amore e Maria

Le feste di Natale 2024 saranno all’insegna di Alba Rohrwacher. L’attrice nata a Firenze ha infatti in uscita nelle sale italiane Le occasioni dell’amore, dove recita insieme a Guillaume Canet, e su Netflix sta per arrivare Maria, il nuovo biopic di Pablo Larrain dove condivide lo schermo insieme a Angelina Jolie e Pierfrancesco Favino. Alla Rohrwacher allora vogliamo dedicare i nostri consueti cinque film in streaming, augurandovi come sempre buona lettura.

Cinque film in streaming di Alba Rohrwacher, protagonista di Le occasioni dell’amore e Maria

  • L’uomo che verrà
  • Hungry Hearts
  • Il racconto dei racconti
  • La figlia oscura
  • La chimera

L’uomo che verrà (2009)

La Rohrwacher entra nel cast del bellissimo film diretto da Giorgio Diritti, che racconta una pagina tragica della Seconda Guerra Mondiale con la solita attenzione ai particolari, alle atmosfere, alla forza espressiva di paesaggi e a quella emotiva dei personaggi. L’uomo che verrà arriva a d ottenere il David di Donatello come miglior film dell’anno, e con pieno merito. Un lungometraggio silenzioso ma preciso, in particolar modo penetrante. E l’attrice contribuisce con una prova davvero notevole, perfetta per i suoi timbri di recitazione. Opera da rivedere ogni volta col cuore in gola, possiede un pudore inconsueto. Disponibile su Rakuten TV, Google PlayApple Itunes, Amazon Prime Video.

Hungry Hearts (2014)

Il dramma che Saverio Costanzo ambienta a New York vede la Rohrwacher duettare insieme a un altrettanto ispirato Adam Driver. Storia d’amore e di ossessione, che rivela la fragilità di una donna la quale si aggrappa a un’idea trasformandola in fanatismo. Hungry Hearts possiede alcuni momenti di cinema davvero potenti, è scritto e diretto con ammirevole coraggio, fino a un finale assolutamente non scontato. I due protagonisti arrivano ad ottenere entrambi la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Conferma internazionale per la Rohrwacher, la quale esce dalla propria comfort zone e sfodera una prova a tratti rabbiosa. Da ricordare. Disponibile su Rakuten TV, Google Play, Apple Itunes, Amazon Prime Video, Rai Play.

Il racconto dei racconti (2015)

La forza della Rohrwacher è anche quella di saper dare penetrazione a ruoli piccoli, soltanto all’apparenza minori, Eccola dunque recitare una brevissima parte in un cast che comprende tra gli altri Salma Hayek, Vincent Cassel, John C. Reilly e altri nomi di importanza primaria. Matteo Garrone imprime a Il racconto dei racconti la sua visione favolistica tanto precisa quanto dark, visivamente irruenta, degna delle grandi produzioni internazionali. Un lungometraggio che talvolta traballa ma possiede senza dubbio la forza e l’impatto del cinema che vuole osare. Magnifica la fotografia di Peter Suschitzky, fido collaboratore di David Cronenberg. E abbiamo detto tutto…Disponibile su Rakuten TV, Apple Itunes, Amazon Prime Video, Rai Play.

La figlia oscura (2021)

Anche in questo caso Alba Rohrwacher accetta di recitare in un piccolissimo ruolo che la inserisce in un cast composto da attori di razza quali Olivia Colman, Jessie Buckley, Paul Mescal. Soprattutto alla sceneggiatura e all’adattamento dal testo di Elena Ferrante troviamo una Maggie Gyllenhaal lucida, precisa in quello che vuole raccontare e stilizzata nel come farlo. La figlia oscura si trasforma in una parabola umana sferzante, un ritratto al femminile non conciliatorio e proprio per questo ancor più sincero e veritiero. Arrivano le nomination all’Oscar per la miglior attrice, la non protagonista e la sceneggiatura non originale. Fiore all’occhiello nella filmografia dell'interprete italiana. Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video.

La chimera (2023)

Diretta come sempre dalla altrettanto talentuosa sorella Alice, Alba recita nel miglior film italiano di quell'anno, il quale trova enorme consenso di critica anche negli Stati Uniti, distribuito dalla NEON. Protagonista indiscusso e ispirato de La chimera è un Josh O’Connor che capisce immediatamente il tono del film e l’aspetto tragico/poetico del suo personaggio. Di conseguenza lo interpreta al meglio, da attore di razza quale è. Momenti di cinema poetico - anche grazie a una save Isabella Rossellini - e un finale che apre il cuore al sentimento più genuino. Davvero una gradita conferma per una cineasta tra le maggiormente ispirate nel nostro paese. Film di rara coerenza interna. Disponibile su Google Play, Apple Itunes, TIMVision, Amazon Prime Video, NOW.



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5 commedie romantiche natalizie su Netflix con protagoniste attrici affezionate al genere

Il Natale è un tema fortemente cinematografico che ha da anni ormai catturato l’interesse delle commedie romantiche. Basterà dare un’occhiata al catalogo di piattaforme come Netflix e Prime Video per rendersi conto che l’era della commedia romantica è tornata alla ribalta. Ma numerose attrici devono la propria notorietà soprattutto alle commedie natalizie o l’hanno fortemente incrementata proprio a seguito di questa decisione di carriera. A seguire vi suggeriremo cinque nomi di attrici celebri per il contributo dato al Natale.

5 attrici legatissime alle commedie natalizie di Netflix

Lindsay Lohan

E non potremmo che partire da Lindsay Lohan, che negli ultimi anni è diventata un vero e proprio punto di riferimento in casa Netflix. È stato proprio il colosso streaming, del resto, a riportare l’attrice sullo schermo dandole spazio e tempo di rispolverare la propria carriera. Icona degli Anni ’90 e inizio Anni 2000, Lindsay Lohan era in pausa da tempo, ma è riapparsa su Netflix nel 2022 protagonista di Falling for Christmas, una commedia romantica che ha riscosso immediato successo. Non contenta, Lindsay Lohan ha detto di sì ad un’altra rom com, distribuita a novembre 2024 in streaming: Our Little Secret propone una nuova storia romantica ambientata durante le vacanze di Natale.

Lacey Chabert

Lacey Chabert potrebbe essere diventata quasi un sinonimo di commedia romantica, considerato che il suo è un repertorio ricchissimo di titoli interessanti. Il motivo si collega soprattutto alla sua presenza stabile su Hallmark, un canale americano che ogni anno sforna tantissime commedie romantiche ambientate a Natale che spesso e volentieri scelgono proprio Lacey Chabert come protagonista. Di recente, però, l’attrice è stata coinvolta anche da Netflix per Hot Frosty – Una magia di Natale con Dustin Milligan: che sia il primo di diversi film per il colosso streaming? Data la risposta positiva da parte del pubblico, le possibilità sono tutte a suo favore.

Brooke Shields

Brooke Shields è un’icona del cinema Anni ’80. Impossibile dimenticarla in Laguna blu o in Pretty Baby, ma negli ultimi anni è riapparsa sullo schermo anche grazie alle commedie romantiche, come quella natalizia di Netflix ambientata persino in un castello. Si intitola, infatti, Un castello per Natale il film che l’ha rilanciata in streaming, distribuito nel 2021 e ambientato in Scozia. Il sodalizio con la piattaforma ha fatto sì che l’attrice riapparisse nuovamente in una rom com, ma questa volta estiva intitolata La madre della sposa.

Vanessa Hudgens

Vanessa Hudgens sa bene come coltivare una collaborazione, per cui non dovrebbe stupire il suo nome inserito in questo elenco, poiché ha recitato in ben tre commedie di Natale che compongono la trilogia di Nei panni di una principessa. Divisa tra due (e a volte anche tre) personaggi, Vanessa Hudgens ha raccontato una sorta di fiaba moderna su Netflix, a partire dal 2018 dividendosi tra l’esperta pasticciera Stacy e la principessa e futura regina Margareth. La sua notorietà è cresciuta negli anni dopo High School Musical che l’ha lanciata nel mondo dello spettacolo, ma il suo nome è fortemente collegato alle rom com natalizie.

Britt Robertson

Britt Robertson ha recitato in diversi film sentimentali come Cosa mi lasci di te nel 2020, preceduto da La risposta è nelle stelle nel 2015. Eppure The Merry Gentlemen è la sua prima commedia romantica ambientata a Natale. Affiancata da Michael Chad Murray, ha incantato il pubblico di Netflix interpretando un’ex ballerina che torna a casa per salvare il bar dei suoi genitori. Si vocifera di un possibile sequel che riporterebbe quindi Britt Robertson ancora una volta sullo schermo con una rom com: che il genere diventi il suo cavallo di battaglia?



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Elizabeth Taylor diva e pioniera, fu la prima attivista contro l'AIDS: "Nessuno dovrebbe morire d'ignoranza"

I 'favolosi Anni Ottanta' sono stati un indimenticabile decennio, segnato dalla rivoluzione culturale in più di un ambito. Come per ogni cosa, tuttavia, c'era anche un doloroso rovescio della medaglia. Sotto al manto di perfezione e glamour, si annidava e dilagava un killer silenzioso: l'AIDS. La maggior parte delle celebrità ha preferito non esporsi sulla questione, per evitare di essere in qualsiasi modo associata alla terribile e misteriosa malattia. Ma non Elizabeth Taylor.

In un momento storico che richiedeva apertura mentale e cambio di prospettive, la leggendaria attrice si fece portavoce di compassione e consapevolezza. La diva, due volte Premio Oscar, fu abbastanza coraggiosa da precorrere i tempi, rifuggire i tabù e promuovere un tenace attivismo. Il suo obiettivo era sensibilizzare l'opinione pubblica sullo spinoso tema dell'HIV.

Nei primi anni Ottanta, l'AIDS aveva mietuto oltre 3.500 vittime solo negli Stati Uniti. Gli scienziati avevano identificato l'HIV come causa, ma il governo stesso era timoroso e più propenso verso l'omertà. Pertanto, le iniziative per promuovere l'informazione e la conoscenza erano pressoché inesistenti. Il presidente Ronald Reagan ruppe il silenzio solo nel 1985, forse troppo tardi, poiché il virus continuava a diffondersi e l'ignoranza dilagava. Basti ricordare in quanti liquidarono la malattia come appannaggio esclusivo degli omosessuali.

Elizabeth Taylor e l'attivismo contro l'AIDS: così ha precorso i tempi

Per combattere paura e disinformazione, Elizabeth Taylor decise di non rimanere in silenzio. Dopo aver perso un'intima amica per colpa dell'AIDS, cominciò a chiedersi come avrebbe concretamente potuto aiutare la società. Nel 1985, l'attrice ha co-presieduto la raccolta fondi Commitment to Life dell'AIDS Project Los Angeles ed è diventata una delle prime celebrità a sostenere pubblicamente la causa. Nello stesso anno, ha co-fondato l'American Foundation for AIDS Research (amfAR). Inoltre, si è profusa in sforzi incessanti per radunare scienziati e medici di spicco, così da incentivare la ricerca e il cambiamento delle politiche.

Il suo attivismo non si è fermato lì, poiché la star ha anche fondato la Elizabeth Taylor AIDS Foundation (ETAF), organizzazione che si dedica a fornire assistenza e supporto diretti ai pazienti. Taylor ha anche personalmente fatto pressioni sul Congresso e sul Presidente Reagan, chiedendo maggiori finanziamenti per la ricerca sull'AIDS e campagne di sensibilizzazione. Una delle sue più famose citazioni, non a caso, recita: "È già abbastanza grave che la gente muoia di AIDS, ma nessuno dovrebbe morire di ignoranza".

I suoi sforzi prodigiosi hanno trasformato l'icona dello schermo in una vera pioniera ma, al tempo stesso, hanno incontrato delle resistenze. Esporsi sull'AIDS, negli anni Ottanta, significava confrontarsi con stigmatizzazione e psicosi, ma lei non ha mai ceduto. Col tempo, è diventata un vero modello per chiunque desideri contribuire al cambiamento e avere un impatto sul mondo in un modo.

Elizabeth Taylor: l’ultima diva, il documentario HBO arriva su Sky

Il 27 dicembre, alle ore 21.15, arriva in esclusiva su Sky Documentaries Elizabeth Taylor: l’ultima diva. Il documentario HBO, disponibile anche on demand e in streaming solo su NOW, è diretto da Nanette Burstein ed è stato presentato all’ultimo Festival di Cannes. Attraverso la voce di Elizabeth Taylor, il docu-film narra la storia di una delle più grandi attrici di sempre, tra successo e vita privata.

Seguiremo Taylor dal debutto cinematografico in Lassie Come Home (1943). Saremo al suo fianco nella sua battaglia contro ruoli ingenui e applaudiremo le sue maestose interpretazioni in Giant e La gatta sul tetto che scotta. Ci commuoveremo per la vittoria dei due Academy Awards e per la travagliata esperienza sul set di Cleopatra. Con un accesso senza precedenti all'archivio personale della diva di Hollywood, il film svelerà la complessità e la vulnerabilità di una donna che ha vissuto nella fama fin dall'infanzia.



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Altro che Love Actually: ecco il film di Natale che Keira Knightley apprezza ogni anno

Keira Knightley ha già espresso la sua opinione in merito ad una delle scene più apprezzate di Love Actually, ma ha poi aggiunto che in genere, durante le vacanze di Natale, preferisce un altro genere di film e il titolo che propone è a sua volta alquanto divisivo.

Keira Knightley non ama Love Actually: ecco quale film guarda durante le feste

C’è chi afferma che sia il film natalizio per eccellenza e chi invece crede che non abbia niente a che fare con il Natale. A prescindere dal proprio schieramento personale, Keira Knightley ha raccontato che durante le vacanze di Natale ama trascorrere qualche ora davanti allo schermo in compagnia di Bruce Willis, protagonista di Die Hard. Ospite del Tonight Show, l’attrice tornata di recente in streaming su Netflix protagonista di Black Doves ha ammesso di aver guardato soltanto una volta Love Actually, una commedia romantica dal cast corale diretta da Richard Curtis che risale al 2003. Ospite del talk show, Keira Knightley ha raccontato al conduttore che preferisce guardare un’altra tipologia di film durante le feste. Mentre Jimmy Fallon ha sottolineato che Love Actually è uno dei grandi film natalizi di tutti i tempi, l’attrice che ne ha preso parte è di un’altra idea. Pare, infatti, che Love Actually non rientri nel suo elenco di film natalizi e che, anzi, l’abbia a malapena visto una volta:

L’ho visto alla première quando avevo 18 anni e da allora non è più successo. Ma in ogni caso la mia scelta non ha niente a che fare con Love Actually. Non guardo niente di quello che faccio. Ma so che Love Actually è ovviamente diventata una cosa enorme. E per molte persone fa parte del loro Natale. Ma io, io non l’ho più visto da allora.

In Love Actually, Keira Knightley intnerepreetae Juliet, una neosposa che si ritrova contesa tra due uomini. Suo marito Peter non sa che il suo migliore amico Mark è innamorato di Juliet. Mark si presenta alla porta di quest’ultima e le regala una dichiarazione d’amore negli anni poi contestata, con tanto di cartelloni. Anche Keira Knightley sostiene che quella scena sia stata alquanto inquietante da girare. In ogni caso il suo film preferito per le vacanze di Natale è però Die Hard, una scelta che alcuni potrebbero definire controversa (non a caso è un dibattito acceso da tempo), ma che tutto sommato è ambientato durante la vigilia di Natale e coinvolge come protagonista Bruce Willis.



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sabato 21 dicembre 2024

Stasera in TV: Film da vedere Sabato 21 Dicembre, in prima serata

Stasera in TV, Sabato 21 Dicembre 2024: Scopri cosa c'è da vedere in TV oggi con la nostra Guida TV completa con i Migliori Film in prima serata su Rai, Mediaset e su tutti i principali canali tv in chiaro gratuiti.

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Bill Murray e Harold Ramis: perché le star di Ghostbusters hanno litigato?

Si dice che i cosiddetti 'geni' - o fuoriclasse, che dir si voglia - non siano le persone più semplici con le quali avere a che fare. A tal proposito, Bill Murray è un esempio calzante. Il talentuoso attore è uno dei migliori attori comici di sempre, ma anche, si dice, un tipo piuttosto eccentrico. Tra le tante storie che girano su Murray c'è quella che riguarda il turbolento rapporto con Harold Ramis.

Quando i due hanno recitato fianco a fianco nel cult Ghostbusters erano amici di vecchia data, prima che colleghi. Avevano già lavorato insieme in Palle da golf (1980) e Stripes (1981) e il loro sodalizio sembrava inossidabile. Sfortunatamente, non tutte le 'coppie' di Hollywood, artisticamente parlando, sono destinate a prosperare come Steven Spielberg e Tom Hanks. Le tensioni tra Murray e Ramis irruppero sul set di Ricomincio da capo (1993), che vide il primo protagonista e il secondo nel ruolo di regista.

La commedia, divenuta un classico, segue il meteorologo Phil Connors, che rimane incastrato in un loop temporale e rivive continuamente la stessa giornata (il cosiddetto Giorno della Marmotta). Il film con Andie MacDowell ha riscosso un buon successo al momento della sua uscita per poi affermarsi, col tempo, come un vero e proprio cult. Tuttavia, sul set, le due leggende della comicità entrarono in conflitto per divergenze legate alla sceneggiatura, scritta dallo stesso Ramis e da Danny Rubin. Non è noto quali modifiche abbia subito la storia originale di Ricomincio da Capo, ma lo stesso Ramis, nel 2004, intervistato dal The New Yorker, ha confermato gli scontri con il collega.

Bill Murray e Harold Ramis: un'amicizia rovinata ma recuperata (appena in tempo)

In quanto regista, il compianto artista si è ritrovato a prendere alcune decisioni impopolari. Né attori e né troupe, però, osavano contraddirlo. Nessuno, tranne Bill Murray, che si scagliò contro l'ex co-star di Ghostbusters senza peli sulla lingua. Gli amici si ritrovarono dunque su fronti opposti e con una posta in gioco altissima, ovvero la direzione creativa del film. Peccato che la battaglia professionale abbia avuto devastanti ripercussioni anche sulla loro amicizia.Fuori dal set, del resto, per la star di Lost in Translation non era un periodo facile. Il suo matrimonio stava andando in pezzi e tendeva a comportarsi in modo imprevedibile. Gira voce che i due siano addirittura arrivati alle mani, con Ramis che avrebbe afferrato l'amico di una vita per il colletto della camicia e l'avrebbe sbattuto contro un muro.

Ramis, si legge sull'intervista, mandò Danny Rubin a New York per lavorare con Murray alla sceneggiatura, perché stanco di rispondere alle chiamate di Bill alle 2 di notte. Ma quest'ultimo non diventò più collaborativo. Lui e Harold, ha riferito Rubin "erano come due fratelli che non andavano d'accordo. Ed erano piuttosto distanti su cosa trattasse il film: Bill voleva che fosse più filosofico e Harold continuava a ricordargli che era una commedia".

"A volte, Bill era semplicemente e irrazionalmente cattivo e non disponibile - ha svelato Ramis - Era sempre in ritardo sul set. Quello che vorrei dirgli è proprio quello che diciamo ai nostri figli: "Non devi fare i capricci per ottenere ciò che vuoi. Dì semplicemente ciò che vuoi". Quell'esperienza portò i due artisti ad allontanarsi e non rivolgersi più la parola per due decenni. Questa storia, tuttavia, ha un lieto fine. Violet Ramis, nella sua autobiografia Ghostbuster's Daughter: Life with My Dad, ha confermato che suo padre e Bill Murray riuscirono a riconciliarsi prima della morte di quest'ultimo, avvenuta nel 2014, all'età di 69 anni.



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Anne Hathaway ha un sogno nel cassetto: "Voglio recitare in un film di Natale"

Anne Hathaway ha rivelato che le piacerebbe realizzare presto o tardi una commedia romantica ambientata nel periodo delle feste.

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venerdì 20 dicembre 2024

Peaky Blinders, Cillian Murphy e Barry Keoghan sorridono nella prima immagine dal set

Cillian Murphy condivide il set e e il sorriso con Barry Keoghan nel primo scatto condiviso ufficialmente da Netflix dietro le quinte di Peaky Blinders. Si intitola The Immortal Man il progetto sequel in salsa cinematografica che riporterà la famiglia Shelby ancora una volta sullo schermo. La storia prosegue, ma ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale con il ritorno di Tommy Shelby, ancora una volta interpretato da Cillian Murphy. Attraverso la nuova immagine ufficiale mostrata da Netflix, è definitiva la conclusione delle riprese del film.

Peaky Blinders, Cillian Murphy e Barry Keoghan sorridono nella prima immagine di Netflix che annuncia la fine delle riprese

Quando Peaky Blinders riapparirà sul grande schermo lo farà in compagnia di numerosi personaggi ed interpreti come Rebecca Ferguson, Tim Roth, Paul Anderson, Sophie Rundle, Ned Dennehy, Packy Lee, Ian Peckand e Stephen Graham. Volti vecchi e nuovi daranno un nuovo contributo al sequel di Peaky Blinders, andato in onda per sei stagioni e ambientata negli Anni ’20 per volere del creatore Steven Knight. Quest’ultimo ha più volte manifestato la volontà di proseguire con le avventure della famiglia Shelby e ha finalmente realizzato il suo obiettivo, puntando però ad un sequel cinematografico. Il film non ha ancora annunciato la finestra d’uscita, ma è certo che arriverà su Netflix quindi in streaming.

Dopo sei stagioni, questo film è stato inteso dal creatore come una sorta di epilogo che permetterà anche a Knight di sviluppare ulteriori sottotrame ed eventuali spin-off, come ha anticipato ad Esquire: “Nella sesta stagione, stiamo introducendo la nuova generazione, e saranno parte di ciò che accade nel film. Penso che si tratti di trovare quegli attori che guardi e pensi, ecco fatto. Ecco il futuro”. Potrebbe quindi esserci un passaggio di testimone nell’universo di Peaky Blinders e l’immagine proposta da Netflix suggerirebbe proprio questo: che Barry Keoghan diventi il prossimo protagonista di un eventuale spin-off? L’attore di Saltburn è tra i più gettonati del momento, per cui non stupirebbe una mossa del genere da parte di Steven Knight.



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